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La vera storia del dottor Wakefield e del vaccino MPR

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Renovatio 21 pubblica questa analisi approfondita del caso contro il Dr. Andrew Wakefield scritta da Mary Holland, JD (juris doctor, espressione che si usa negli USA per definire un dottore in legge). Mary Holland è la direttrice del Graduate Lawyering Program presso la School of Law della New York University. Ha scritto e curato libri e articoli sui diritti umani. Ha lavorato per un giudice federale, ha lavorato presso il Comitato degli Avvocati per i Diritti Umani e presso importanti studi legali statunitensi. Si è laureata all’Harvard College e ha conseguito la specializzazione alla Columbia University. È co-fondatrice e membro del consiglio di amministrazione del Center for Personal Rights (Centro per i Diritti personali).

Questo scritto compone il capitolo 25 del libro Vaccine Epidemic, di cui consigliamo la lettura.

 

 

Introduzione

Se avete sentito il nome del dottor Wakefield – e probabilmente l’avete sentito – avete ascoltato due storie. Avete appreso che il Dr. Wakefield è un imbroglione, un ricercatore non eticamente corretto e un buffone che è stato «cancellato» dal registro inglese dei medici e il cui articolo del 1998 sull’autismo e le malattie gastrointestinali è stato «ritirato» da un’importante rivista medica. Avete anche sentito una storia molto diversa, che il Dr. Wakefield è uno scienziato brillante e coraggioso, un medico compassionevole amato dai suoi pazienti e un campione per le famiglie con autismo e danni da vaccino. Qual è la verità?

Il Dr. Wakefield è stato punito per aver sostenuto la possibilità di scegliere la vaccinazione

Chi è il dottor Andrew Wakefield?

Il Dr. Wakefield si laureò alla St. Mary’s Hospital Medical School dell’Università di Londra nel 1981; fu l’unico della quarta generazione della sua famiglia a studiare medicina in quell’ospedale universitario. Proseguì la sua carriera in chirurgia gastrointestinale con una specializzazione in malattie infiammatorie intestinali. Nel 1985 diventò membro del Royal College of Surgeons e nel 2001 fu ammesso al Royal College of Pathologists. Ricoprì incarichi accademici presso il Royal Free Hospital e pubblicò oltre 140 articoli scientifici originali, capitoli di libri e commenti scientifici.

 

I retroscena della controversia

All’inizio degli anni ’90, il Dr. Wakefield iniziò a studiare un possibile legame tra il virus del morbillo e le malattie intestinali. Pubblicò uno studio nel 1993, «Prove di infezione persistente del virus del morbillo nella malattia di Crohn» e fu coautore di un articolo del 1995 pubblicato su The Lancet, «Il vaccino contro il morbillo è un fattore di rischio per le malattie infiammatorie intestinali?».

 

All’incirca nello stesso periodo, il Dr. Wakefield scrisse un manoscritto inedito di 250 pagine contenente una revisione della letteratura scientifica disponibile sulla sicurezza dei vaccini contro il morbillo. Stava rapidamente emergendo come uno degli esperti mondiali di vaccinazione anti morbillo.

All’inizio degli anni ’90, il Dr. Wakefield iniziò a studiare un possibile legame tra il virus del morbillo e le malattie intestinali. Stava rapidamente emergendo come uno degli esperti mondiali di vaccinazione anti morbillo

 

Nel 1996, un legale, l’avvocato Barr dello studio legale Dawbarns, contattò il Dr. Wakefield e gli chiese se volesse lavorare come consulente in una causa legale per la difesa di bambini danneggiati dai vaccini contenenti il virus del morbillo. L’avvocato stava intentando la causa per conto dei genitori che sostenevano che i vaccini avevano causato disabilità ai loro figli, compreso l’autismo.

 

Sei mesi prima di questo, e indipendentemente dallo svolgimento del contenzioso, alcuni genitori di bambini con autismo e gravi sintomi gastrointestinali avevano preso contatti con il Dr. Wakefield grazie alle sue pubblicazioni sul vaccino contro il morbillo, chiedendo aiuto per il dolore e la sofferenza dei loro figli, che essi ritenevano essere stati causati dal vaccino. Il Dr. Wakefield prese due decisioni importanti, ma separate, in quel momento: di cercare di aiutare le famiglie alle prese con autismo e problemi gastrointestinali e di diventare un consulente nel caso legale riguardante i vaccini e l’autismo.

 

Il Dr. Wakefield è stato reso un esempio

Barr chiese al Dr. Wakefield di studiare due questioni:

 

(1) se il morbillo potesse persistere dopo l’infezione o la ricezione del vaccino MPR; e

 

(2) se il virus del morbillo potesse portare a complicazioni, come il morbo di Crohn o l’autismo.

 

A causa di ritardi burocratici nel suo ospedale, tuttavia, il Dr. Wakefield non iniziò questo studio relativo al contenzioso fino all’ottobre 1997. Nel luglio 1997, il Dr. Wakefield e il suo collega, il professor John Walker-Smith, avevano già esaminato i «12 del Lancet»: dodici pazienti con autismo e sintomi gastrointestinali che erano alla base del caso di studio nell’articolo pubblicato nel 1998 su The Lancet.

The Lancet, i media, il Ministero della Salute britannico, l’industria farmaceutica e anche con il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, per screditare il Dr. Wakefield

 

Il Dr. Wakefield e altri avevano raccomandato che questi pazienti consultassero il Prof. Walker-Smith, medico eminente descritto dai suoi pari come uno dei più importanti gastroenterologi pediatrici del mondo.

 

Il prof. Walker-Smith si era recentemente trasferito al St. Mary’s Hospital da un’altra istituzione e aveva portato con sé gli stessi privilegi clinici e le autorizzazioni etiche di cui godeva nel suo precedente ospedale. Il professore, un suo collega (il dottor Simon Murch) e un team di altri medici svolsero un ampio lavoro clinico su questi bambini malati che il prof. Walker-Smith riteneva «clinicamente idonei», mentre il dottor Wakefield coordinò un dettagliato esame dell’attività di ricerca dei tessuti ottenuti mediante biopsia.

 

I test clinici comprendevano colonscopie, risonanze magnetiche e punture lombari per valutare i disturbi mitocondriali. Gli «studi clinicamente indicati» non richiesero l’autorizzazione del comitato etico del Royal Free Hospital, perché i test erano richiesti a beneficio dei singoli pazienti. La ricerca del Dr. Wakefield fu coperta da un’appropriata approvazione etica.

 

Nel 1998, per annunciare la pubblicazione dell’articolo di The Lancet scritto dal Dr. Wakefield e da altri dodici scienziati, il preside della St. Mary Medical School indisse una conferenza stampa. Anche se questa non era una pratica standard, il decano presumibilmente cercava di migliorare la visibilità della scuola nell’ambito della ricerca d’avanguardia.

 

L’articolo fu definito sulla rivista medica come un «rapporto preliminare», con la precisazione che «non ha dimostrato un’associazione tra il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia e la sindrome descritta. Sono in corso studi virologici che possono aiutare a risolvere questo problema».

 

Nel 1992 due diverse combinazioni di vaccini MPR erano state ritirate dal mercato britannico perché non erano sicure, quindi la vaccinazione MPR era già un argomento caldo prima della pubblicazione dell’articolo di The Lancet

Durante la conferenza stampa, il Dr. Wakefield fu interrogato sulla sicurezza del vaccino MPR. Nel 1992 due diverse combinazioni di vaccini MPR erano state ritirate dal mercato britannico perché non erano sicure, quindi la vaccinazione MPR era già un argomento caldo prima della pubblicazione dell’articolo di The Lancet.

