Immigrazione
La disintegrazione della Francia, in diretta sotto i nostri occhi: la ferocia Kalergi ha vinto

La situazione in Francia è completamente andata fuori controllo. La rivolta delle banlieue in seguito alla morte del 17enne a cui la polizia ha sparato ha contaminato varie città del Paese, e si è estesa anche a Bruxelles.
Le immagini che giungono da oltralpe sono semplicemente agghiaccianti, e testimoniano, tecnicamente, della fine della Francia, come Stato e come società.
Perché la Francia è ora, con ogni evidenza, «disintegrata» – letteralmente, i suoi pezzi non possono più integrarsi. La barbarie a cui stiamo assistendo sta qui a provarlo.
L’immigrazione di massa ha prodotto la catastrofe di quella che un tempo era una grande Nazione centrale per la storia della civiltà europea.
Il piano Kalergi realizzato ora ha lasciato quello che nel gergo dell’ISIS è una «zona di barbarie», dove la ferocia – questo il termine usato nel loro livre de chevet – va gestita, somministrata alla popolazione e a chiunque al fine di stabilire un nuovo ordine sociale dominato, appunto, dai gestori della ferocia.
???????????? France in last Hour
A glimpse into the not too distant future.
Wake up please. pic.twitter.com/ET3oTTj0Le
— Concerned Citizen (@cotupacs) June 30, 2023
OPEN BORDERS????: Third world immigrants are importing the third world into France. Beware the failure to assimilate immigrants. pic.twitter.com/bj3YamDr4k
— @amuse (@amuse) June 30, 2023
Sono arrivati i veicoli corazzati, come quelli mandati in Ucraina per la guerra alla Russia. Solo che qui sono impiegati in territorio europeo, in quella che – solo in teoria, non è una zona di guerra.
???????????? The French gendarmerie will use armoured vehicles to suppress riots, PM Elisabeth Borne said Friday
"Additional mobile forces" would be deployed along with the vehicles belonging to the military unit, Borne said ???? #nahel #nanterre pic.twitter.com/AW82OeY2Mj
— FRANCE 24 English (@France24_en) June 30, 2023
Macerie fumanti – le macerie dello Stato di diritto, della storia della civiltà europea, le macerie dell’onore francese. E non è ancora finita.
France after 3 days of riots. pic.twitter.com/AaOC73JQnq
— Felize (@Vigilantefilly2) June 30, 2023
Ecco che nella calca, non solo le popolazioni afroislamiche delle banlieue si danno allo scasso, ma anche la generazione dei senza futuro, i ragazzini della generazione ultima, che per protestare contro la violenza della polizia pensano bene di razziare il negozio della Apple, come a Strasburgo, e non solo.
Looting the Apple Store in Strasbourg.
Not a Macron man to be found.
France is spiraling in real time. pic.twitter.com/hII4qMbNkE
— Citizen Free Press (@CitizenFreePres) June 30, 2023
The looting of an Apple store in France.https://t.co/ryUF9UkUAP
— Russian Market (@runews) June 30, 2023
L’azienda dell’iPhone mica è sola. Da quanto si vede, le razzie riguardano anche McDonald’s, Lidl, Luis Vuitton, e tanti altri franchising, più magari le botteghe a conduzione famigliare.
Scary ????. Triste ???? Can’t go out with kids. France ????????????
This is not protestations. This is looting. #France #FranceProtests #FranceRiots #franceViolence #Emeute #Nael #Paris #Apple #LouisVuitton pic.twitter.com/DvHBKyMfLf— Santosh Gupta (@santoshskm) June 30, 2023
Le città, per usare la terminologia degli anarchici, quelli che negli anni Novanta parlavano di TAZ (zone temporaneamente autonome), sono state «aperte».
#BREAKING: Riots have now broken out in #Stratsburg, #France as well. Video shows a police vehicle being attacked and looted by rioters.https://t.co/bW2DFnl6j7 pic.twitter.com/7FNQCIUeJg
— Hexdline (@HexdlineNews) June 30, 2023
NOW – Looting, violent riots spread to several cities in France. The situation is out of control in parts of the country. pic.twitter.com/ngsGcVVNol
— Disclose.tv (@disclosetv) June 30, 2023
La France de 2023….
Merci aux présidents Giscard, Mitterand, Chirac, Sarkozy, Hollande et Macron ????
