IVF
Il passato oscuro di un pioniere della fecondazione in vitro
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Boston IVF festeggia il suo 35° anniversario nel 2024. Il suo sito web dichiara con orgoglio che «crediamo fermamente che il vero fondamento di un’ottima cura del paziente inizi con l’affidabilità, la comunicazione e la fiducia. Dobbiamo la nostra reputazione di leader mondiale nella medicina riproduttiva alle grandi persone che lavorano qui».
È una delle cliniche leader in America: secondo il suo sito web, «I medici del Boston IVF sono affiliati al Beth Israel Deaconess Medical Center e alla School of Medicine dell’Università di Harvard».
Tuttavia, nelle ultime settimane, la Boston IVF ha vissuto una crisi di credibilità. Un co-fondatore dell’azienda, il dottor Merle J. Berger, è stato accusato di aver utilizzato il proprio sperma per fecondare una sua paziente nel 1980. Una donna del Maine, Sarah Depoian, lo ha citato in giudizio per danni non specificati. Sua figlia, Carolyn Bester, ha scoperto la sua vera paternità quando ha utilizzato un kit per il test della storia genetica.
Boston IVF ha fatto del suo meglio per prendere le distanze dal dottor Berger. Ha sottolineato che la causa riguardava un incidente accaduto prima della creazione della società. «I pazienti dovrebbero essere certi che il nostro campo continua a sostenere gli standard etici e medici più rigorosi», ha dichiarato.
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Tuttavia, nel 2020, quando il dottor Berger andò in pensione, il sito web dell’azienda lo elogiò come visionario. «La carriera del dottor Berger è essenzialmente la storia della fecondazione in vitro in America», ha dichiarato. «Il dottor Berger ha co-fondato Boston IVF più di 30 anni fa e aveva la visione di istituire un centro IVF ambulatoriale situato al di fuori di un ospedale… All’epoca, l’idea era piuttosto controversa».
Anche Harvard si è affrettata a ripudiarlo. Secondo il Washington Post, si afferma che «sebbene Berger fosse affiliato accademicamente alla facoltà di medicina, il suo impiego principale era in vari ospedali affiliati ad Harvard, che l’università non possiede né gestisce».
Nel 2020 il dottor Berger ha pubblicato una retrospettiva della sua carriera, Conception: A Fertility Doctor’s Memoirs. In esso ha scritto:
«A volte sentivo di capire le donne e di entrare in empatia con loro più che con gli uomini. Questa sensazione è stata rafforzata quando la mia pratica alla fine si è limitata all’infertilità e alla fecondazione in vitro mentre ho approfondito la vita delle donne ancora più profondamente, ho incontrato i loro partner e ho sperimentato la loro spinta a riprodursi».
La signora Depoian potrebbe riderne. Adesso dice che «questa è una violazione estrema. Sto ancora lottando per elaborarlo. Mi fidavo completamente del dottor Berger. Pensavamo che avrebbe agito in modo responsabile ed etico. Non mi riprenderò mai completamente dalla sua violazione di me».
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Zeiss Microscopy via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic
IVF
Trump annuncia un accordo per rendere più facile la provetta. Kennedy dice che per questo andrà in paradiso
.@POTUS: “We’re here today to announce a historic victory for American women, mothers, and families. With the actions I will outline this afternoon, we’ll dramatically slash the cost of IVF, and many of the most common fertility drugs… prices are going way down.” pic.twitter.com/O8YOXNPLF7
— Rapid Response 47 (@RapidResponse47) October 16, 2025
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RFK Jr. just told Trump he’ll “get to heaven” for promoting IVF. WATCH 👇
No, Mr. Kennedy. As a Catholic, you know IVF violates God’s law—and as a man of science, you know it kills millions of embryonic children. We pray for your conversion—and for the President’s. 🙏 pic.twitter.com/sfOnjSFRCf — John-Henry Westen (@JhWesten) October 17, 2025
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Eugenetica
«Pratiche eugenetiche discriminatorie»: allarme del bioeticista contro nuovo test sugli embrioni FIVET
Un team di accademici ha sviluppato uno strumento che permette alle coppie che si sottopongono a fecondazione in vitro (FIVET) di scegliere quali embrioni impiantare, suscitando critiche da bioeticisti che temono possa condurre a una «società distopica». Lo riporta LifeSite.
