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Bioetica

Il Tempio Satanico apre un centro in Virginia per rituali di «aborto religioso»

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Il Satanic Temple of America si batte duramente per l’aborto da anni.

 

L’organizzazione, considerata come religiosa quindi esentasse secondo la legge statunitense, con sede a Salem, Massachusetts, afferma di non credere in un Satana letterale, e certamente non crede in Dio.

 

Tuttavia il Tempio Satanico descrive l’aborto come un «rituale» religioso e un «atto sacramentale che conferma i diritti dell’autonomia corporea».

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Il gruppo è ben noto al lettore di Renovatio 21. Qualche tempo fa ha fatto notizia per aver allestito per Natale, nel Campidoglio dell’Iowa un altarino satanico con una testa di capra montata sopra vesti rosso sangue – una rappresentazione del demonio-Bafometto che ha condiviso lo spazio con un’esposizione natalizia finché non è stata decapitata da un veterano dell’esercito USA, ora accusato di crimine d’odio. Tre mesi fa il governatore della Florida Ron DeSantis ha fermato l’istituzione, progettata dal Satanic Temple, di un’ora di religione satanica nelle scuole elementari.

 

Negli anni il Tempio Satanico ha cercato di trasformare in un’arma le leggi sulla libertà religiosa per far sì che l’aborto venisse dichiarato un «sacramento». Lucien Greaves, il guercio fondatore del Tempio, è arrivato a mettere in palio un «aborto gratuito».

 

Il Tempio Satanico ha creato un rituale di aborto che, a suo avviso, esenterà le donne dalle leggi dei loro Stati. Il rituale, insieme alla nuova clinica per aborti del Tempio Satanico nel Nuovo Messico, è stato presentato con entusiasmo sulla rivista Cosmopolitan di novembre.

 

Nel 2021, i templosatanisti hanno fatto erigere cartelloni pubblicitari nello Stato del Texas che scrivevano «L’aborto salva vite». L’anno scorso era emerso che che il numero verde per le donne incinte nel Nuovo Messico rimandava direttamente alla clinica feticida satanista.

 

Il Satanic Temple ha tempo fa lanciato la «Clina per l’Aborto Mamma di Samuel Alito», dal nome del giudice pro-life della Corte Suprema che ha scritto la sentenza Dobbs che ha ribaltato la sentenza abortista del 1973 Roe v. Wade, che descrivono come «una clinica online che fornisce cure mediche religiose per l’aborto. La clinica fornisce farmaci per l’aborto via posta a coloro che nel New Mexico desiderano eseguire il rituale religioso per l’aborto del Satanic Temple».

 

Il sito web della «clinica» abortista-satanista include una vignetta crudele di una donna identificata come «la mamma di Samuel Alito» che scrive: «Se solo l’aborto fosse stato legale quando ero incinta».

 

Il sito assicura anche ai visitatori che «i pazienti pagano una farmacia per i farmaci, ma i servizi medici e religiosi sono gratuiti».

 

I satanisti hanno ora aperto la loro seconda clinica, questa in Virginia e pubblicizzata come «la seconda clinica per l’aborto satanico al mondo». Secondo il loro recente annuncio:

 

«Oggi segna l’apertura della seconda clinica per l’aborto tramite telemedicina di TST Health in Virginia, al servizio dello stato e della regione circostante. Proprio come la nostra clinica del Nuovo Mexico, i nostri servizi saranno gratuiti, con i pazienti che dovranno solo coprire il costo dei farmaci tramite una terza parte a un prezzo molto basso. Il nostro personale dedicato sarà di nuovo disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, assicurando che i pazienti ricevano le cure di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno».

 

«Presso TST Health, abbiamo combattuto contro i tentativi di limitare l’accesso all’aborto negli anni successivi alla catastrofica decisione Dobbs. Mentre molte cliniche sono state costrette a chiudere, abbiamo fatto un coraggioso passo avanti aprendo la prima clinica per l’aborto religioso al mondo il 14 febbraio 2023. Da allora, abbiamo offerto con orgoglio oltre 100 aborti nel New Mexico senza alcun costo per i pazienti, a parte i farmaci. Con un costo medio di 91 dollari per procedura, offriamo l’opzione più economica per le interruzioni di gravidanza nell’intero Stato. Abbiamo anche contribuito a coprire i costi di viaggio e farmaci per coloro che si trovano in difficoltà finanziarie e siamo onorati di aver avuto un impatto positivo su così tante vite durante quello che può essere un periodo difficile».

