Economia
Il Qatar cede le azioni della principale banca britannica
Qatar Holding, di proprietà della Qatar Investment Authority (QIA), sta cercando di vendere circa 510 milioni di sterline (596 milioni di dollari) delle sue azioni in Barclays, una delle banche più antiche del Regno Unito, secondo i termini dell’offerta visti dalla testata economica statunitense Bloomberg.
Si prevede che la transazione dimezzerà la proprietà di Barclays da parte di QIA, riducendola da una quota del 5% a circa il 2,4%.
Lo Stato del Golfo era divenuto un investitore di riferimento in Barclays dal 2008, quando aiutò la banca, il secondo maggiore istituto finanziario del Regno Unito, a evitare un piano di salvataggio governativo con un’iniezione di 4 miliardi di sterline (oltre 5 miliardi di dollari).
Secondo i dati rilevati dall’agenzia di stampa, la QIA è attualmente classificata come il secondo maggiore azionista di Barclays.
La vendita avviene mentre l’istituto di credito sta cercando di rilanciare il prezzo delle sue azioni, sceso di oltre l’80% dalla crisi finanziaria del 2008. Da quell’anno, i rapporti tra Qatar Holding LLC e Barclays sono stati indagati dal Serious Fraud Office (SFO) – l’ufficio britannico per le frodi di alto livello –per pratiche sospette di raccolta di denaro durante la crisi finanziaria globale. Presumibilmente, Barclays aveva ricevuto un’iniezione di liquidità di 7,5 miliardi di euro (8,2 miliardi di dollari) dalla controllata di QIA, ma non ha informato i suoi azionisti.
Barclays è stata accusata di non aver agito con integrità e di aver violato le norme sulla divulgazione per le società quotate nel Regno Unito. Inoltre, nel 2011 sia il Serious Fraud Office che la Financial Conduct Authority (FCA) hanno indagato sulla transazione segreta di Barclays da 2,4 miliardi di euro (2,7 miliardi di dollari) con una persona politicamente esposta (PEP) del Qatar la cui identità rimane protetta dal colosso finanziario e dalla FCA.
In quel caso, Barclays non riuscì a condurre «la dovuta competenza, cura e diligenza» alla base delle norme antiriciclaggio della Gran Bretagna. Di conseguenza, l’autorità di vigilanza finanziaria del Regno Unito ha inflitto una sanzione record di 92 milioni di euro (96 milioni di euro) contro il colosso finanziario inglese.
All’inizio di questo mese, i principali media hanno riferito che Barclays stava lavorando a piani per risparmiare circa 1 miliardo di sterline (oltre 1,25 miliardi di dollari) eliminando migliaia di clienti nella sua divisione investimenti e tagliando circa 2.000 posti di lavoro.
La banca sta inoltre vendendo la sua unità di credito al consumo in Germania e valutando la possibilità di vendere una partecipazione nelle sue attività di servizi commerciali nazionali.
Sostieni Renovatio 21
Le azioni di Barclays sono scese di oltre il 12% quest’anno e sono scambiate vicino ai livelli più bassi dalla pandemia di coronavirus. La sua valutazione è attualmente classificata tra le più economiche tra le major bancarie globali.
La QIA è uno dei principali azionisti dell’aeroporto di Heathrow, detenendo il 20% dell’aeroporto. Nel 2017, la società ha investito altri 650 milioni di sterline (807 milioni di dollari).
Il fondo sovrano qatarino possiede inoltre una partecipazione del 44% nella sua partnership con Brookfield Property Partners, una società immobiliare di Nuova York su un nuovo sviluppo ad uso misto in consegna nel 2019 che includerà cinque edifici separati. Nell’agosto 2018, Brookfield ha firmato un contratto di locazione di 99 anni per il grattacielo 666 Fifth Avenue di Jared Kushner, il genero di Donald Trump, in difficoltà finanziarie. L’accordo ha sollevato il sospetto che la Qatar Investment Authority, un importante investitore a Brookfield, stesse tentando di influenzare l’amministrazione Trump. Altri hanno sostenuto si trattasse di uno schema uscito dalla volontà del controverso marito di Ivanka Trump.
Vi sono, nella storia della QIA, non solo controversie di tipo finanziario.
Nell’ottobre 2007 il quotidiano britannico Sunday Telegraph ha lanciato una campagna durata due mesi, chiamata «Stop al finanziamento del terrorismo», per sottolineare la persistente negligenza del Qatar nel contrastare il finanziamento del terrorismo e nel sostenere attivamente entità e imprese terroristiche in Medio Oriente.
Il 14 giugno 2020, il Telegraph si è scusato per aver rivendicato la Qatar Charity (QC) come organizzazione terroristica, ammettendo che non ci sono prove a sostegno dell’affermazione che l’organizzazione benefica del Qatar o i suoi amministratori attualmente sostengano o abbiano mai finanziato alcun gruppo terroristico o estremista.
Il Middle East Eye tuttavia pubblicò un’indagine in cui asseriva che la campagna del Sunday Telegraph coincideva con gli sforzi dei proprietari del giornale, i gemelli omozigoti David e Frederick Barclay (solo omonimi della banca), in lotta per la proprietà di tre hotel a cinque stelle, dove lo sceicco reale del Qatar Hamad bin Jassim bin Jaber al-Thani rappresentava l’avversario dei fratelli Barclay. Lo sceicco infine prevalse quando nell’aprile 2015 la QIA si è aggiudicata l’acquisto dei tre alberghi londinesi di superlusso.
