Gender
Trump contro lo sport transgender: «gli atleti trans uccideranno lo sport femminile»
Del discorso di circa un’ora e mezza pronunciato da Trump in Florida durante il meeting annuale del CPAC, il goscismo americano e mondiale ha schiumato soprattutto per le parole che The Donald ha riservato alla questione dei transessuali nello sport.
«Se gli atleti transgender continueranno a gareggiare, se questo non cambierà, gli sport femminili moriranno», ha dichiarato dal podio l’ex presidente americano.
Come noto, Joe Biden e l’agenda estremista dei democratici al potere stanno spingendo in questa direzione grottesca, e la nomina di un transessuale al Dipartimento della Salute va in queste direzione. L’Equality Act, un testo di legge teso ad espandere le protezioni nei confronti della comunità LGBT, è stato votato la scorsa settimana alla Camera dei rappresentanti.
«Dobbiamo proteggere l’integrità dello sport femminile costretto a competere con chi è nato biologicamente maschio»
«Dobbiamo proteggere l’integrità dello sport femminile» ha rintuzzato Trump. Parole di senso comune, che fanno adirare il mondo impazzito dove chiunque può decidere se essere uomo o donna.
«Penso che sia assurdo quello che sta succedendo – ha proseguito Trump ». Le atlete, ha detto Donald, «in questo momento sono obbligate a competere contro chi è nato biologicamente maschio».
«Molti nuovi record sono stati battuti nello sport femminile, troppi sono stati frantumati» da individui in cui la quasi totalità delle cellule portano i cromosomi sessuali XY e non XX.
«Molti nuovi record sono stati battuti nello sport femminile, troppi sono stati frantumati»
«I record che hanno resistito per anni e decenni vengono ora distrutti con facilità – ha tuonato Trump – Se questo non viene cambiato, lo sport femminile come sappiamo morirà e finirà».
La follia dello sport femminile invaso da transessuali è tuttavia una questione mondiale.
In Spagna i trans potrebbero presto competere nello sport nella categoria del genere in cui sono registrati, senza che a loro sia imposto alcun test per verificarlo. Lo prevede una bozza di legge sull’uguaglianza dei trans fortemente voluta da Irene Montero, ministro iberico per le Pari opportunità proveniente dal partito Podemos. La bozza della legge dovrebbe arrivare già in questo mese al Consiglio dei Ministri spagnuolo.
In Spagna i trans potrebbero presto competere nello sport nella categoria del genere in cui sono registrati
Fino a pochissimi anni fa, l’argomento pareva chiuso: si ricorderà il caso della mezzofondista e velocista del Sudafrica Caster Semenya, due volte oro olimpico. Per anni la Semenya è stata vista con sospetto e accusata di essere, in realtà un maschio o un ermafrodita – un tipo di persone che nei decenni scorsi erano stati esclusi dai giochi. Al termine dei mondiali del 2010, la IAAF, ente dell’atletica mondiale, chiese alla federazione sudafricana di accertare con un test la sua sessualità. I risultati non vennero mai resi pubblici, ma la IAAF decise di farla tornare a gareggiare subito. Seguirno, nel 2018, ben 5 record. Nel 2015 la Semenya contrasse un «matrimonio» con una donna.
I casi che vengono alla mente sono quelli che coinvolgono invece le discipline marziali. Vi sono stati casi nella boxe e nel kick boxing, tuttavia il caso più rilevante è quello del lotattore transessualedi arti marziali miste (MMA) Fallon Fox.
Il lottatore MMA transessuale Fox procurò una commozione cerebrale alla Brants, frantumandogli l’osso orbitale del cranio, e continuò a picchiare fino a che l’arbitro non decretò il KO tecnico
Fox, un uomo transìto verso la forma femminile, si scontrò con un avversario nato femmina, la marzialista Taika Brents. Nel primo round, dopo nemmeno due minuti e mezzo di una lotta disordinata e non bella da vedere a causa del sangue, il transessuale Fox procurò una commozione cerebrale alla Brants, frantumandogli l’osso orbitale del cranio, e continuò a picchiare fino a che l’arbitro non decretò il KO tecnico.
La Brents dovette ricevere diversi punti di sutura subito dopo il combattimento. Poco dopo, in un’intervista, commentò l’accaduto.
«Ho combattuto molte donne e non ho mai sentito la forza che ho provato in un combattimento come quella notte. Non so rispondere se è perché è nata uomo o no perché non sono un medico. Posso solo dire che non mi sono mai sentita così sopraffatta in vita mia e sono una donna anormalmente forte di per sé», dichiarò la Brents.