 

I satanisti si spingono oltre per affermare che l’aborto è il loro sacramento. «Il Tempio Satanico è il faro di luce principale nella battaglia per l’accesso all’aborto», si legge sul loro sito web.

 

«Con la sentenza Roe v. Wade ribaltata, un’esenzione religiosa sarà l’unica sfida disponibile a molte restrizioni all’accesso. TST è unica perché siamo l’unica entità che può affermare una rivendicazione di libertà religiosa secondo cui l’interruzione di una gravidanza è una parte centrale di un rituale religioso che incoraggia l’auto-potenziamento e afferma l’autonomia corporea».

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«Ciò significa che l’imposizione di periodi di attesa e di consulenza obbligatoria è simile a richiedere un periodo di attesa e una consulenza prima di poter essere battezzati o ricevere la comunione. Chiaramente, ciò costituirebbe una violazione della libertà religiosa».

 

«Non sorprende per coloro che lavorano nel movimento pro-life che la preoccupazione principale dei satanisti sia l’aborto» scrive Jonathon Van Maren di LifeSiteNews. «Ho visto persone urlare “Ave, Satana!” mentre entravano in una clinica per l’aborto, e chiunque sia rimasto fuori da una clinica per un po’ di tempo può testimoniare un’energia oscura e opprimente che sembra pervadere questi luoghi di morte».

 

«L’aborto è, per molti versi, un’inversione demoniaca del messaggio del Vangelo: non “Il mio corpo per te”, ma “Io distruggo il tuo corpo per me”. L’aborto è il perfetto sacramento satanico: l’uccisione brutale di un bambino creato a immagine di Dio; l’indurimento delle coscienze di tutti i soggetti coinvolti».

 

I satanisti, tuttavia, non sono gli unici a rivendicare l’aborto come diritto religioso.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa in reazione alla fine di Roe v. Wade una quantità impressionante di gruppi ebraici si unirono nel dichiarare che la fine dell’aborto costituiva un limitazione della loro libertà religiosa. Stavano quindi dicendo che l’aborto è un sacramento ebraico?

 

Il 17 maggio 2022, ben 140 organizzazioni ebraiche, inclusa la famosa Anti-Defamation League (ADL), hanno sponsorizzato quella che hanno chiamato una «Marcia ebraica per la giustizia sull’aborto» affermando che «l’accesso all’aborto è un valore ebraico» e «vietare gli aborti è un questione della libertà religiosa».

 

Come riportato da Renovatio 21, si tratta esattamente del medesimo argomento utilizzato dal Tempo Satanico, che ha aribadito che intende aggirare le conseguenti restrizioni all’aborto attraverso una «esenzione religiosa», considerando l’uccisione dei feti come parte di un credo religioso, quindi tutelato dalla Costituzione USA.

 

Non stupisce davvero nessuno, a questo punto, che gli incontri del Tempio Satanico si entra solo se plurivaccinati, mascherinati e greenpassati: è ci mancherebbe che non fosse così.

 

Nell’ora della Necrocultura, nel momento in cui il mondo intero si volge alla morte e all’odio per l’essere umano, i satanisti rappresentano le truppe del conformismo più cieco e disperante. Come Lucifero, sono ribelli al Dio della Vita, tuttavia super-obbedienti al vaccino e al lasciapassare dello Stato moderno (che è lo Stato della Cultura della Morte), cui non pensano neanche lontanamente di rivoltarsi, tanto è in linea con la loro libidine mortifera.

 

Non che avessimo bisogno di riprove: chi non serve il Dio della Vita, è soldato dei demoni della morte. Con le loro pozioni, le loro leggi antiumane, il loro piano di sterminio ed umiliazione dei figli dell’Onnipotente.