 

Il Dr. Wakefield rispose che, data la scarsità della ricerca sulla sicurezza del vaccino MPR combinato e fino a quando non fossero stati fatti ulteriori studi sulla sicurezza, i vaccini avrebbero dovuto essere separati nelle loro componenti. In precedenza aveva informato i suoi colleghi che questa era la sua opinione e che l’avrebbe espressa, se glielo avessero chiesto.

 

La conferenza stampa del 1998 scatenò una tempesta mediatica, con un gran numero di genitori che sollevarono domande scomode sulla sicurezza della «iniezione trivalente» e richiesero vaccini singoli per il morbillo, la parotite e la rosolia.

 

Nel bel mezzo della controversia, nell’agosto 1998, il governo britannico prese un’importante decisione. Rese indisponibili i componenti separati del vaccino contro il morbillo, gli orecchioni e la rosolia, forzando così la mano ai genitori preoccupati. A quel punto, i tassi di vaccinazione contro il morbillo tra i bambini del Regno Unito diminuirono significativamente. Le epidemie di morbillo diventarono più frequenti e comportarono alcuni casi di gravi complicazioni e decessi. Qualcuno cercò di incolpare il dottor Wakefield di aver spaventato irresponsabilmente i genitori e di aver scatenato una crisi sanitaria pubblica.

 

Il governo britannico aveva un grosso problema tra le mani: un problema che presto si sarebbe fatto strada verso gli Stati Uniti.

Nel bel mezzo della controversia, nell’agosto 1998, il governo britannico rese indisponibili i componenti separati del vaccino contro il morbillo, gli orecchioni e la rosolia. Qualcuno cercò di incolpare il dottor Wakefield di aver spaventato irresponsabilmente i genitori e di aver scatenato una crisi sanitaria pubblica

 

La polemica che circondava il Dr. Wakefield ribolliva. Nel febbraio 2004 raggiunse un punto critico quando il Dr. Richard Horton, redattore di The Lancet, tenne una conferenza stampa per dichiarare che l’articolo del 1998 era «gravemente viziato» perché il Dr. Wakefield non aveva rivelato il conflitto di interesse con lo studio da lui condotto connesso al contenzioso.

 

Il reporter britannico Brian Deer pubblicò la storia sul Sunday Times, descrivendo nel dettaglio i presunti conflitti di interesse non rivelati. Subito dopo la pubblicazione, il Deer inviò una lettera dettagliata al British General Medical Council (GMC), che regola la pratica della medicina. Il GMC in seguito avviò un procedimento contro il Dr. Wakefield che culminò con la sua radiazione nel maggio 2010 e con il ritiro dell’articolo di The Lancet del 1998.

 

Le accuse contro il dottor Wakefield

La molto pubblicizzata, pluriennale e multimilionaria accusa contro il dottor Wakefield affermava che:

 

– Il Dr. Wakefield fu pagato 55.000 sterline inglesi (circa 90.000 dollari USA) da parte dei legali per lo studio pubblicato su The Lancet ed egli non rivelò questo conflitto di interessi;

 

– Lui e i suoi colleghi eseguirono test medici non necessari sui bambini nello studio del 1998 e non disponevano di adeguate autorizzazioni etiche;

 

 – I bambini dello studio del 1998 furono selezionati ai fini del contenzioso (come descritto nell’articolo del Sunday Times) e non vennero segnalati da medici locali; e

 

– Effettuò prelievi di sangue ad alcuni bambini alla festa di compleanno di suo figlio da usare come campioni di controllo nello studio del 1998 con cinica indifferenza per il disagio che questo poteva causare ai piccoli.

 

Sulla base dei suoi risultati, il GMC concluse che il Dr. Wakefield aveva compiuto una «grave scorrettezza professionale» e tenuto un comportamento «disonesto», «fuorviante» e «irresponsabile», giustificando la sanzione della sua rimozione dalla professione medica.

L’accusatore di Wakefield: Il giornalista Brian Deer

 

Esaminiamo le accuse del GMC e le prove.

 

Mancata comunicazione del pagamento da parte dei querelanti

Il Dr. Wakefield accettò 55.000 sterline per condurre uno studio per la causa collettiva riguardante i vaccini e l’autismo. Si trattava di fondi per la ricerca da cui il Dr. Wakefield non ricavò personalmente alcun compenso. Il Dr. Wakefield iniziò questo studio solo dopo che la serie di casi per il Lancet 12 era stata presentata.

 

Documenti legali dimostrano che l’ospedale del Dr. Wakefield era a conoscenza di questo studio e della quantità di denaro ricevuto, la maggior parte del quale servì a pagare lo stipendio del tecnico di laboratorio incaricato.

Documenti legali dimostrano che l’ospedale del Dr. Wakefield era a conoscenza di questo studio e della quantità di denaro ricevuto, la maggior parte del quale servì a pagare lo stipendio del tecnico di laboratorio incaricato

 

I documenti dimostrano inoltre che il Dr. Wakefield aveva reso noto in un giornale nazionale più di un anno prima della pubblicazione dell’articolo del 1998 che stava lavorando con i contendenti. Il Dr. Horton, redattore di The Lancet, era stato informato e avrebbe dovuto essere ben consapevole del ruolo del Dr. Wakefield nel contenzioso relativo al vaccino prima della pubblicazione dell’articolo del 1998.

 

«Necessità medica» e autorizzazioni etiche

I 12 bambini dello studio del Lancet erano malati. Ad ogni bambino furono effettuati esami con l’intento di aiutare quel bambino. L’amministrazione ospedaliera era pienamente consapevole degli esami in corso e non sollevò obiezioni. Poiché tutti i test erano «clinicamente idonei» e non condotti per scopi di ricerca, non fu richiesta alcuna autorizzazione etica oltre a quanto già in possesso del Prof. Walker-Smith.

 

In particolare, nessun paziente, genitore o tutore accusò mai il Dr. Wakefield o testimoniò contro di lui per violazioni etiche o procedure mediche inutili. Il Dr. Wakefield e i suoi colleghi respingono la decisione del GMC secondo cui i test per i 12 del Lancet non erano necessari.

 

I bambini presi in carico di Lancet 12

Il GMC contestò che i bambini fossero stati presi in carico per via della controversia e non attraverso i normali canali medici. Questo non è corretto. I genitori iniziarono a contattare il Dr. Wakefield molto prima dell’inizio del contenzioso e indipendentemente da esso. Poiché lo studio del contenzioso non era ancora iniziato nel momento in cui lo studio di The Lancet fu completato e presentato alla rivista, questa conclusione è falsa. Il Dr. Wakefield e i suoi colleghi respingono questa accusa; le famiglie li contattarono direttamente grazie alla loro competenza medica.

 

Prelievo dei campioni di sangue di controllo durante la festa di compleanno di un bambino

Il Dr. Wakefield predispose il prelievo di campioni di sangue di controllo da bambini sani, in normale via di sviluppo nel corso della festa di compleanno di suo figlio. La maggior parte dei genitori dei bambini erano colleghi medici e amici. Fece questo con il consenso pienamente informato dei bambini e dei genitori e diede ai bambini cinque sterline ciascuno per il loro disturbo. La procedura fu intrapresa da un medico adeguatamente qualificato utilizzando una tecnica standard. I bambini furono felici di essere d’aiuto e continuarono a godersi la festa di compleanno.

 

Anche se questo è effettivamente un metodo non convenzionale per la raccolta di campioni di sangue di controllo, non si tratta affatto di un «grave scorrettezza professionale» o di una violazione etica tale da giustificare la revoca dell’abilitazione.

 

Il GMC ha distrutto la reputazione professionale e i mezzi di sussistenza del Dr. Wakefield e The Lancet e altre riviste lo hanno privato del suo successo professionale con la ritrattazione

La descrizione di questo incidente da parte del GMC come esempio di «cinica indifferenza» per la sofferenza dei bambini sembra essere una grossolana esagerazione. Infatti, l’Alta Corte di Giustizia del Regno Unito ha assolto il professor Walker-Smith nel marzo 2012 e la rivista The Lancet ha lasciato intendere che sta considerando di annullare la sua ritrattazione.

