Politica
Giornalista portato ammanettato e portato via a forza dalla conferenza stampa su Gaza del segretario di Stato USA

Un giornalista statunitense indipendente è stato trascinato fuori dall’ultima conferenza stampa del segretario di Stato americano Antony Blinken, giovedì, dopo aver tentato di porre una domanda sul cessate il fuoco a Gaza.
Blinken ha affermato che negli ultimi quattro anni la diplomazia ha avuto successo, compresa la tregua, nonostante sia Israele sia Hamas abbiano attribuito il merito dell’accordo al presidente eletto Donald Trump.
In un video pubblicato dal giornalista Ryan Grim, si vedono diversi ufficiali in uniforme del Diplomatic Security Service (DSS) avvicinarsi al giornalista indipendente Sam Husseini, seduto nella sala riunioni.
Reporter @samhusseini was just physically dragged from Blinken’s briefing. “Why aren’t you at The Hague?” he asked. pic.twitter.com/Nvs10aFjgh
— Ryan Grim (@ryangrim) January 16, 2025
Every other journalist in the room watched and did nothing. America the free world!
Sam Husseini forcibly removed from the briefing room after interrupting Blinken’s final press conference. pic.twitter.com/6ff6Qz1WXV
— Mohamad Safa (@mhdksafa) January 16, 2025
«Toglietemi le mani di dosso!» grida lo Husseini mentre le guardie lo afferravano. «Rispondete alla mia dannata domanda». «Stai pontificando sulla libertà di stampa!» ha esclamato, dicendo che il «portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller mi ha detto che non risponderà alle mie domande».
Blinken ha risposto che i giornalisti dovevano «rispettare il processo» e che avrebbe risposto alle domande dopo aver terminato il suo discorso.
«Tutti, da Amnesty International alla Corte internazionale di giustizia, dicono che Israele sta compiendo un genocidio e uno sterminio e voi mi dite di rispettare il processo?», ha urlato Husseini.
«Criminale! Perché non sei all’Aia?», ha gridato ripetutamente, mentre gli ufficiali del DSS lo portavano fuori dalla sala briefing. «Ho provato a fare una serie di domande. Sono stato portato fuori e ammanettato. Forza completamente eccessiva».
Lo Husseini scrisse in seguito di essere stato «gravemente malmenato» per aver cercato di porre domande serie a cui il dipartimento di Stato non voleva rispondere. Tra queste c’era se gli USA fossero a conoscenza della «Direttiva Annibale», una dottrina controversa che consente all’esercito israeliano di uccidere membri del servizio o civili anziché permettere che fossero presi prigionieri.
Il giornalista Ryan Grim di DropSite News ha scritto che un membro dello staff del Dipartimento di Stato ha cercato di allontanare Husseini dopo che questi aveva posto quella domanda e ha chiamato la sicurezza armata dopo che si era rifiutato di andarsene.
Husseini ha detto che voleva anche chiedere a Blinken del suo legame con Jeffrey Epstein, delle armi nucleari israeliane e se le Convenzioni di Ginevra si applicassero a Gaza.
In un altro episodio avvenuto durante lo stesso briefing, il direttore di Grayzone Max Blumenthal ha accusato Blinken di aver contribuito a «distruggere la nostra religione, l’ebraismo, associandola al fascismo» e ha sottolineato che il suocero e il nonno del segretario di Stato erano lobbisti per Israele.
«Perché hai sacrificato l’ordine basato sulle regole sotto il mantello del tuo impegno per il sionismo?» ha urlato Blumenthal, mentre veniva portato via dai dipendenti del Dipartimento di Stato. «Perché hai permesso che l’Olocausto del nostro tempo accadesse? Come ci si sente ad avere come eredità un genocidio?»
Come riportato da Renovatio 21, il portavoce del Dipartimento di Stato Miller aveva sottolineato che l’operazione di invasione della Siria da parte di Israele è per autodifesa.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Politica
Senatore tedesco definisce la Tesla «un’auto nazista»