«Se gli atleti transgender continueranno a gareggiare, se questo non cambierà, gli sport femminili moriranno» ha detto Trump. Potremmo anche correggerlo: se continua così, non solo gli sport femminili moriranno, ma moriranno anche le sportive femmina.
«Se gli atleti transgender continueranno a gareggiare, se questo non cambierà, gli sport femminili moriranno» ha detto Trump.
Potremmo anche correggerlo: se continua così, non solo gli sport femminili moriranno, ma moriranno anche le sportive femmina.
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Gender
Bambini transessuali, timido ritorno alla ragione in qualche Paese
Da due o tre anni l’euforia intorno alla prescrizione di «bloccanti della pubertà» ai minori è sempre più contestata dagli ambienti scientifici, e questo dubbio ha portato a decisioni mediche, e anche politiche, per fermare o addirittura vietare questa pratica.
Svezia
La Svezia è stato il primo Paese a riconoscere la «disforia di genere», il disagio causato dalla mancata corrispondenza tra il proprio sesso reale e la «identità di genere». I farmaci furono autorizzati a partire dai 16 anni, o anche prima: i minorenni potevano ricevere bloccanti della pubertà destinati a prevenire la comparsa di alcuni elementi caratteristici della femminilità o della mascolinità.
Ma nel marzo 2023 l’ospedale Karolinska, centro di riferimento, ha smesso di prescrivere ormoni ai minori. Di fronte a un’esplosione di richieste, si interrogò il fenomeno. Seguirono altri stabilimenti. La decisione si basa su studi che sottolineano la mancanza di prove dell’efficacia dei trattamenti per il benessere dei pazienti e i pericolosi effetti collaterali.
Ma la cosa più allarmante sono le curve a spirale. Nel 2001, a 12 persone di età inferiore ai 25 anni è stata diagnosticata la disforia di genere. Nel 2018 erano quasi 1.900, per lo più ragazze. Per molti medici una delle cause di quest’ondata è una sorta di contagio sociale, che scaturisce dai social network.
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Inghilterra
Di fronte all’esplosione delle consultazioni, il servizio sanitario britannico ha deciso di limitare la concessione di bloccanti dell’ovulazione alle minorenni. La decisione è stata influenzata da uno studio condotto presso uno dei più antichi servizi al mondo per bambini transgender, il Gender Identity Development Service (GIDS) presso il Tavistock Hospital di Londra.
Nel 2022, 5.000 pazienti, rispetto a meno di 250 dieci anni prima, sono stati indirizzati al GIDS, l’unico del servizio pubblico. Lo studio rileva la mancanza di dati sulla sicurezza di questi prodotti. Un altro studio mette in guardia dal rischio che i bloccanti della pubertà «interrompano permanentemente» lo sviluppo del cervello.
La decisione però non farà altro che porre fine alla prescrizione abituale, lasciando la possibilità di un utilizzo «eccezionale». Personalità del partito conservatore hanno chiesto che alle cliniche private, alle quali si rivolgono alcune persone, sia vietato prescrivere questi prodotti.
Francia
Un rapporto prodotto dai senatori LR, presentato il 17 marzo 2024, traccia un’osservazione allarmante sull’assistenza medica dei giovani con problematiche di genere. La sua conclusione indica «uno dei più grandi scandali etici nella storia della medicina». Frutto di quasi un anno di lavoro, questo documento mira a mostrare la prevalenza di un’ideologia «transaffermativa» tra gli operatori sanitari che sostengono gli adolescenti con malessere.
Gli autori accusano anche le associazioni «transattiviste», rilanciate da influenti pubblicazioni sui social network, di accelerare il viaggio di questi bambini verso una transizione di genere. Sulla scia del rapporto, la destra senatoriale ha annunciato la presentazione di un disegno di legge prima dell’estate per vietare qualsiasi transizione medica in Francia prima dei 18 anni.
Il rapporto stima che il numero di bambini che si identificano come «trans» sia esploso in dieci anni. In assenza di statistiche ufficiali in Francia, questa esplosione è dedotta da studi britannici, svedesi o americani: negli Stati Uniti, il numero di diagnosi è triplicato in cinque anni, colpendo ormai più di 40.000 bambini sotto i 17 anni.
I senatori sottolineano che alla maggior parte dei minori che si rivolgono ai centri specializzati viene infine diagnosticata una disforia di genere, anche se il loro disagio è più generale: un quarto dei bambini accolti alla Pitié-Salpêtrière per questi motivi sono bambini che abbandonano la scuola, il 42% sono stati vittime di molestie, il 61% ha vissuto un episodio depressivo.
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Sovrarappresentanza delle ragazze
In oltre l’80% dei casi, i bambini che desiderano effettuare una transizione di genere sono ragazze. Le difficoltà persistenti nell’essere percepite come «maschiaccio» si trasformano in un bisogno di assegnazione affrettata, osserva la dottoressa Catherine Zittoun, una psichiatra infantile a Parigi.