 

Il GMC non riuscì a provare il suo caso contro il dottor Wakefield. Utilizzando il rapporto di Brian Deer come prova, il GMC sembra aver intenzionalmente messo in conflitto lo studio Lancet 12 e il successivo studio del processo per creare l’apparenza di un conflitto di interessi di natura economica.

 

La stampa, e in particolare il giornalista Brian Deer, processò il dottor Wakefield nel tribunale dell’opinione pubblica, mentre il GMC lo stava perseguendo nel suo tribunale di controllo

Allo stesso modo, il GMC sembra aver applicato erroneamente gli standard di ricerca etica a esami che erano «clinicamente indicati» per bambini gravemente malati. Il conflitto tra terapia e ricerca non solo danneggiò gravemente il Dr. Wakefield e i suoi colleghi, ma creò un precedente pericoloso per la pratica della medicina. I responsabili sanitari governativi (di incerta competenza) criticarono il Prof. Walker-Smith, l’autorità mondiale più eminente in gastroenterologia pediatrica, sulla base del suo giudizio clinico su quali esami fossero necessari.

 

Quali decisioni mediche metteranno in dubbio i regolatori la prossima volta? La stampa, e in particolare il giornalista Brian Deer, processò il dottor Wakefield nel tribunale dell’opinione pubblica, mentre il GMC lo stava perseguendo nel suo tribunale di controllo. Deer sostenne che il Dr. Wakefield aveva una domanda di brevetto in attesa per un vaccino singolo contro il morbillo e sperava di «guadagnare» invitando i genitori a rinunciare all’MPR per vaccini singoli contro il morbillo. Le prove dimostrano che il Dr. Wakefield non era titolare di un brevetto per un vaccino singolo contro il morbillo.

 

Il St. Mary’s Hospital aveva un brevetto per un vaccino terapeutico singolo contro il morbillo con le benefiche proprietà immunitarie del fattore di transito, destinato a persone già infettate dal virus del morbillo. Questo vaccino contro il morbillo non era un prodotto preventivo per persone non esposte al virus; in altre parole, non c’era una possibile concorrenza tra il vaccino MPR e il vaccino singolo per morbillo per il quale l’ospedale, e non il Dr. Wakefield, aveva un brevetto.

Le prove dimostrano che il Dr. Wakefield non era titolare di un brevetto per un vaccino singolo contro il morbillo

 

Nel 2009, Deer accusò anche il Dr. Wakefield di aver falsificato i dati. Il GMC non formulò mai questa accusa, ma i media la colsero e, in particolare, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti la usò frequentemente nel procedimento Omnibus sull’autismo presso il Tribunale per i Risarcimenti contro il Governo Federale degli Stati Uniti. In quei procedimenti finalizzati a determinare se le famiglie potessero ricevere un risarcimento per l’autismo indotto da vaccino MPR, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti si diede da fare per descrivere il Dr. Wakefield come l’autore di una frode scientifica, anche se egli non era direttamente rilevante per il procedimento.

 

Nel suo libro del 2010, Callous Disregard [«Cinica indifferenza», NdR], il Dr. Wakefield mostra che le accuse di frode di Deer sono false.

 

Il CPR non trovò alcuna prova della frode scientifica del Dr. Wakefield. Al contrario, molti scienziati e laboratori in tutto il mondo confermarono i risultati del Dr. Wakefield riguardo a infiammazione e sintomi gastrointestinali gravi in un’alta percentuale di bambini con autismo. Nella sua ritrattazione del 2 febbraio 2010, The Lancet non denunciò una frode. Basandosi esclusivamente sul procedimento del GMC, ritirò l’articolo, affermando che gli autori non avevano indicato i pazienti come loro rappresentati e che il team di studio non aveva ricevuto l’approvazione del comitato etico dell’ospedale.

 

Molti scienziati e laboratori in tutto il mondo confermarono i risultati del Dr. Wakefield riguardo a infiammazione e sintomi gastrointestinali gravi in un’alta percentuale di bambini con autismo

Le conclusioni del GMC e la fiducia riposta in esse da The Lancet appaiono infondate.

 

Il significato dell’accusa a Wakefield

Allora, cosa riguardava veramente questa importante accusa? Se non ci sono state frodi scientifiche, conflitti di interessi non rivelati, nessuna violazione etica nell’esecuzione di esami su bambini malati e nessuna lamentela da parte dei pazienti o delle loro famiglie, qual è stato il vero motivo? Lo scandalo internazionale e il processo multimilionario si è limitato a punire un medico per aver prelevato sangue da bambini in occasione di una festa di compleanno, con il loro consenso e quello dei loro genitori? Certo che no.

 

Il dottor Wakefield era, e rimane, un dissidente dell’ortodossia medica. L’establishment  medico lo ha sottoposto a un moderno processo mediatico a causa del suo dissenso

Il dottor Wakefield era, e rimane, un dissidente dell’ortodossia medica. L’establishment  medico lo ha sottoposto a un moderno processo mediatico a causa del suo dissenso. La ricerca del Dr. Wakefield ha sollevato dubbi fondamentali sulla sicurezza dei vaccini e sull’eziologia dell’autismo. Il Dr. Wakefield è stato punito per la sua temerarietà nel mettere in guardia l’opinione pubblica sui rischi dei vaccini e nell’esortarla a usare il proprio giudizio. Il Dr. Wakefield è stato punito per aver sostenuto la possibilità di scegliere la vaccinazione.

 

La ricerca del Dr. Wakefield ha sollevato dubbi fondamentali sulla sicurezza dei vaccini e sull’eziologia dell’autismo

Lo scopo del procedimento, come in ogni processo mediatico, era quello di comunicare ad altri medici e scienziati e al pubblico l’errore commesso dal colpevole. Un processo mediatico offre una facciata di giusto processo ma, in fondo, rivela potere assoluto.

 

Il chiaro intento dell’accusa era quello di dissuadere altri dal seguire le orme del Dr. Wakefield e di insegnare la lezione che chiunque nella comunità medica o scientifica osi mettere pubblicamente in discussione la sicurezza e l’efficacia dei vaccini sarà punito con la massima severità. Il GMC sembra aver deciso che, se il prezzo di una tale lezione sono l’ignoranza scientifica sui legami tra autismo e vaccini e la sofferenza dei bambini gravemente malati, così sia.

 

Il Dr. Wakefield è stato reso un esempio.

Il Dr. Wakefield è stato punito per la sua temerarietà nel mettere in guardia l’opinione pubblica sui rischi dei vaccini e nell’esortarla a usare il proprio giudizio

 

Il GMC ha distrutto la reputazione professionale e i mezzi di sussistenza del Dr. Wakefield e The Lancet e altre riviste lo hanno privato del suo successo professionale con la ritrattazione.

 

Il GMC si è accordato con The Lancet, i media, il Ministero della Salute britannico, l’industria farmaceutica e anche con il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, per screditare il Dr. Wakefield.

Tra non molto tempo, il mondo probabilmente riconoscerà che è stato il dottor Wakefield, non i suoi detrattori, a difendere la pratica della medicina e il progresso della scienza. Il Dr. Wakefield rimane un dissidente indomito di fronte ad un’istituzione medica e scientifica repressiva.

 

Il Center for Personal Rights è fiducioso che il mondo guarderà indietro al procedimento contro il Dr. Wakefield, il Dr. Walker-Smith e il Dr. Murch con vergogna e rimorso.

