Essere genitori
La storia più sottovalutata del 2021? L’«impatto schiacciante» delle politiche COVID sui bambini

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.
La storia più sottovalutata del 2021 è stata l’«impatto schiacciante» delle politiche COVID sui bambini, secondo il corrispondente legale capo di CBS News Jan Crawford.
Durante un’apparizione del 26 dicembre 2021 su Face the Nation, Crawford ha criticato le politiche COVID, incolpandole di una serie di problemi che colpiscono i bambini di oggi, tra cui la crisi di salute mentale in corso , l’aumento dei tassi di suicidio e le interruzioni dell’apprendimento dovute alla chiusura delle scuole.
Il rischio di tentativi di suicidio da parte delle ragazze è aumentato del 51%
Crawford ha affermato che il rischio di tentativi di suicidio da parte delle ragazze è aumentato del 51%, mentre «i bambini neri hanno il doppio delle probabilità di morire per suicidio rispetto ai bambini bianchi».
«Chiusure scolastiche, lockdown, cancellazioni di sport: non potevi nemmeno andare in un parco giochi nell’area di Washington senza che i poliziotti si precipitassero, scacciando i bambini [e ha avuto un] enorme impatto negativo sui bambini, ed è stato un ripensamento», Crawford ha detto.
Crawford ha affermato che gli adolescenti sani hanno «una possibilità su un milione» di contrarre e morire di COVID, osservando che hanno una maggiore possibilità di morire in un incidente d’auto.
«Il numero insondabile di morti dell’era della pandemia, il pervasivo senso di paura, l’instabilità economica e l’allontanamento fisico forzato da persone care, amici e comunità hanno esacerbato lo stress senza precedenti che i giovani hanno già affrontato»
«Ma hanno sofferto e sacrificato di più, specialmente i bambini e le comunità a rischio sottorappresentate», ha detto Crawford. «E ora abbiamo il chirurgo generale che dice che c’è una crisi di salute mentale tra i nostri figli».
«Se le nostre politiche non riflettono un approccio più misurato e ragionevole per i nostri figli, pagheranno per le decisioni della nostra generazione, per il resto della loro vita», ha affermato Crawford. «E questa, per me, è la più grande storia sottostimata dell’anno passato».
I commenti della Crawford arrivano poco dopo che il chirurgo generale degli Stati Uniti Vivek Murthy all’inizio di dicembre ha pubblicato un avviso di 53 pagine sulla crisi della salute mentale dei giovani affermando che la pandemia di COVID «ha alterato drasticamente le esperienze dei giovani a casa, a scuola e nella comunità».
«Sarebbe una tragedia se respingessimo una crisi di salute pubblica solo per permettere a un’altra di crescere al suo posto»
Murthy ha scritto:
«Il numero insondabile di morti dell’era della pandemia, il pervasivo senso di paura, l’instabilità economica e l’allontanamento fisico forzato da persone care, amici e comunità hanno esacerbato lo stress senza precedenti che i giovani hanno già affrontato. Sarebbe una tragedia se respingessimo una crisi di salute pubblica solo per permettere a un’altra di crescere al suo posto».
Megan Redshaw
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Essere genitori
La manovra dietro la richiesta di arresto di Putin da parte della Corte Penale Internazionale

Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin è stato accusato dalla ICC, o Corte Penale Internazionale (CPI), di aver permesso al commissario presidenziale per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova di salvare orfani dalla zona di guerra del Donbass e poi trovare genitori russi disposti ad adottarli.
«La deportazione illegale di popolazione (bambini) e quella del trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle aree occupate dell’Ucraina» è scritto nel linguaggio della CPI.
È qui ignorato bellamente che milioni di residenti adulti del Donbass sono fuggiti in Russia in cerca protezione in questi anni di pulizia etnica (14 mila morti) praticata dal regime di Kiev contro l’etnia russa presente su quello che era sulla carta territorio ucraino. È ignorato altresì che dal 2014 la continuità tra i russi di ucraina e la madrepatria non ha potuto che aumentare a dismisura. Il successo dei referendum di annessione e della distribuzione dei passaporti a Lugansk e Donetsk stanno a significarlo alla perfezione.
Contrariamente a quel che può credere il quivis de populo, la Corte Penale Internazionale non è collegata alle Nazioni Unite. Inoltre, non ha autorità in Russia, Stati Uniti, Cina, India e dozzine di altri Paesi che non sono firmatari dello Statuto di Roma, lanciato nel 1998, entrato in vigore nel 2002 e modificato nel 2010.
La Russia, sebbene originariamente firmataria del documento di fondazione della CPI del 1998, si è ufficialmente ritirata dalla CPI anni fa, citando il suo allontanamento dai suoi obiettivi dichiarati.
