Politica
Ad un concerto in Scozia il pubblico canta «Joe Biden è un pedo»
I fan della star del country-folk Oliver Anthony hanno accusato Joe Biden di pedofilo durante uno dei recenti spettacoli del cantante americano in Scozia.
Il giovane cantante, assurto al successo in USA con la canzone autoprodotta «Rich Men North of Richmond» sulla frustrazione del cittadino americano dimenticato dal potere, si è esibito a Glasgow all’inizio di questa settimana, dove i fan scozzesi a un certo punto hanno inaspettatamente iniziato un coro ripetendo: «Joe Biden is pedo!»
Il canto è stato scandito con le note della canzone «Seven Nation Army», il cui ritornello è finito poi negli stadi di tutto il mondo a metà anni Duemila per poi divenire l’inno ufficioso della vittoria italiana ai mondiali di Germania: si tratta del famoso «po-po-po».
WATCH: Oliver Anthony fans in Scotland chant “JOE BIDEN’S A PEDO” ???? pic.twitter.com/UA0tJVsn9D
— Breaking911 (@Breaking911) February 8, 2024
Come noto, una certa parte di popolazione anglofona e non solo crede che l’élite sia di fatto costituita da orrendi pedofili. Il successo del culto noto come QAnon, che sosteneva che Trump si stava preparando a spazzare via la potentissima rete di mostri molestatori di bambini, più che originare questa credenza l’ha in realtà solo rilanciata e fortificata.
Molta attenzione è stata messa da utenti di internet sulle bizzarre foto circolanti che mostrerebbero Biden «annusare» ragazzine.
A compilation of various clips clearly showing President Joe Biden sniffing and touching children inappropriately.
????☠️ pic.twitter.com/ulTylGNuQz— Space Pirate ????☠️ (@SpacePirate144) February 5, 2024
Come riportato da Renovatio 21, il Biden ad ogni modo è stato sospettato di essersi prodotto in lesti movimenti in pubblico anche con donne mature come l’attrice di Desperate Housewives Eva Longoria.
Più problematico, ad ogni modo, il diario della figlia Ashley Biden, finito pubblico dopo che lo aveva dimenticato in una casa di uscita per persone che hanno fatto riabilitazione dalle dipendenze. In quelle pagine, la giovane first daughter ipotizzava che nella sua dipendenza dal sesso un fattore poteva essere l’aver fatto «docce inappropriate» con il padre. L’FBI fece un raid all’alba a casa del giornalista di Project Veritas James O’Keefe che era in possesso del diario, di cui pure non aveva pubblicato nulla.
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Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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