Politica
Fico: la vittoria di Trump è la sconfitta del progressismo «liberal»
Il trionfo di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti è una sconfitta per l’ideologia «liberal», cioè progressista, e dimostra che non ci si può fidare dei media tradizionali, ha affermato il primo ministro slovacco Robert Fico.
Come Trump, Fico è sopravvissuto per un pelo a un tentativo di assassinio che, a suo dire, era il prodotto di un ambiente mediatico fortemente polarizzato.
«Rispettiamo la scelta fatta dai cittadini americani, perché non interferiamo nella politica interna di altri stati e non facciamo prediche a nessuno», ha affermato Fico mercoledì.
Congratulandosi con Trump, Fico ha definito la sua elezione una «sconfitta delle idee liberali e progressiste».
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Il primo ministro slovacco ha continuato a criticare la copertura mediatica americana della campagna, sottolineando che l’esito del voto è stato l’esatto opposto di ciò che avevano cercato di creare. La vittoria di Trump ha confermato che «non ci si dovrebbe mai fidare dei media e dei sondaggi», che sono «fatti su misura al 90%», ha detto il Fico.
L’UE a Bruxelles «suderà» in risposta alla vittoria di Trump, ha affermato Fico, notando che il cambiamento delle circostanze a Washington potrebbe aprire interrogativi sulle future relazioni tra Stati Uniti e UE.
Anche il presidente slovacco Peter Pellegrini si è congratulato con Trump, promettendo di «rendere di nuovo grande il legame transatlantico» e giurando che Bratislava rimarrà «un alleato forte e affidabile» della NATO.
Nel frattempo, Fico ha espresso la speranza che Trump possa chiedere un cessate il fuoco immediato in Ucraina e ha affermato di sostenere un piano di pace presentato da Cina e Brasile per porre fine al conflitto con la Russia il prima possibile.
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Immagine di pubblico dominio CCo via Flickr
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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