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Mons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha lodato il principe Alberto di Monaco che nel principato dove è regnante ha rifiutato di firmare la legge per legalizzare l’aborto.   «Il Principe Alberto di Monaco, coerentemente con la Fede che egli professa e con l’autorità sacra che legittima la sua funzione di sovrano del Principato di Monaco, non ratifica la proposta di legge per la depenalizzazione dell’aborto, crimine esecrando» scrive Sua Eccellenza in un post sul social media X. «Nel 1990 fa il Re Baldovino del Belgio abdicò, piuttosto di dare la propria approvazione all’odiosa legge sull’aborto: anch’egli fu un Monarca veramente cattolico».   «Suscita sconcerto il silenzio del Vaticano dinanzi a questa testimonianza di Fede, che dovrebbe essere additata ad esempio: un silenzio che diventa assordante quando tace davanti all’uccisione di milioni di innocenti massacrati nel ventre materno. Un silenzio che è riecheggiato quando Joe Biden finanziava l’industria dell’aborto e lo autorizzava fino al momento del parto» continua monsignore. «La “chiesa sinodale” presta ascolto al “grido della Terra”, mentre finge di non udire il gemito dei bambini sterminati. Essa è troppo impegnata a propagandare gli “obiettivi sostenibili” dell’Agenda 2030 (tra cui figura anche l’aborto, definito ipocritamente “salute riproduttiva”) per denunciare i sacrifici umani di questa società antiumana e anticristica. Troppo occupata a lucrare sul traffico di clandestini che dovrebbe invece denunciare come strumento di islamizzazione dell’Europa un tempo cristiana» tuona l’arcivescovo già nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America.  

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Come riportato da Renovatio 21, in passato il prelato lombardo ha definito l’aborto come «il sacramento di Satana».   «Morte. Solo morte. Morte prima di nascere. Morte durante la vita. Morte prima di morire naturalmente. Significativamente, chi è favorevole alla morte degli innocenti – bambini, malati, anziani – è contrario alla pena di morte. Si può essere trovati indegni di vivere perché poveri, perché vecchi, perché non voluti da chi ci ha concepito; ma se si massacrano persone o si compiono delitti orrendi, la pena capitale è considerata una barbarie» aveva scritto monsignore in un testo di due anni fa.   «Dovremmo iniziare a comprendere che i teorizzatori di questa immane strage che si perpetua da decenni e ci ripiomba nella barbarie del peggior paganesimo non si considerano parte dello sterminio: nessuno di loro è stato abortito; nessuno di loro è stato lasciato morire senza cure; a nessuno di loro è stata imposta la morte per ordine di un tribunale. Siamo noi, siete voi e i vostri figli, i vostri genitori, i vostri nonni che dovete morire, e che vi dovete sentire in colpa perché siete vivi, perché esistete e producete CO2».   «L’aborto è un atto di culto a Satana. È un sacrificio umano offerto ai demoni, e questo lo affermano orgogliosamente gli stessi adepti della «chiesa di Satana», che negli Stati Americani in cui l’aborto è vietato rivendicano di poter usare i feti abortiti nei loro riti infernali. D’altra parte, in nome della laicità si abbattono le Croci e le statue della Madonna e dei Santi, ma al loro posto iniziano a comparire immagini raccapriccianti di Bafometto» ha detto monsignore.

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«L’aborto è un crimine orrendo perché oltre alla vita terrena priva il bambino della visione beatifica, destinandolo al limbo perché sprovvisto della Grazia battesimale. L’aborto è un crimine orrendo perché cerca di strappare a Dio delle anime che Egli ha voluto, ha creato, ha amato e per le quali ha offerto la propria vita sulla Croce. L’aborto è un crimine orrendo perché fa credere alla madre che sia lecito uccidere la creatura che più di tutte, e a costo della sua stessa vita, ella dovrebbe difendere. E con tale crimine quella madre si rende assassina e se non si pente si condanna alla dannazione eterna, vivendo molto spesso anche nella vita quotidiana il rimorso più lancinante. L’aborto è un crimine orrendo perché si accanisce sull’innocente proprio a causa della sua innocenza, rievocando gli omicidi rituali dei bambini commessi nelle sette di ieri e di oggi. Sappiamo bene che la cabala globalista è legata dal pactum sceleris della pedofilia e di altri crimini orrendi, e che a quel patto sono vincolati esponenti del potere, dell’alta finanza, dello spettacolo e dell’informazione».   «Rifiutiamo l’aborto e avremo milioni di anime che potranno amare ed essere amate, compiere grandi cose, diventare sante, combattere al nostro fianco, meritare il Cielo».  

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 
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Nuovo libro per bambini insegna ai bambini di 5 anni che l’aborto è un «superpotere»

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Amelia Bonow, fondatrice del movimento social Shout Your Abortion («grida il tuo aborto») e tra le attiviste pro-aborto più note negli Stati Uniti, ha pubblicato un libro per bambini intitolato Abortion is Everything («L’aborto è tutto»), destinato a lettori dai 5 agli 8 anni. Lo riporta LifeSite.

