Bioetica
Macron vuole l’aborto nella riforma costituzionale francese
Emmanuel Macron ha riaffermato, il 4 ottobre 2023, la sua intenzione di includere nella Costituzione il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza (aborto). Un progetto che si inserisce nel quadro più ampio della riforma del testo istitutivo della Quinta Repubblica, e che alcuni denunciano come un’operazione diversiva da parte del Capo dello Stato, il cui indice di popolarità è ai minimi termini.
La questione dell’inclusione nella Costituzione di un cosiddetto diritto all’aborto è riemersa dalle nebbie parlamentari nel 2022 dopo l’annullamento della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del diritto all’aborto su tutto il territorio.
Il 24 novembre 2022, grazie a un accordo tra la sinistra e la maggioranza presidenziale, è stato adottato in prima lettura un testo che propone che la legge «garantisca l’efficacia e la parità di accesso al diritto all’interruzione volontaria della gravidanza»… Prima di essere significativamente modificato al Senato.
Infatti, un emendamento del senatore LR Philippe Bas proponeva la seguente formulazione: «La legge determina le condizioni nelle quali si esercita la libertà della donna di interrompere la gravidanza», «libertà» al posto di «diritto».
Una sottile modifica ammessa con rammarico dai senatori di sinistra per non seppellire il testo adottato il 1° febbraio, con 166 voti contro 152. Ma da allora si attende il rinvio del disegno di legge per la seconda lettura all’Assemblea nazionale.
Divenuto esperto nell’arte della diversione, Emmanuel Macron – che sa come le questioni sociali bastino per polarizzare in modo duraturo il dibattito in Francia – ha rilanciato l’idea di un diritto all’aborto scolpito nella pietra della legge fondamentale del Paese, in occasione del sessantacinquesimo anniversario della Costituzione della Quinta Repubblica, il 4 ottobre.
«Ho espresso il desiderio, l’8 marzo, che si possa trovare un testo che concordi i punti di vista tra l’Assemblea nazionale e il Senato e permetta la convocazione di un Congresso a Versailles», ha sottolineato. «Spero che questo lavoro di convergenza dei punti di vista riprenda», ha dichiarato il Capo dello Stato a proposito dell’aborto.
Le lobby pro-aborto hanno reagito diversamente alla notizia: in un comunicato diffuso subito, la Fondation des Femmes «accoglie con favore la volontà di andare avanti del Presidente della Repubblica» ma avverte che «sarà attenta all’attuazione di questo annuncio e alla formulazione adottata».
Planning Familial ha espresso il suo disappunto: «Quindi niente di nuovo, nessun impegno. (…) Ci aspettavamo una parola più importante da parte del Presidente della Repubblica, e c’è stata una sola frase nel suo discorso», ha risposto all’Agence France-Presse (AFP) la presidente Sarah Durocher, che aggiunge che la questione «avrebbe meritato di più” in un contesto in cui i movimenti anti-scelta sono molto presenti e i settori del Planning Familial vengono attaccati».
L’uscita presidenziale è avvenuta appena due settimane dopo l’incontro tra Emmanuel Macron e Papa Francesco a Marsiglia. Senza troppe illusioni, il Sommo Pontefice, sull’aereo che lo riportava dalla città focea a Roma il 24 settembre, ha dichiarato ai giornalisti: «Noi non giochiamo con la vita, né all’inizio né alla fine. Che si tratti della legge di non far crescere il bambino nel grembo materno o della legge dell’eutanasia nella malattia e nella vecchiaia».
Un monito che probabilmente ha lasciato impassibile l’inquilino dell’Eliseo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr modificata
Bioetica
Mons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
Il Principe Alberto di Monaco, coerentemente con la Fede che egli professa e con l’autorità sacra che legittima la sua funzione di sovrano del Principato di Monaco, non ratifica la proposta di legge per la depenalizzazione dell’aborto, crimine esecrando. Nel 1990 fa il Re… https://t.co/6mGMkIamVd
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 24, 2025
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Bioetica
Nuovo libro per bambini insegna ai bambini di 5 anni che l’aborto è un «superpotere»
Amelia Bonow, fondatrice del movimento social Shout Your Abortion («grida il tuo aborto») e tra le attiviste pro-aborto più note negli Stati Uniti, ha pubblicato un libro per bambini intitolato Abortion is Everything («L’aborto è tutto»), destinato a lettori dai 5 agli 8 anni. Lo riporta LifeSite.
