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Vaccini

Kennedy e il morbillo in Texas: la verità

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Ha destato grande scalpore, non solo nel mondo antivaccinista, la notizia secondo cui il segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. ha annunciato l’invio di migliaia di dosi di vaccino in Texas, tra una serie iniziale di misure in risposta a un’epidemia locale di morbillo.

 

Kennedy è stato accusato per anni dai media mainstream di promuovere «teorie del complotto» su vaccini e nutrizione. L’etichetta affibiatagli negli USA è quella di antivaxxer, traducibile con l’espressione spregiativa italiana «no vax».

 

Ebbene, ora anche i no-vax, attivi su canali Telegram e su social vari, ora accusano Kennedy, assicurando che è «un venduto». Il tono di molti di questi messaggi lascia comprendere il perverso sollievo che provano alcuni: un mondo senza possibilità di sparire sul nemico è totalmente inagibile per le voci del dissenso a prescindere, quello che non vive senza urlare alla macchinazione permanente, macchinazione che non sanno definire, ma a cui per vivere devono abbaiare.

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Qualche lettore avrà veduto cosa circolava in rete perfino nei giorni in cui Kennedy era assurto alla più alta carica sanitaria del pianeta, in pratica l’evento più rilevante per il movimento antivaccinista  degli ultimi due secoli e passa: è lì perché glielo hanno permesso, non sarebbe mai arrivato dov’è se non vi fosse un compromesso a monte o a valle, nulla cambierà, gli eroi non esistono, è tutto un magna-magna etc., e bla-bla-bla.

 

La storia del morbillo in Texas sembra aver dato fiato alla posizione dei telegrammari.

Cerchiamo di fare un po’ di ordine, razionalmente, sull’accaduto.

 

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) «ha supportato il Dipartimento della Salute del Texas tramite assistenza tecnica e vaccini», ha scritto RFK Jr. in un post su X nel fine settimana, mentre elencava le misure adottate dal governo federale per aiutare le autorità statali a combattere la malattia. Ha anche affermato che sono state inviate lì 2.000 dosi del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MPR).

 

L’attuale focolaio nello stato meridionale degli Stati Uniti ha colpito quasi 150 persone, per lo più bambini. Secondo le autorità sanitarie dello Stato, 116 casi hanno coinvolto minori di età inferiore ai 18 anni, con 79 casi confermati che hanno interessato individui che non hanno ricevuto il vaccino MPR e 62 casi in persone con stato vaccinale sconosciuto. Solo cinque delle persone colpite hanno fatto il vaccino.

 

Altre misure annunciate da RFK jr. riguardano il supporto di laboratorio per un migliore monitoraggio del virus e la comunicazione quotidiana con le autorità locali e il coordinamento degli sforzi di risposta. «Continueremo a finanziare il programma di immunizzazione del Texas», ha scritto RFK Jr. nel suo post, definendo l’arresto dell’epidemia «una priorità assoluta» per il suo team.

 

Kennedy ha sostenuto in un editoriale pubblicata sul sito di Fox News che spetta a ogni persona decidere se vaccinarsi o meno. «La decisione di vaccinarsi è personale», ha scritto nell’articolo di opinione, aggiungendo che i genitori svolgono un ruolo chiave in tali decisioni, quando si tratta di bambini. Ha anche incoraggiato tutti i genitori a «consultare i propri operatori sanitari per comprendere le proprie opzioni per vaccinarsi con il vaccino MPR».

 

È la famosa posizione free-vax, di cui tanti, che ora gridano al tradimento, si riempivano la bocca ancora ai tempi della Legge Lorenzin (1997), e prima. «Vaccino libero»: chi se lo vuole fare se lo faccia, ma sappia i rischi che corre. Per inciso, non è la posizione di Renovatio 21 che contesta la tecnologia stessa dei sieri – che alterano un sistema delicato e non ancora spiegato come quello immunitario – nonché ha seri dubbi sulle origini storiche (cioè, massoniche) della spinta alla vaccinazione di massa.

 

Ciò detto Kennedy non sembra aver detto qualcosa di diverso. La tutela della salute pubblica include «garantire la diffusione di informazioni accurate sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini», ha affermato il ministro della Salute americano. Come dire: daremo i vaccini, ma anche le informazioni a riguardo – qualcosa che prima, possiamo ammettere, non veniva fatto. Alzi la mano il dottore, il USA o in Italia, che poteva bisbigliare a dei genitori i possibili effetti collaterali dei vaccini pediatrici senza essere radiato.

 

Ma non importa: per la massa antivaccinara, Kennedy ha tradito.

