Vaccini
La vera storia del dottor Wakefield e del vaccino MPR

Renovatio 21 pubblica questa analisi approfondita del caso contro il Dr. Andrew Wakefield scritta da Mary Holland, JD (juris doctor, espressione che si usa negli USA per definire un dottore in legge). Mary Holland è la direttrice del Graduate Lawyering Program presso la School of Law della New York University. Ha scritto e curato libri e articoli sui diritti umani. Ha lavorato per un giudice federale, ha lavorato presso il Comitato degli Avvocati per i Diritti Umani e presso importanti studi legali statunitensi. Si è laureata all’Harvard College e ha conseguito la specializzazione alla Columbia University. È co-fondatrice e membro del consiglio di amministrazione del Center for Personal Rights (Centro per i Diritti personali).
Questo scritto compone il capitolo 25 del libro Vaccine Epidemic, di cui consigliamo la lettura.
Introduzione
Se avete sentito il nome del dottor Wakefield – e probabilmente l’avete sentito – avete ascoltato due storie. Avete appreso che il Dr. Wakefield è un imbroglione, un ricercatore non eticamente corretto e un buffone che è stato «cancellato» dal registro inglese dei medici e il cui articolo del 1998 sull’autismo e le malattie gastrointestinali è stato «ritirato» da un’importante rivista medica. Avete anche sentito una storia molto diversa, che il Dr. Wakefield è uno scienziato brillante e coraggioso, un medico compassionevole amato dai suoi pazienti e un campione per le famiglie con autismo e danni da vaccino. Qual è la verità?
Il Dr. Wakefield è stato punito per aver sostenuto la possibilità di scegliere la vaccinazione
Chi è il dottor Andrew Wakefield?
Il Dr. Wakefield si laureò alla St. Mary’s Hospital Medical School dell’Università di Londra nel 1981; fu l’unico della quarta generazione della sua famiglia a studiare medicina in quell’ospedale universitario. Proseguì la sua carriera in chirurgia gastrointestinale con una specializzazione in malattie infiammatorie intestinali. Nel 1985 diventò membro del Royal College of Surgeons e nel 2001 fu ammesso al Royal College of Pathologists. Ricoprì incarichi accademici presso il Royal Free Hospital e pubblicò oltre 140 articoli scientifici originali, capitoli di libri e commenti scientifici.
I retroscena della controversia
All’inizio degli anni ’90, il Dr. Wakefield iniziò a studiare un possibile legame tra il virus del morbillo e le malattie intestinali. Pubblicò uno studio nel 1993, «Prove di infezione persistente del virus del morbillo nella malattia di Crohn» e fu coautore di un articolo del 1995 pubblicato su The Lancet, «Il vaccino contro il morbillo è un fattore di rischio per le malattie infiammatorie intestinali?».
All’incirca nello stesso periodo, il Dr. Wakefield scrisse un manoscritto inedito di 250 pagine contenente una revisione della letteratura scientifica disponibile sulla sicurezza dei vaccini contro il morbillo. Stava rapidamente emergendo come uno degli esperti mondiali di vaccinazione anti morbillo.
All’inizio degli anni ’90, il Dr. Wakefield iniziò a studiare un possibile legame tra il virus del morbillo e le malattie intestinali. Stava rapidamente emergendo come uno degli esperti mondiali di vaccinazione anti morbillo
Nel 1996, un legale, l’avvocato Barr dello studio legale Dawbarns, contattò il Dr. Wakefield e gli chiese se volesse lavorare come consulente in una causa legale per la difesa di bambini danneggiati dai vaccini contenenti il virus del morbillo. L’avvocato stava intentando la causa per conto dei genitori che sostenevano che i vaccini avevano causato disabilità ai loro figli, compreso l’autismo.
Sei mesi prima di questo, e indipendentemente dallo svolgimento del contenzioso, alcuni genitori di bambini con autismo e gravi sintomi gastrointestinali avevano preso contatti con il Dr. Wakefield grazie alle sue pubblicazioni sul vaccino contro il morbillo, chiedendo aiuto per il dolore e la sofferenza dei loro figli, che essi ritenevano essere stati causati dal vaccino. Il Dr. Wakefield prese due decisioni importanti, ma separate, in quel momento: di cercare di aiutare le famiglie alle prese con autismo e problemi gastrointestinali e di diventare un consulente nel caso legale riguardante i vaccini e l’autismo.
Il Dr. Wakefield è stato reso un esempio
Barr chiese al Dr. Wakefield di studiare due questioni:
(1) se il morbillo potesse persistere dopo l’infezione o la ricezione del vaccino MPR; e
(2) se il virus del morbillo potesse portare a complicazioni, come il morbo di Crohn o l’autismo.
A causa di ritardi burocratici nel suo ospedale, tuttavia, il Dr. Wakefield non iniziò questo studio relativo al contenzioso fino all’ottobre 1997. Nel luglio 1997, il Dr. Wakefield e il suo collega, il professor John Walker-Smith, avevano già esaminato i «12 del Lancet»: dodici pazienti con autismo e sintomi gastrointestinali che erano alla base del caso di studio nell’articolo pubblicato nel 1998 su The Lancet.
The Lancet, i media, il Ministero della Salute britannico, l’industria farmaceutica e anche con il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, per screditare il Dr. Wakefield
Il Dr. Wakefield e altri avevano raccomandato che questi pazienti consultassero il Prof. Walker-Smith, medico eminente descritto dai suoi pari come uno dei più importanti gastroenterologi pediatrici del mondo.