In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno promulgato una legge nel 2002 che proibisce qualsiasi cooperazione con la CPI e autorizza «tutti i mezzi necessari e appropriati», inclusa la forza militare, per liberare gli americani o i cittadini degli alleati degli Stati Uniti dalle azioni della CPI. In pratica, se un qualche cittadino americano accusato di essere un criminale di guerra viene preso e portato alla CPI, Washington manda un commando a esfiltrarlo (se va bene), oppure i bombardieri, o chissà ché.
La legge ovviamente protegge personaggi come George Bush, Dick Cheney e l’allegra compagnia neocon (quella che ora è dietro alla guerra contro la Russia) dalla possibilità di essere processati, e pagare, per aver macellato uno o due milioni di persone in Iraq – più l’Afghanistan… è bello pensare che anche Biden, Jake Sullivan, Victoria Nuland e soci mai potranno essere processati all’Aia per l’attacco terroristico al gasdotto Nord Stream. Lo stesso dicasi per Anthony Fauci e per Shi Zhengli, la batwoman del laboratorio di Wuhano, qualora mai ci fosse un processo internazionale per il coronavirus.
Non solo Putin è ora ricercato dal Tribunale per crimini internazionali dell’Aia. Con lui c’è Maria Lvova-Belova, Commissario presidenziale per i diritti dei bambini della Federazione Russa, una donna che col marito, pur avendo già cinque figli dal marito sacerdote ortodosso, ne ha adottati molti altri, arrivando ad essere custode di 23 fanciulli.
Prima di ricevere l’incarico di Commissario per l’infanzia, la Lvova-Belova aveva insegnato chitarra nelle scuole di musica per bambini. Successivamente, aveva fondato Novjie Berega, una comunità per giovani con diversi tipi di disabilità.
L’anno scorso lei e suo marito avevano adottato il loro primo figlio dal Donbass: ecco il presunto complice di Putin.
Durante il conflitto, la Lvova-Belova ha trovato genitori adottivi e tirato fuori gli orfani dal pericolo in corso. Lo stesso regime di Kiev che da nove anni ha ucciso un numero significativo di genitori, aggravando notevolmente il problema degli orfanotrofi, ha dichiarato alla Corte penale internazionale che Lvova-Belova, insieme a Putin, sta rapendo i bambini, presumibilmente i loro cari cittadini ucraini.
Dopo l’emissione da parte della CPI di un mandato di arresto, Maria Lvova-Belova ha ringraziato sarcasticamente la «comunità internazionale» per aver apprezzato il suo lavoro per aiutare a salvare i bambini dalla zona degli attacchi ucraini.
La triste realtà, che a questo punto getta ombre anche sui sistemi giudiziari transnazionali, è che tutta questa manovra serve a ferire le possibilità di manovra di Putin, che non potrà più visitare Paesi stranieri qualora fossero firmatari dello Statuto di Roma che riconosce la CPI. Il presidente russo rischierebbe l’arresto.
Per cui, per Putin, niente più G20, etc.: ecco un modo per togliere il vero dominatore della scena globale dai palcoscenici diplomatici.
Paradossalmente, Putin potrebbe però visitare gli USA, che rivendicano l’opzione militare nel caso la CPI tocchi uno dei loro.
L’ipocrisia dell’intero sistema internazionale occidentale arriva al parossismo, al ridicolo.
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Essere genitori
Danni dell’occultismo infantile: trenta bambini ricoverati in ospedale per «ansia», i genitori incolpano la tavoletta Ouija

Quasi 30 scolari colombiani sono stati portati in ospedale il mese scorso per «ansia». Secondo quanto riferito, alcuni genitori temevano che l’evento fosse causato dai bambini che giocavano con le tavole Ouija a scuola. Lo riporta Lifesitenews.
Il preside della scuola, tuttavia, ha cercato di reprimere le voci in attesa del rilascio dei referti medici.
I 28 bambini, studenti dell’Institución Educativa de Galeras (INEGA) di Galeras, Sucre, Colombia, sono stati ricoverati il 24 febbraio, accompagnati dal personale scolastico e dagli insegnanti.
Il capo dell’INEGA Hugo Torres ha dichiarato in un comunicato ufficiale pubblicato su Facebook che i bambini avevano sofferto di «possibili casi di ansia» e «sono stati indirizzati all’ospedale municipale locale secondo i protocolli in vigore».
I media in lingua inglese hanno riferito che i bambini erano stati ricoverati in ospedale dopo essere svenuti. Tuttavia, Torres ha fatto riferimento solo all’ansia, non alla perdita di coscienza, nei suoi commenti.
Non è chiaro quale sia lo stato attuale dei bambini. La scuola non ha pubblicato una dichiarazione di follow-up dopo i suoi primi messaggi di Facebook del 24 febbraio.