 

Lo avevamo visto, durante la prima riunione di gabinetto, particolarmente duro in volto, come inserito in una gravitas davvero marmorea: le domande immediate dei giornalisti erano per lui, come sempre sui vaccini, e con il vento in poppa della presunta epidemia in Texas.

 


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Lui aveva risposto secco: «Stiamo seguendo l’epidemia di morbillo ogni giorno (…) ci sono state quattro epidemie di morbillo quest’anno, l’anno scorso ve ne erano state 16. Quindi, non è raro».

 

Domanda fatta a stesso Trump, lì presente, seduto accanto a Kennedy. Quasi a dirgli: presidente, si rende conto? Perché non lo licenzia? È anche lei un no-vax, presidente? Possiamo finalmente dirlo?

 

Difficile uscire dal pensiero che si tratti di una trappola, basata sul solito ricatto. Perché qualsiasi mossa sarebbe stata letta come una prova del disastro mortale di avere un antivaccinista al potere. L’accusa la conoscete bene: mentre tu fai il no-vax, i bambini muoiono. L’avete già sentita per caso?

 

Lo abbiamo ripetuto spesso: il copione, per i mostri del sistema biofarmaceutico, non cambia di molto. Ricordate le epidemie di morbillo che casualmente scoppiavano a Disneyland? Poi Disneyland, il lettore di Renovatio 21 lo sa, divenne per coincidenza un hub vaccinale di massa per il COVID…

 

Ricordate che, non avendo Disneyland, ad un certo punto in Italia si parlò di Gardaland?

 

Era il giugno 2017: l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin in una intervista affermò che «un Paese confinante del Veneto, non italiano, ha mandato, pochi giorni fa una circolare, pubblicata sui suoi giornali, con la quale invitava i bambini di quel Paese e i loro genitori a non andare a Gardaland a causa del basso tasso di immunizzazione per il morbillo». L’assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto, contestò al ministro l’inesistenza di tale epidemia in Veneto, mentre l’amministratore delegato di Gardaland comunicò che «Gardaland tiene a chiarire che, all’interno del Parco, non c’è stato e non c’è alcun problema specifico legato alle vaccinazioni».

 

Gardaland, Disneyland. Sì, la sceneggiatura pare discostarsi di poco. Con il problema, tuttavia, che non si tratta di un film.

 

Credete che chi sta dall’altra parte del gioco non sia in grado di scatenare epidemie a piacimento? Credete che non vi sia la possibilità che per terminare il mandato dell’avvocato Kennedy – la più grande minaccia che Big Pharma ha mai subito negli ultimi cento anni e più – questi scatenino una tempesta che, urlo dopo urlo in un’emergenza artificiale, lo rovini politicamente per sempre? Credete che non abbiano i laboratori per farlo? Credete che non abbiano il coraggio – o l’orrida viltà, la crudeltà estrema – necessari?

 

Ad ogni modo, se i no-vax telegrammati hanno abboccato, la grande stampa no: ecco che nelle ultime ore si manifesta una gragnuola contro il Kennedy e il suo modo di trattare «l’emergenza» texana del morbillo.

 

«Invece dei vaccini, RFK Jr. si concentra su trattamenti non convenzionali contro il morbillo, alimentando le preoccupazioni sulla disinformazione» scriveva ieri la CNN, accusando il segretario alla Sanità di «basarsi molto sul trattamento con vitamina A, così come sui “buoni risultati” ottenuti dall’uso dello steroide budesonide, dell’antibiotico claritromicina e dell’olio di fegato di merluzzo».

Piatto ricco mi ci ficco per il New York Times: «Mentre il morbillo si diffonde, Kennedy abbraccia rimedi come l’olio di fegato di merluzzo».

 

NBC News: «I medici sono diffidenti nei confronti della risposta di Kennedy all’epidemia di morbillo». Eccoli, sono tornati «gli esperti».

 

Il Washington Post: «Il focus di RFK jr. sulla vitamina A preoccupa gli esperti».

 

Il Guardian, giornale della sinistra britannica: «RFK Jr. lancia l’allarme dopo aver sostenuto le vitamine per curare il morbillo durante l’epidemia».

 

Ci risiamo: battaglia contro la vitamina, stavolta la A. Anche qui, vi ricorda qualcosa?

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Rammentiamo che, riguardo proprio al morbillo e al vaccino MPR proprio Kennedy e il suo gruppo hanno portato avanti una battaglia senza quartiere in questi anni, sottolineando la possibile correlazione con l’autismo, in piena consonanza con il dottor Andrew Wakefield, il medico che ha sacrificato la sua carriera alla causa, dopo che quasi trent’anni fa pubblicò, con un’altra diecina di persone, un paper in cui mostrava che un qualche rapporto tra quella vaccinazione e i disturbi dello spettro autistico potevano esserci.

