Ambiente
Giornale tedesco avverte dell’emergere di un possibile terrorismo verde

Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha pubblicato un articolo in cui sostiene si stia formando un movimento attivista internazionale che potrebbe trasformarsi in qualcosa di radicale come i terroristi noti negli anni Settanta e Ottanta come Rote Armee Fraktion (RAF), conosciuti anche con il nome di «Banda Baader-Meinhof».
Il gruppo tedesco di cui parla la testata di Francoforte, Letzte Generation («Ultima Generazione») avrebbe respiro internazionale – Canada, Australia, Francia, Gran Bretagna, Italia, Germania – e sarebbe sostenuto da grandi sigle dell’ambientalismo internazionale. Il nome già fa pensare ad un pensiero piuttosto apocalittico.
Il gruppo ha avviato una campagna di reclutamento e formazione di attivisti a luglio e agosto per diversi obiettivi, incluso come accedere alle valvole di controllo manuale di emergenza degli oleodotti per chiuderli.
Come visibile anche in Italia, azioni di isterismo ecologista si stanno moltiplicando: pensate agli attivisti che bloccano il grande raccordo anulare (tra gli improperi in romanesco degli automobilisti) e quelli che si sono incollati la mano alla teca della Venere del Botticelli agli Uffizi a Firenze.
Attivisti eco-estremisti hanno tentato di fermare il Tour de France due settimane fa.
Come riportato da Renovatio 21, il fondatore di Extinction Rebellion ha scritto che il cambiamento climatico porterà ad una situazione in cui «una banda di ragazzi irromperà in casa tua chiedendo cibo», dopo di che «vedranno tua madre, tua sorella, la tua ragazza e le violenteranno di gruppo sul tavolo della cucina» mentre «ti costringeranno a guardare, ridendo di te. Alla fine ti accuseranno di divertirti». Il dettaglio con cui l’eco-guru descrive questa scena è vagamente sospetto.
Un’altra situazione grottesca si è avuta in Canada, dove un cittadino di 68 anni ha presentato domanda per l’aiuto medico alla morte (chiamata nel suo Paese MAiD) per l’estrema sofferenza mentale causatagli dal cambiamento climatico – o meglio dall’idea di esso, verrebbe da dire.
Tornando in Germania, colpisce il termine di paragone invocato dalla FAZ per il suo articolo: il nome della RAF non è da prendersi alla leggera in Germania.
La RAF era una sorta di versione teutonica della Brigate Rosse, tuttavia non aveva né la portata né la visione (e forse nemmeno i contatti internazionale con varie sponde dei mari e degli oceani) degli assassini di Aldo Moro. Incarcerati nel carcere di Stammheim, i terroristi rossi vennero trovati impiccati (ingenerando più tardi una divertente barzellette con protagonista Andreotti che si fa criogenizzare, che tuttavia racconteremo al lettore un’altra volta, se lo chiede).
La RAF, che si pensava estinta, riemerse improvvisamente con l’omicidio nel 1989 di Alfred Herrhasen, consigliere del cancelliere Kohl e già capo di Deutsche Bank e forte sostenitore, dopo la caduta del muro, di una Ostpolitik che guardava a Mosca e allo sviluppo congiunto dell’oriente europeo. Herrhausen, che era anche membro del gruppo Bilderberg, fu ammazzato nella sua auto con una bomba attivata da raggi infrarossi. La tecnologia avanzata utilizzata per l’assassinio non combacia perfettamente con le possibilità di un gruppo terrorista che si pensava morto.
Ambiente
Vogliono ridurre l’impronta di carbonio pure degli anestetici

Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Se c’è una professione che sembra lontana dallo Sturm und Drang del cambiamento climatico, sono sicuramente gli anestesisti. Dopotutto il loro compito è farti addormentare.
Non così. Dietro le porte chiuse delle sale operatorie è in corso un acceso dibattito sull’impatto dei gas anestetici inalati sul riscaldamento globale. In un forum per il Journal of Medical Ethics, quattro medici britannici scrivono che «quei gas anestetici apparentemente innocui sono in realtà potenti gas serra. Il più noto, il desflurano, è migliaia di volte migliore dell’anidride carbonica nell’intrappolare l’energia termica proveniente dal sole, provocando così il riscaldamento globale».