 

A tempo debito, il mondo ha reso omaggio anche ai dissidenti per i diritti umani: Nelson Mandela è uscito dal carcere in Sudafrica sotto apartheid per diventare il suo presidente più amato; Andrei Sakharov ha lasciato l’esilio in Russia per diventare il suo faro morale; Vaclav Havel è uscito da una prigione ceca per diventare il suo primo presidente post-comunista; e Liu Xiaobo, un sostenitore cinese dei diritti umani, ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2010 in contumacia perché era in carcere. Con il tempo, la Cina abbraccerà le dee do  Liu  per creare un futuro migliore.

 

Tra non molto tempo, il mondo probabilmente riconoscerà che è stato il dottor Wakefield, non i suoi detrattori, a difendere la pratica della medicina e il progresso della scienza. Il Dr. Wakefield rimane un dissidente indomito di fronte ad un’istituzione medica e scientifica repressiva.

 

 

 

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Epidemie

I consulenti medici del governo britannico erano contro l’approvazione rapida dei vaccini COVID: rivelazione dai «Lockdown files»

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Una nuova serie di documenti rilasciati la scorsa settimana nel Regno Unito come parte dei Lockdown files ha fatto più luce su come i funzionari del governo britannico hanno preso decisioni sulla politica sanitaria pubblica COVID-19 e ha rivelato come il Paese sia diventato il primo a lanciare i vaccini – contro la consulenza di esperti medici.

 

 

Una nuova serie di documenti rilasciati alla fine della scorsa settimana nel Regno Unito come parte dei Lockdown files ha rivelato che gli scienziati britannici erano a conoscenza della «variante Alpha» del COVID-19, ma hanno nascosto i dati ai funzionari governativi fino a poco prima di Natale 2020, portando a blocchi durante le vacanze di quell’anno.

 

Parte di una pubblicazione in corso da parte del Telegraph, i documenti includevano anche ulteriori dettagli su come i membri del Parlamento britannico prendessero decisioni sulla salute pubblica basate su criteri politici, piuttosto che scientifici, incluso il monitoraggio rapido dei vaccini anche se i ministri del governo sapevano che il virus non lo era abbastanza mortale da giustificarlo e i consulenti medici hanno messo in guardia contro di esso.

 

Altri documenti hanno mostrato come la paura dei funzionari governativi di essere etichettati come razzisti abbia influito sul modo in cui hanno preso decisioni sulla salute pubblica.

 

La prima versione dei Lockdown Filesmessaggi WhatsApp privati ​​tra funzionari sanitari del Regno Unito, incluso l’ex segretario alla salute Matt Hancock – ha generato una notevole copertura mediatica nel Regno Unito, ma l’interesse dei media statunitensi è stato minimo e si è rapidamente ridotto.

 

 

Gli scienziati tacciono sulla variante Alpha fino a poco prima delle festività natalizie del 2020

Gli ultimi Lockdown Files mostrano che gli scienziati del Regno Unito erano a conoscenza della variante Alpha già il 20 settembre 2020, ma non hanno informato i funzionari del governo fino all’11 dicembre 2020.

 

La tempistica solleva interrogativi sul fatto che l’annuncio sia stato trattenuto intenzionalmente, in modo da allinearlo con le festività natalizie del 2020.

 

Sharon Peacock, professore di sanità pubblica e microbiologia all’Università di Cambridge, presiede il COVID-19 Genomics UK Consortium, che sequenzia e analizza il virus. Secondo quanto riferito, era a conoscenza della variante a settembre.

 

Hancock ha discusso la variante con il suo consulente per i media, Damon Poole, nei messaggi di WhatsApp datati 13 dicembre 2020.

 

Hancock ha detto che costituiva «un totale oltraggio» non essere stato informato dell’esistenza della variante. Poole ha detto che «allora, [gli scienziati] non avrebbero saputo le implicazioni».

 

Tuttavia, sembra che Hancock abbia cercato di trarre vantaggio politico dalla situazione. Ha parlato con l’allora ministro dell’ufficio di gabinetto Michael Gove e «ha ipotizzato di cancellare il Natale», cosa che Gove ha detto di poter «vedere il punto».

 

A quel tempo, il Regno Unito era entrato nel suo secondo lockdown, ma era previsto un allentamento temporaneo per entrare in vigore il 18 dicembre. Il 19 dicembre, l’allora primo ministro Boris Johnson annunciò la cancellazione del Natale, in risposta alla diffusione della variante alfa.

 

I documenti precedentemente rilasciati come parte dei Lockdown Files hanno mostrato che il 13 dicembre 2020, Hancock e Poole hanno discusso dell’uso della paura e del senso di colpa come «strumenti vitali» per garantire il rispetto delle nuove misure di lockdown.

 

Poole ha suggerito a Hancock che «possiamo alzare il tono con il nuovo ceppo», riferendosi alla variante Alpha, a cui Hancock ha risposto: «spaventiamo a morte tutti con il nuovo ceppo». Poole ha risposto: «sì, questo è ciò che otterrà il giusto cambiamento di comportamento [sic]».

 

Peacock, in una dichiarazione pubblicata dal Telegraph, ha contestato l’implicazione che un annuncio sulla variante Alpha fosse stato trattenuto, dicendo:

 

«Respingo completamente le inesattezze fattuali e gli attacchi profondamente personali contenuti in questi messaggi trapelati».

 

«I soli dati sul genoma non possono confermare se una particolare variante è più trasmissibile. Guardando indietro, Alpha è stato rilevato per la prima volta in numeri molto bassi a settembre, ma era una delle migliaia di varianti diverse in tutto il mondo».

 

 

I consulenti medici hanno messo in guardia contro i vaccini a tracciamento rapido

I consulenti medici del governo britannico ritenevano che il COVID-19 non fosse abbastanza mortale da accelerare lo sviluppo dei vaccini, e invece hanno sottolineato la necessità di sicurezza, secondo gli ultimi Lockdown Files.

 

Nei messaggi WhatsApp scambiati il ​​29 febbraio 2020 con Hancock e altri membri del governo, l’ufficiale medico capo Chris Whitty ha dichiarato:

 

«Ci saranno molti buoni candidati al vaccino che entreranno nelle prime sperimentazioni cliniche nei prossimi mesi. Le fasi di limitazione della velocità sono studi clinici tardivi per la sicurezza e l’efficacia e quindi la produzione».

 

«Per una malattia con una mortalità bassa (per amor di discussione 1%) un vaccino deve essere molto sicuro, quindi gli studi sulla sicurezza non possono essere scorciatoie. Così importante per il lungo periodo».

 

Tuttavia, l’8 dicembre 2020, il Regno Unito è diventato il primo paese al mondo a somministrare i vaccini COVID-19 al grande pubblico.

 

Le versioni precedenti dei Lockdown Files hanno rivelato che nell’aprile 2020, Hancock e il consulente per i media Jamie Njoku-Goodwin avevano discusso di come «spingere sul vaccino» ed essere «il primo a uscire dai lockdown grazie al vaccino» sarebbe «politicamente vantaggioso».

 

Questa strategia è stata descritta come «puramente una cosa di comunicazione/politica».

 

 

I politici erano preoccupati per l’ottica di mettere in lockdown alcune comunità

Nel decidere se imporre blocchi locali, Hancock e i suoi consiglieri erano preoccupati per potenziali accuse di razzismo e per aver preso di mira aree politicamente opposte al partito conservatore al potere.

 

Il lockdown nazionale del Regno Unito è terminato il 4 luglio 2020, ma per tutta l’estate sono stati implementati blocchi locali nelle aree con un elevato numero di casi di COVID-19.

 

Con il timore che il COVID-19 si stesse diffondendo più velocemente nelle aree più povere e densamente popolate con grandi comunità nere e asiatiche, Hancock è stato avvertito dai consulenti che avrebbero potuto essere etichettati come «razzisti» se quelle aree fossero state bloccate mentre le aree vicine no.