 

La stessa candidata vicepresidente della campagna Kennedy, Nicole Shanahan, si è mostrata pubblicamente con Wakefield – persona non grata del mainstream: anche i giornali italiani non lo nominano senza scrivere prima l’aggettivo «discreditato» – poco tempo fa, e lo ha pure ringraziato durante un evento pubblico con Tucker Carlson, indicandolo in mezzo al pubblico.

 

È dura quindi pensare che la battaglia di Kennedy si sia conclusa. Anzi: abbiamo visto che nella mischia c’è anche, dichiarato, lo stesso Trump.

 

Tuttavia, se agli scappati di casa di Telegram, con la loro ignoranza finto-iconoclasta, piace pensarlo, pazienza, non è illegale. Sappiano tuttavia che anche quello è un siero, una droga: sono spacciatori dipendenti dalla dopamina, e iniettati di risentimento.

 

Non sembrano, tuttavia, le persone più sane cui prestare ascolto. Né quelle in grado di portare la battaglia fino in fondo.

 

Roberto Dal Bosco

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Autismo

Trump condivide un video sulla correlazione tra vaccini e autismo

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Lunedì il presidente Donald Trump ha pubblicato un video sul suo account social in cui promuove la teoria secondo cui i vaccini causano l’autismo.   Il video, vecchio di decenni, mostra in parte David Geier, che il Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. ha incaricato questa primavera di indagare sui legami tra vaccini e autismo, insieme a suo padre, il dottor Mark Geier, un dottore la cui licenza medica è stata sospesa in seguito alle accuse di mettere in pericolo i bambini autistici. David Geier è stato accusato nel 2012 di aver esercitato la professione medica senza abilitazione insieme al padre nel Maryland. È stato nominato nel governo federale da Robert F. Kennedy Jr., il ministro della Salute, per lavorare a uno studio sulle cause dell’autismo, la cui pubblicazione è prevista per questo mese.   Il video si concentra sul timerosal, un conservante a base di mercurio che è stato eliminato da quasi tutti i vaccini infantili all’inizio degli anni 2000. Il filmato viene da un vecchio documentario sui vaccini, circolante su YouTube con il titolo A Shot in the Dark, che parlava estensivamente dell’uso del mercurio nei vaccini.   Il filmato, sgranato, probabilmente «rubati» da qualche altro utente che lo aveva editato dal film, reca le scritte sopra e sotto le immagini: «Sono TUTTI veleno. Ognuno di essi».  

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Il post di Trump arriva pochi giorni dopo che Kennedy è stato messo sotto torchio dai senatori, tra cui diversi repubblicani, sulla sua posizione sui vaccini.   La notizia arriva anche prima di una riunione del Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione prevista per la fine del mese, durante la quale si prevede che il comitato voterà per aggiornare le raccomandazioni sui vaccini contro il COVID-19, nonché su altre vaccinazioni.   Kennedy ha promesso di pubblicare un rapporto sulle cause dell’autismo entro la fine del mese, dichiarando a Trump, durante una riunione del gabinetto di agosto, che i suoi sforzi erano sulla buona strada.   Come noto, poco ore prima Trump aveva ricevuto alla Casa Bianca, assieme ad altri CEO di grandi aziende tecnologiche, Bill Gates, che, con a fianco un’occhiuta Melania, ha ribadito pubblicamente il suo impegno per i vaccini. Nel 2016 alcuni avevano speculato che Barron Trump, l’ultimogenito del presidente nato da Melania, fosse vittima di un danno da vaccino.     L’apertura all’idea che i vaccini causino l’autismo era stata vista in Trump persino nei dibattiti delle primarie repubblicane 2015.  

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Come riportato da Renovatio 21, in settimana è emerso che sarebbe pronto un rapporto del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) commissionato da Robert F. Kennedy Jr. che indica che l’uso dei vaccini e del Tylenol – farmaco americano contenente paracetamolo – durante la gravidanza è uno dei fattori che contribuiscono all’epidemia di autismo negli Stati Uniti.   In precedenza Kennedy era stato attaccato duramente per aver affermato la scorsa primavera che «i geni non provocano l’autismo». Più tardi avrebbe detto che la scoperta delle cause profonde dell’autismo sarebbe imminente.   Come riportato da Renovatio 21, pubbliche dichiarazioni convinte del presidente Trump lo mostrano allineato con la missione di trovare il potenziale collegamento tra autismo e vaccini.