 

Annunciato sui canali ufficiali di Shout Your Abortion, il volume – scritto insieme a Rachel Kessler e illustrato da Emily Nokes – presenta l’aborto in termini esclusivamente positivi e accessibili, definendolo un «superpotere unicamente umano»: la capacità di «immaginare il futuro e fare scelte che ci portino alla vita che desideriamo».

 

Nei post promozionali su Instagram e altri social si legge: «Genitori, educatori e operatori sanitari cercavano da tempo uno strumento per parlare ai bambini dell’aborto, soprattutto con tutto il rumore politico che lo circonda». Il libro, spiegano, «parla direttamente ai bambini di cos’è l’aborto, di come ci si sente e del perché lo si sceglie», omettendo completamente che l’aborto termina la vita di un essere umano.

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Un post descrive l’aborto come «uno strumento che permette agli esseri umani di plasmare il proprio destino e che ha plasmato il mondo intero che ci circonda». Il messaggio si chiude affermando che il libro serve a «riscrivere fin dalle basi i nostri copioni culturali sull’aborto».

 

I commenti sotto i post sono entusiastici: «Lo adoro. Parlo di aborto ai miei figli da quando erano piccoli ed è bellissimo sentire una bimba dire: “Non devi restare incinta se non vuoi”». Un’altra utente: «Lo compro oggi per la mia futura prole!!».

 

Molti degli stessi che celebrano questo libro per l’infanzia accusano invece Meet Baby Olivia – un video educativo che mostra semplicemente lo sviluppo prenatale umano, senza menzionare l’aborto – di essere «propaganda» e «lavaggio del cervello» ai bambini piccoli, solo perché si basa su fatti scientifici.

 

 

La Bonow non è nuova a iniziative di questo tipo. Nel 2019 era apparsa nella serie YouTube «Kids Meet» con l’episodio «I bambini incontrano una persona che ha abortito», dove aveva già annunciato l’imminente uscita di un libro per bambini sull’argomento. Il video originale è stato rimosso dalla piattaforma ufficiale, ma è ancora disponibile altrove.

 

Il libro rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga tradizione di materiale pro-aborto rivolto a bambini e adolescenti, spesso finanziato anche con fondi pubblici.

 

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Nel video della serie «Kids Meet», Amelia Bonow racconta ai bambini (soprattutto preadolescenti e adolescenti) di essere rimasta incinta dopo un rapporto non protetto con il fidanzato, ma ha negato di essere stata irresponsabile e ha precisato che il compagno aveva appoggiato la decisione di abortire.

 

La maggior parte dei piccoli intervistati rimane impassibile alle sue parole; solo un ragazzo manifesta disagio ed è stato subito rimproverato dalla Bonow, che descrive l’intervento figlicida con termini volutamente disumanizzanti e imprecisi: «l’abortista ha semplicemente succhiato via la gravidanza», evitando di parlare di bambino o anche solo di feto. I bambini presto adottano lo stesso linguaggio riduttivo.

 

Un ragazzo più grande paragona il feto a un «cetriolo di mare», ridendo: «Non pensa, sta solo vivendo. È come il tuo braccio: non ha pensieri complessi. E nemmeno un bambino nel grembo». Bonow scoppia a ridere e ha replicato: «Mi piace la tua opinione».

 

Quando una bambina dice che «a volte l’aborto può essere sbagliato», la Bonow la interrompe bruscamente: «non lo so, non sono d’accordo. Vogliamo davvero che la gente faccia tutti quei bambini?». La donna poi scredita l’adozione, insinuando che far crescere il proprio figlio in un’altra famiglia sia peggio che eliminarlo con un aborto.

 

La Bonowa ha anche attaccato i pro-life: «non li chiamo pro-life, li chiamo anti-scelta. Quelli che si dicono pro-life non si curano delle persone che hanno figli che non possono mantenere e finiscono in povertà assoluta. Vogliono negare l’accesso all’assistenza sanitaria. Io dico: voi non siete pro-life. Io sì che sono pro-life».

 

Resta da capire contro quale «scelta» siano gli anti-scelta e a favore della vita di chi si dichiari «pro-life» mentre difende l’uccisione intenzionale di un essere umano – che, tra le altre cose, viene privato per sempre anche dell’«accesso all’assistenza sanitaria».

 

Un’altra attivista pro-aborto, Mary Walling Blackburn, aveva già pubblicato un libro per l’infanzia in cui i bambini abortiti venivano presentati come «fantasmi felici».