Il prof. Walker-Smith si era recentemente trasferito al St. Mary’s Hospital da un’altra istituzione e aveva portato con sé gli stessi privilegi clinici e le autorizzazioni etiche di cui godeva nel suo precedente ospedale. Il professore, un suo collega (il dottor Simon Murch) e un team di altri medici svolsero un ampio lavoro clinico su questi bambini malati che il prof. Walker-Smith riteneva «clinicamente idonei», mentre il dottor Wakefield coordinò un dettagliato esame dell’attività di ricerca dei tessuti ottenuti mediante biopsia.
I test clinici comprendevano colonscopie, risonanze magnetiche e punture lombari per valutare i disturbi mitocondriali. Gli «studi clinicamente indicati» non richiesero l’autorizzazione del comitato etico del Royal Free Hospital, perché i test erano richiesti a beneficio dei singoli pazienti. La ricerca del Dr. Wakefield fu coperta da un’appropriata approvazione etica.
Nel 1998, per annunciare la pubblicazione dell’articolo di The Lancet scritto dal Dr. Wakefield e da altri dodici scienziati, il preside della St. Mary Medical School indisse una conferenza stampa. Anche se questa non era una pratica standard, il decano presumibilmente cercava di migliorare la visibilità della scuola nell’ambito della ricerca d’avanguardia.
L’articolo fu definito sulla rivista medica come un «rapporto preliminare», con la precisazione che «non ha dimostrato un’associazione tra il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia e la sindrome descritta. Sono in corso studi virologici che possono aiutare a risolvere questo problema».
Nel 1992 due diverse combinazioni di vaccini MPR erano state ritirate dal mercato britannico perché non erano sicure, quindi la vaccinazione MPR era già un argomento caldo prima della pubblicazione dell’articolo di The Lancet
Durante la conferenza stampa, il Dr. Wakefield fu interrogato sulla sicurezza del vaccino MPR. Nel 1992 due diverse combinazioni di vaccini MPR erano state ritirate dal mercato britannico perché non erano sicure, quindi la vaccinazione MPR era già un argomento caldo prima della pubblicazione dell’articolo di The Lancet.
Il Dr. Wakefield rispose che, data la scarsità della ricerca sulla sicurezza del vaccino MPR combinato e fino a quando non fossero stati fatti ulteriori studi sulla sicurezza, i vaccini avrebbero dovuto essere separati nelle loro componenti. In precedenza aveva informato i suoi colleghi che questa era la sua opinione e che l’avrebbe espressa, se glielo avessero chiesto.
La conferenza stampa del 1998 scatenò una tempesta mediatica, con un gran numero di genitori che sollevarono domande scomode sulla sicurezza della «iniezione trivalente» e richiesero vaccini singoli per il morbillo, la parotite e la rosolia.
Nel bel mezzo della controversia, nell’agosto 1998, il governo britannico prese un’importante decisione. Rese indisponibili i componenti separati del vaccino contro il morbillo, gli orecchioni e la rosolia, forzando così la mano ai genitori preoccupati. A quel punto, i tassi di vaccinazione contro il morbillo tra i bambini del Regno Unito diminuirono significativamente. Le epidemie di morbillo diventarono più frequenti e comportarono alcuni casi di gravi complicazioni e decessi. Qualcuno cercò di incolpare il dottor Wakefield di aver spaventato irresponsabilmente i genitori e di aver scatenato una crisi sanitaria pubblica.
Il governo britannico aveva un grosso problema tra le mani: un problema che presto si sarebbe fatto strada verso gli Stati Uniti.
Nel bel mezzo della controversia, nell’agosto 1998, il governo britannico rese indisponibili i componenti separati del vaccino contro il morbillo, gli orecchioni e la rosolia. Qualcuno cercò di incolpare il dottor Wakefield di aver spaventato irresponsabilmente i genitori e di aver scatenato una crisi sanitaria pubblica
La polemica che circondava il Dr. Wakefield ribolliva. Nel febbraio 2004 raggiunse un punto critico quando il Dr. Richard Horton, redattore di The Lancet, tenne una conferenza stampa per dichiarare che l’articolo del 1998 era «gravemente viziato» perché il Dr. Wakefield non aveva rivelato il conflitto di interesse con lo studio da lui condotto connesso al contenzioso.
Il reporter britannico Brian Deer pubblicò la storia sul Sunday Times, descrivendo nel dettaglio i presunti conflitti di interesse non rivelati. Subito dopo la pubblicazione, il Deer inviò una lettera dettagliata al British General Medical Council (GMC), che regola la pratica della medicina. Il GMC in seguito avviò un procedimento contro il Dr. Wakefield che culminò con la sua radiazione nel maggio 2010 e con il ritiro dell’articolo di The Lancet del 1998.
Le accuse contro il dottor Wakefield
La molto pubblicizzata, pluriennale e multimilionaria accusa contro il dottor Wakefield affermava che:
– Il Dr. Wakefield fu pagato 55.000 sterline inglesi (circa 90.000 dollari USA) da parte dei legali per lo studio pubblicato su The Lancet ed egli non rivelò questo conflitto di interessi;
– Lui e i suoi colleghi eseguirono test medici non necessari sui bambini nello studio del 1998 e non disponevano di adeguate autorizzazioni etiche;
– I bambini dello studio del 1998 furono selezionati ai fini del contenzioso (come descritto nell’articolo del Sunday Times) e non vennero segnalati da medici locali; e
– Effettuò prelievi di sangue ad alcuni bambini alla festa di compleanno di suo figlio da usare come campioni di controllo nello studio del 1998 con cinica indifferenza per il disagio che questo poteva causare ai piccoli.
Sulla base dei suoi risultati, il GMC concluse che il Dr. Wakefield aveva compiuto una «grave scorrettezza professionale» e tenuto un comportamento «disonesto», «fuorviante» e «irresponsabile», giustificando la sanzione della sua rimozione dalla professione medica.