In un videomessaggio in cui ha letto il comunicato ufficiale, Torres ha affermato che i genitori degli studenti erano stati informati della questione in quel momento.
Secondo quanto riferito alcuni genitori avevano espresso la preoccupazione che la condizione dei bambini fosse stata causata dal gioco con la tavoletta Ouija, un sistema noto nell’occultismo di consumo. La tavoletta è progettata per consentire la comunicazione con gli spiriti delle persone decedute.
Come riporta LSN, «lungi dall’essere un semplice “gioco”, le tavole Ouija sono considerate una forma di “divinazione”, qualcosa di esplicitamente proibito nella Scrittura e nel Catechismo della Chiesa Cattolica». «La tavola Ouija funziona davvero, e gli unici ‘spiriti’ che verranno contattati attraverso di essa sono quelli malvagi» scrive Catholic Answers, ribadendo la teoria, abbracciata oltre che dai cattolici anche da varie denominazioni cristiane, per la quale a parlare tramite la tavoletta non sono i morti ma i demòni.
Una madre che lavora nell’ospedale dove sono stati portati i 28 bambini ha detto di vedere spesso bambini portati in ospedale in condizioni simili, esortando gli altri genitori a esaminare il motivo per cui ciò è accaduto.
«Genitori, dovete muovervi, indagare su cosa sta succedendo a scuola, perché i nostri figli non possono continuare in questa situazione», ha detto, sostenendo che i sintomi non possono essere stati causati dalla malnutrizione. «I nostri bambini fanno sempre una buona colazione e non si può dire che ciò che sta accadendo sia dovuto alla mancanza di cibo», ha detto la madre.
Tuttavia il capo dell’istituzione scolastica Torres ha sostenuto che i commenti speculativi sulle cause delle condizioni dei bambini hanno «creato confusione» e ha esortato i membri della comunità a non giungere a conclusioni fino a quando i referti medici non saranno stati pubblicati.
«Visti i casi segnalati, si sono scatenati sulla comunità una serie di commenti che, invece di aiutare a risolvere la situazione, hanno portato confusione e un ambiente avverso per il nostro lavoro», ha affermato. «La scuola sta aspettando le diagnosi mediche per fornire ulteriori informazioni attendibili (…) L’istituto scolastico chiede anche rispettosamente ai cittadini di astenersi dall’esprimere giudizi e diagnosi precoci».
Sebbene non sia chiaro esattamente cosa abbia scatenato l’ansia tra i bambini di Galeras, un incidente simile che ha coinvolto bambini in età scolare alla fine dell’anno scorso in Colombia è stato collegato allo stesso modo all’uso della tavola Ouija, hanno sottolineato diverse testate.
A novembre, gli insegnanti dell’Istituto tecnico agricolo di Hato, in Colombia, hanno scoperto che 11 adolescenti, di età compresa tra 13 e 17 anni, avevano perso conoscenza nel corridoio di una scuola, secondo quanto riportato da Times Now.
Secondo l’articolo, gli «studenti hanno sofferto di vomito violento, dolori addominali e spasmi muscolari» e cinque di loro «sono stati portati in un vicino ospedale per cure». Secondo quanto riferito, i ragazzi avevano giocato con una tavola Ouija prima di svenire, cosa che il sindaco della città ha preso sul serio.
«Non è escluso che sia stata la tavola Ouija, che fa parte dell’indagine», ha detto il sindaco di Hato Jose Pablo Toloza Rondón.
Intervistati dopo il ricovero, i ragazzi hanno ammesso di aver bevuto tutti dallo stesso bicchiere. I referti medici affermavano che le condizioni dei bambini erano state causate da un’intossicazione alimentare.
La più che secolare storia della tavoletta Ouija, un gioco «brevettato» e venduto – con successo senza precedenti – come giocattolo ancora oggi da grandi gruppi di distribuzione di giochi per bambini – è stata dettagliata in un articolo di Renovatio 21.
Come noto, si tratta dello strumento per eccellenza per le sedute spiritiche. Non sappiamo se sia quello utilizzato anche da Prodi e dagli amici nel 1978 per conoscere l’ubicazione del presidente DC Aldo Moro, in quei giorni rapito, ma immaginiamo fosse qualcosa di simile. (Gli spiriti peraltro ci avevano azzeccato: avevano detto Gradoli, e di fatto Moro stava in via Gradoli, nel palazzo in odore di servizi segreti dove anni dopo fu trovato il governatore del Lazio Marrazzo con alcuni trans sudamericani).
Quanto al reale funzionamento della tavola, gli scientisti danno come spiegazione l’effetto ideomotorio, ciò la possibilità di condurre alcuni movimenti senza che ne siamo davvero consapevoli.