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«Estrema irrazionalità bioetica al servizio della biopolitica»: vescovo spagnolo denuncia la «tragedia dei 73 milioni di aborti» all’anno

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Il presidente della Conferenza episcopale spagnola ha denunciato la «tragedia dei 73 milioni di aborti» praticati ogni anno in tutto il mondo. Lo riporta LifeSite.   Nel suo discorso alla 128ª Assemblea plenaria dei vescovi spagnoli a Madrid, Luis Javier Argüello García, arcivescovo di Valladolid, ha parlato di come l’aborto venga messo a tacere dalla società secolarizzata e i sostenitori della vita vengano emarginati.   «Chiunque dichiari pubblicamente che l’aborto è oggettivamente immorale perché pone fine alla vita di un essere umano diverso dai genitori rischia una dura condanna personale, sociale e politica: “Mettere in discussione questa conquista? Dubitare di questo diritto? Questo è il culmine del pensiero fascista e autoritario e merita di essere immediatamente etichettato come estremismo di destra”», ha affermato monsignor Argüello.

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«Fornire informazioni alle donne incinte è considerato un abuso, e pregare fuori da una clinica per l’aborto è considerato una minaccia». «Perché questo rifiuto di pensare razionalmente e di lasciare che la scienza – DNA, genomica, ultrasuoni, ecc. – parli, informi e ci permetta di riconoscere la verità?» ha chiesto.   L’arcivescovo ha affermato che l’essere umano è «un organismo vivente della specie Homo Sapiens».   «Secondo questa definizione, il fatto che un feto o un embrione sia un essere umano è semplicemente un fatto biologico», ha osservato. «Basta dare un’occhiata a qualsiasi libro di testo di embriologia medica per vedere che gli scienziati confermano all’unanimità che, dal momento della fecondazione, nel corpo della madre si crea un organismo umano vivente e indipendente, con un proprio patrimonio genetico».   «Per questo non c’è bisogno di consultare la Bibbia, anche se essa ci insegna che la sua dignità è sacra e che è dotata di un’anima immortale», ha aggiunto il presule.   «La società occidentale ha completamente soppresso la questione dell’aborto», ha affermato Argüello. «La tragedia di 73 milioni di aborti in tutto il mondo ogni anno, di cui 100.000 in Spagna, è diventata la normalità. Siamo arrivati ​​a un punto di estrema irrazionalità nella bioetica, che è al servizio della biopolitica».   «Nello stesso ospedale, un gruppo di medici può essere determinato a salvare un feto di cinque mesi e mezzo, mentre un altro gruppo nella stanza accanto uccide deliberatamente un bambino della stessa età», ha affermato, sottolineando l’ipocrisia e l’incoerenza della posizione pro-aborto.   «Questo è del tutto legale. Allo stesso modo, la legge può punire la distruzione di un nido d’aquila con una multa di 15.000 euro e fino a due anni di carcere, ma garantisce il diritto di uccidere un bambino con sindrome di Down fino al termine della gravidanza».   «Tuttavia, una prospettiva cattolica non può limitarsi ad affermare la protezione della vita nascente e a lottare contro l’aborto», ha sottolineato l’arcivescovo. «Deve tenere conto della madre, del padre e delle circostanze ambientali, sociali ed economiche che accompagnano la gravidanza, il parto e i primi anni di vita».

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Monsignor Argüello ha sottolineato l’importanza di sostenere le madri in situazioni difficili prima e dopo il parto, un compito che molte organizzazioni e individui pro-life intraprendono regolarmente.   «Vorrei esprimere la mia solidarietà a tutte le donne incinte e incoraggiarle a non esitare a chiedere aiuto quando si trovano ad affrontare lo stress di una gravidanza potenzialmente indesiderata», ha affermato. «La soluzione a una situazione così spesso difficile da sopportare da soli non dovrebbe essere l’interruzione della vita non ancora nata. Ribadisco l’impegno della Chiesa e di tante donne e uomini ragionevoli di buona volontà ad aiutare in questa situazione».   «La presunta soluzione ai problemi che richiedono politiche a favore della famiglia e della vita è un sintomo dell’indebolimento morale della nostra democrazia», ha concluso.   Come riportato da Renovatio 21, monsignor Arguello ha rilanciato lo scorso anno la causa di beatificazione della monarca spagnuola Isabella di Castiglia detta Isabella la Cattolica (1451-1504), tuttavia il Dicastero per le Cause dei Santi ha appena annunciato che, dato il contesto attuale, è «quasi impossibile» portare a termine il processo.  

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Immagine di Iglesia en Valladolid via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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