Esaminiamo le accuse del GMC e le prove.
Mancata comunicazione del pagamento da parte dei querelanti
Il Dr. Wakefield accettò 55.000 sterline per condurre uno studio per la causa collettiva riguardante i vaccini e l’autismo. Si trattava di fondi per la ricerca da cui il Dr. Wakefield non ricavò personalmente alcun compenso. Il Dr. Wakefield iniziò questo studio solo dopo che la serie di casi per il Lancet 12 era stata presentata.
Documenti legali dimostrano che l’ospedale del Dr. Wakefield era a conoscenza di questo studio e della quantità di denaro ricevuto, la maggior parte del quale servì a pagare lo stipendio del tecnico di laboratorio incaricato.
Documenti legali dimostrano che l’ospedale del Dr. Wakefield era a conoscenza di questo studio e della quantità di denaro ricevuto, la maggior parte del quale servì a pagare lo stipendio del tecnico di laboratorio incaricato
I documenti dimostrano inoltre che il Dr. Wakefield aveva reso noto in un giornale nazionale più di un anno prima della pubblicazione dell’articolo del 1998 che stava lavorando con i contendenti. Il Dr. Horton, redattore di The Lancet, era stato informato e avrebbe dovuto essere ben consapevole del ruolo del Dr. Wakefield nel contenzioso relativo al vaccino prima della pubblicazione dell’articolo del 1998.
«Necessità medica» e autorizzazioni etiche
I 12 bambini dello studio del Lancet erano malati. Ad ogni bambino furono effettuati esami con l’intento di aiutare quel bambino. L’amministrazione ospedaliera era pienamente consapevole degli esami in corso e non sollevò obiezioni. Poiché tutti i test erano «clinicamente idonei» e non condotti per scopi di ricerca, non fu richiesta alcuna autorizzazione etica oltre a quanto già in possesso del Prof. Walker-Smith.
In particolare, nessun paziente, genitore o tutore accusò mai il Dr. Wakefield o testimoniò contro di lui per violazioni etiche o procedure mediche inutili. Il Dr. Wakefield e i suoi colleghi respingono la decisione del GMC secondo cui i test per i 12 del Lancet non erano necessari.
I bambini presi in carico di Lancet 12
Il GMC contestò che i bambini fossero stati presi in carico per via della controversia e non attraverso i normali canali medici. Questo non è corretto. I genitori iniziarono a contattare il Dr. Wakefield molto prima dell’inizio del contenzioso e indipendentemente da esso. Poiché lo studio del contenzioso non era ancora iniziato nel momento in cui lo studio di The Lancet fu completato e presentato alla rivista, questa conclusione è falsa. Il Dr. Wakefield e i suoi colleghi respingono questa accusa; le famiglie li contattarono direttamente grazie alla loro competenza medica.
Prelievo dei campioni di sangue di controllo durante la festa di compleanno di un bambino
Il Dr. Wakefield predispose il prelievo di campioni di sangue di controllo da bambini sani, in normale via di sviluppo nel corso della festa di compleanno di suo figlio. La maggior parte dei genitori dei bambini erano colleghi medici e amici. Fece questo con il consenso pienamente informato dei bambini e dei genitori e diede ai bambini cinque sterline ciascuno per il loro disturbo. La procedura fu intrapresa da un medico adeguatamente qualificato utilizzando una tecnica standard. I bambini furono felici di essere d’aiuto e continuarono a godersi la festa di compleanno.
Anche se questo è effettivamente un metodo non convenzionale per la raccolta di campioni di sangue di controllo, non si tratta affatto di un «grave scorrettezza professionale» o di una violazione etica tale da giustificare la revoca dell’abilitazione.
Il GMC ha distrutto la reputazione professionale e i mezzi di sussistenza del Dr. Wakefield e The Lancet e altre riviste lo hanno privato del suo successo professionale con la ritrattazione
La descrizione di questo incidente da parte del GMC come esempio di «cinica indifferenza» per la sofferenza dei bambini sembra essere una grossolana esagerazione. Infatti, l’Alta Corte di Giustizia del Regno Unito ha assolto il professor Walker-Smith nel marzo 2012 e la rivista The Lancet ha lasciato intendere che sta considerando di annullare la sua ritrattazione.
Il GMC non riuscì a provare il suo caso contro il dottor Wakefield. Utilizzando il rapporto di Brian Deer come prova, il GMC sembra aver intenzionalmente messo in conflitto lo studio Lancet 12 e il successivo studio del processo per creare l’apparenza di un conflitto di interessi di natura economica.
La stampa, e in particolare il giornalista Brian Deer, processò il dottor Wakefield nel tribunale dell’opinione pubblica, mentre il GMC lo stava perseguendo nel suo tribunale di controllo
Allo stesso modo, il GMC sembra aver applicato erroneamente gli standard di ricerca etica a esami che erano «clinicamente indicati» per bambini gravemente malati. Il conflitto tra terapia e ricerca non solo danneggiò gravemente il Dr. Wakefield e i suoi colleghi, ma creò un precedente pericoloso per la pratica della medicina. I responsabili sanitari governativi (di incerta competenza) criticarono il Prof. Walker-Smith, l’autorità mondiale più eminente in gastroenterologia pediatrica, sulla base del suo giudizio clinico su quali esami fossero necessari.
Quali decisioni mediche metteranno in dubbio i regolatori la prossima volta? La stampa, e in particolare il giornalista Brian Deer, processò il dottor Wakefield nel tribunale dell’opinione pubblica, mentre il GMC lo stava perseguendo nel suo tribunale di controllo. Deer sostenne che il Dr. Wakefield aveva una domanda di brevetto in attesa per un vaccino singolo contro il morbillo e sperava di «guadagnare» invitando i genitori a rinunciare all’MPR per vaccini singoli contro il morbillo. Le prove dimostrano che il Dr. Wakefield non era titolare di un brevetto per un vaccino singolo contro il morbillo.