Cosa dovrebbe essere fatto?
Il problema è ben noto tra gli anestesisti. L’anno scorso l’American Society of Anesthesiologists ha pubblicato una dichiarazione guida che consiglia ai suoi membri: «i fornitori dovrebbero evitare anestetici inalatori con impatti climatici sproporzionatamente elevati, come il desflurano e il protossido di azoto». Ma sta succedendo poco, dicono gli autori di JME: «il cambiamento è stato frammentario e incoerente. La rivoluzione è in sospeso».
I gas come il desflurano dovrebbero essere abbandonati? Qui è coinvolta una delicata questione etica.
Tradizionalmente, le opzioni terapeutiche dovrebbero essere valutate in base al beneficio per i pazienti, non al beneficio per l’ambiente. Non vi è alcun suggerimento che gli anestetici debbano essere vietati per salvare il pianeta, anche se alcuni medici potrebbero credere che i gas anestetici siano migliori dei farmaci anestetici per via endovenosa.
Tuttavia, gli autori di JME insistono sul fatto che è necessaria una rivoluzione nella loro professione. Ci sono quattro strade per convincere i medici a fermare il riscaldamento globale: consenso (impossibile), istruzione (troppo lenta), abbandono completo del desflurano (improbabile) e sollecitazioni (possibili). Quindi suggeriscono semplici passaggi come posizionare le bombole di gas in una stanza diversa per rendere più difficile l’uso dei gas inalanti. «Il vantaggio cruciale delle sollecitazioni», dicono, è che possono essere efficaci nel determinare il cambiamento ma non obbligano gli anestesisti a prendere determinate decisioni e possono essere implementati senza consenso».
C’è sempre un’altra parte in ogni dibattito. In una lettera al Guardian nel 2021, Dame Julia Slingo, ex scienziata capo del Met Office e la dottoressa Mary Slingo, anestesista, hanno affermato che l’effetto dei gas anestetici è insignificante. «Anche per un gas abbondante, ben miscelato e di lunga durata come la CO2, non siamo ancora sicuri di quanto sarà sensibile il nostro clima globale e regionale. Per quanto riguarda i gas anestetici, qualsiasi impatto delle sue minuscole emissioni e della forzante radiativa sul nostro sistema climatico sarà, francamente, «perso nella traduzione”».
Il dottor Sligo ha anche scritto un articolo sul British Journal of Anesthesia. In esso descrive alcuni svantaggi dell’alternativa: «sebbene l’analisi del ciclo di vita degli agenti anestetici possa sembrare a favore dell’anestesia endovenosa [endovenosa], questi calcoli sono stati nuovamente effettuati utilizzando l’equivalenza di CO2 fuori luogo. Pertanto, il passaggio dall’anestesia inalatoria alla TIVA può effettivamente aumentare l’aggiunta di carbonio a vita lunga nell’atmosfera a causa della grande quantità di plastica richiesta».
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Ambiente
Bruxelles impone la prima carbon tax doganale

Il 1° ottobre, l’Unione Europea ha lanciato la prima fase di un nuovo programma «verde» per imporre una tariffa sulle emissioni di gas serra incorporate in prodotti importati come ferro, acciaio, alluminio, cemento, elettricità, fertilizzanti e idrogeno.
Durante questa prima fase, fino a gennaio 2026, il nuovo sistema, chiamato Carbon Border Adjustment Mechanism, raccoglierà dati sulle importazioni «ad alta intensità di carbonio».
Gli importatori dell’UE sono ora tenuti a segnalare le emissioni di gas serra legate alla produzione dei prodotti di cui sopra.
A partire dal 1° gennaio 2026, dovranno acquistare certificati per «coprire» queste emissioni stimate di anidride carbonica, portando ad un aumento dei prezzi dei beni importati dall’UE.
Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dovrebbe impedire che i prodotti stranieri più inquinanti compromettano la transizione verde inflitta dall’élite eurotica alla popolazione del vecchio continente. La misura proteggerà potenzialmente i produttori locali dalle perdite a favore dei concorrenti stranieri, mentre questi investiranno nel raggiungimento degli obiettivi dell’UE per ridurre le emissioni nette del blocco del 55% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030.
