Politica
Kennedy: se non supportiamo Israele, «la Cina potrebbe ricattare il mondo»
Durante una tappa elettorale del 13 ottobre a Miami, il candidato presidenziale indipendente alla presidenza USA Robert F. Kennedy, Jr. ha esposto le sue opinioni sull’attuale crisi mediorientale.
Nelle sue osservazioni Kennedy appoggia pienamente, sostenendo quindi la linea secondo cui la Cina e i BRICS sono la principale minaccia per gli Stati Uniti.
I commenti del Kennedy hanno causato trambusto tra alcuni dei suoi stessi sostenitori, che non condividono questo punto di vista.
Robert F. Kennedy Jr.’s position on the Israel Palestine Conflict and his thoughts on Hamas. 👀👂#RFKJr #RFKJr2024 #Israel #Palastine #hamas #IsraelPalestineConflict @RobertKennedyJr pic.twitter.com/VBCZYx9QhE
— John Dennis (@John_Dennis) October 13, 2023
«L’Iran e la Cina sono un unico organismo a questo punto», ha detto il candidato al pubblico. «E ora – grazie ai BRICS – ora controllano, e grazie al controllo iraniano del Venezuela, il 90% della fornitura di petrolio nel mondo. Se Israele non ci fosse, la Cina potrebbe ricattare il mondo intero con la nostra fornitura di energia, e questo è il risultato più disastroso in politica estera… Abbiamo un interesse strategico esistenziale assolutamente critico a essere in Israele, a sostenerlo».
«Israele ha il diritto legale di essere lì. Non è una forza occupante… gli ebrei l’hanno occupata ininterrottamente per 3.700 anni…».
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Poche settimane fa, Kennedy è stato accusato di antisemitismo per le aver parlato, ad una cena elettorale a Nuova York, del COVID come possibile bioarma a base etnica.
Lo scandalo, montato ad arte dai giornali (compresi quelli conservatori, come il New York Post) ha prodotto ulteriori prese di distanza da parte di alcuni dei suoi 10 fratelli, che ciclicamente emanano comunicati congiunti per dire di non aver nulla a che fare con le posizioni del fratello.
Come riportato da Renovatio 21, dopo le dimissione di Ken Kucinich, Kennedy ha ora assunto come manager della sua campagna elettorale la sua nuora Amaryllis Fox, che ha lavorato a lungo per la CIA.
Non siamo in grado di dire se queste dichiarazioni rientrino nel nuovo corso. Come noto, Kennedy accusava la CIA di essere coinvolta nell’assassinio di suo padre Robert e di suo zio John Kennedy.
Un uomo armato ha tentato di infiltrarsi ad un comizio di Kennedy il mese scorso. La Casa Bianca ha rifiutato a Kennedy la protezione offerta in genere ai candidati presidenziali.
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Immagine screenshot da YouTube
Politica
Elezioni USA 2020, un elettore per corrispondenza su cinque ha ammesso la presenza di frode elettorale: sondaggio
About one in five mail-in ballots in the last election was fraudulent, handing Biden the presidency. We know this because the people who committed the fraud have admitted it in a new poll. pic.twitter.com/fxHL9hT4sw
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) April 26, 2024
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Politica
Mai così tanti deputati cattolici a Seoul: 80 su 300 nel nuovo Parlamento
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il numero maggiore nel Partito Democratico uscito vincitore dal voto del 10 aprile. Nel Paese i cattolici sono l’11,3% della popolazione. I vescovi avevano esortato i laici a non trascurare le proprie responsabilità rispetto alla cura del bene comune. Un tema emerso anche nelle commemorazioni del decennale della strage del traghetto Sewol rimasta senza colpevoli.
La nuova Assemblea nazionale di Seoul – che si insedierà il prossimo 30 maggio – avrà ben 80 cattolici su un totale di 300 deputati. È il risultato del voto del 10 aprile che ha segnato l’affermazione del Partito Democratico, con la sconfitta del Partito del Potere Popolare del presidente Yoon Suk-yeol.
Si tratta della quota più alta di deputati cattolici mai registrata nel parlamento di Seoul, più del doppio rispetto all’11,3% che secondo i dati diffusi dall’ufficio statistico della Chiesa coreana è la percentuale dei cattolici oggi tra i 52,62 milioni di abitanti.
Va peraltro ricordato che la Corea del Sud ha già avuto nella sua storia anche due presidenti cattolici: Kim Dae-jung tra il 1998 e il 2003 e Moon Jae-in tra il 2017 e il 2022. Tra i cattolici che siederanno nel nuovo parlamento 16 sono stati eletti tra i conservatori del Partito del Potere Popolare, 53 nel Partito Democratico e 11 nel Nuovo Partito Riformista.
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Prima del voto la Conferenza Episcopale Cattolica della Corea aveva inviato a tutti partiti un questionario di 43 domande chiedendo loro di esprimersi sulle principali questioni dell’agenda politica del Paese. Diffondendo le risposte ricevute lo scorso 28 marzo i vescovi avevano ricordato che «la Chiesa cattolica ha sempre insegnato che i laici non dovrebbero mai rifiutarsi di partecipare alla politica, ma sono chiamati a promuovere in maniera organizzata e nelle istituzioni il bene comune in tenti settori: economico, sociale, legislativo, amministrativo, culturale e altro».
Un’occasione per ricordare che cosa questo significhi è stata anche la recente commemorazione delle vittime del disastro del traghetto Sewol che nel 2014 costò la vita ad oltre 300 persone. In questa occasione i vescovi sudcoreani hanno esortato il governo a porre la vita e la sicurezza dei cittadini coreani come «priorità assoluta», al fine di evitare tragedie come il disastro del traghetto Sewol del 2014, che ha ucciso oltre trecento persone.
«Questo ricordo non può e non deve finire finché non sarà attuata una riforma fondamentale» che affronti davvero le cause della tragedia, hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta pubblicata durante una Messa commemorativa tenutasi nella cattedrale di Sanjeong-dong dell’arcidiocesi di Gwangju il 15 aprile.
Come ha ricordato infatti lo stesso governatore della provincia di Gyeonggi Kim Dong-yeon in un’altra commemorazione tenuta allo Hwarang Public Garden di Ansan, nessun funzionario di alto livello sia stato ritenuto responsabile del fallimento della risposta al disastro: «gli alti funzionari hanno preferito insabbiare la verità. Purtroppo la nostra realtà non è cambiata rispetto a 10 anni fa».
Alla commemorazione di Ansan del 16 aprile hanno partecipato anche alti funzionari del PPP al governo e del DP all’opposizione, tra cui il leader del partito al governo Yun Jae-ok e il leader dell’opposizione Hong Ihk-pyo, oltre a leader e funzionari dei partiti minori di opposizione in Corea del Sud.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Dmthoth via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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