Annunciato sui canali ufficiali di Shout Your Abortion, il volume – scritto insieme a Rachel Kessler e illustrato da Emily Nokes – presenta l’aborto in termini esclusivamente positivi e accessibili, definendolo un «superpotere unicamente umano»: la capacità di «immaginare il futuro e fare scelte che ci portino alla vita che desideriamo».
Nei post promozionali su Instagram e altri social si legge: «Genitori, educatori e operatori sanitari cercavano da tempo uno strumento per parlare ai bambini dell’aborto, soprattutto con tutto il rumore politico che lo circonda». Il libro, spiegano, «parla direttamente ai bambini di cos’è l’aborto, di come ci si sente e del perché lo si sceglie», omettendo completamente che l’aborto termina la vita di un essere umano.
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Un post descrive l’aborto come «uno strumento che permette agli esseri umani di plasmare il proprio destino e che ha plasmato il mondo intero che ci circonda». Il messaggio si chiude affermando che il libro serve a «riscrivere fin dalle basi i nostri copioni culturali sull’aborto».
I commenti sotto i post sono entusiastici: «Lo adoro. Parlo di aborto ai miei figli da quando erano piccoli ed è bellissimo sentire una bimba dire: “Non devi restare incinta se non vuoi”». Un’altra utente: «Lo compro oggi per la mia futura prole!!».
Molti degli stessi che celebrano questo libro per l’infanzia accusano invece Meet Baby Olivia – un video educativo che mostra semplicemente lo sviluppo prenatale umano, senza menzionare l’aborto – di essere «propaganda» e «lavaggio del cervello» ai bambini piccoli, solo perché si basa su fatti scientifici.
La Bonow non è nuova a iniziative di questo tipo. Nel 2019 era apparsa nella serie YouTube «Kids Meet» con l’episodio «I bambini incontrano una persona che ha abortito», dove aveva già annunciato l’imminente uscita di un libro per bambini sull’argomento. Il video originale è stato rimosso dalla piattaforma ufficiale, ma è ancora disponibile altrove.
Il libro rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga tradizione di materiale pro-aborto rivolto a bambini e adolescenti, spesso finanziato anche con fondi pubblici.
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Nel video della serie «Kids Meet», Amelia Bonow racconta ai bambini (soprattutto preadolescenti e adolescenti) di essere rimasta incinta dopo un rapporto non protetto con il fidanzato, ma ha negato di essere stata irresponsabile e ha precisato che il compagno aveva appoggiato la decisione di abortire.
La maggior parte dei piccoli intervistati rimane impassibile alle sue parole; solo un ragazzo manifesta disagio ed è stato subito rimproverato dalla Bonow, che descrive l’intervento figlicida con termini volutamente disumanizzanti e imprecisi: «l’abortista ha semplicemente succhiato via la gravidanza», evitando di parlare di bambino o anche solo di feto. I bambini presto adottano lo stesso linguaggio riduttivo.
Un ragazzo più grande paragona il feto a un «cetriolo di mare», ridendo: «Non pensa, sta solo vivendo. È come il tuo braccio: non ha pensieri complessi. E nemmeno un bambino nel grembo». Bonow scoppia a ridere e ha replicato: «Mi piace la tua opinione».
Quando una bambina dice che «a volte l’aborto può essere sbagliato», la Bonow la interrompe bruscamente: «non lo so, non sono d’accordo. Vogliamo davvero che la gente faccia tutti quei bambini?». La donna poi scredita l’adozione, insinuando che far crescere il proprio figlio in un’altra famiglia sia peggio che eliminarlo con un aborto.
La Bonowa ha anche attaccato i pro-life: «non li chiamo pro-life, li chiamo anti-scelta. Quelli che si dicono pro-life non si curano delle persone che hanno figli che non possono mantenere e finiscono in povertà assoluta. Vogliono negare l’accesso all’assistenza sanitaria. Io dico: voi non siete pro-life. Io sì che sono pro-life».
Resta da capire contro quale «scelta» siano gli anti-scelta e a favore della vita di chi si dichiari «pro-life» mentre difende l’uccisione intenzionale di un essere umano – che, tra le altre cose, viene privato per sempre anche dell’«accesso all’assistenza sanitaria».
Un’altra attivista pro-aborto, Mary Walling Blackburn, aveva già pubblicato un libro per l’infanzia in cui i bambini abortiti venivano presentati come «fantasmi felici».
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Bioetica
«Estrema irrazionalità bioetica al servizio della biopolitica»: vescovo spagnolo denuncia la «tragedia dei 73 milioni di aborti» all’anno
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