Herasight, co-fondata dall’ex docente della Duke University Jonathan Anomaly, afferma che il suo prodotto è in grado di prevedere il rischio che un embrione sviluppi patologie come glaucoma o Alzheimer, offrendo ai genitori più informazioni sugli embrioni generati tramite FIVET.
La FIVET produce generalmente tra 15 e 19 ovociti, di cui circa sei raggiungono lo stadio di blastocisti entro una settimana dalla fecondazione. Secondo Reproductive Medicine Associates, le cliniche spesso eliminano gli embrioni considerati portatori di anomalie. Anomaly ha sottolineato che Herasight non impone scelte ai genitori, ma fornisce dati genetici per supportare le loro decisioni.
«C’è una grande differenza tra uccidere persone nelle camere a gas e, sai, dare alle persone informazioni sui loro embrioni», ha dichiarato Anomaly al sito The College Fix, respingendo paragoni con l’eugenetica, pur avendo precedentemente pubblicato un saggio intitolato «Difendere l’eugenetica», in cui descriveva il termine come «scelta informata».
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Anomaly ha chiarito che Herasight si distingue da aziende come Orchid Health, che promuovono lo screening embrionale come pratica universale. «Il nostro approccio è: se stai già facendo la FIVET e probabilmente ti sottoponi a qualche test, possiamo offrirti più informazioni», ha detto.
Il dottor Aaron Kheriaty, direttore del Programma di Bioetica, Tecnologia e Sviluppo Umano presso l’Ethics and Public Policy Center, ha criticato la pratica in un commento a The College Fix. In un recente documento per la Heritage Foundation, Kheriaty ha avvertito che gli strumenti di screening embrionale sono spesso presentati come soluzioni per malattie genetiche, ma non curano gli embrioni affetti, che vengono invece distrutti se identificati come portatori di rischi.
Kheriaty ha messo in guardia contro l’estensione dello screening genetico alla selezione di tratti come intelligenza, capacità fisiche o aspetto, che potrebbe portare a «pratiche eugenetiche discriminatorie».
La Chiesa cattolica ha sempre condannato la FIVET e la fecondazione artificiale come gravemente immorali. Nel 1949, Papa Pio XII dichiarò nel suo discorso ai medici cattolici a Roma per il quarto congresso internazionale che «la fecondazione artificiale nel matrimonio, ma prodotta mercé l’elemento attivo di un terzo, è del pari immorale e, come tale, va condannata senza appello».
La Chiesa insegna inoltre che la distruzione degli embrioni equivale alla soppressione di una vita umana innocente.
Per il momento, Herasight sostiene che il suo strumento mira esclusivamente a fornire informazioni ai genitori già impegnati in un percorso di FIVET.
Come riportato da Renovatio 21, oltre alla soppressione massiva di embrioni su matrice eugenetica, la fecondazione in vitro produce il fenomeno, sempre più diffuso ma di cui nessuno ha il coraggio di parlare, delle chimere umane.
Con la compresenza di embrioni, tipica della IVF, uno degli embrioni può venire assorbito dall’altro, continuando tuttavia a svilupparsi, talvolta andando addirittura a sostituire gli organi dell’organismo ospite: vi sono quindi al mondo individui dotati di più DNA, e per questo chiamati nel gergo della biologia «chimere».
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Quindi, si hanno individui i cui organi sono in realtà dei «fratelli» chimerici – perfino gli organi sessuali, con casi allucinanti, ma già ben documentati, di persone cui tolgono i figli quando risultano non geneticamente loro, ma di fratelli e sorelle che non esistono, cioè esistono, ma dentro il loro stesso corpo.
A volte i «gemelli» continuano a crescere dentro l’organismo ospite producendo dentro le carni tessuti come capelli, occhi, etc.
Cosa poco nota, ma logica, le chimere umane sono in aumento a causa degli impianti multipli previsti dalla riproduzione artificiale: i medici inseriscono nella donna più embrioni sperando che qualcuno attecchisca. Si hanno così più parti gemellari e plurigemellari ma anche, fenomeno non sempre rilevato, casi di chimerismo.
La provetta non solo uccide milioni di embrioni ogni anno (decine e decine per ciclo, a seconda del Paese e del medico): buttati nell’azoto liquido in attesa di chissà cosa, scartati, gettati via perché «non funzionali», impiantati e morti in utero.
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IVF
I sudcoreani eludono il divieto di fecondazione in vitro sesso-selettiva viaggiando all’estero
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