Terrorismo
Organizzazione dei medici israeliani giustifica il bombardamento degli ospedali di Gaza perché «nidi dei terroristi»

Il 5 novembre, un centinaio di medici israeliani dell’organizzazione «Medici per i diritti dei soldati israeliani» ha rilasciato una dichiarazione affermando che il grande complesso medico Al-Shifa di Gaza e altri ospedali di Gaza sono obiettivi legittimi da distruggere, in quanto ospitano i terroristi di Hamas, ha riferito il canale satellitare panarabo con base in Libano Al Mayadeen.
Solo due giorni prima, il 3 novembre, le forze di difesa israeliane (IDF) avevano bombardato Al-Shifa a Gaza City, prendendo di mira le ambulanze che dovevano trasportare pazienti per cure in Egitto, e uccidendo 15 persone. Negli scorsi giorni, insieme alla maggior parte degli altri ospedali di Gaza, Al-Shifa è stato nuovamente bombardato, uccidendo decine di persone, soprattutto donne e bambini, rendendolo non operativo.
This letter, signed by doctors who urge the bombing of hospitals in Gaza has been widely circulated in Israeli media—not as a horrifying admission, but with the intent to galvanize support for the Israeli government’s genocidal campaign.
(list of names is partial) pic.twitter.com/fpJfa6SydQ
— Jewish Voice for Peace (@jvplive) November 6, 2023
Il sito di notizie israeliano HaMedash aveva originariamente pubblicato la dichiarazione dei medici, ma da allora il suo contenuto scioccante ha avuto ampia copertura, soprattutto nel mondo arabo.
Come citato dalla rete televisiva Al Mayadeen, il comunicato accusa Hamas di «costruire quartier generali dei terroristi all’interno degli ospedali con la consapevolezza che non sarebbe loro accaduto alcun danno. Questa organizzazione terroristica omicida non risparmia mezzi e commette brutalmente omicidi e atrocità senza precedenti contro persone, donne e bambini, quindi qualsiasi luogo in cui la sua gente si nasconde e/o viene utilizzata per attività terroristiche è un legittimo obiettivo di distruzione, anche se ospita pazienti».
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La dichiarazione dei medici afferma che i residenti di Gaza non hanno nessuno da incolpare se non se stessi per la distruzione israeliana degli ospedali che sta avvenendo, perché hanno permesso che «nidi di terroristi» fossero allestiti all’interno delle strutture mediche, «approfittando della moralità occidentale».
Adesso «c’è l’obbligo di distruggere i nidi di vespe e gli ospedali che servono a ospitarle…. Attaccare il terrorismo è un diritto e un dovere dell’esercito israeliano».
I medici di Gaza sono «pienamente responsabili se, Dio non voglia, succederà qualcosa agli ospedali», avverte la dichiarazione dei medici.
Il 6 novembre, un gruppo di medici palestinesi residenti a Gaza ha rilasciato una dichiarazione in risposta ai medici israeliani, ha riferito il sito americano Common Dreams. Guidati dal dottor Marwan Shafiq Al-Ham, direttore dell’ospedale Muhammad Yusuf Al-Najjar, i dottori palestinesi scrivono:
«Noi medici siamo ambasciatori di pace. Salviamo vite umane. I medici israeliani che hanno firmato una lettera che promuove il bombardamento degli ospedali con pazienti all’interno hanno commesso un tradimento nei confronti della loro nobile professione e se ne assumono la responsabilità. Abbiamo giurato di proteggere le vite umane. Pertanto non è lecito tradire il giuramento e la professione».
Secondo WAFA, l’agenzia di stampa ufficiale palestinese, le bombe israeliane avrebbero colpito l’edificio degli ambulatori di Al-Shifa. Secondo quanto riportato, i pesanti bombardamenti del quinto piano dell’edificio chirurgico hanno quasi limitato la circolazione del personale medico all’interno del complesso e il complesso era completamente circondato dalle forze israeliane.