Il St. Mary’s Hospital aveva un brevetto per un vaccino terapeutico singolo contro il morbillo con le benefiche proprietà immunitarie del fattore di transito, destinato a persone già infettate dal virus del morbillo. Questo vaccino contro il morbillo non era un prodotto preventivo per persone non esposte al virus; in altre parole, non c’era una possibile concorrenza tra il vaccino MPR e il vaccino singolo per morbillo per il quale l’ospedale, e non il Dr. Wakefield, aveva un brevetto.
Le prove dimostrano che il Dr. Wakefield non era titolare di un brevetto per un vaccino singolo contro il morbillo
Nel 2009, Deer accusò anche il Dr. Wakefield di aver falsificato i dati. Il GMC non formulò mai questa accusa, ma i media la colsero e, in particolare, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti la usò frequentemente nel procedimento Omnibus sull’autismo presso il Tribunale per i Risarcimenti contro il Governo Federale degli Stati Uniti. In quei procedimenti finalizzati a determinare se le famiglie potessero ricevere un risarcimento per l’autismo indotto da vaccino MPR, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti si diede da fare per descrivere il Dr. Wakefield come l’autore di una frode scientifica, anche se egli non era direttamente rilevante per il procedimento.
Nel suo libro del 2010, Callous Disregard [«Cinica indifferenza», NdR], il Dr. Wakefield mostra che le accuse di frode di Deer sono false.
Il CPR non trovò alcuna prova della frode scientifica del Dr. Wakefield. Al contrario, molti scienziati e laboratori in tutto il mondo confermarono i risultati del Dr. Wakefield riguardo a infiammazione e sintomi gastrointestinali gravi in un’alta percentuale di bambini con autismo. Nella sua ritrattazione del 2 febbraio 2010, The Lancet non denunciò una frode. Basandosi esclusivamente sul procedimento del GMC, ritirò l’articolo, affermando che gli autori non avevano indicato i pazienti come loro rappresentati e che il team di studio non aveva ricevuto l’approvazione del comitato etico dell’ospedale.
Molti scienziati e laboratori in tutto il mondo confermarono i risultati del Dr. Wakefield riguardo a infiammazione e sintomi gastrointestinali gravi in un’alta percentuale di bambini con autismo
Le conclusioni del GMC e la fiducia riposta in esse da The Lancet appaiono infondate.
Il significato dell’accusa a Wakefield
Allora, cosa riguardava veramente questa importante accusa? Se non ci sono state frodi scientifiche, conflitti di interessi non rivelati, nessuna violazione etica nell’esecuzione di esami su bambini malati e nessuna lamentela da parte dei pazienti o delle loro famiglie, qual è stato il vero motivo? Lo scandalo internazionale e il processo multimilionario si è limitato a punire un medico per aver prelevato sangue da bambini in occasione di una festa di compleanno, con il loro consenso e quello dei loro genitori? Certo che no.
Il dottor Wakefield era, e rimane, un dissidente dell’ortodossia medica. L’establishment medico lo ha sottoposto a un moderno processo mediatico a causa del suo dissenso
Il dottor Wakefield era, e rimane, un dissidente dell’ortodossia medica. L’establishment medico lo ha sottoposto a un moderno processo mediatico a causa del suo dissenso. La ricerca del Dr. Wakefield ha sollevato dubbi fondamentali sulla sicurezza dei vaccini e sull’eziologia dell’autismo. Il Dr. Wakefield è stato punito per la sua temerarietà nel mettere in guardia l’opinione pubblica sui rischi dei vaccini e nell’esortarla a usare il proprio giudizio. Il Dr. Wakefield è stato punito per aver sostenuto la possibilità di scegliere la vaccinazione.
La ricerca del Dr. Wakefield ha sollevato dubbi fondamentali sulla sicurezza dei vaccini e sull’eziologia dell’autismo
Lo scopo del procedimento, come in ogni processo mediatico, era quello di comunicare ad altri medici e scienziati e al pubblico l’errore commesso dal colpevole. Un processo mediatico offre una facciata di giusto processo ma, in fondo, rivela potere assoluto.
Il chiaro intento dell’accusa era quello di dissuadere altri dal seguire le orme del Dr. Wakefield e di insegnare la lezione che chiunque nella comunità medica o scientifica osi mettere pubblicamente in discussione la sicurezza e l’efficacia dei vaccini sarà punito con la massima severità. Il GMC sembra aver deciso che, se il prezzo di una tale lezione sono l’ignoranza scientifica sui legami tra autismo e vaccini e la sofferenza dei bambini gravemente malati, così sia.
Il Dr. Wakefield è stato reso un esempio.
Il Dr. Wakefield è stato punito per la sua temerarietà nel mettere in guardia l’opinione pubblica sui rischi dei vaccini e nell’esortarla a usare il proprio giudizio
Il GMC ha distrutto la reputazione professionale e i mezzi di sussistenza del Dr. Wakefield e The Lancet e altre riviste lo hanno privato del suo successo professionale con la ritrattazione.
Il GMC si è accordato con The Lancet, i media, il Ministero della Salute britannico, l’industria farmaceutica e anche con il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, per screditare il Dr. Wakefield.
Tra non molto tempo, il mondo probabilmente riconoscerà che è stato il dottor Wakefield, non i suoi detrattori, a difendere la pratica della medicina e il progresso della scienza. Il Dr. Wakefield rimane un dissidente indomito di fronte ad un’istituzione medica e scientifica repressiva.
