Spirito
Mons. Viganò reagisce alla promozione del prelato che ha firmato la scomunica
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato a X un commento sulla promozione avvenuta in settimana del vescovo irlandese John Joseph Kennedy, il Segretario della Sezione Disciplinare del Dicastero per la Dottrina della Fede che ha firmato la lettera che ha condannato monsignor Viganò alla scomunica per supposto scisma.
Come riportato da Renovatio 21, monsignor Kennedy è stato promosso da Bergoglio ad arcivescovo a pochi giorni dalla clamorosa sentenza contro l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America.
Il decreto di scomunica firmato del prelato irlandese scriveva che la decisione di iniziare il processo era stata presa dopo aver giudicato l’indagine previa come «superflua» ai sensi del primo comma del canone 1717 («Ogniqualvolta l’Ordinario abbia notizia, almeno probabile, di un delitto, indaghi con prudenza, personalmente o tramite persona idonea, sui fatti, le circostanze e sull’imputabilità, a meno che questa investigazione non sembri assolutamente superflua»).
Iscriviti al canale Telegram ![]()
In un post intitolato con sarcasmo «pro missa bene cantata» («per la messa cantata bene», un’antica usanza della Roma papale di versamento di un obolo dai senatori al papa) Viganò mette il link al comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sulla promozione di monsignor Kennedy, e scrive:
«A pochi giorni dall’aver assolto al compito assegnatogli, firmando la sentenza della mia condanna, il Segretario della Sezione Disciplinare del Dicastero per la Dottrina della Fede, John Joseph Kennedy, viene promosso Arcivescovo».
«Siamo oltre la simonia: Bergoglio ricompensa con cariche ecclesiastiche i suoi cortigiani» accusa monsignor Viganò.
Seguono versi dal Canto XIX dell’Inferno di Dante Alighieri:
«O Simon mago, o miseri seguaci
che le cose di Dio, che di bontate
deon essere spose, e voi rapaci
per oro e per argento avolterate,
or convien che per voi suoni la tromba,
però che ne la terza bolgia state».
Monsignor Kennedy, dublinese classe 1968, è entrato nella struttura di polizia teologica del papato nel 2017 su nomina del Bergoglio, dove si è occupato delle denunce di denunce sessuali da parte del clero, che nel 2019 sono arrivate all’esorbitante cifra di ben 1.000.
Per paradosso, proprio Viganò fu protagonista delle rivelazioni sul sistema di corruzione sessuale sodomita creato dal dominus dell’episcopato americano, l’allora cardinale Teodoro McCarrick, prima portato in palmo di mano da Bergoglio e poi, quando dopo che la stampa americana e mondiale aveva pubblicato dettagli allucinanti e rivoltanti dell’operato del prelato già arcivescovo della diocesi di Washington, privato della berretta cardinalizia.
Come riportato da Renovatio 21, McCarrick fu protagonista, tra le altre cose, anche delle trattative per l’accordo sino-vaticano che ha venduto milioni di fedeli alle angherie devastanti del Partito Comunista Cinese.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Spirito
Papa Leone intervenga sull’Eucarestia a Brigitte Macron: parla un sacerdote francese
Notre-Dame: Brigitte Macron et le public s’avancent pour la communion pic.twitter.com/eRypHnKMYg
— BFM (@BFMTV) December 8, 2024
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spirito
Poligamia: il Vaticano non intende modificare il diritto canonico
Il Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) ha ribadito che attualmente non esiste alcun piano per modificare il diritto canonico relativo alle unioni poligame, molto comuni nell’Africa subsahariana. Questa dichiarazione del Cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto del DDF, arriva dopo una nota dottrinale sulla monogamia come fondamento del matrimonio cristiano.