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Vaccini

La Florida verso l’eliminazione di tutti gli obblighi vaccinali pediatrici

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La Florida intende diventare il primo stato a eliminare l’obbligo vaccinale, da tempo un pilastro della politica sanitaria pubblica volta a proteggere gli scolari e gli adulti dalle malattie infettive.

 

Il surgeon general dello Stato (cioè, il responsabile della Sanità pubblica), il dottor Joseph Ladapo, che ha annunciato la decisione mercoledì, ha definito le attuali disposizioni nelle scuole e altrove come intrusioni «immorali» nei diritti delle persone, che ostacolano la capacità dei genitori di prendere decisioni sulla salute dei propri figli.

 

«Le persone hanno il diritto di prendere le proprie decisioni, decisioni informate», ha dichiarato Ladapo, dottore con laurea harvardiana che si è spesso scontrato con l’establishment medico , in una conferenza stampa a Valrico. «Non hanno il diritto di dirvi cosa mettere nel vostro corpo».

 

La mossa della Florida, che rappresenta un netto distacco da decenni di politiche pubbliche vaccinali si presenta come una grande adesione al programma dell’amministrazione Trump, guidato dal Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., che intende operare una revisione sul tema saniario dei vaccini.

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In Florida, gli obblighi vaccinali per gli asili nido e le scuole pubbliche includono vaccini contro morbillo, varicella, epatite B, difterite-tetano-pertosse acellulare, poliomielite e altre malattie, secondo il sito web del Dipartimento della Salute dello Stato.

 

Il dottor Ladapo non ha fornito una tempistica per le modifiche, ma ha affermato che il dipartimento può abrogare le proprie regole per alcuni obblighi vaccinali, mentre altri richiederebbero l’intervento della legislatura della Florida. Non ha specificato alcun vaccino in particolare, ma ha ripetuto più volte che l’iniziativa avrebbe posto fine a «tutti. Fino all’ultimo».

 

Le sigle dell’establishment, che per decenni hanno convissuto con gli schemi e i danari di Big Pharma, hanno reagito immediatamente.

 

L’American Medical Association ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che il piano della Florida di porre fine all’obbligo vaccinale «metterebbe a repentaglio decenni di progressi nella sanità pubblica».

 

Sotto la guida del governatore repubblicano Ron DeSantis, la Florida si è opposta all’imposizione dei vaccini COVID agli studenti durante la pandemia, richiedendo «passaporti» per i luoghi affollati, chiudendo le scuole e obbligando i lavoratori a vaccinarsi per mantenere il posto di lavoro.

 

«Non credo che ci sia un altro stato che abbia fatto tanto quanto la Florida. Vogliamo rimanere all’avanguardia», ha detto il governatore floridiano. Mercoledì DeSantis ha anche annunciato la creazione di una commissione statale chiamata «Make America Healthy Again» (MAHA), modellata su iniziative simili istituite da Kennedy a livello federale.

 

La commissione esaminerà aspetti come l’autorizzazione del consenso informato in materia medica, la promozione di alimenti sicuri e nutrienti, il rafforzamento dei diritti dei genitori nelle decisioni mediche riguardanti i propri figli e l’eliminazione di «un’ortodossia medica non supportata dai dati», ha affermato DeSantis. La commissione sarà presieduta dal vicegovernatore Jay Collins e dalla first lady della Florida Casey DeSantis.

 

Il lavoro della commissione contribuirà a definire un ampio «pacchetto per la libertà medica» da presentare nella prossima sessione legislativa, che affronterà gli obblighi vaccinali previsti dalla legge statale e renderà permanenti le recenti decisioni statali sul COVID che allentano le restrizioni, ha affermato DeSantis.

 

La Florida divenne durante la pandemia un faro di civiltà allentando le misure di lockdown e, con De Santis e Ladapo, opponendosi all’obbligo di vaccinazione mRNA, della cui pericolosità informarono il pubblico, chiedendo la sospensione.

De Santis tre anni fa, dopo aver rotto con l’ente epidemico federale CDC, aveva annunciato che avrebbe ritenuto responsabili i produttori di vaccini mRNA per le loro affermazioni.

