IVF
Il mercato mondiale della fecondazione in vitro vale già 25 miliardi di dollari
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Secondo Vision Research Reports, la dimensione del mercato globale della fecondazione in vitro è stata stimata a 25,3 miliardi di dollari nel 2023. Entro il 2023 sarà pari a 43,6 miliardi di dollari.
Il gruppo di ricerche di mercato ritiene che la crescita sia guidata dall’aumento dei tassi di infertilità, dai progressi nelle tecniche di fecondazione in vitro, dai continui miglioramenti nei tassi di successo della fecondazione in vitro e dalla crescente domanda di test genetici preimpianto.
Ecco alcune delle tendenze di mercato identificate dal rapporto:
- Crescente domanda di test genetici: la maggiore consapevolezza e accettazione delle tecniche di test genetici, come lo screening cromosomico completo (CCS) e la diagnosi genetica preimpianto (PGD), stanno guidando la domanda di procedure di fecondazione in vitro con particolare attenzione alla selezione di embrioni geneticamente sani.
- Espansione della costruzione della famiglia LGBTQ+: il crescente interesse della comunità LGBTQ+ per la costruzione della famiglia attraverso le tecnologie di riproduzione assistita, tra cui la fecondazione in vitro e la maternità surrogata, sta alimentando la crescita del mercato e spingendo le cliniche a offrire servizi inclusivi su misura per le diverse strutture familiari.
- Emersione di cliniche per fecondazione in vitro a basso costo: la proliferazione di cliniche per fecondazione in vitro a basso costo e di modelli di prezzi alternativi sta rendendo la fecondazione in vitro più accessibile a un segmento più ampio della popolazione, stimolando la concorrenza e riducendo potenzialmente i costi del trattamento.
- Telemedicina e monitoraggio remoto: l’integrazione delle piattaforme di telemedicina e delle tecnologie di monitoraggio remoto nei servizi di fecondazione in vitro consente maggiore comodità, flessibilità e coinvolgimento del paziente durante tutto il processo di trattamento, in particolare alla luce della pandemia di COVID-19.
- Focus sulla cura incentrata sul paziente: le cliniche di fecondazione in vitro danno sempre più priorità all’esperienza e alla soddisfazione del paziente offrendo piani di trattamento personalizzati, servizi di supporto completi e comunicazione trasparente per garantire un percorso positivo attraverso il trattamento della fertilità.
E questi sono i driver di mercato che ha identificato:
- Aumento della prevalenza dell’infertilità: la crescente prevalenza dell’infertilità dovuta a fattori quali l’età materna avanzata, i cambiamenti dello stile di vita e le condizioni mediche contribuisce alla crescente domanda di servizi di fecondazione in vitro. Poiché sempre più coppie hanno difficoltà a concepire in modo naturale, si rivolgono alle tecnologie di riproduzione assistita come la fecondazione in vitro come soluzione.
- Progressi tecnologici: i continui progressi nella tecnologia della fecondazione in vitro, compresi i miglioramenti nelle tecniche di coltura degli embrioni, nei metodi di crioconservazione e nelle tecnologie di screening genetico, aumentano i tassi di successo e la sicurezza delle procedure di fecondazione in vitro. Queste innovazioni tecnologiche attraggono i pazienti che cercano trattamenti di fertilità più efficaci e personalizzati.
- Crescente consapevolezza e accettazione: una maggiore consapevolezza e accettazione della fecondazione in vitro come opzione praticabile per ottenere una gravidanza contribuisce all’espansione del mercato. Le iniziative educative, la copertura mediatica e l’approvazione delle celebrità hanno contribuito a destigmatizzare l’infertilità e a promuovere la fecondazione in vitro come opzione riproduttiva tradizionale.
- Tendenze demografiche: il cambiamento delle tendenze demografiche, come il ritardo nella gravidanza e l’aumento dei tassi di coppie dello stesso sesso e di individui single in cerca di genitorialità, spinge la domanda di servizi di fecondazione in vitro. Poiché gli individui e le coppie rinviano la gravidanza per vari motivi, si affidano alla fecondazione in vitro per superare le sfide della fertilità legate all’età.
- Aumento della spesa sanitaria: l’aumento della spesa sanitaria e l’aumento del reddito disponibile consentono a più individui e coppie di permettersi trattamenti di fecondazione in vitro. Nonostante i costi elevati associati alla fecondazione in vitro, i pazienti sono disposti a investire in servizi di fertilità per soddisfare il loro desiderio di genitorialità, favorendo l’espansione del mercato.
