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Risse all’aeroporto, la tradizione continua: le immagini

È scoppiata una violenta rissa all’aeroporto internazionale Hartsfield-Jackson di Atlanta, nello Stato americano della Georgia. Diverse persone sono state riprese mentre si sono azzuffate nella sala d’attesa dell’aviosuperficie.
Secondo quanto riferito, diverse persone rischiano di essere inserite nella lista di divieto di volo e potrebbero dover affrontare accuse di reato.
Il filmato, che ha ricevuto 2 milioni di visualizzazioni da quando è stato pubblicato su X venerdì, mostra una folla caotica che si prende a pugni e calci di fronte a un poster della compagnia aerea statunitense Spirit Airlines.
Nelle immagini si vede una donna saltare sui sedili per unirsi alla confusione, mentre un gruppo di uomini viene ripreso dalle telecamere mentre strattonava un altro viaggiatore. Da notare la quantità di improperi e di pantaloni attillati.
Another Ghetto Brawl, this time at Hartsfield-Jackson Atlanta International Airport. pic.twitter.com/Kik2syfDUK
— Denn Dunham (@DennD68) February 23, 2025
«È imbarazzante», dice un testimone nel video. Anche le suppliche per porre fine al caos sono state ignorate dalla folla, mentre urla e confusione continuavano a riempire il terminal. «Non ne vale la pena!» ha detto più volte un testimone. «Ci sono dei bambini laggiù, amico! Ehi, ehi, ehi, ehi!» si è sentito ripetere più volte un altro uomo, mentre quelli si picchiavan come fabbri.
In un altro video dell’incidente, si vedono anche persone che fuggono freneticamente dalla scena di violenza incontrollata.
🚨 ALL-OUT BRAWL at ATL Airport! 🚨
An intense fight erupted at @ATLairport near a @SpiritAirlines gate, sending the terminal into absolute chaos.
Even the guy recording couldn’t hide his embarrassment: “Man, this is unreal…”
Security scrambled to break it up as stunned… pic.twitter.com/g7Zsf4QVds
— 🇺🇸PlethoraLLC ₿ (@plethorallc) February 22, 2025
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La polizia intervenuta per rispondere ai disordini ha detto al canale TV Fox 5 Atlanta che la folla si era dispersa quando sono arrivati gli agenti. Non sembra che nessuno sia stato arrestato, ha riferito la stazione locale.
Ad una prima occhiata dalle immagini, che ad alcune hanno ricordate le sequenze di battaglia di massa del geniale capolavoro di Mel Gibson Bravehearto (1994), parrebbero coinvolti essenzialmente passeggeri afroamericani. Un dettaglio che ci riporta ad altre battaglie aeroportuali riportate da Renovatio 21 negli scorsi anni, come nel caso dell’aeroporto di Chicago, che sembra seguire il medesimo schema: inizia una afroamericana con le treccine, vengono trascinate dentro altre donne, poi arrivano anche gli uomini, tutti a menarsi senza alcun pudore o pietà.
This is the fight that happened at O’Hare International Airport last night, after the Spirit flight landed. Unfortunately, I wasn’t able to stay for the ending, as my mom was yelling at me to get out of there, but I did get to see how it all started! pic.twitter.com/iS9644befc
— Peyton Weihler (@Peyton24979151) May 24, 2023
Notiamo che nel gennaio 2024 si era avuta una rissa in un bar dell’aviosuperficie georgiana.
All this because she got fired and wanted to grab her belongings 💀 pic.twitter.com/kAfgQS0imK
— non aesthetic things (@PicturesFoIder) January 16, 2024
Anche nel marzo 2024 si era avuto nel medesimo aeroporto un episodio di violento scontro tra afroamericane incattivite.
Brawl seen on the E Concourse at Atlanta airport. 🙄 pic.twitter.com/Gv0ildlKRG
— Everything Georgia (@GAFollowers) March 27, 2024
Come riportato da Renovatio 21, oltre agli aeroporti, luogo di elezione per le violente colluttazioni è il complesso dei parchi a tema della Disney, che, nonostante gli sforzi falliti riguardo equità verso neri e trans, si ritrova con scene come queste.
Happiest place on Earth. #Disneyworld
Disney World brawl: Disagreement between families over picture leads to fight. pic.twitter.com/ub1brY7wRd— 🔱⚓️🏴☠️🇺🇸I’m The One Called Doc🇺🇸🏴☠️⚓️🔱 (@hmcrem) May 17, 2023
Impreziosiamo questo fondamentale articolo anche con scene di botte da orbi tra signore bussatrici a Houston, in Texas, nel 2022, presso un fast food della catena Chuck E. Cheese, dove per coincidenza il testimonial è sempre un topolone come nel caso della multinazionale dei cartoni sempre più gender.
BRAWL AT CHUCK E. CHEESE: A huge fight broke out among parents at a Chuck E. Cheese’s in Houston, Texas. This scene went on for about 10 minutes until officers finally arrived to break it up. Just absolutely unfrigginbelievable. pic.twitter.com/KMYVSuyeCX
— Denn Dunham (@DennD68) June 15, 2022
Si tratta, anche qui come nell’altro caso topolonico, di una recidiva, perché in un locale della medesima catena in Ohio una rissa tra donne era degenerata al punto che una mamma aveva tirato fuori una pistola, mentre un’altra sparava spray al peperoncino, che è finito addosso ad un bambino.
A brawl broke out at a Chuck E. Cheese in Mayfield Heights, Ohio where one of the brawling mothers brandished a gun. Another person used pepper spray that got on a child. Police had to intervene repeatedly to break up the fights. No one was shot by the cops. #BLM pic.twitter.com/CqM0F0lqpb
— Andy Ngo (@MrAndyNgo) April 28, 2021
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Sub trovano 1 milione di dollari in monete d’oro da un relitto spagnolo