 

In risposta a queste preoccupazioni – e citando i timori che il governo fosse «molto bianco» – i funzionari hanno mobilitato ministri di gabinetto non bianchi, tra cui Kemi Badenoch, Priti Patel e Nadhim Zahawi, per diffondere il messaggio di salute pubblica del governo a queste comunità.

 

Hancock è stato anche avvertito che potrebbero verificarsi «rivolte razziali» se il governo decidesse di mettere in lockdown le aree della «classe operaia bianca».

 

I ministri del governo temevano di fallire nei loro sforzi di messaggio. Lord James Bethell, allora ministro della salute alla Camera dei Lord britannica, disse che il «marketing… non è buono – molto Waitrose e non kissfm».

 

Waitrose è un’esclusiva catena di supermercati del Regno Unito, mentre Kiss FM è una stazione radiofonica di musica dance con un pubblico giovane e prevalentemente urbano.

 

 

Il governo del Regno Unito è a disagio con la teoria delle perdite di laboratorio

I Lockdown Files hanno anche rivelato che il governo del Regno Unito ha censurato passaggi nel libro di Hancock, Pandemic Diaries: The Inside Story of Britain’s Battle Against COVID.

 

Secondo il Telegraph, Hancock ha scritto nel manoscritto originale del suo libro che sentiva «la spiegazione cinese – che il virus scoperto vicino a un laboratorio scientifico governativo a Wuhan era una coincidenza – “semplicemente non funziona”».

 

Tuttavia, l’ufficio di gabinetto del Regno Unito ha contestato questi passaggi quando ha esaminato il manoscritto di Hancock, come parte di un processo che tutti gli ex ministri del governo dovrebbero seguire, ha riferito il Telegraph.

 

Ad esempio, una versione originale del manoscritto di Hancock diceva:

 

«Dato quanto sono stati cauti i cinesi, penso che dobbiamo trattare la loro versione ufficiale degli eventi – sempre la faccenda di Wuhan – con notevole scetticismo».

 

«La paura globale dei cinesi non deve intralciare un’indagine completa su quanto accaduto».

 

La versione rivista diceva:

 

«Sebbene il consenso internazionale e la posizione del governo siano che il virus abbia avuto origine nel mercato umido di Wuhan, rimango scettico. Ci deve essere un’indagine completa su quanto accaduto».

 

Queste revisioni sono state accompagnate da una nota dell’ufficio di gabinetto del Regno Unito in cui si afferma che il governo ritiene che la comparsa di COVID-19 vicino all’Istituto di Virologia di Wuhan sia stata «del tutto casuale», aggiungendo:

 

«Questo è molto sensibile e causerebbe problemi se pubblicato. Deve essere più chiaro che si tratta di supposizioni piuttosto che rivelare informazioni riservate ricevute dall’interno del governo. Dovrebbe anche essere chiaro che non si tratta di opinioni o convinzioni dell’HMG [Her Majesty’s Government, «il governo di Sua Maestà», ndt]».

 

La giornalista Isabel Oakeshott è coautrice del libro di Hancock e la figura che ha rilasciato la tranche dei messaggi WhatsApp di Hancock al Telegraph. Ha affermato che «turbare il governo è il più grande tabù del governo [britannico]».

 

In risposta, un portavoce del primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato l’8 marzo che c’erano «ancora domande a cui è necessario rispondere sull’origine e la diffusione di COVID-19», aggiungendo: «Il Regno Unito vuole vedere un sistema solido, trasparente e scientifico revisione guidata e ritiene che tutte le possibilità rimangano sul tavolo fino a quando non sarà concluso».

 

Queste dichiarazioni sono arrivate dopo che un numero crescente di rami del governo degli Stati Uniti e agenzie di Intelligence hanno dichiarato pubblicamente di supportare l’ipotesi della fuga di dati dal laboratorio come l’origine più probabile del COVID-19, mentre anche le udienze e la legislazione del Congresso hanno ampiamente supportato questa teoria.

 

 

I file hanno suscitato forti reazioni nel Regno Unito

Il rilascio dei Lockdown files ha suscitato forti reazioni da parte di personaggi pubblici e del pubblico in generale nel Regno Unito, che sono state poi condivise dal Telegraph.

 

La giornalista, conduttrice televisiva e scrittrice britannica Rachel Johnson – sorella di Boris Johnson – ha scritto di aver avuto «profondi dubbi sul blocco» fin dall’inizio, affermando che suo padre è stato perseguito dalla polizia per presunte violazioni del blocco mentre sua madre «sola» ha «subito la prigionia delle case di riposo».

 

I lockdown «non devono mai più ripetersi», ha scritto.

 

Definendo Hancock «furbo», l’editorialista Allison Pearson ha detto che «dovrebbe essere arrestato per cattiva condotta intenzionale in cariche pubbliche» e deve «essere trascinato davanti a un comitato ristretto e costretto a rispondere delle sue azioni e del vasto danno che hanno causato».

 

Jacob Rees-Mogg, ex leader della Camera dei Comuni britannica e conservatore, ha affermato che le decisioni sui lockdown e altre contromisure COVID-19 sono state prese da un «quadrumvirato» di personalità politiche e che a lui e ad altri membri del Parlamento sono state negate le prove necessarie per portare un argomento anti-lockdown.

 

Esther McVey, membro conservatore del Parlamento e conduttrice televisiva, ha scritto che l’inchiesta pubblica del Regno Unito sulla risposta al COVID-19 deve rispondere a «domande scomode» che devono «andare oltre i costi diretti della malattia e quantificare il danno non intenzionale che la politica COVID inflitto».

 

Nel giustificare la sua decisione di pubblicare i messaggi WhatsApp di Hancock, Oakeshott ha accusato l’inchiesta pubblica ufficiale di muoversi lentamente e ha avvertito di un «insabbiamento».

 

Camilla Tominey, editore associato del Telegraph, ha scritto che è «tempo per i nostalgici del lockdown di affrontare il vero orrore di ciò che la Gran Bretagna ha vissuto».

 

Il medico britannico Karol Sikora, Ph.D., ha affermato che gli arretrati nel servizio sanitario nazionale del Regno Unito a seguito delle restrizioni COVID hanno portato a «migliaia di morti in eccesso non COVID» – ma che è stata definita un «killer» per essersi opposto ai lockdown.

 

Fraser Nelson, editore dello Spectator, ha paragonato sfavorevolmente la risposta del Regno Unito a quella della Svezia, che non ha mai imposto lockdown o obblighi  di mascherina. Ha messo in dubbio come il Regno Unito sia finito con più del doppio delle morti in eccesso rispetto alla Svezia e ha avvertito che «la Gran Bretagna potrebbe benissimo ripetere i suoi errori di blocco prima di quanto si pensi».

 

Oakeshott ha condiviso i messaggi che ha ricevuto da persone comuni una volta iniziata la pubblicazione dei Lockdown Files.

 

Un messaggio diceva:

 

«Non li perdonerò mai per quello che hanno fatto a mio figlio di sei anni, che dopo mesi di isolamento dai suoi amici mi ha detto che “non sentiva più niente”».

 

Un altro lettore ha scritto:

 

«A lungo termine questo dimostrerà che i politici non hanno nascondigli dalla loro incompetenza e dal loro comportamento folle di potere. Grazie ancora».

 

 

I media statunitensi hanno per lo più ignorato i file di blocco

I Lockdown Files hanno fornito uno sguardo rivelatore su come un importante governo mondiale ha intrapreso e implementato decisioni di politica sanitaria pubblica sui vaccini e le contromisure COVID-19, in un Paese in cui è emersa la variante Alpha e che è stato il primo a lanciare le vaccinazioni COVID-19.