I vescovi africani potrebbero essere delusi, poiché avevano chiesto una modifica del diritto canonico per scoraggiare ulteriormente la piaga della poligamia, profondamente radicata nelle tradizioni africane. Commentando la nota di Una Caro del 25 novembre 2025, il Cardinale Fernandez ha sottolineato che il nuovo testo non intendeva «condannare esplicitamente la poligamia», ma piuttosto «promuovere la monogamia come ideale evangelico», limitandone significativamente la portata.
Ciò è ancora più significativo se si considera che il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede si è affrettato a sottolineare che l’iniziativa rispondeva principalmente alle ripetute richieste dei vescovi africani, espresse durante le visite ad limina e al Sinodo sulla sinodalità. In Africa, questi prelati affrontano importanti sfide pastorali in regioni in cui la poligamia colpisce fino al 24% dei cristiani in Burkina Faso, secondo i dati del Pew Research Center.
In una lunga nota a piè di pagina, Una Caro affronta le tradizioni africane a livello giuridico, dove la prima moglie svolge spesso un ruolo centrale nei riti funebri e nell’educazione dei figli di altre unioni. «Studi sulle culture africane mostrano che diverse tradizioni attribuiscono particolare importanza al primo matrimonio», si legge.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Tuttavia, il cardinale Fernandez insiste sul fatto che questa menzione non implica, a suo avviso, una revisione del canone 1148, che consente a un uomo poligamo convertito al cattolicesimo di scegliere una delle sue mogli per convalidare un matrimonio cristiano, con preferenza per la prima.
I vescovi africani, riuniti nell’ambito del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM), avevano tuttavia criticato questa flessibilità canonica, in particolare in un documento dell’agosto 2025 intitolato «Le sfide pastorali della poligamia». In esso, denunciavano casi in cui gli uomini «mettono da parte» la loro prima moglie per sceglierne una più giovane, causando sia scandalo che ingiustizia all’interno delle loro comunità.
Il prefetto della DDF ha riconosciuto queste «situazioni violente» nei villaggi isolati, dove le donne abbandonate rischiano la miseria o la morte: «Dobbiamo trovare una soluzione prudente che porti gradualmente a unioni monogame», ha dichiarato al sito di informazione The Pillar, specificando al contempo che i vescovi africani devono impegnarsi in questa riflessione, senza modifiche immediate al diritto canonico. Questa posizione si inserisce in un contesto più ampio.
La poligamia è diffusa nell’Africa occidentale e centrale: in Ciad, il 21% dei cristiani vive in famiglie poligame, e in Mali il 14%. Durante il Sinodo sulla famiglia del 2014, mons. Ignatius Kaigama – ora arcivescovo di Abuja, in Nigeria – ha sottolineato che la poligamia spesso mira ad assicurare la prole, sollevando interrogativi pastorali per i convertiti. «Come possiamo aiutarli? Come possiamo condurli alla conversione?», si è chiesto.
Il documento del SECAM ha anche deplorato le pratiche falsamente pastorali di alcuni sacerdoti, come la tolleranza informale o lo status di «catecumenato permanente» per i poligami, sostenendo invece un annuncio «radicale» del Vangelo.
I vescovi africani non hanno quindi veramente prevalso e il controverso autore del documento Fiducia Supplicans (2023) sulla benedizione delle coppie irregolari si è, nella migliore delle ipotesi, impegnato ad aiutare i vescovi africani a trovare «soluzioni appropriate», senza però «isolare» i sacerdoti che esercitano il loro ministero in contesti in cui la poligamia è la norma.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Spirito
Corredentrice e Mediatrice: cosa chiedevano i vescovi alla vigilia del Vaticano II
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Bioetica2 settimane faMons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
-



Morte cerebrale2 settimane faLe ridefinizioni della morte da parte dell’industria della donazione di organi minacciano le persone viventi
-



Vaccini2 settimane faUn nuovo sondaggio rivela che 1 adulto su 10 è rimasto vittima di un grave danno da vaccino COVID
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Pensiero2 settimane faTrump e la potenza del tacchino espiatorio