Il Center for Personal Rights è fiducioso che il mondo guarderà indietro al procedimento contro il Dr. Wakefield, il Dr. Walker-Smith e il Dr. Murch con vergogna e rimorso.
A tempo debito, il mondo ha reso omaggio anche ai dissidenti per i diritti umani: Nelson Mandela è uscito dal carcere in Sudafrica sotto apartheid per diventare il suo presidente più amato; Andrei Sakharov ha lasciato l’esilio in Russia per diventare il suo faro morale; Vaclav Havel è uscito da una prigione ceca per diventare il suo primo presidente post-comunista; e Liu Xiaobo, un sostenitore cinese dei diritti umani, ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2010 in contumacia perché era in carcere. Con il tempo, la Cina abbraccerà le dee do Liu per creare un futuro migliore.
Tra non molto tempo, il mondo probabilmente riconoscerà che è stato il dottor Wakefield, non i suoi detrattori, a difendere la pratica della medicina e il progresso della scienza. Il Dr. Wakefield rimane un dissidente indomito di fronte ad un’istituzione medica e scientifica repressiva.
Vaccini
Caso Von der Leyen-Pfizer: la Commissione europea ha violato la legge rifiutandosi di consegnare gli SMS dei contratti per il vaccino

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
La Corte di giustizia europea ha stabilito oggi che la Commissione europea ha violato il diritto dell’UE respingendo la richiesta del New York Times di esaminare i messaggi di testo tra il presidente della Commissione e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.
La Commissione europea ha violato il diritto dell’Unione europea (UE) respingendo la richiesta del New York Times di esaminare i messaggi di testo tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, ha stabilito oggi la Corte di Giustizia Europea (CGUE).
I messaggi di testo contenevano discussioni sull’acquisto di dosi del vaccino contro il COVID-19 da parte dell’UE.
La sentenza, descritta da Politico come una «decisione legale storica» e una «vittoria importante» per la trasparenza in quello che è ampiamente noto come scandalo «Pfizergate», annulla la decisione della Commissione europea di non pubblicare i messaggi.
Euronews ha riferito che la Commissione europea – l’esecutivo dell’UE – ha affermato di non essere in possesso dei testi. Ma, secondo la sentenza, la Commissione non ha fornito «spiegazioni plausibili» per giustificare «l’inesistenza o il mancato possesso» dei documenti.
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Lo studioso tedesco Harald Walach, Ph.D., fondatore e direttore del Change Health Science Institute e ricercatore presso l’Università Kazimieras Simonavicius in Lituania, si è dichiarato «positivamente sorpreso» dalla sentenza. Ha aggiunto che in precedenza «l’ostruzionismo nei confronti della Commissione e dei politici è sempre stato sostenuto dai tribunali».
Secondo Politico, l’esistenza dei messaggi di testo è stata rivelata per la prima volta in un’intervista del 2021 condotta dal Times con Bourla sull’acquisto da parte dell’UE di un massimo di 1,8 miliardi di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech contro il COVID-19 per 35 miliardi di euro.
Nel dicembre 2020, il vaccino Pfizer-BioNTech è stato il primo vaccino contro il COVID-19 a ricevere l’autorizzazione dell’UE. Un funzionario UE, rimasto anonimo, ha dichiarato a Euronews: «questi contratti erano totalmente senza precedenti in un contesto totalmente senza precedenti».
Politico ha riferito che il contratto dell’UE con Pfizer è stato il più grande contratto per la produzione di vaccini nella storia dell’UE.
Nel 2022, la giornalista del Times Matina Stevis-Gridneff ha chiesto alla Commissione di ottenere i messaggi di testo tra von der Leyen e Bourla. Secondo Euronews, a seguito di «ripetuti tentativi infruttuosi di ottenere i messaggi», il Times ha presentato il suo ricorso alla CGUE nel gennaio 2023.
Euractiv ha citato un portavoce del Times, il quale ha affermato che la sentenza «è una vittoria per la trasparenza e la responsabilità nell’Unione Europea».
«È già di per sé uno scandalo che il presidente della commissione abbia concluso un accordo del valore di miliardi tramite SMS senza alcun effettivo controllo parlamentare», ha affermato Walach. «È ancora più scandaloso che questo materiale sia stato tenuto nascosto al pubblico».
In una dichiarazione citata da Politico, la Commissione ha affermato: «La trasparenza è sempre stata di fondamentale importanza per la Commissione e la Presidente von der Leyen», aggiungendo che la Commissione «continuerà a rispettare rigorosamente il solido quadro giuridico in vigore per far rispettare i nostri obblighi» e rivedrà i suoi «prossimi passi».
Secondo Politico, la sentenza «probabilmente avrà enormi ripercussioni sulla trasparenza e la responsabilità nell’UE» ed è «particolarmente dannosa ” per von der Leyen, «il funzionario più potente dell’UE e custode dei trattati UE».
Von der Leyen si è già espressa a favore dei passaporti vaccinali e della vaccinazione obbligatoria contro il COVID-19.
La commissione ha due mesi per presentare ricorso. L’avvocato olandese Meike Terhorst ha dichiarato: «Probabilmente la Commissione presenterà ricorso e non consegnerà i messaggi di testo», paragonando il processo a un «gioco del gatto e del topo».
In un caso separato, lo scorso anno, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che la decisione della Commissione di censurare pesantemente parti fondamentali dei contratti per i vaccini contro il COVID-19 con le aziende farmaceutiche durante la pandemia violava le norme sulla trasparenza.