Secondo quanto riportato in rete, l’ospedale nelle scorse ore sarebbe stato invaso dalle forze israeliane.
#IsraelTerrorism
Israel is terrorizing people inside and around al-shefa Hospital, besides the heavy gunfire inside. These are absolute terrorism actions. #انقذوا_مستشفى_الشفاء #Genocide_of_Palestinians #Hamas #Al_Shifa_Hospital pic.twitter.com/ByCvL8YjNg— مها حبلص (@EtP7Ji9j8NTS6gI) November 15, 2023
Israeli forces are currently invading Al Shifa Hospital in Gaza, where thousands of patients, babies, children and women are taking refuge. #HelpAlShifaHospital pic.twitter.com/o6NWQoOhFP
— PALESTINE ONLINE ???????? (@OnlinePalEng) November 15, 2023
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The Israeli occupation forces raid Al Shifa hospital in Gaza city. pic.twitter.com/B3YZYgkvqX
— The Fact Finder (@FactualNarrator) November 15, 2023
Il Ministero della Sanità di Gaza in precedenza aveva affermato che l’ospedale era sotto «completo assedio». Le forze di difesa israeliane hanno negato, affermando che i combattimenti sono solo nelle vicinanze e che chiunque abbia bisogno di uscire dall’ospedale può prendere accordi con l’IDF.
«Le ambulanze non possono più muoversi per raccogliere i feriti, e il bombardamento continuo impedisce ai pazienti e al personale di evacuare» ha detto Medici Senza Frontiere (MSF).
Un giornalista freelance dell’ospedale, Mustafa Sarsour, ha detto alla CNN che «i bombardamenti e gli spari» prendono di mira «tutto ciò che si muove». Quindi, ci sarebbero stati dozzine di corpi in ospedale in attesa di sepoltura, con la gente che aveva paura di uscire per seppellirli.
All’interno dell’ospedale è mancata l’elettricità e il lavoro medico viene svolto a lume di candela. «Stiamo finendo il cibo in scatola. Il cibo viene razionato per i pazienti e per il personale medico e ho visto persino medici e infermieri dare il proprio cibo ai pazienti. … Ora l’elettricità è stata tagliata, la gente ha iniziato a bere l’acqua della tubatura».
Il portavoce del Ministero della Sanità, il dottor Ashraf al-Qidra, ha dichiarato alla CNN che «l’unità di terapia intensiva, il dipartimento pediatrico e i dispositivi per l’ossigeno hanno smesso di funzionare».
Quando l’elettricità si è fermata, i respiratori hanno cessato di funzionare. Il personale sta cercando di mantenere in vita 36 neonati mediante la respirazione artificiale manuale, ma già tre sono morti.
Remember the faces &voices of premature babies taken from incubators as Israel disrupts power and fuel supply to Shifa Hospital.
Four infants have tragically lost their lives, and more are at risk.
Urgent action is needed to address this humanitarian crisis !! pic.twitter.com/itCcX7PnUe
— Dr Fadel Naim (@fnaim65) November 14, 2023
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— Mohammed Atif (@energy_mar) November 15, 2023
Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che avrebbero risposto alla richiesta dello staff di evacuare i bambini. Israele ora sta dicendo che sta donando incubatori per l’ospedale, tuttavia in mancanza di elettricità non è chiaro quanto questi potranno funzionare.
Oltre all’ospedale Al-Shifa, sono stati presi di mira anche gli ospedali Al-Nasr e Al-Quds.
L’ospedale pediatrico Al-Nasr, nella parte occidentale di Gaza City, «è stato reso non operativo» da due attacchi israeliani, secondo Andalou, che cita il Ministero della Sanità palestinese e il direttore dell’ospedale Mustafa al-Kalhalut. Secondo quantoriportato, l’IDF ha attaccato il cancello dell’ospedale, in modo che nessuna ambulanza potesse entrare, e poi gli stessi reparti dell’ospedale.