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Autismo

La sanità di Kennedy alza il tiro: autismo collegato al vaccino MPR e all’uso di paracetamolo durante la gravidanza

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Un rapporto del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) commissionato da Robert F. Kennedy Jr. indica che l’uso del Tylenol – farmaco americano contenente paracetamolo – durante la gravidanza è uno dei fattori che contribuiscono all’epidemia di autismo negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dai media.   Fonti vicine alla questione hanno affermato al Wall Street Journal che bassi livelli di folato e l’uso del farmaco a base di paracetamolo saranno menzionati nel prossimo rapporto sull’autismo dell’HHS tra i potenziali fattori causali dell’autismo.   Kennedy, segretario dell’HHS (la Sanità pubblica USA), ha dichiarato la scorsa settimana alla trasmissione TV Fox and Friends che la sua agenzia stava per rivelare le cause dell’autismo e formulare di conseguenza raccomandazioni normative governative. Le sue osservazioni suggeriscono che l’uso del Tylenol da parte delle madri e la carenza di folati saranno tra i molteplici fattori citati nel rapporto dell’HHS.   «Non esiste una causa unica, ce ne sono molte, molte: c’è un insieme di cause», ha affermato Kennedy. «Stiamo ora raccogliendo prove sufficienti per richiedere un intervento normativo su alcune di queste, o raccomandazioni».  

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RFK jr. ha sottolineato l’impennata documentata dei tassi di autismo, passati da meno di uno su 10.000 nel 1970 a un caso ogni 31 americani, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Anche se l’autismo è sovradiagnosticato, una parte significativa di questi bambini presenta gravi disabilità, il che indica un reale e notevole aumento del disturbo.   «La maggior parte dei casi ora è grave», ha affermato Kennedy ad aprile, discutendo i risultati di un sondaggio sull’autismo condotto dal CDC e spiegando che «il 25% dei bambini a cui viene diagnosticato l’autismo non è verbale, non ha familiarità con il bagno» e presenta altri comportamenti disfunzionali tipici dell’autismo grave, come il sbattere le mani.   Durante un’audizione al Senato tenutasi giovedì, Kennedy ha anche sottolineato il legame tra il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) e l’autismo.   «Nel 2002, il CDC ha condotto uno studio interno sui bambini della contea di Fulton, in Georgia, e ha esaminato i bambini che avevano ricevuto il vaccino MPR in tempo, confrontandoli con quelli che lo avevano ricevuto più tardi. I dati di quello studio hanno mostrato che i ragazzi di colore che avevano ricevuto il vaccino in tempo avevano una probabilità del 260% maggiore di ricevere una diagnosi di autismo rispetto ai bambini che avevano aspettato», ha spiegato Kennedy.   «Il capo scienziato, il dottor William Thompson, scienziato senior per la sicurezza dei vaccini presso il CDC, ha ricevuto l’ordine dal suo capo, Frank DeStefano, che è a capo della divisione per la sicurezza delle vaccinazioni, di entrare in una stanza con altri quattro coautori per distruggere quei dati», ha affermato Kennedy.   Questa storia è stata divulgata dal Thompson, divenuto «gola profonda» del CDC e uno dei coautori che hanno intenzionalmente omesso i dati dello studio del 2004 che mostravano il collegamento tra vaccino MPR e autismo nei bambini neri.   Sebbene una definizione di autismo in continua evoluzione e ampliamento possa contribuire ad aumentare le diagnosi, Kennedy ritiene che le «tossine ambientali» abbiano contribuito a una vera e propria epidemia di autismo.   «Esamineremo i vaccini, ma esamineremo tutto. Tutto è in gioco: il nostro sistema alimentare, la nostra acqua, la nostra aria, i diversi modi di essere genitori, tutti i tipi di cambiamenti che potrebbero aver scatenato questa epidemia», aveva precedentemente dichiarato il capo dell’HHS a Fox News.   «È un’epidemia», ha insistito Kennedy. «Le epidemie non sono causate dai geni. I geni possono fornire vulnerabilità, ma è necessaria una tossina ambientale».   «Sappiamo che è una tossina ambientale a causare questo cataclisma», ha detto Kennedy, «e la identificheremo».

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In precedenza Kennedy era stato attaccato duramente per aver affermato la scorsa primavera che «i geni non provocano l’autismo». Più tardi avrebbe detto che la scoperta delle cause profonde dell’autismo sarebbe imminente.   Come riportato da Renovatio 21, pubbliche dichiarazioni convinte del presidente Trump lo mostrano allineato con la missione di trovare il potenziale collegamento tra autismo e vaccini.   A novembre dell’anno scorso, dopo la vittoria elettorale di Trump e l’annuncio della nomina di Kennedy alla Sanità USA, le azioni dei produttori di vaccini erano crollate.   Renovatio 21 ancora nel 2019 pubblicava la serie di articoli di Kennedy su vaccini, autismo e altre malattie croniche.

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