 

Ma i media statunitensi hanno prestato scarsa attenzione. Un’analisi condotta da The Defender sui principali media americani ha rivelato che quasi nessuno copriva i Lockdown Files.

 

Le testate esaminate nell’analisi includevano ABC News, Associated Press, Bloomberg, Boston Globe, CBS News, Chicago Sun-Times, Chicago Tribune, CNBC, CNN, Fox News, The Hill, Los Angeles Times, MSNBC, Newsday, New York Post, New York Times, NPR, Politico, Wall Street Journal, Washington Post e Washington Times.

 

Di questi, solo il Wall Street Journal (tre articoli) e Bloomberg (un articolo) riportavano storie sui file, sul loro rilascio o sul loro contenuto.

 

Un esame di un campione di testate giornalistiche «alternative» di sinistra, tra cui Democracy Now, Mother Jones, The Atlantic, The Intercept, The Nation e Truthout, ha rivelato che nessuna di queste testate riportava storie sui Lockdown Files.

 

La copertura è stata trovata più frequentemente nei notiziari «alternativi» di destra, tra cui Breitbart (due articoli), The Epoch Times (tre articoli), Gateway Pundit (un articolo) e Newsmax un articolo).

 

Osservando la mancanza di copertura nel mainstream americano e nella stampa di sinistra, Michael Rectenwald, Ph.D., autore di Google Archipelago: The Digital Gulag and the Simulation of Freedom ed ex professore di studi liberali della New York University, ha detto a The Defender:

 

«Non sorprende affatto che i media “woke covidiani”, che rappresentano e servono i totalitari “woke covidiani” del potere statale, abbiano completamente ignorato i Lockdown files del Regno Unito».

 

«Dopotutto, le rivelazioni di questi file di WhatsApp mostrano palesemente che l’ex segretario alla salute Matt Hancock e i suoi colleghi non solo hanno agito per “opportunità politica”, ma più precisamente per un sadico impulso a punire la popolazione per aumentare il proprio potere e aumentare la loro influenza politica, anche se hanno completamente violato i propri obblighi».

 

Secondo Rectenwald, anche se le rivelazioni hanno coinvolto direttamente membri attuali ed ex del governo del Regno Unito, potrebbero comunque aver colpito troppo da vicino l’establishment politico e mediatico degli Stati Uniti.

 

«Lo stesso si può dire dei funzionari negli Stati Uniti e nel mondo. Il contingente statunitense dei media non vuole rivelare al pubblico il carattere non scientifico, arbitrario e puramente punitivo delle misure adottate durante la “pandemia” per controllare, manipolare e fare il lavaggio del cervello alla popolazione affinché accetti i loro dettami totalitari» ha dichiarato.

 

«Come per tutto il resto sotto il totalitarismo “covidiano”, i criminali al governo sono protetti dai criminali della stampa”.

 

 

Michael Nevradakis

Ph.D

 

 

© 14 marzo 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

 

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Epidemie

7 bambini paralizzati dal virus della poliomielite derivato dal nuovo vaccino antipolio finanziato da Gates

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

 

Sette bambini sono rimasti paralizzati dalla poliomielite derivata dal vaccino legata al nuovo vaccino antipolio nOPV2 sviluppato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, secondo i funzionari sanitari della Repubblica Democratica del Congo e del Burundi e della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), che giovedì ha annunciato la notizia.

 

 

 

Sette bambini sono rimasti paralizzati dalla poliomielite derivata dal vaccino legata al nuovo vaccino antipolio nOPV2 sviluppato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, secondo i funzionari sanitari della Repubblica Democratica del Congo e del Burundi e della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), che giovedì ha annunciato la notizia.

 

La Bill & Melinda Gates Foundation, partner della GPEI, ha finanziato lo sviluppo e le sperimentazioni cliniche del vaccino nOPV2.

 

Il Burundi ha dichiarato un’emergenza nazionale dopo aver confermato otto casi di virus e cinque campioni provenienti dalla sorveglianza ambientale delle acque reflue, ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in una nota.

 

Il Paese prevede di attuare una campagna di vaccinazione contro la poliomielite nelle prossime settimane, con l’obiettivo di vaccinare contro il virus tutti i bambini idonei, di età compresa tra 0 e 7 anni.

 

Le autorità sanitarie del Burundi prevedono inoltre di collaborare con l’OMS e la GPEI per effettuare valutazioni del rischio per determinare l’entità dell’epidemia del virus derivato dal vaccino.

 

E stanno aumentando la sorveglianza della poliomielite, con i dipendenti dell’OMS che raccolgono ulteriori campioni d’acqua e forse aprono nuovi siti di sorveglianza ambientale.

 

«Siamo delusi», ha affermato la dottoressa Ananda Bandyopadhyay, vicedirettore per la tecnologia, la ricerca e l’analisi del team polio della Fondazione Gates. «Qualsiasi focolaio del genere è deludente», ha affermato, secondo un rapporto di Stat News.

 

I focolai di poliomielite derivati ​​dal vaccino non sono una sorpresa con il vaccino nOPV2, ha affermato GPEI. «Sebbene il rilevamento di questi focolai sia una tragedia per le famiglie e le comunità colpite, non è inaspettato con un uso più ampio del vaccino», si legge sul suo sito web.

 

I vaccini orali, somministrati in gran parte dell’Africa, del Medio Oriente e di parti dell’Asia, contengono una forma viva ma indebolita del virus della poliomielite modificata per ridurre al minimo la sua capacità di paralizzare.

 

I bambini vaccinati con i vaccini orali vivi rilasciano il virus nelle loro feci, che alla fine finisce nelle acque reflue delle acque reflue. Soprattutto nei luoghi in cui i servizi igienico-sanitari sono scarsi, il virus può passare da bambino a bambino, il che, ha affermato GPEI, è in realtà il punto.

 

I virus possono passare da persona a persona e «in realtà aiutano a proteggere la comunità», si legge sul suo sito web.

 

Tuttavia, poiché continua a circolare nel corso di 12-18 mesi, il virus attenuato nei ceppi vivi del vaccino orale può tornare alla virulenza, circolare, infettare e paralizzare «in luoghi con bassi tassi di immunizzazione».

 

Questi virus sono chiamati poliovirus circolanti di derivazione vaccinale o cVDPV.

 

L’Afghanistan e il Pakistan riportano ora più casi di paralisi da poliomielite derivata da vaccino che da virus selvaggio, e ci sono stati diversi focolai di infezioni derivate da vaccino in tutta l’Africa, con più di 1.000 bambini paralizzati solo nel 2020, secondo uno studio del BMJ.

 

Nel 2022, 800 bambini hanno sviluppato la poliomielite paralitica a causa dei vaccini.

 

 

Perché i vaccini con virus vivi?

I vaccini antipolio orali (OPV) utilizzati in gran parte del mondo in via di sviluppo sono diversi da quelli somministrati negli Stati Uniti e in alcuni paesi occidentali, che utilizzano il vaccino antipolio inattivato (morto) (IPV) sviluppato dal dottor Jonas Salk e utilizzato per la prima volta nel 1955, quando la poliomielite divenne una preoccupazione globale.

 

Secondo l’OMS, è solo in «casi molto rari» che la somministrazione di OPV provoca la poliomielite paralitica derivata dal vaccino.

 

Oltre a causare la poliomielite paralitica associata al vaccino, i ceppi vaccinali hanno la capacità di causare malattie del sistema nervoso e di trasmettersi da persona a persona, con conseguente poliomielite infettiva, ha riferito The Defender.

 

Gli Stati Uniti hanno smesso di usare OPV nel 2000 perché causava la poliomielite paralitica.

 

Albert Sabin ha sviluppato l’OPV nel 1962. La facilità di somministrazione del vaccino orale lo ha reso il «candidato ideale per le campagne di vaccinazione di massa», secondo l’OMS. Blocca anche la trasmissione del virus, cosa che il vaccino IPV non fa.