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«Un preoccupante modello di segretezza»
Secondo Politico, la commissione «inizialmente ha sostenuto che i messaggi non si qualificavano come documenti secondo le sue regole interne a causa della loro natura effimera». La commissione ha poi «mantenuto ambiguo» l’esistenza dei messaggi.
L’anno scorso un dirigente dell’UE ha dichiarato alla Corte di giustizia europea che il contenuto dei messaggi non era abbastanza significativo da poterli classificare come documenti.
Il Times ha sostenuto che, secondo il regolamento UE del 2001 sull’accesso del pubblico ai documenti, i messaggi di testo sono considerati «documenti» che dovrebbero essere conservati.
La Corte di Giustizia Europea ha concordato con la tesi del Times, affermando nella sua sentenza che la richiesta della Commissione di dimostrare l’esistenza dei messaggi richiesti ai richiedenti è un requisito «impossibile» da soddisfare per i cittadini comuni. Secondo la decisione, i messaggi di testo sono coperti dalle leggi sulla trasparenza se relativi a comunicazioni ufficiali.
Christof Plothe, DO, membro del comitato direttivo del Consiglio mondiale per la salute, ha affermato: «il modo in cui la Commissione ha gestito questa questione ha inviato un messaggio dannoso sulla trasparenza nelle istituzioni dell’UE».
«Nonostante si posizioni come paladino della governance aperta, il suo rifiuto di divulgare queste comunicazioni, che secondo quanto riferito hanno avuto un ‘ruolo centrale’ nella negoziazione del più grande contratto nella storia dell’UE, rivela un preoccupante schema di segretezza», ha affermato Plothe.
La sentenza potrebbe avere «effetti a catena» a livello globale
Jeffrey Tucker, presidente e fondatore del Brownstone Institute, ha affermato che il contenuto dei messaggi, se rivelato, potrebbe avere implicazioni globali e sarebbe «essenziale per portare alla luce le macchinazioni avvenute lontano dagli occhi del pubblico».
«Dopo anni di ricerche, abbiamo gradualmente ricostruito la storia, ma ci sono ancora molte prove che attendiamo, tra cui questi testi. Ciò che probabilmente rivelano è un rapporto di collaborazione tra governi e un’industria enormemente potente», ha affermato Tucker.
Plothe ha affermato che la sentenza «potrebbe avere effetti a catena anche oltre l’Europa», poiché altri Paesi potrebbero ora riesaminare i loro contratti con i produttori di vaccini contro il COVID-19.
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«Se i messaggi divulgati rivelassero pratiche discutibili nei negoziati dell’UE sui vaccini, altre nazioni potrebbero essere costrette a riesaminare i propri contratti stipulati durante la pandemia con i giganti farmaceutici», ha affermato Plothe.
Ciò potrebbe portare a un «nuovo controllo» di questi contratti, «con possibili conseguenze legali e reputazionali per tutte le parti coinvolte».
Il caso del Times è solo uno dei tanti casi a livello europeo e nazionale che mettono in discussione le procedure di approvvigionamento dei vaccini dell’UE.
Secondo Politico, la Procura pubblica europea (EPPO) ha avviato un’indagine penale sull’acquisto di vaccini contro il COVID-19 da parte dell’UE, attraverso la quale «gli investigatori potrebbero, in teoria, accedere ai fornitori di servizi di telecomunicazioni o ai server delle app per recuperare i messaggi eliminati, a seconda delle leggi locali sulla conservazione dei dati».
Tuttavia, Laura Codruţa Kovesi, a capo dell’EPPO, deve affrontare una denuncia penale presentata dal lobbista belga Frederic Baldan, secondo cui Kovesi e l’EPPO non hanno rispettato gli standard di trasparenza e imparzialità nelle indagini sulle accuse contro von der Leyen in merito all’approvvigionamento del vaccino contro il COVID-19.
France Soir ha riferito che una denuncia penale presentata in Belgio, con il sostegno di Ungheria e Polonia, accusa von der Leyen di corruzione e distruzione di documenti pubblici. Un tribunale belga si è pronunciato contro i ricorrenti, ma è pendente un appello.
Rob Roos, ex membro del Parlamento europeo dei Paesi Bassi, è parte attrice nel caso. In un post su X in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, ha scritto: «il mio caso… è stato dichiarato inammissibile, mentre un giornale straniero è stato accettato. La trasparenza non è facoltativa. La democrazia la esige. Torniamo in tribunale».
🚨 BREAKING:
The ECJ ruled Von der Leyen was wrong to hide her texts with Pfizer’s CEO—€35B in taxpayer money at stake.Yet my case as an MEP was ruled inadmissible, while a foreign newspaper was accepted. Transparency isn’t optional. Democracy demands it. Back to court.
— Rob Roos 🇳🇱 (@Rob_Roos) May 14, 2025
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L’avvocato di Roos, Diane Protat, ha affermato che la sentenza della Corte di Giustizia Europea è un esempio di doppi standard. «Che dire dei cittadini europei, degli Stati membri dell’UE, dei parlamentari europei che hanno chiesto di essere ascoltati durante l’udienza penale in Belgio? Hanno forse meno diritto alla trasparenza di un giornale americano?»
«Solo un procedimento penale può aiutare a trovare i messaggi di testo o a forzarli. Il New York Times lo sa, ma non ha aderito a questa denuncia penale», ha affermato Protat.
La sentenza del Times arriva a meno di un anno dalla rielezione di von der Leyen da parte del Parlamento europeo come presidente della Commissione. Dopo la sua rielezione, von der Leyen si è impegnata a mantenere standard di trasparenza nel suo secondo mandato.