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S&PGlobal ha riferito nel marzo 2020 che la tassa era stata inventata nel 2020 e, a quel tempo, il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni l’aveva promossa con il pretesto di «proteggere i produttori locali» e aveva allegramente affermato che uno dei principali ambiti in cui la tassa avrebbe l’impatto sarebbe stato
«L’UE attualmente importa elettricità da paesi extra-UE come Ucraina, Russia e Serbia, e ora anche dal Regno Unito come nuovo paese extra-UE» scrive S&P Global. La Commissione Europea sta facendo attenzione a non descrivere il meccanismo come una tassa, sia per le implicazioni dell’OMC, sia perché tutte le proposte fiscali a livello UE necessitano dell’approvazione unanime dei governi dell’UE per diventare vincolanti, il che è molto difficile da ottenere.
«Il meccanismo previsto fa parte della nuova strategia europea del Green Deal europeo intesa a rendere l’UE neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050» continua S&P.
Tale «meccanismo” aumenterà senza dubbio le tensioni tra l’UE e Washington (gli Stati Uniti avevano chiesto un’esenzione per le proprie esportazioni di acciaio e ferro), così come all’interno della stessa UE.
In un’intervista dell’11 settembre a Politico, il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha attaccato «il pacchetto legislativo sul clima “Green Deal” proposto dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Esso imporrebbe la ristrutturazione degli edifici più vecchi al fine di “decarbonizzare” il patrimonio immobiliare entro il 2050».
Lindner ha descritto il piano come «enormemente pericoloso» e ha affermato che potrebbe mettere in pericolo la «pace sociale» perché «la gente potrebbe avere l’impressione che il la politica rende loro più difficile vivere nelle proprie case ed essere in grado di pagarlo».
Come riportato da Renovatio 21, alcuni osservatori lamentano che il piano UE «Fit for 55» sia un mezzo per portare al collasso industriale dell’Europa.
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Immagine di European Parliament via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Ambiente
Climate Change, perché Bill Gates sta cambiando versione?

L’ultramiliardario ha perfino respinto la necessità di piantare alberi per salvare il pianeta, chiedendosi: «siamo scienziati o siamo idioti?… cosa vogliamo essere?» Da notare come la piantagione degli alberi era uno dei dogmi che in questi lustri varie organizzazioni seguivano per ottenere il bollino delle operazioni «ad impatto zero». Ora Gates dice che è una cosa idiota?Bill Gates: No temperate country is going to become uninhabitable. The climate people have to decide, are we the science number people or… You really want to make arguments based on what you actually know about how much is planet at risk
— Wittgenstein (@backtolife_2023) September 26, 2023
Source: Source: New York Times Events… pic.twitter.com/p7MKvyy3wS
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Due anni fa, in un bizzarro evento ospitato alla Casa Bianca del Biden appena insediatosi, Gates parlò di clima davanti a 40 capi di Stato. L’anno passato, ad una serie di domande in TV sulla guerra ucraina, aveva detto che l’Europa senza gas russo «è un bene». Ha decisamente cambiato idea. Perché? Cosa sta succedendo. L’inversione di marcia di Gates arriva quando il CEO di BlackRock Larry Fink ha abbandonato l’espressione «ESG» (ambiente, sociale e governance), cioè il punteggio per le aziende del nuovo capitalismo etico stile World Economic Forum. La Lego, multinazionale di vitale importanza per il Paese della Danimarca, ha fatto sapere che non utilizzerà più plastica riciclata per fare i suoi mattoncini colorati. McDonald’s ha fatto sparire dal suo sito le menzioni degli ESG, da cui a luglio ha preso le distanze anche il CEO della banca d’affari Goldman Sacks. L’immenso fondo finanziario Vanguard aveva abbandonato la ESG Investing Alliance già lo scorso febbraio. La bolla verde sta implodendo? Non dimentichiamo, tuttavia gli investimenti di Gates nella geoingegneria, con il progetto di oscurare il sole tramite nubi chimiche spruzzate da aerei ad alta quota. Anche questi piani sono stati messi da parte? Oppure stanno continuando, magari con altri veri scopi?🤮Bill Gates was in New York this week openly flouting the globalist 2030 agenda.
— Truthseeker (@Xx17965797N) September 25, 2023
If they have their way, they'll have us all in "15 minute cities" eating bugs. pic.twitter.com/4j3queONjX
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