Voilà le résultat de 45 ans de laxisme judiciaire, de compromis politiques hypocrites !#Emeutes #chaos #etatdurgence #BFMTV #pillage #RiotsFrance
pic.twitter.com/2V6S8WdrBE— Olivier Land (@LandOlivier) July 1, 2023
Abbiamo aspettato a pubblicare il video seguente – perché, come tutti quegli altri che vedete in circolo, non è pienamente verificato. Il suo significato per noi è molto, molto preciso, ed importante.
Si vedono dei tizi mascherati sparano per aria con dei Kalashnikov davanti a quello che sembra un condominio. Gli AK-47 che vediamo qui sono a ripetizione, sono cioè armi militari, non disponibili in vendita ai civili.
France has fallen…
Police are unable to control the migrant and left-wing riots taking place across the country. French media has surrendered and cannot keep track of the number of towns and cities across the country being looted, set on fire, and destroyed.
Islamic attacks,… pic.twitter.com/s0m4CRLjIL
— Amy Mek (@AmyMek) June 30, 2023
Quindi, con probabilità gli uomini qui ritratti hanno attinto a riserve di armi, presenti in Francia, che appartengono o alla criminalità o a reti terroristiche.
I giornali hanno detto che sarebbe stata assaltata un’armeria: ma le armerie francesi non possono avere armi automatiche.
Emergono quindi altre immagini con i rivoltosi che circolano per le strade cittadine in pieno giorno armati di armi a canna lunga.
The rioters have deadly weapons.
This isn’t Gaza, Syria, and Libya, it’s #France.#FranceRiots #franceViolence #RiotsFrance #Macron #FranceHasFallen pic.twitter.com/WC4T9HkFOi— Anshul (@trueanshul) July 1, 2023
In ogni caso, questi video spiegano bene la morfologia profonda della situazione: la barbarie con i suoi attori programmatici (sovvertitori, terroristi) avanza rendendo inutile lo Stato e le sue leggi.
Lo Stato francese è stato, ancora una volta etimologicamente, disintegrato.
E i disintegratori lo rivendicano apertamente.
I roghi di enormi centri commerciali, delle biblioteche o delle stazioni degli autobus stanno a significare la stessa cosa: quello che sta accadendo non è controllabile, ed è diretto alla distruzione dello status quo perfino nella sua dimensione quotidiana e materiale.
A large shopping center in the suburbs of Paris is completely destroyed by fire. #FranceRiots pic.twitter.com/75Q78qVj0b
— Paul Golding (@GoldingBF) June 30, 2023
Protestesters in France burning down the largest public library in the city of Marseille. #Paris #Internationalleaks #France #FranceRiots pic.twitter.com/cNwNsPmS0a
— The Notorious HbK (@The5HbK) June 30, 2023
#WATCH : A huge fire is raging in an RATP bus depot in Aubervilliers (Paris suburb) #emeutes #Nanterre#FranceRiots #FranceProtests #RiotsFrance #Paris #FranceProtests #franceViolence pic.twitter.com/O8j46ixrin
— upuknews (@upuknews1) June 30, 2023
Le immagini di fumo che avvolge la città non si vedono nemmeno a Kiev. Che, ripetiamo, a differenza di Parigi è in guerra.
France has some serious demographics problms that seems to increase by the day. This is going to be tough. The future doesn’t look too bright. Paris must learn from Poland. #FranceRiots must be eye opening.
This is Cultural Enrichment in #Macron's #Francepic.twitter.com/JPGG6HFdTZ
— Mukesh Chaudhary (@MukeshG0dara) June 30, 2023
La città brucia come nemmeno a Damasco o a Tripoli. Parigi oggi è un pezzo di Medio Oriente più complicato e mortale e devastato.
This isn’t Syria, Iraq or Afghanistan. This is France where 9% of the population has brought the entire cities!
Where are CNN & BBC now?#FranceRiots #franceViolence #FranceProtest #Marseille #Immigration #Francia #Francja #FranceHasFallen #Fransa #RiotsFrance #Islamophobia pic.twitter.com/xvPfwKhbSs
— Chiku ❤️ (@Hareram69603658) July 1, 2023
All gearing up for #TheGreatReset #FranceRiots #franceViolence #FranceProtest #Marseille #Immigration #Francia #Francja #FranceHasFallen #Fransa #RiotsFrance pic.twitter.com/Is8kLNHgZN
— The Great Reset (@thebugsreset) July 1, 2023
France.
Rioters fire an rocket propelled grenade at a French police station.