Un ritorno alla ragione
Il collettivo dei genitori Ypomoni «accoglie con favore questo ritorno alla ragione. Dovremmo essere ancora più duri: un bambino non è abbastanza grande per chiedere di modificare il suo corpo!», racconta Maud Vasselle, la cui figlia ha aspettato la maggiore età per farsi operare. «Questo argomento non dovrebbe essere sul tavolo, né a scuola né all’università».
Senza dimenticare il difficile viaggio dei «detransitioners», questi giovani che vogliono tornare indietro dal loro percorso di transizione medica. Una di loro ha testimoniato a lungo davanti ai senatori: ormai ventenne, ha trovato su internet le risposte ai suoi problemi, che l’hanno spinta a richiedere una prescrizione ormonale e l’asportazione del seno.
Prima di pentirsi della sua scelta due anni dopo. Troppo tardi… L’avvocato Olivia Sarton avverte del rischio di vedere questi rimpianti portare a un aumento dei procedimenti penali: negli Stati Uniti sono in corso più di dieci processi.
Questi timidi ritorni alla ragione, di fronte a un fenomeno che sembra in gran parte sotto l’influenza di associazioni partitiche, accompagnate da medici entusiasti o incoscienti, mantenuto e amplificato dai social network, sono benefici. Ma sono ancora molto insufficienti. In Belgio o Spagna la tendenza è opposta.
Il bilancio dei danni causati è solo all’inizio e sarà terribilmente pesante. Ma non importa, ciò che conta è che l’ideologia trionfi, anche se ciò significa trasformare questi bambini e adolescenti in «topi da laboratorio», termine con cui uno di loro si è addirittura attribuito.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine su licenza Envato
Gender
Adolescente transessuale condannato per aver assassinato una bambina
🚨ICYMI – An 18-year-old transgender confessed to the murder of a 12-year-old girl with whom he had sex.
Ash Cooper has confessed to the murder of 12-year-old Morgan Connors in Bensalem, Pennsylvania pic.twitter.com/m6EajoyyTa — DivaPatriot 🇺🇸 (@TeamAmerica2020) March 24, 2024
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Gender
Ghana, i religiosi chiedono al presidente di firmare la legge anti-LGBT
I membri della Conferenza dei Superiori Maggiori dei Religiosi del Ghana (CMSR-GH) hanno esortato il presidente del Paese a firmare il nuovo disegno di legge che rende illegale l’identificazione LGBTQ+ nel Paese, con pene detentive fino a tre anni per i colpevoli.
Nel corso del suo primo incontro semestrale per l’anno 2024, conclusosi il 15 marzo, il CMSR-GH è intervenuto sul disegno di legge 2021 relativo alla promozione dei diritti sessuali maschili e dei valori familiari del Ghana, adottato dal parlamento ghanese il 28 febbraio.
Il disegno di legge attende l’assenso del presidente Nana Akufo-Addo per diventare una legge che criminalizza la «promozione intenzionale, la sponsorizzazione o il sostegno delle attività LGBTQ+» in Ghana; chiunque venga ritenuto colpevole di aver formato, difeso o finanziato gruppi LGBTQ rischia una pena detentiva fino a cinque anni.
«Come persone consacrate, uniamo le nostre voci a quelle della Conferenza episcopale cattolica del Ghana e di altri organismi nel sollecitare il Presidente a firmare la legge sui diritti sessuali e i valori della famiglia recentemente approvata», hanno affermato i religiosi, riferendosi alle dichiarazioni del 17 novembre e dell’11 dicembre dell’episcopato ghanese.
Il CMSR-GH, riunendo i superiori maggiori dei 71 istituti religiosi del Ghana, ha spiegato di voler rispettare «i diritti costituzionali di tutti i cittadini e di coloro che vivono in Ghana e lo visitano», aggiungendo che «questioni di etica e moralità pubblica, soprattutto per quanto riguarda la famiglia, ha sempre occupato un posto speciale nella legislazione comune».
«La famiglia, che nasce dall’unione tra un uomo e una donna, è la base e il fondamento di ogni società e deve essere tutelata e incoraggiata. Ci uniamo quindi alle numerose richieste rivolte al governo affinché firmi il disegno di legge», hanno affermato, sottolineando la necessità che il presidente Akufo-Addo firmi il disegno di legge anti-LGBTQ+.
Secondo BBC News, il presidente Akufo-Addo ha già detto che approverebbe il disegno di legge «se la maggioranza dei ghanesi lo vorrà».
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Graham Carlow via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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