Nel 2022, Bourla si è rifiutato di testimoniare davanti al Parlamento europeo. Documenti trapelati quell’anno rivelano che funzionari statunitensi e dell’UE hanno fatto pressione sulle autorità europee di regolamentazione dei farmaci affinché accelerassero l’approvazione del vaccino contro il COVID-19 di Pfizer-BioNTech, nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza.
Nel 2023, il Parlamento europeo ha bloccato un tentativo di controinterrogare von der Leyen in merito ai messaggi di testo. Ma secondo Terhorst, i membri del Parlamento europeo ora «richiedono i messaggi di testo e potrebbe diventare molto difficile continuare a non consegnarli».
Michael Nevradakis
Ph.D.
© 14 maggio 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Immagine di European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Reazioni avverse
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Sanità
L’OMS promuove Farrar, alleato di Fauci e architetto delle politiche di vaccinazione di massa contro il COVID

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso Jeremy Farrar, Ph.D., ideatore di diverse politiche chiave durante la pandemia di COVID-19, tra cui la vaccinazione di massa, a vicedirettore generale nell’ambito di un più ampio riassetto che prevede significativi tagli al bilancio, ha riferito Reuters mercoledì.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha promosso Jeremy Farrar, Ph.D., ideatore di diverse politiche chiave durante la pandemia di COVID-19, tra cui la vaccinazione di massa, a vicedirettore generale nell’ambito di un più ampio riassetto che prevede significativi tagli al bilancio, ha riferito Reuters mercoledì.
Secondo Health Policy Watch, Farrar, capo scienziato dell’OMS da gennaio 2023, assumerà il ruolo di vicedirettore generale per la promozione della salute, la prevenzione e il controllo delle malattie il 16 giugno.
Il team direttivo dell’OMS è stato ridotto da 14 a sette membri nell’ambito dei cambiamenti annunciati mercoledì dal Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. Tra questi, significative riduzioni del personale e del numero di dipartimenti e divisioni.
Queste misure arrivano solo pochi mesi dopo che l’amministrazione Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS e appena una settimana prima dell’incontro annuale dell’organizzazione, la 78a Assemblea mondiale della sanità, che si terrà a Ginevra, in Svizzera, dove verrà discusso il proposto «accordo sulla pandemia».
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Farrar «premiato per il suo ruolo nella frode ai danni del pubblico e dei politici»
A seguito della ristrutturazione di questa settimana, Farrar «è emerso come una figura ancora più importante nel rinnovamento dell’agenzia e qualcuno da tenere d’occhio per il futuro», ha riferito Health Policy Watch.
Prima di entrare nell’OMS nel 2023, Farrar è stato direttore del Wellcome Trust e ideatore di diverse direttive chiave per la pandemia di COVID-19 adottate dall’OMS, tra cui il lockdown, l’uso delle mascherine e la vaccinazione di massa.
Farrar ha avuto anche un ruolo chiave nel promuovere «L’origine prossimale del SARS-CoV-2 », un articolo pubblicato su Nature Medicine a marzo 2020, in cui si sosteneva che il COVID-19 avesse avuto origine animale. «Origine prossimale» è stato ampiamente utilizzato per respingere la «teoria della fuga da laboratorio» sulle origini del COVID-19 e screditare i suoi sostenitori come teorici della cospirazione.
Farrar ha collaborato con i coautori di «Proximal Origin» e con personalità come il dottor Anthony Fauci per redigere e pubblicare l’articolo, nonostante Farrar alla fine non sia stato elencato come coautore, il che potrebbe violare la politica editoriale di Nature.
Farrar ha collaborato con il dottor Peter Daszak, ex presidente dell’EcoHealth Alliance, che ha ricevuto sovvenzioni dal governo statunitense per condurre ricerche sul coronavirus presso il Wuhan Institute of Virology in Cina, da cui si presume sia emerso il COVID-19. Lo scorso anno, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha sospeso tutti i finanziamenti per l’EcoHealth Alliance.
Richard Ebright, Ph.D., biologo molecolare della Rutgers University e critico della controversa ricerca sul guadagno di funzione condotta nel laboratorio di Wuhan, ha affermato che Farrar e Fauci erano tra le figure che hanno preso «la decisione di frodare l’opinione pubblica mondiale e i responsabili politici globali sull’origine del COVID-19».
«Farrar è stato ricompensato per il suo ruolo nella frode ai danni dell’opinione pubblica e dei politici, venendo nominato prima direttore scientifico dell’OMS e ora direttore generale associato dell’OMS», ha dichiarato Ebright. Ha aggiunto che Farrar «a quanto pare è in fase di valutazione per la nomina a prossimo direttore generale dell’OMS».
L’avvocato olandese Meike Terhorst, che ha seguito da vicino i lavori dell’OMS e i suoi sforzi per attuare il trattato sulla pandemia, ha affermato che, nel suo ruolo di direttore scientifico dell’OMS, Farrar è stato così influente che «potrebbe essere stato il vero direttore dell’OMS durante la pandemia di COVID-19».
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I tagli al bilancio suggeriscono che l’OMS «sta lottando per sopravvivere»
In un discorso pronunciato mercoledì al Comitato per i programmi, il bilancio e l’amministrazione dell’OMS, Tedros ha affermato di essere «fiducioso che questo nuovo team, nell’ambito dell’organizzazione ristrutturata, sia nella posizione migliore per guidare l’OMS mentre affrontiamo le sfide dei prossimi anni», ha riferito Health Policy Watch.
Tedros ha anche affermato che l’OMS taglierà i costi del personale del 25% e ridurrà il personale da 76 a 34 dipartimenti, secondo quanto riportato da Reuters. All’inizio di quest’anno, l’OMS ha annunciato «misure di efficienza» volte a far risparmiare circa 165 milioni di dollari quest’anno.