Follow for more info.#franceViolence #Nahel #RiotsFrance #FranceProtests #FranceIsBurning pic.twitter.com/ILxrXShlbF— War Affairs (@Lazar2224) July 1, 2023
Buildings that are burned and destroyed by rioters and collapse, in the streets are total chaos ????️#FranceRiots #RiotsFrance #FranceProtest pic.twitter.com/CWMw9N04Gx
— N3RO (@N3RONEWS) July 1, 2023
another riot in Clichy, trying to burn down the town hall
So far more than 300 officers have been injured; over 100 civilian-owned cars burned; residential buildings set on fire.#FranceRiots #franceViolence #FranceProtests #macron #RiotsFrance pic.twitter.com/GxNonm6hGV
— World conflicts Monitoring Center (@WorldBreakingN9) July 1, 2023
Dont ever tell me it is about justice for Nahel! Pure barbarism!!!#JusticePourNael #Lyon #Emeutes #etatdurgence #Nahel #Nanterre #Marseille #émeutes #Marsilya Fransa #France #Frankreich #EidAlAdha #Paris Macron #Emeute #FransaYanıyor #Nael
— Musa Kayrak (@musakayrak) July 1, 2023
Lo Stato non può nulla. Attualmente i suoi rappresentanti balbettano accuse contro il poliziotto che ha sparato al minorenne – che a quanto riportato guidava in modo sconsiderato ed ha un passato violento.
Le immagini delle stazioni di polizia che bruciano, come a Lione, valgono più di mille parole.
Eine #Polizeistation in #Lyon wurde geplündert und niedergebrannt, zurzeit geht man davon aus, dass dort auch Schusswaffen der Polizei entwendet worden sind.#France #Frankreich #PoliceStation #Lyon #RiotsFrance pic.twitter.com/GN4eYPs2Mq
— Christian ????????????️???? (@AlivonWurst) July 1, 2023
«Una guerra civile si sta preparando e voi lo sapete perfettamente» scriveva la strana lettere dei militari alle élite politiche parigine un anno fa.
Eccola, la guerra civile di cui parlavano è arrivata. Ed è certo che sapevano che sarebbe arrivata: perché l’hanno programmata per decenni e decenni, perché hanno attuato il piano Kalergi con estrema dedizione e perizia, trasformando la Francia nel disastro finale di fuoco e sangue che è sotto i nostri occhi.
Non è ancora finita. Si andrà oltre. E non si fermerà alla Francia o al Belgio. La ferocia Kalergi dovrà vincere ovunque.
Perché il programma dell’anarco-tirannia deve essere caricato in tutto il mondo – prossimamente, come sappiamo dai segni già belli visibili, anche soprattutto in Italia.
Immagine screenshot da YouTube
Immigrazione
La Gran Bretagna ha perso il controllo dei suoi confini, afferma il ministro degli Interni

Il ministro degli Interni britannico Shabana Mahmood ha dichiarato che le autorità del Regno Unito stanno perdendo il controllo dei confini nazionali a causa di un drastico aumento dell’immigrazione illegale.
Si prevede che il ministro lancerà questo monito durante un vertice a Londra con i ministri degli Interni dei Balcani mercoledì, incentrato sulla riduzione dei flussi migratori verso la Gran Bretagna.
Secondo anticipazioni del suo discorso, riportate da diversi media britannici, Mahmood evidenzierà che «l’opinione pubblica si aspetta giustamente che il governo sia in grado di decidere chi può entrare nel Paese e chi deve lasciarlo». «Oggi, nel nostro Paese, questo non avviene», ammette nel discorso preparato. «L’incapacità di ristabilire l’ordine ai nostri confini sta minando la fiducia non solo nei confronti di noi leader politici, ma nella credibilità stessa dello Stato».
Tuttavia, il Mahmood sottolinea che la soluzione richiede una cooperazione internazionale, non un «ripiegamento su se stessi», proponendo, tra l’altro, la creazione di «centri di rimpatrio» per i migranti.
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Martedì ha annunciato che il governo innalzerà il requisito di conoscenza della lingua inglese per i migranti, passando dal livello del General Certificate of Secondary Education (GCSE) a quello di competenza A-level.
La Gran Bretagna affronta da anni una crisi migratoria, con dati ufficiali che registrano 49.000 arrivi irregolari nell’anno conclusosi a giugno 2025, un aumento del 27% rispetto all’anno precedente. Le traversate su piccole imbarcazioni hanno rappresentato l’88% di questi arrivi, con un incremento del 38% su base annua.
In un clima percepito da molti come un fallimento del governo laburista nel gestire la crisi, il mese scorso si sono svolte in tutto il Regno Unito grandi proteste nell’ambito dell’«Operazione Raise the Colours», con manifestanti che sventolavano bandiere di San Giorgio e Union Jack.
