Misteri
Misterioso Boeing ucraino atterra a Lourdes dopo aver sorvolato l’Europa

Tre giorni fa un aeromobile Boeing 777 ha iniziato il proprio volo dalla Ucraina, seguendo una rotta che evitasse l’intercettazione, attraversando l’intera Europa, inclusa la parte settentrionale dell’Italia, prima di atterrare all’aeroporto di Lourdes, al confine tra la Francia e la Spagna.
La data del 19 dicembre segna il primo decollo dopo diversi mesi di chiusura dello spazio aereo per ragioni di sicurezza. Il velivolo era rimasto fermo dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il Boeing 777-300, con registrazione Ur-Azr, è di appartiene ad AerCap, la principale azienda di noleggio di aeromobili a livello mondiale. Tuttavia, viene utilizzato dalla compagnia aerea ucraina Skyline Express, anche se presenta la livrea di Azur Air.
Il grande aereo è partito dall’aeroporto di Boryspil, uno degli scali principali nella capitale Kiev, intorno alle 9 del mattino locali, corrispondenti alle 8 del mattino in Italia. Il volo, secondo quanto riportato, sarebbe stato effettuato senza passeggeri e merci. Durante la procedura di decollo, non è stato possibile avvalersi dell’assistenza dei controllori di volo ucraini poiché il sistema era fuori uso. Di conseguenza, i piloti hanno dovuto seguire le regole del volo a vista, operando in modalità «Vfr».
Sino al raggiungimento del confine con la Romania, l’aereo a doppio corridoio, comunemente utilizzato per collegamenti intercontinentali, ha operato con i transponder disattivati al fine di evitare di diventare un potenziale obiettivo sia per le forze russe che, per errore, da parte di quelle ucraine.
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Durante questa fase, l’aereo ha mantenuto un’altitudine estremamente bassa, approssimativamente attorno ai 3.700 metri. Solo alle 10.21 (ora locale), corrispondenti alle 9.21 in Italia, i piloti attivano i sistemi una volta oltrepassato il confine con la Romania. A questo punto, il Boeing ha accelerato a una velocità di 740 chilometri all’ora e successivamente guadagnato quota.
Il percorso è stato autorizzato direttamente da Eurocontrol, l’agenzia europea responsabile della sorveglianza degli spazi aerei del continente.
Alle 10.30, l’aeromobile sarebbe entrato nello spazio aereo italiano provenendo dalla Slovenia. Secondo il giornale milanese che cita fonti ENAV (ente di controllo aereo nazionale), i piloti avrebbero prima comunicato con il Centro di Controllo d’Area di Padova, che gestisce la regione Nord-Est, e successivamente con quello di Milano, responsabile della regione Nord-Ovest. È sottolineata anche una coincidenza interessante: negli uffici di Padova lavorano anche tre donne controllori di nazionalità ucraina. Queste professioniste fanno parte di un gruppo di sette esperti provenienti dall’Ucraina, i quali sono stati formati presso la scuola di formazione di ENAV per garantire loro il mantenimento delle competenze tecnico-operative necessarie per la loro licenza.
Dopo aver lasciato lo spazio aereo italiano alle 11.06, il velivolo ucraino ha completato l’atterraggio alle 11.55 presso lo scalo di Tarbes-Lourdes-Pirenei, in Francia, dove è situato uno dei principali parcheggi per aeromobili. Secondo Ch-Aviation, il valore di mercato stimato di quel Boeing si aggira intorno a quasi 36 milioni di dollari.
La società di gestione dell’aeroporto ucraino ha confermato su Facebook che si è trattato di un «viaggio tecnico» effettuato su richiesta dell’operatore Skyline Express, il quale utilizza il velivolo.
Sui motivi del volo – con destinazione Lourdes… – c’è mistero, e nemmeno molta voglia di fare domande.
I giornali parlano di «evacuazione degli aerei»: con il volo del 19 dicembre, salgono a cinque i velivoli commerciali evacuati dall’Ucraina dall’inizio della guerra. Il primo fu un Atr-72 del vettore Windrose, che è partito Leopoli nell’aprile 2022. Successivamente, è stata la volta di un Airbus A320 della compagnia low-cost ungherese Wizz Air nel settembre 2022. In seguito, un Boeing 737 di Sky Up fu evacuato nell’aprile 2023, seguito da un Airbus A330 di SmartLynx nel giugno successivo.
Tutti paiono accontentarsi di questa mezza spiegazione. Forse hanno ragione loro: hanno solo «evacuato» un Boeing. Ma perché a Lourdes…?
Curiosità tutta nostra.
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Immagine di Boeing Dreamscape via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

Candace Owens ha pubblicato presunti messaggi personali del defunto Charlie Kirk che dimostrano un crescente interesse per la Chiesa cattolica. Lo riporta LifeSite.
In uno dei messaggi, Kirk affermava che «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore». Owens ha affermato che Kirk le ha inviato il messaggio nel febbraio 2024 durante conversazioni private sulla teologia e sull’uso politico del termine «giudeo-cristiano».
Candace ha descritto l’osservazione come parte di uno scambio continuo tra amici, aggiungendo di non aver mai affermato che Kirk si fosse convertito o si stesse preparando a farlo. «Charlie stava attraversando alcuni cambiamenti spirituali verso la fine», ha detto l’attivista, affermando che Kirk «non frequentava la chiesa del pastore Rob McCoy», ma piuttosto andava a messa ogni settimana e a volte anche più spesso.
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Owens ha anche attirato l’attenzione sul ciondolo di San Michele che Kirk indossava al momento della morte, aggiungendo che la sua vedova, Erika, aveva portato un vescovo a pregare sul suo corpo in seguito, e in precedenza aveva portato un prete a casa loro per pregare dopo una «fattura» comminatagli pubblicamente da giornalisti di sinistra.
Aveva anche parlato positivamente dell’importanza della Madonna, presentandola come la «soluzione al femminismo tossico» e invitando gli evangelici a venerarla di più.
.@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario.
La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico.
«Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto».
«Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo.
«Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo».
Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede.
Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva.
Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato.
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Parimenti, è stato detto che amici avessero rivelato come Charlie avesse «paura» delle forze di Israele, di cui pure era stato un accanito sostenitore. L’insofferenza di Kirk per le pressioni che gli stavano mettendo – specie dopo che aveva fatto parlare ad un evento estivo il giornalista Tucker Carlson e il comico Dave Smith, considerati ora come anti-Israele – erano state rese pubbliche durante una trasmissione con la celebre giornalista Megyn Kelly.
Tutti coloro che si sono interessati del caso ci tengono a ricordare, tuttavia che non vi sono prove che Israele sia implicato nell’omicidio di Kirk.
Come riportato da Renovatio 21, a ribadire l’estraneità dello Stato Ebraico è stato più volte, alla TV americana e in videomessaggi pubblici sui social, il premier israeliano Beniamino Netanyahu, il quale per qualche ragione ha negato simultaneamente anche le accuse sugli assassinii rituali ebraici medievali con vittime i bambini cristiani, come San Simonino.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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