«Per essere schietti, non possiamo fare tutto», ha detto Tedros. «Sia chiaro: ridurre la portata della nostra forza lavoro significa ridurre la portata e la portata del nostro lavoro», ha detto Tedros, aggiungendo che l’organizzazione avrebbe chiuso uffici in alcuni paesi ad alto reddito.
Nel 2023, l’OMS ha approvato un aumento del budget del 20% per contrastare la minaccia della «prossima pandemia», tra cui una possibile epidemia causata da una «Malattia X» ancora sconosciuta.
Ma l’ultima ristrutturazione dell’OMS prevede un taglio del budget del 21% per l’anno fiscale 2026-2027, portandolo a 4,2 miliardi di dollari. Secondo Reuters, l’OMS potrebbe anche avere difficoltà a raggiungere tale cifra, poiché al momento è stato garantito solo il 60% di tale importo.
Terhorst ha affermato che, nonostante la promozione di personaggi come Farrar, i cambiamenti all’interno dell’OMS indicano che l’organizzazione “sta ora lottando per sopravvivere».
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«Il futuro non è con l’OMS… non possono riparare la credibilità danneggiata»
Il primo giorno del suo ritorno in carica a gennaio, Trump ha emesso un ordine esecutivo con cui ha ritirato gli Stati Uniti dall’OMS, citando l’oneroso sostegno finanziario che l’organizzazione ha ricevuto dagli Stati Uniti e la sua «cattiva gestione della pandemia di COVID-19» come alcune delle ragioni della decisione di andarsene.
Finora, gli Stati Uniti erano il principale contributore al bilancio dell’OMS. La legge statunitense richiede un preavviso di un anno e il pagamento delle tasse in sospeso al momento del ritiro dall’OMS. Ciò significa che il ritiro completo e definitivo entrerà in vigore all’inizio del 2026. Il pagamento di tali tasse rimane «in sospeso», ha riferito Reuters.
Secondo Reuters, l’OMS sta cercando collaborazioni con «gruppi sanitari globali per discutere di una migliore collaborazione» dopo il ritiro degli Stati Uniti e gli ultimi tagli.
Tra questi gruppi potrebbe esserci la Fondazione Gates, il secondo maggiore donatore individuale dell’OMS dopo gli Stati Uniti, con 689 milioni di dollari. La scorsa settimana, la Fondazione Gates ha annunciato che avrebbe «raddoppiato la spesa» fino al 2045, «per accelerare i progressi nel salvare e migliorare vite umane». Non è chiaro se questo includerà un aumento dei finanziamenti all’OMS.
Anche GAVI, la Vaccine Alliance, il terzo maggiore donatore individuale dell’OMS, potrebbe collaborare più strettamente con l’OMS. Inserita ufficialmente tra gli «stakeholder» dell’OMS, Gavi è stata fondata nel 1999 dalla Fondazione Gates, che detiene uno dei quattro seggi permanenti nel consiglio di amministrazione di Gavi e finanzia in modo consistente l’organizzazione.
L’OMS ha inoltre collaborato strettamente con gruppi come la Clinton Foundation.
Il giornalista indipendente James Roguski, che ha indagato a fondo sul funzionamento dell’OMS, ha affermato che l’Unione Europea, attraverso il suo ramo esecutivo, la Commissione Europea, potrebbe anche cercare di aumentare la propria influenza all’interno dell’OMS.
«È stato molto chiaro che la Commissione europea ha esercitato un’influenza molto forte sui negoziati svoltisi negli ultimi tre anni», ha affermato Roguski, riferendosi ai negoziati per l’attuazione dell’accordo sulla pandemia.
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L’anno scorso, l’Assemblea Mondiale della Sanità non è riuscita a raggiungere un accordo sul trattato pandemico, ma i negoziati sono proseguiti. Roguski ha affermato che questi sforzi hanno incontrato continue difficoltà, «nonostante i loro sforzi propagandistici per confondere la questione».
Oggi, l’OMS ha pubblicato una risoluzione per adottare la proposta di «accordo pandemico». Tuttavia, secondo Roguski, poiché l’OMS non ha rispettato le scadenze precedenti per finalizzare l’accordo, quest’ultimo non può legalmente entrare in vigore quest’anno.
«Anche se “adottassero” l’accordo pandemico proposto, i Paesi membri non potranno sottoscriverlo come parti» finché tutti i negoziati non saranno ultimati e “concordati alla 79a Conferenza dell’OMS a maggio 2026», ha affermato Roguski.
Secondo Roguski, il nuovo «accordo pandemico» è incentrato su un «meccanismo finanziario di coordinamento che mira a raccogliere decine di miliardi di dollari per agevolare un’espansione massiccia dei mezzi globali di produzione, logistica e rete di distribuzione per test, farmaci, “vaccini” e terapie basate su cellule e geni».
Jeffrey Tucker, presidente e fondatore del Brownstone Institute, ha affermato che gli ultimi sviluppi presso l’OMS indicano che il ruolo globale dell’organizzazione sta diminuendo:
«Il futuro non è con l’OMS. L’organizzazione ha gestito in modo clamoroso la pandemia, fin dall’inizio e per anni, senza correggere la rotta e senza ammettere alcun illecito. Questo non è sconosciuto in tutto il mondo. Hanno coronato questo disastro chiedendo più fondi, che ora non arrivano».
«Devono esserci opzioni, non globali, ma nazione per nazione, comunità per comunità, persona per persona. Tutti gli sforzi futuri saranno concentrati su questo e non sul rifacimento di un modello fallito. Donatori privati e aziendali possono rimettere a posto le finanze, ma non possono riparare la credibilità compromessa».
Michael Nevradakis
Ph.D.
© 15 maggio 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0
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