Nel frattempo, un sondaggio di BMG pubblicato il mese scorso ha rivelato che il sostegno al partito riformista anti-immigrazione e scettico sull’UE, guidato da Nigel Farage, è salito al 35%, superando laburisti e conservatori, fermi rispettivamente al 20% e al 17%.
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Arte
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Immigrazione
Il Belgio valuta l’invio dell’esercito sulle strade di Bruxelles

Il ministro della Difesa belga Theo Francken ha annunciato che potrebbe dispiegare truppe a Bruxelles entro la fine dell’anno per pattugliare la città, in risposta alle crescenti pressioni sul governo per contrastare la criminalità violenta e ristabilire l’ordine nella capitale, oramai totalmente sconvolta dall’immigrazione che ne ha cambiato i connotati.
Secondo i media locali, quest’anno Bruxelles ha registrato circa 60 episodi di sparatorie, di cui circa un terzo durante l’estate, con un bilancio di due morti.
Il mese scorso, il ministro della Sicurezza e degli Affari Interni Bernard Quentin ha definito la situazione «una catastrofe», sottolineando che le bande criminali sono diventate «sempre più audaci». Ha proposto l’impiego di squadre miste di polizia e militari per pattugliare «i punti critici della criminalità a Bruxelles», con l’obiettivo di generare un «effetto shock».
In un’intervista a Le Soir, pubblicata sabato, Francken, esponente del partito nazionalista fiammingo N-VA, ha dichiarato di non essere contrario all’invio di soldati, ma ha chiarito che tale misura deve essere legalmente giustificata e limitata a compiti essenziali di sicurezza.
«Sono sempre disponibile a rafforzare la sicurezza a Bruxelles», ha detto Francken, noto per la sua linea dura sull’immigrazione. «La situazione è diventata disastrosa, non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche a livello politico e sociale». Ha aggiunto che i disordini nella capitale «hanno ripercussioni sulle regioni circostanti».
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«La sicurezza è compito della polizia, non dell’esercito. Tuttavia, quando il ministro dell’Interno lo richiede, diventa una responsabilità della Difesa, che ha il dovere di proteggere la nazione», ha proseguito. «È possibile inviare soldati in strada entro la fine dell’anno? Non ho detto sì, ma nemmeno no».
Il procuratore di Bruxelles Julien Moinil ha recentemente riferito che, entro metà agosto, la città aveva registrato 57 sparatorie, di cui 20 in estate, chiedendo un’azione coordinata contro le gang. Moinil ha avvertito che «chiunque, ogni residente di Bruxelles e ogni cittadino, rischia di essere colpito da un proiettile vagante», evidenziando il crescente pericolo della criminalità violenta nella capitale.
Un recente rapporto di Euronews ha descritto Bruxelles come la «capitale europea dei crimini legati alle armi da fuoco», sottolineando che molti incidenti si sono verificati in quartieri come Anderlecht e Molenbeek, noti per le attività delle gang e il traffico di droga.
Secondo Statbel, l’ufficio nazionale di statistica belga, il 46% dei residenti di Bruxelles è nato all’estero, rispetto al 18% a livello nazionale, un cambiamento demografico che, secondo le autorità, ha intensificato le sfide sociali e di sicurezza della città.
Come riportato da Renovatio 21, Bruxelles fu oggetta, come tante altre città d’Europpa (Berlino, Milano, etc.) di momenti di pura barbarie durante anche l’ultimo capodanno, quando i facinorosi sono arrivati a tirare molotov sulle ambulanze.
Il quartiere di Moleenbek è risaputamente una delle no-go zone islamiche europee, ossia un luogo dove di fatto lo Stato moderno ha ceduto il potere agli immigrati.
Brusselle è stata oggetto di una brutale sequela di attentati il 16 marzo 2016.
Rimane tuttavia impressa la reazione delle forze dell’ordine della capitale del Belgio e dell’Europa, pochi mesi prima, agli eventi terroristici di Parigi: secondo quanto riportato, in una stazione di polizia presso Ganshoren, alcuni agenti di polizia e alcuni soldati avrebbero partecipato ad una clamorosa orgia organizzata in commissariato proprio durante l’allerta anti-terrorismo dei giorni del Bataclan.
La caserma protagonista degli atti orgiastici delle forze dell’ordine belghe si trova peraltro vicino al quartiere di Molenbeek, dove in quei giorni erano stati pure effettuati alcuni raid.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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