Altri osservatori, meno scientisti ma attenti a negare il soprannaturale, dicono che i movimenti sono veri, ma non indotti da spiriti, quanto piuttosto dall’inconscio dei partecipanti, come in una sorta di lettura junghiana per cui ad ogni realtà spirituale corrisponde sempre l’energia dell’inconscio personale e collettivo.
Altri ancora, sostengono che si tratti proprio degli spiriti: cioè, che la tavoletta sia uno strumento davvero a buon mercato per mettersi in contatto con la dimensione ulteriore.
Qui si può innestare quello che era il pensiero cattolico fino a pochi decenni fa: i morti non possono in alcun modo comunicare con i vivi, insegnava la teologia. La risposta, semplice semplice, la potete intuire: si tratta dei demòni.
Con la Ouija, in pratica, hanno brevettato e venduto a milioni di persone la negromanzia, un tempo praticata solo da stregoni e satanisti, oggi, nella catastrofe spirituale del mondo moderno, diffusa alle masse inconsapevoli. Intere popolazioni necromantizzate, stregonizzate
E senza che a nessuno venga più in mente – neanche per sogno – di far partire una caccia alla stregoneria…
Immagine di goodfriendo via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Essere genitori
Il 30% delle liceali americane ha «considerato seriamente» il suicidio l’anno scorso

Il 30% delle ragazze delle scuole superiori negli Stati Uniti che sono state intervistate dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha affermato di aver «seriamente preso in considerazione il tentativo di suicidio» nel 2021, rispetto al 19% nel 2011. Lo riporta il Wall Street Journal.
Nel 2021 quasi il 60% delle ragazze delle scuole superiori statunitensi intervistate ha dichiarato di provare «tristezza o disperazione persistente», con un aumento di circa il 60% nello stesso periodo di tempo.
«Sebbene sia le ragazze che i ragazzi delle scuole superiori abbiano riferito di aver avuto problemi di salute mentale, le ragazze hanno riportato livelli record di violenza, tristezza e rischio di suicidio, ha affermato il CDC» scrive il WSJ. «Nel 2021, il 57% delle ragazze delle scuole superiori ha riferito di aver provato persistenti sentimenti di tristezza o disperazione nell’ultimo anno, rispetto al 36% nel 2011. Il 30% ha riferito di aver preso seriamente in considerazione l’idea di tentare il suicidio nel 2021, rispetto al 19% nel 2011».
Lo stesso quotidiano economico di Nuova York suggerisce che lo stress, l’isolamento e la perdita durante la pandemia abbiano amplificato i problemi di salute mentale tra i giovani che erano già, già da prima, in difficoltà per via dei mutamenti della vita degli adolescenti, per esempio l’onnipresenza dei social che mette in competizioni i ragazzini. Gli effetti altamente depressivi dei social sono un fenomeno oramai studiato da anni.
L’Italia è stata teatro di multipli casi di suicidio pediatrico riusciti, lo stesso giorno, e senza correlazione tra le giovani vittime, con un +75% di casi di tentato suicidio di bimbi rilevati dall’ospedale Bambin Gesù.
Per quanto riguarda l’anoressia, essa non solo è aumentata in lockdown, ma pare addirittura essere scesa di anni: ora i primi segni del disturbo comparirebbero nelle bambine di 8 anni.
Come scritto da Renovatio 21, ancora due anni fa, è indiscutibile che le restrizioni pandemiche abbiano trasformato i nostri figli in senso negativo, rendendoli più malati (è l’ipotesi recente dell’inspiegabile apparizione delle epatiti infantili), ma anche più violenti (con il grande incremento di atrocità, sempre più belluine e spudorate, commesse anche da adolescenti anche fuori dalle baby gang) e infine suicidi, come testimoniato del resto in tutto il mondo – nel Regno Unito è stato calcolato nel 2020 che, stando ai numeri, un bambino ha 10 volte più probabilità di morire per suicidio che non per COVID. Un anno fa emerse che forse 25 erano morti di COVID, centinaia erano morti invece per suicidio e traumi.
Anche nel lontano Vietnam, si è registrato un inaspettato aumento di suicidi nelle scuole riaperte dopo le chiusure pandemiche. Suicidi giovanili in aumento perfino in un Paese specializzato sul tema, il Giappone.
Il Nevada nel 2020 fu il primo Stato a porsi seriamente il problema di riaprire le scuole il prima possibile dopo che si verificò un’ondata di suicidi tra i ragazzini, che di fatto raddoppiò il tasso usuale.
Secondo la Royal Society Open Science, in Gran Bretagna i lockdown hanno portato alla depressione almeno 60 mila bambini.
Come riportato da Renovatio 21, negli ultimi mesi anche alcuni dati italiani sembrano confermare il fenomeno, a partire dal forte aumento del consumo pediatrico di psicofarmaci durante la pandemia.
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