«L’ospedale ha subito gravi danni e i pazienti sono rimasti senza ossigeno, provocando la morte di un bambino», ha riferito il direttore. È stata interrotta anche l’alimentazione elettrica alle apparecchiature di sostentamento vitale nel reparto di terapia intensiva, che ospitava diversi bambini. Gli unici servizi che l’ospedale ha potuto fornire in seguito sono stati gli otto pazienti nel reparto di terapia intensiva.
L’ospedale Al-Quds di Gaza è finito sotto il fuoco dei cecchini, ha detto a Reuters la Mezzaluna Rossa palestinese. Riferiscono che 1 persona è stata uccisa e altre 28 sono rimaste ferite, e «la maggior parte dei feriti erano bambini e di conseguenza due sono in condizioni critiche».
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Immagine screenshot da YouTube
Terrorismo
Assassinato Charlie Kirk. L’America piomba nella violenza politica

Charlie Kirk shot at the end of this video pic.twitter.com/qS8PnX1vZD
— Gulf of America (@GulfofAmerica_) September 10, 2025
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The subject in custody has been released after an interrogation by law enforcement. Our investigation continues and we will continue to release information in interest of transparency https://t.co/YXsG6YpFR5
— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) September 10, 2025
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President Trump shares a message on the assassination of Charlie Kirk.
“I ask all Americans to commit themselves to the American values for which Charlie Kirk lived & died. The values of free speech, citizenship, the rule of law & the patriotic devotion & love of God.” pic.twitter.com/3fBSgs4Zxa — The White House (@WhiteHouse) September 11, 2025
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Terrorismo
Hamas afferma che la sua leadership è sopravvissuta all’attacco israeliano al Qatar

Il gruppo militante palestinese Hamas ha affermato che l’attacco israeliano al suo complesso nella capitale del Qatar Doha avvenuto martedì è stato in gran parte infruttuoso e che i suoi membri più importanti sono sopravvissuti.
Tuttavia, l’attacco ha ucciso il figlio di Khalil al-Hayya, capo dell’ufficio politico del gruppo, e un suo collaboratore di alto rango, secondo Suhail al-Hindi, un membro di spicco di Hamas. Tre guardie del corpo del leader del gruppo risultano ancora disperse dopo gli attacchi, ha dichiarato ad Al Jazeera.
«Il sangue dei leader del movimento è come il sangue di qualsiasi bambino palestinese», ha affermato al-Hindi.
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L’«atroce» attacco israeliano è stato un «tentativo di uccidere coloro che stavano discutendo di porre fine alla guerra a Gaza», ha aggiunto, corroborando precedenti resoconti secondo cui la leadership del gruppo era stata colpita mentre si riuniva per discutere le ultime proposte degli Stati Uniti sulla risoluzione del conflitto con Israele.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, nell’attacco sono stati coinvolti circa 15 aerei, che hanno sparato più di dieci proiettili ad alta precisione contro il complesso di Hamas. Israele ha insistito sul fatto che l’attacco è stato un’azione unilaterale e che nessun’altra parte è stata coinvolta nell’attacco «ai vertici dell’organizzazione terroristica di Hamas». Il Qatar ha parlato invece di «terrorismo di Stato» da parte israeliana.
Diversi resoconti dei media israeliani, tuttavia, hanno suggerito che lo Stato Giudaico avesse informato Washington dell’imminente azione prima dell’attacco. Inoltre, il canale israeliano Channel 12 ha riferito, citando un funzionario anonimo, che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva dato il via libera all’attacco.
La Casa Bianca ha descritto l’attacco israeliano come un incidente «sfortunato», con la portavoce Karoline Leavitt che ha affermato che l’attacco al cuore del Qatar, uno «stretto alleato» degli Stati Uniti, «non promuove gli obiettivi di Israele o dell’America».
Il Qatar, che è stato definito un «importante alleato non NATO» degli Stati Uniti, ha condannato il «vile attacco israeliano», descrivendo il luogo interessato dall’attacco come «edifici residenziali che ospitano diversi membri dell’ufficio politico del movimento Hamas». Il Ministero degli Esteri del Paese ha negato di essere stato a conoscenza dell’attacco in precedenza, affermando di non aver ricevuto alcuna notifica né da Israele né dagli Stati Uniti.