Il Telegraph ha negato qualsiasi accusa di interferenza editoriale da parte di David e Sir Frederick Barclay. Il Qatar ha negato le affermazioni del Telegraph. Il Qatar ha affermato che essere un’autorità musulmana per gli investimenti non significa necessariamente sostenere il terrorismo.
Il Qatar ha accettato di smettere di sostenere i Fratelli Musulmani, di espellere i membri dell’organizzazione islamista che non erano cittadini del suo territorio e di non dare asilo a nessun popolo proveniente dai Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo per evitare di indebolire le relazioni con il Golfo durante il periodo 2014-2017. Lo Stato del Qatar è il secondo maggiore donatore del Fondo fiduciario delle Nazioni Unite per l’antiterrorismo su un totale di altri 35 donatori, è stato rivelato il 27 marzo 2022, durante il quarto dialogo strategico di alto livello tra lo Stato del Qatar e l’Ufficio antiterrorismo delle Nazioni Unite (UNOCT).
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Ajay Suresh via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine tagliata
Cina
La Cina supera il trilione di dollari di surplus commerciale
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Economia
Hollywood al capolinea: Netflix vuole comprare Warner Bros
Netflix avrebbe raggiunto un accordo per acquisire Warner Bros., inclusi i suoi studi cinematografici e televisivi, HBO e HBO Max, attraverso una transazione mista in contanti e azioni che valuta Warner Bros. Discovery a un valore aziendale di 82,7 miliardi di dollari (valore azionario di 72 miliardi di dollari), pari a 27,75 dollari per azione.
L’intesa dovrebbe essere finalizzata nel terzo trimestre del 2026, dopo lo scorporo programmato da parte di WBD della sua divisione Global Networks in una società quotata autonoma («Discovery Global»). Questa operazione giunge a pochi mesi dalla proposta avanzata da Paramount-Skydance per rilevare WBD.
L’accordo tra Netflix e WBD fonderà la piattaforma di streaming con un catalogo secolare e con franchise iconici come i supereroi della DC Comics, Harry Potter, Game of Thrones, I Soprano e The Big Bang Theory.
Sostieni Renovatio 21
In una nota ufficiale, Netflix ha dichiarato che l’operazione espanderà la sua library di contenuti, potenzierà le capacità produttive e favorirà una crescita sostenibile nel lungo periodo: «fornendo agli utenti una gamma più vasta di serie e film di alto livello, Netflix si attende di conquistare e trattenere un maggior numero di abbonati, incrementare l’engagement e generare entrate e profitti operativi aggiuntivi. L’azienda prevede inoltre di conseguire risparmi sui costi per almeno 2-3 miliardi di dollari annui entro il terzo anno e che la fusione avrà un effetto positivo sull’utile per azione GAAP già a partire dal secondo anno».
Secondo i termini dell’accordo, ogni azione WBD sarà convertita in 23,25 dollari in contanti più 4,50 dollari in azioni Netflix. I board di entrambe le società hanno approvato l’operazione all’unanimità.
La chiusura è attesa tra 12 e 18 mesi, subordinata all’esame regolatorio e all’ok degli azionisti di WBD. All’inizio dell’anno, Netflix ha superato le controfferte, tra cui quelle di Paramount-Skydance e Comcast.
Bloomberg ha rilevato che Hollywood non accoglie con entusiasmo questo nuovo connubio tra Netflix e WBD.
Warner Bros. Discovery ha avviato negoziati esclusivi per cedere i suoi studi cinematografici e televisivi insieme a HBO Max a Netflix, stando a fonti interne alla major – un’indicazione che il colosso dello streaming ha avuto la meglio su Paramount-Skydance e Comcast. Un’intesa del genere ridisegnerebbe il settore dell’intrattenimento e rappresenterebbe un turning point strategico per Netflix, già leader per capitalizzazione a Hollywood. Paramount ha bollato il processo di cessione come «contaminato», mentre l’attrice Jane Fonda, due volte premio Oscar, ha descritto il suo potenziale effetto sull’industria con un aggettivo più severo: «catastrofico».
Aiuta Renovatio 21
Nata come servizio di noleggio DVD via posta, Netflix ha prima annientato la catena Blockbuster e ora sta replicando il colpo con Hollywood, snobbando in larga misura le uscite cinematografiche in sala. L’accordo catapulterebbe Netflix al rango di superpotenza negli studi hollywoodiani. Tuttavia, il tutto resta appeso all’approvazione dei regolatori, con il repubblicano californiano Darrell Issa che ha già espresso opposizione a qualsivoglia acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix.
L’industria cinematografica è minacciata dall’avvento dell’IA, che potrebbe presto consentire a chiunque di produrre contenuti di livello cinematografico in un click, disintegrando un’intera filiera di lavoratori che vanno dagli attori ai cineoperatori, agli addetti al casting, agli elettricisti, registi, etc.
Si spiega così la corsa di Netflix verso le IP, cioè le proprietà intellettuali: avere un personaggio conosciuto e diffuso come, ad esempio Harry Potter, anche nell’era del cinema generato dall’AI potrebbe avere un valore strategico ed economico.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Fourbyfourblazer via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Economia
L’ex proprietario di Pornhub vuole acquistare le attività del gigante petrolifero russo
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Spirito2 settimane fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Vaccini1 settimana faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Senza categoria7 giorni faI malori della 49ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana faGran Bretagna, ondata persistente di conversioni al cattolicesimo