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Ecco l’iPhone con cover in pelle umana

È stata progettata una nuova custodia del telefono che imita la pelle umana, in pieno stile dirigenziale di fantozziana memoria.
La «Skincase» è in realtà destinata ad aiutarti. L’idea è che vedere la pelle finta appassisca di passare troppo tempo all’aperto ti ricorderà di proteggerti dalle dannose radiazioni ultraviolette del Sole.
«I nostri telefoni sono oggetti che non ci aspettiamo di cambiare e di reagire in modo umano», ha dichiarato Marc Teyssier, che ha progettato il dispositivo in collaborazione con la British Skin Foundation e la società di telecomunicazioni O2.
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«Creando una reazione tangibile e viscerale all’esposizione ai raggi UV», ha aggiunto Teyssier, «la Skincase non solo aumenta la consapevolezza della sicurezza del Sole, ma evidenzia come la protezione del Sole sia una priorità innegabile».
Non è la prima volta che il designer progetta qualcosa di simile. Nel 2019, il Teyssier aveva creato una custodia per telefono stile Davide Cronenberg con pieghe squamose di pelle che rispondeva ai gesti delle mani, tra cui essere pizzicata e solleticata.
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Si tratta un raro esempio, per quanto stravagante, di mettere a frutto le nostre dipendenze croniche da smartphone.
Tuttavia, la questione della protezione solare negli ultimi anni è stata oggetto di controversie.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2019 l Journal of American Medical Association ha pubblicato i risultati di uno studio randomizzato, condotto dai ricercatori della FDA per determinare se le sostanze chimiche presenti in quattro creme solari disponibili in commercio vengono assorbite attraverso la pelle nel flusso sanguigno: i prodotti chimici per la protezione solare sono stati rilevati in concentrazioni che hanno superato la soglia FDA oltre la quale i produttori sono tenuti ad effettuare ulteriori test tossicologici.
È emerso quindi che creme solari e centinaia di farmaci da banco attualmente in vendita negli Stati Uniti non sono stati ancora determinati per essere sicuri ed efficaci
«Le persone che usano i filtri solari credono molto ragionevolmente di essere state testate e sono sicure ed efficaci. Non abbiamo davvero prova di ciò» aveva affermato al New York Times Kanade Shinkai, dermatologo dell’Università della California, San Francisco, e autore di un editoriale che accompagna lo studio JAMA.
Le Hawaii e Key West, in Florida, hanno vietato gli ingredienti per la protezione solare, incluso l’ossibenzone, che gli studi hanno suggerito che potrebbero danneggiare le barriere coralline. Gli studi sugli animali hanno sollevato la possibilità che alcuni filtri UV, incluso l’ossibenzone, possano interrompere il sistema endocrino, il che può influenzare negativamente la riproduzione, lo sviluppo e l’immunità. Nel 2008, un sondaggio ha rilevato l’ossibenzone nel 97% dei campioni di urina; uno studio svizzero del 2010 su madri che allattano ha riferito che l’85% aveva filtri UV nel latte materno.
Come spesso accade, la medicina non sa esattamente quello che sta facendo, ma lo vende comunque al mercato.
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Immagine screenshot da YouTube
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Cesso modello Grande Reset: non ti dà la carta igienica se non paghi oppure ti infligge la pubblicità

🇨🇳 Peak capitalism in China.
A company opened public toilets, which dispense toilet paper only after watching an advertisement. pic.twitter.com/UwSPbmBWbt — Lord Bebo (@MyLordBebo) September 13, 2025
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