 

Con il progredire della campagna globale della GPEI per l’eradicazione della poliomielite, iniziata nel 1988, l’uso del vaccino orale ha creato molti episodi di diffusione dei virus derivati ​​dal vaccino.

 

Dei tre ceppi originali di poliomielite selvaggia, i tipi 2 e 3 sono stati dichiarati eradicati e solo il tipo 1 no. La parte dei vaccini Sabin mirati ai virus di tipo 2 innesca la stragrande maggioranza dei casi di poliomielite derivati ​​dal vaccino.

 

Questo problema e il fatto che la poliomielite di tipo 2 non si vedeva dal 1999, ha portato il programma antipolio a interrompere l’uso di vaccini trivalenti (mirati a tre tipi di poliomielite) in tutti i 155 paesi che somministrano vaccini OPV 2016, sostituendoli con OPV bivalenti.

 

Ma quella decisione, chiamata «lo switch», ha reso i bambini più suscettibili ai virus della poliomielite derivati ​​dal vaccino e il numero di bambini infettati da quei virus ha cominciato a crescere.

 

GPEI ha risposto creando un nuovo vaccino OPV monovalente che prende di mira i virus della poliomielite di tipo 2 e li somministra nei luoghi in cui circola il virus.

 

Invece di risolvere il problema, il numero di focolai derivati ​​dal vaccino di tipo 2 in Africa è quasi triplicato dal 2018 al 2019 e la paura di focolai in tutto il mondo è cresciuta perché così tanti bambini non erano immuni alla poliomielite di tipo 2.

 

Allo stesso tempo, GPEI/Gates si sono affrettati a sviluppare nuovi OPV che avrebbero reso il virus meno soggetto alle mutazioni che hanno creato problemi, ha riferito The Defender.

 

Il nuovo vaccino nOPV2 che ha causato le recenti epidemie è stato inserito nell’Elenco per uso di emergenza dall’OMS nel novembre 2020 e lo Strategic Advisory Group of Experts on Immunization (SAGE) ha raccomandato a Gates nOPV2 di diventare il «vaccino di scelta» per rispondere alla poliomielite di tipo 2 focolai causati da OPV.

 

Ma anche il nOPV2 ora è associato a focolai di poliomielite correlati al vaccino.

 

I vaccini nOPV per i poliovirus di tipo 1 e 3, chiamati nOPV1 e nOPV3, sono in sperimentazione clinica, secondo l’EPGI .

 

In una e-mail a The Defender, il dottor Brian Hooker , Ph.D., PE, chief scientific officer della Children’s Health Defense e professore di biologia alla Simpson University ha dichiarato:

 

«È tragico ma non inaspettato che l’uso di vaccini Sabin con virus vivi possa causare la diffusione della poliomielite derivata dal vaccino, data la propensione di questi virus a mutare nuovamente nella loro forma paralitica».

 

«È ancora più allarmante che la forma paralitica stia ora circolando tra la popolazione dei bambini del Congo e del Burundi».

 

GPEI ha affermato che 600 milioni di dosi del nuovo vaccino sono state somministrate in 28 paesi dal marzo 2021 e ha ribadito che il vaccino era «sicuro ed efficace».

 

 

Gates e la poliomielite

La Fondazione Gates è il principale finanziatore di iniziative contro la polio in tutto il mondo. Nell’aprile 2013, Bill Gates ha affermato che l’eradicazione della polio era la sua «massima priorità», anche se a quel punto c’erano stati solo 19 casi in tutto il mondo in tutto l’anno.

 

Da quando Gates ha preso questo impegno, miliardi di dollari in tutto il mondo sono stati versati nella causa.

 

La Fondazione Gates è uno dei numerosi partner del partenariato pubblico-privato GPEI che comprende anche l’OMS, l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, Gavi e il Rotary International.

 

La Fondazione Gates, oltre a finanziare il vaccino nPOV2, la GPEI e l’OMS, finanzia anche il Rotary International , l’UNICEF , il Gavi e la Fondazione CDC.

 

Come riportato da The Defender:

 

«In sostanza, la Fondazione Gates ha finanziato la creazione, lo sviluppo e le sperimentazioni cliniche del nuovo vaccino antipolio nPOV2, finanzia le organizzazioni che hanno somministrato milioni di dosi da somministrare nell’ambito dell’EUL senza alcun dato a lungo termine, finanzia le organizzazioni che implementano il suo lancio e la sorveglianza e finanzia l’ente che monitora gli eventi avversi associati all’uso di nPOV2».

 

«La Fondazione Gates è anche un finanziatore di NPR e del blog di NPR, che hanno pubblicato numerosi articoli su VDPV2 e hanno aperto la strada al vaccino nPOV2 di Gates come soluzione».

 

I critici, tra cui la sociologa Linsey McGoey e molti scienziati che lavorano in contesti a basso reddito, hanno notato che mentre il denaro viene elargito per la poliomielite, milioni di bambini sono vulnerabili a una serie di malattie spesso mortali e prevenibili.

 

Questo perché i finanziamenti di Gates non solo incanalano denaro in questo singolo problema – o qualunque singolo problema a cui la fondazione è interessata in un dato momento – ma i termini delle sue sovvenzioni spesso richiedono impegni di finanziamento, personale e altre risorse dalle nazioni beneficiarie.

 

Di conseguenza, la continua attenzione alla poliomielite è sproporzionata rispetto al bisogno, distogliendo risorse da altri problemi di salute e malattie, secondo Robert Fortner, giornalista scientifico freelance, scrivendo sul BMJ.

 

Ad esempio, il dottor Oliver Razum , un epidemiologo dell’Università di Bielefeld, in Germania, ha indicato l’India, dove «l’enorme numero di dosi [polio finanziate da Gates] che dovevano essere distribuite», due volte l’anno, letteralmente non lasciava spazio frigoriferi per altri vaccini contro malattie come il morbillo.

 

Fortner ha anche riferito che i fondi per la poliomielite della Fondazione Gates hanno portato a «fughe di cervelli» locali, con medici, ricercatori e professionisti che si sono spostati verso l’eradicazione e si sono allontanati dalle priorità sanitarie locali e finanziate localmente.

 

Anche Lancet ha pubblicato una critica simile a Gates nel 2009.

 

Il dottor Richard Horton, redattore capo, ha scritto in un editoriale che «le sovvenzioni concesse dalla Fondazione non riflettono il peso delle malattie sopportate da coloro che si trovano nella più profonda povertà» e c’è una «correlazione allarmantemente scarsa tra il finanziamento della Fondazione e priorità per le malattie infantili».

 

«Importanti programmi sanitari vengono distorti da grandi sovvenzioni della Fondazione Gates», ha detto Horton, aggiungendo: «C’è anche una seria ansia per la trasparenza delle operazioni della Fondazione».

 

Sulla scia del ruolo della Fondazione Gates nell’epidemia di COVID-19, oggi molte più persone esprimono preoccupazioni simili.

 

 

Brenda Baletti

Phd.

 

 

 

© 17 marzo 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

 

Immagine di Julien Harneis via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0); immagine tagliata.

 

 

 

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Armi biologiche

Robert Kennedy: Fauci e le armi biologiche dagli USA a Wuhan e oltre

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Durante un’apparizione al The Jimmy Dore Show – il programma YouTube del comico americano Jimmy Dore – questa settimana Robert F. Kennedy Jr. ha toccato una varietà di argomenti, dai profitti pandemici di Bill Gates a, soprattutto, Anthony Fauci e il suo ruolo nella creazione del coronavirus che ha sconvolto il mondo.

 

«Gates e Fauci dicevano a quel tempo, se lo prendi [il COVID], non puoi passarlo a tua nonna; non puoi passarlo a nessun altro» dice Kennedy parlando della pressione posta alla popolazione per sottoporsi a vaccini genici sperimentali.