Più tardi, nel corso della giornata, il ministero degli Interni del Qatar ha dichiarato che almeno un agente di sicurezza è stato ucciso e altri sono rimasti feriti mentre intervenivano sul luogo dell’attacco.
Il Qatar aveva avviato rapporti commerciali non ufficiali con Israele nel 1996, diventando il secondo paese della penisola arabica a farlo dopo l’Oman, in concomitanza con il trattato di pace tra Israele e Giordania. Questi rapporti commerciali sono proseguiti fino al 2009, quando il Qatar ha sospeso i legami economici con Israele a seguito dell’operazione Piombo Fuso.
A seguito del conflitto tra Israele e Gaza del 2008-2009, il Qatar AVEVA organizzato una riunione d’emergenza con stati arabi e Iran per affrontare la crisi. Hamas, che controllava Gaza, rappresentava i palestinesi, a differenza dell’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Fatah in Cisgiordania, indebolendo il presidente Mahmoud Abbas. I leader di Hamas, Khaled Meshaal, il presidente siriano Bashar al-Assad e quello iraniano Ahmadinejad avevano allora chiesto agli Stati arabi di interrompere ogni rapporto con Israele.
Nel 2013, secondo un giornale libanese, il Qatar avrebbe agevolato un’operazione israeliana per trasferire 60 ebrei yemeniti in Israele, permettendo loro di transitare da Doha. Il 30 aprile 2013, il primo ministro qatariota, sceicco Hamad bin Jassim al-Thani, ha proposto che gli accordi di pace con i palestinesi potessero includere scambi territoriali invece di rispettare i confini del 1967, un’idea accolta positivamente dal ministro della giustizia israeliano Tzipi Livni, che l’ha definita una mossa strategica per favorire compromessi e rafforzare il sostegno pubblico alla pace.
Tuttavia, dopo l’Operazione Margine Protettivo (cioè il conflitto a Gaza nel 2014), Israele ha criticato il Qatar per il suo supporto diplomatico e finanziario ad Hamas, accusandolo di sponsorizzare il terrorismo. Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman aveva chiesto l’espulsione dei giornalisti di Al Jazeera, di proprietà qatariota.
Nel 2015, l’ambasciatore del Qatar a Gaza ha cercato l’approvazione di Israele per importare materiali da costruzione a Gaza, dopo il rifiuto dell’Egitto di aprire il valico di Rafah, suscitando le critiche dell’Autorità Nazionale Palestinese e di Fatah, che temevano un’usurpazione del ruolo di mediatori da parte del Qatar.
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Nel giugno 2015, il Qatar aveva ospitato colloqui a Doha tra Israele e Hamas per discutere un possibile cessate il fuoco di cinque anni. Durante la crisi diplomatica del Qatar del 2017, Israele ha sostenuto il blocco guidato dall’Arabia Saudita contro il Qatar e ha espulso Al Jazeera da Israele. Durante la guerra di Gaza del 2023, il Qatar ha mediato tra Hamas e Israele, ottenendo un cessate il fuoco e uno scambio di oltre 100 ostaggi israeliani con 240 prigionieri palestinesi
Nell’aprile 2024, Essa Al-Nassr, generale qatariota e membro dell’Assemblea consultiva, ha dichiarato che non ci sarebbe stata pace con Israele, accusandolo di tradimenti e omicidi, definendo gli attacchi del 7 ottobre 2023 un «preludio» alla distruzione di Israele.
Le frizioni tra Israele e Qatar sono pienamente visibile con il continuo assassinio di giornalista di Al Jazeera negli ultimi mesi.
Voci in rete, prive di verifica possibile, sostengono che il vertice di Hamas sarebbe stato salvato grazie ad una soffiata proveniente dal MIT, il servizio segreto turco.
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