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Trump inizia a vendere i cappelli elettorali del 2028

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato una nuova linea di prodotti «TRUMP 2028», alimentando le speculazioni su una sua possibile candidatura per un terzo mandato.
I cappellini da baseball, ora disponibili presso lo store ufficiale della campagna di Trump, presentano il nome di Trump e l’anno 2028 ricamati in grassetto, evocando l’iconico look «Make America Great Again». Lo shop offre anche magliette nei classici rosso e blu navy con lo stesso slogan, insieme alla promessa di «Riscrivere le Regole».
Il mese scorso, Trump ha dichiarato di «non scherzare» sulla possibilità di candidarsi per un terzo mandato, sostenendo che esistono dei «metodi» per ricandidarsi nonostante il limite di due mandati presidenziali imposto dalla Costituzione degli Stati Uniti.
Interrogato dalla NBC News su uno scenario ipotetico in cui il vicepresidente J.D. Vance potrebbe candidarsi e poi cedergli la carica, Trump ha risposto: «questo è uno scenario. Ma ce ne sono anche altri».
Sebbene Trump abbia osservato che «è troppo presto per pensare» al 2028, il lancio del merchandising ha riacceso le speculazioni sui suoi piani futuri. Il negozio della campagna elettorale ha avvertito che i tempi di elaborazione potrebbero arrivare fino a dieci giorni lavorativi a causa dell’«elevata domanda».
Trump ha vinto le elezioni del 2024 con un ampio margine sulla candidata democratica e allora vicepresidente Kamala Harris, diventando il secondo presidente nella storia degli Stati Uniti a svolgere due mandati non consecutivi.
Il 22° emendamento stabilisce che nessuno può essere eletto alla carica di presidente più di due volte. Tuttavia, gli alleati di Trump hanno avanzato argomentazioni legali che mettono in discussione o reinterpretano la formulazione dell’emendamento, alludendo a potenziali strategie legali o politiche per spianare la strada a una terza candidatura.
All’inizio di quest’anno, il deputato repubblicano Andy Ogles ha presentato un emendamento costituzionale che consentirebbe ai presidenti di ricoprire tre mandati non consecutivi, sebbene finora abbia riscosso scarso successo.
Gli emendamenti alla Costituzione richiedono l’approvazione a maggioranza dei due terzi sia alla Camera che al Senato, seguita dalla ratifica da parte di tre quarti degli Stati.
Alcuni sostengono che l’insistenza sul tema della rielezione sia solo una tattica psicologica di Trump per la politica interna, che tiene impegnata l’opposizione democratica su temi secondari o addirittura fantastici, mentre lui rimane libero di agire con più agio su temi che ritiene importanti.
Eric Trump rocking the Trump 2028 hat pic.twitter.com/6j7A0ovtnJ
— vanhoa (@vanhoa2272) April 25, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Trump: la morte e la resurrezione di Gesù sono gli «eventi più monumentali di tutta la storia»

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Cancro2 settimane fa
Vaccini e virus COVID stanno causando l’esplosione del cancro: parla il medico miliardario
-
Spirito1 settimana fa
Usurpatore del trono di Pietro, dovrà rendere conto dei suoi crimini: mons. Viganò sulla morte di Bergoglio
-
Spirito5 giorni fa
Un Conclave per «trasformare la Chiesa di Cristo in una organizzazione di matrice massonica»: parla mons. Viganò
-
Occulto6 giorni fa
«Profonda risonanza con i principi della massoneria»: le logge massoniche salutano Bergoglio
-
Pensiero2 settimane fa
Voi che uccidete Dio. E noi che lo permettiamo
-
Spirito1 settimana fa
È morto Bergoglio. Con le sue immani responsabilità.
-
Spirito2 settimane fa
Sacerdote affronta un processo per «scisma» per i messaggi celesti che definirebbero Papa Francesco un «usurpatore»
-
Sanità2 settimane fa
Riecco il Trattato Pandemico: Stati membri OMS firmano