 

Kennedy ritiene che Gates e Fauci potrebbe aver visto i dati e dunque saputo che le iniezione mRNA non avrebbero impedito la diffusione del virus e che chiunque avesse fatto il vaccino sarebbe diventato «una fabbrica di varianti mutanti o varianti di fuga».

 

«È la stessa cosa se dai a qualcuno antibiotici subterapeutici», ha dichiarato l’avvocato figlio di Robert Kennedy. «Quella persona ora è una fabbrica di batteri resistenti agli antibiotici. Genererà selettivamente varianti di fuga che possono sfuggire a quel vaccino. Un vaccino incompleto non è quello che vuoi fare nel mezzo di una pandemia».

 

 

Il fondatore di Children’s Health Defense ha quindi detto a Dore che il dottor Anthony Fauci sarebbe stato responsabile dello sviluppo di armi biologiche statunitensi sotto il Pentagono per oltre vent’anni.

 

Kennedy ha affermato che il Pentagono aveva prelevato 2,2 miliardi di dollari di finanziamenti dal Patriot Act nel 2002 e li avrebbe dati al NIH di Fauci, il che equivale a un aumento del 68% per la sua agenzia per impegnarsi nello sviluppo di armi biologiche per conto del Dipartimento della Difesa USA.

 

Questo, secondo Kennedy, è il mento in cui Fauci «ha iniziato a fare tutto questo Gain of Function», ossia a praticare la bioingegneria sui patogeni.

 

Successivamente, Kennedy racconta come l’allora presidente Barack Obama, dopo una lettera da parte di scienziati che paventavano una pandemia uscita da questo tipo di esperimenti, avesse bandito su territorio USA la ricerca sul guadagno di funzione, inducendo così a spostare le sue operazioni di guerra biologica all’estero, anche a Wuhan, in Cina, in Ucraina, dove vi sarebbero «40 laboratori», e in Africa.

 

 

Si tratta di affermazioni sconvolgenti (oltre che di accuse pesantissime). Il CEO di Twitter Elon Musk ha chiesto in un tweet all’ufficio dedicato della piattaforma di verificare la dichiarazione. Al momento in cui scriviamo, il video è ancora su.

 

Kennedy e Dore hanno sottolineato la peculiare decisione del Dipartimento della Difesa americano e della CIA degli Stati Uniti di insegnare agli scienziati militari cinesi come utilizzare come arma virus come il coronavirus.

 

«Fauci ha finanziato lo studio che ha insegnato agli scienziati militari cinesi, tutto in Cina è a duplice uso, quel laboratorio è un laboratorio militare e ha insegnato loro la tecnologia all’avanguardia per costruire armi di distruzione di massa», ha detto RFK Jr. «In altre parole, lo studio su come creare i cloni e come creare una proteina spike che potrebbe attaccarsi a un polmone umano e trapiantarlo su un coronavirus».

 

Secondo Kennedy, che fa nomi e cognomi, una cosa presumibilmente insegnata agli scienziati cinesi era come nascondere le prove della manomissione umana durante l’esame delle sequenze dei ceppi virali.

 

Arrivando al nocciolo della questione, Kennedy ha domandato perché la CIA stia usando gruppi di facciata per finanziare un progetto che insegna agli scienziati militari cinesi comunisti come creare clandestinamente armi di distruzione di massa.

 

Il nipote di JFK nota che nell’ottobre 2019, l’ex direttore della CIA e attuale direttore dell’Intelligence nazionale americana Avril Haines aveva incontrato il capo dell’autorità per le epidemie cinese George Gao per pianificare come avrebbero usato i social media per censurare i cittadini se si fosse verificata un’ipotetica epidemia.

 

Il COVID-19 colpiva il mondo solo pochi mesi dopo. Come ricorda Kennedy, è possibile che si fosse a conoscenza del virus in quanto in quel momento il virus già circolava in Cina.

 

 

Durante un’altra parte dell’intervista, viene ricordato il fatto che Bill Gates è uno dei principali finanziatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

Kennedy ha spiegato il modo in cui l’amministrazione Biden è destinata a cedere la sovranità americana all’OMS firmando un trattato sulla pandemia che conferisce all’organo non eletto il controllo sugli Stati Uniti se viene dichiarata una pandemia.

 

Ciò avviene mentre Gates e l’OMS ricercano ogni virus possibile con il potenziale per poi rilasciarne uno, dichiarare una «emergenza» e ignorare le leggi delle nazioni del mondo.

 

 

Kennedy durante l’incontro rivendica di aver saputo, e aver scritto, riguardo all’inefficacia del virus già dal maggio 2020, avendo visto i dati degli esperimenti inglesi Oxford/AstraZeneca, sostenuto da Gates, sulle scimmie, che si erano comunque ammalate nonostante il vaccino. Renovatio 21 lo può confermare: puntualmente abbiamo in quei giorni tradotto e pubblicato l’articolo in merito vergato RFK.

 

Kennedy è il fondatore del gruppo Children’s Health Defense, i cui articoli Renovatio 21 traduce da oramai 5 anni.

 

Kennedy era riconosciuto come critico delle politiche vaccinali anni prima del COVID, e durante questi anni ha lottato contro la follia pandemica – dai lockdown ai vaccini genici sperimentali – venendo acclamato dalle folle di tutto il mondo: abbiamo visto i suoi stupendi discorsi a Berlino nel 2020 e a Milano nel 2021, dove poneva peraltro questioni che andavano ben al di là dei sieri, ma dello stato post-costituzionale in cui si ritrovano le Nazioni occidentali, dove stanno per essere impiegati ulteriori strumenti di controllo come il denaro programmabile.

 

Già nell’aprile 2020 Kennedy, come riportato da Renovatio 21, accusava la collusione tra gli enti sanitari USA e il laboratori di Wuhan. La politica e i media sarebbero arriva alla questione quasi due anni dopo…

 

Kennedy ha pubblicato un libro suil COVID e dottor Fauci,The Real Anthony Fauci che, nonostante la censura, ha venduto oltre un milione di copie nel 2022.

 

Kennedy non ha avuto paura di nulla, denunciando la catastrofe sanitaria presente ancora prima della pandemia – questo gli è costato non solo la depiattaformazione dai social, di essere ripudiato da una parte della sua stessa famiglia. Soprattutto, Robert Kennedy jr. non ha avuto paura di denunciare quella che sembra il grande nemico della sua «nobile» famiglia, la CIA, il cui ruolo nell’omicidio dello zio e del padre potrebbe emergere sempre più.

 

Negli anni scorsi è arrivato a credere e a dire di non essere convinto della colpevolezza di quello che è considerato l’assassino del Padre, Sirhan Sirhan.

 

Come riportato da Renovatio 21, sembrava che nel 2016, appena eletto, Trump avesse inizialmente messo Kennedy (che lo aveva denunciato tre volte in cause ambientali relative a campi di golf creati dal Donald) a capo di un progetto per considerare la pericolosità dei vaccini, per poi non mandare avanti la cosa. Secondo quanto riportato, Trump avrebbe altresì cercato di organizzare un incontro di Kennedy con Bill Gates, ma quest’ultimo avrebbe per qualche ragione rifiutato.

 

Gates anni dopo sarebbe divenuto oggetto delle critiche di Kennedy non solo per il sostegno ai piani vaccinali mondiali, ma anche per il progetto di controllo digitale portato avanti in questi anni, e la repentina e immane espansione degli investimenti del Gates anche nell’ambito di agricoltura e alimentazione.

 

Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa, Kennedy sta valutando la possibilità di sfidare Biden alle primarie democratiche per la Casa Bianca 2024.

 

 

 

 

 

 

Immagine di Maxlovestoswim via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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