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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IVF
Trump annuncia un accordo per rendere più facile la provetta. Kennedy dice che per questo andrà in paradiso
.@POTUS: “We’re here today to announce a historic victory for American women, mothers, and families. With the actions I will outline this afternoon, we’ll dramatically slash the cost of IVF, and many of the most common fertility drugs… prices are going way down.” pic.twitter.com/O8YOXNPLF7
— Rapid Response 47 (@RapidResponse47) October 16, 2025
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RFK Jr. just told Trump he’ll “get to heaven” for promoting IVF. WATCH 👇
No, Mr. Kennedy. As a Catholic, you know IVF violates God’s law—and as a man of science, you know it kills millions of embryonic children. We pray for your conversion—and for the President’s. 🙏 pic.twitter.com/sfOnjSFRCf — John-Henry Westen (@JhWesten) October 17, 2025
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Eugenetica
«Pratiche eugenetiche discriminatorie»: allarme del bioeticista contro nuovo test sugli embrioni FIVET
Un team di accademici ha sviluppato uno strumento che permette alle coppie che si sottopongono a fecondazione in vitro (FIVET) di scegliere quali embrioni impiantare, suscitando critiche da bioeticisti che temono possa condurre a una «società distopica». Lo riporta LifeSite.
Herasight, co-fondata dall’ex docente della Duke University Jonathan Anomaly, afferma che il suo prodotto è in grado di prevedere il rischio che un embrione sviluppi patologie come glaucoma o Alzheimer, offrendo ai genitori più informazioni sugli embrioni generati tramite FIVET.
La FIVET produce generalmente tra 15 e 19 ovociti, di cui circa sei raggiungono lo stadio di blastocisti entro una settimana dalla fecondazione. Secondo Reproductive Medicine Associates, le cliniche spesso eliminano gli embrioni considerati portatori di anomalie. Anomaly ha sottolineato che Herasight non impone scelte ai genitori, ma fornisce dati genetici per supportare le loro decisioni.
«C’è una grande differenza tra uccidere persone nelle camere a gas e, sai, dare alle persone informazioni sui loro embrioni», ha dichiarato Anomaly al sito The College Fix, respingendo paragoni con l’eugenetica, pur avendo precedentemente pubblicato un saggio intitolato «Difendere l’eugenetica», in cui descriveva il termine come «scelta informata».
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Anomaly ha chiarito che Herasight si distingue da aziende come Orchid Health, che promuovono lo screening embrionale come pratica universale. «Il nostro approccio è: se stai già facendo la FIVET e probabilmente ti sottoponi a qualche test, possiamo offrirti più informazioni», ha detto.
Il dottor Aaron Kheriaty, direttore del Programma di Bioetica, Tecnologia e Sviluppo Umano presso l’Ethics and Public Policy Center, ha criticato la pratica in un commento a The College Fix. In un recente documento per la Heritage Foundation, Kheriaty ha avvertito che gli strumenti di screening embrionale sono spesso presentati come soluzioni per malattie genetiche, ma non curano gli embrioni affetti, che vengono invece distrutti se identificati come portatori di rischi.
Kheriaty ha messo in guardia contro l’estensione dello screening genetico alla selezione di tratti come intelligenza, capacità fisiche o aspetto, che potrebbe portare a «pratiche eugenetiche discriminatorie».
La Chiesa cattolica ha sempre condannato la FIVET e la fecondazione artificiale come gravemente immorali. Nel 1949, Papa Pio XII dichiarò nel suo discorso ai medici cattolici a Roma per il quarto congresso internazionale che «la fecondazione artificiale nel matrimonio, ma prodotta mercé l’elemento attivo di un terzo, è del pari immorale e, come tale, va condannata senza appello».
La Chiesa insegna inoltre che la distruzione degli embrioni equivale alla soppressione di una vita umana innocente.
Per il momento, Herasight sostiene che il suo strumento mira esclusivamente a fornire informazioni ai genitori già impegnati in un percorso di FIVET.
Come riportato da Renovatio 21, oltre alla soppressione massiva di embrioni su matrice eugenetica, la fecondazione in vitro produce il fenomeno, sempre più diffuso ma di cui nessuno ha il coraggio di parlare, delle chimere umane.
Con la compresenza di embrioni, tipica della IVF, uno degli embrioni può venire assorbito dall’altro, continuando tuttavia a svilupparsi, talvolta andando addirittura a sostituire gli organi dell’organismo ospite: vi sono quindi al mondo individui dotati di più DNA, e per questo chiamati nel gergo della biologia «chimere».
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Quindi, si hanno individui i cui organi sono in realtà dei «fratelli» chimerici – perfino gli organi sessuali, con casi allucinanti, ma già ben documentati, di persone cui tolgono i figli quando risultano non geneticamente loro, ma di fratelli e sorelle che non esistono, cioè esistono, ma dentro il loro stesso corpo.
A volte i «gemelli» continuano a crescere dentro l’organismo ospite producendo dentro le carni tessuti come capelli, occhi, etc.
Cosa poco nota, ma logica, le chimere umane sono in aumento a causa degli impianti multipli previsti dalla riproduzione artificiale: i medici inseriscono nella donna più embrioni sperando che qualcuno attecchisca. Si hanno così più parti gemellari e plurigemellari ma anche, fenomeno non sempre rilevato, casi di chimerismo.
La provetta non solo uccide milioni di embrioni ogni anno (decine e decine per ciclo, a seconda del Paese e del medico): buttati nell’azoto liquido in attesa di chissà cosa, scartati, gettati via perché «non funzionali», impiantati e morti in utero.
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IVF
I sudcoreani eludono il divieto di fecondazione in vitro sesso-selettiva viaggiando all’estero
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