Geopolitica
L’Iran parla di «inevitabile espansione» della guerra dopo l’alzabandiera dei soldati israeliani a Gaza. L’ONU: «è l’inferno»
In Medio Oriente l’escalation appare ogni giorno più inevitabile
Venerdì i media israeliani hanno prodotto questo titolo in cui si affermava che «le bandiere israeliane sventolano orgogliosamente lungo le coste di Gaza».
A partire da giovedì infatti hanno iniziato a circolare ampiamente online filmati che mostrano le truppe israeliane mentre tengono una cerimonia di alzabandiera con il drappo recante la stella di David, posando pali sulle aree conquistate della Striscia.
In un breve discorso durante la cerimonia su una spiaggia di Gaza, appena prima di guidare le truppe nell’inno nazionale, un soldato dello Stato Ebraico ha detto «questa è la nostra terra» e ha detto alle sue forze che stanno aprendo la strada affinché gli ebrei «ritornino nelle nostre terre».
Israeli military official says Gaza is theirs:
“We returned, we were expelled from here almost 20 years ago. We started this battle divided & ended it united. We are fighting for the Land of Israel. this is our land! And that is the victory, to return to our lands” pic.twitter.com/IG3nB3zFAW
— Younis Tirawi | يونس (@ytirawi) November 9, 2023
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In seguito a tale scena, chiaramente provocatoria, l’Iran ha emesso un nuovo avvertimento, affermando che l’espansione delle sue operazioni da parte di Israele, gli attacchi agli ospedali di Gaza e altri atti provocatori rendono «inevitabile» un ampliamento della portata della guerra.
Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in una telefonata con il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, secondo i media statali.
«A causa dell’aumento dell’intensità della guerra contro i residenti civili di Gaza, l’espansione della portata della guerra è diventata inevitabile», ha detto Amirabdollahian, postando separatamente su Twitter la frase «il tempo sta scadendo» per Israele.
«L’unico vantaggio di Netanyahu è stato quello di aver reso più traballanti le fondamenta del falso regime israeliano e di aver mostrato il volto criminale, violento e aggressivo del regime sionista nel massacro di donne e bambini a Gaza».
A partire da mercoledì e giovedì, erano circolate notizie secondo cui i carri armati israeliani si erano spinti verso il centro di Gaza City. I funzionari palestinesi hanno affermato che i carri armati si sarebbero avvicinati e avrebbero circondato gli ospedali chiave dove migliaia di palestinesi si rifugiano mentre i pazienti feriti ricevono cure.
Venerdì le autorità palestinesi hanno riferito che attacchi aerei hanno colpito il più grande ospedale della Striscia, Al Shifa, uccidendone almeno uno e ferendone molti altri.
Secondo quanto riferito da testimoni oculari citati da Reuters, all’alba sarebbero stati colpiti anche altri ospedali, tra cui l’ospedale indonesiano e l’ospedale oncologico Rantissi. Nei campus degli ospedali si possono vedere estesi accampamenti di tende di sfollati interni, ma Israele sostiene che Hamas abbia dei «tunnel del terrore» sottostanti, e inoltre che il gruppo abbia una base operativa nell’ospedale di Rantissi.
I civili che sventolavano bandiere bianche sono rimasti intrappolati, in almeno un caso finiti sotto il fuoco mentre cercavano di scappare. Le autorità di Gaza affermano che l’esercito israeliano sta sparando contro di loro, mentre Israele afferma che Hamas sta sparando alla sua stessa gente per tenerli come «scudi umani».
Carri armati delle forze di difesa israeliane (IDF) sono stati osservati vicino a questi ospedali, con alcune prove video non confermate che emergono che i civili che si rifugiavano lì sono stati colpiti da cecchini dell’IDF, artiglieria o forse attacchi di droni, scrive il sito Zerohedge.
L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione immediata di questi ospedali ma, secondo quanto riferito, le persone non si sono mosse, temendo che qualsiasi tentativo di uscita fosse più pericoloso.
La Casa Bianca ha annunciato giovedì che Israele ha accettato di attuare pause giornaliere di quattro ore nei combattimenti per facilitare un corridoio umanitario affinché i civili possano fuggire a sud, ma non è chiaro come ciò influenzerà le situazioni di stallo in cui le enclavi civili sono circondate da carri armati.
Al Jazeera, che ha corrispondenti sul posto, afferma che i carri armati si trovano a poche centinaia di metri da alcuni degli ospedali in questione: «utilizzando carri armati e veicoli blindati, hanno chiuso un perimetro di circa 100 metri attorno a questi ospedali, nascondendo ancora migliaia di feriti e sfollati», si legge in un servizio di venerdì.
The moment the Al Shifa Hospital courtyard was struck last night as displaced civilians slept. Body parts blown off. You can hear the pain in the screams.
At least 2 other hospitals were bombed in the same night.
There are no words to describe this level of barbarity. None. pic.twitter.com/87wacC1MvX
— Hamza (@Hamza_a96) November 10, 2023
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«Le persone hanno inviato appelli dall’ospedale al-Rantisi e dall’ospedale Nasser, chiedendo di poter fuggire», scrive Al Jazeera.
Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che i jet israeliani hanno colpito gli edifici dell’ospedale al-Shifa cinque volte da giovedì notte. Ciò ha spinto alcuni civili a partire verso aree potenzialmente più sicure.
«Hanno bombardato il reparto di maternità e l’edificio degli ambulatori. Un palestinese è stato ucciso e diversi feriti nell’attacco del primo mattino», ha detto il ministero della Sanità palestinese.
Heavy and back to back Israeli air strikes bombed the vicinity of Al-Awda hospital. This is what they refer to as a fire belt. No place is safe in Gaza.
Video by Feras Al-Ajrami pic.twitter.com/6usNA1eWCO— MoTaz (@azaizamotaz9) November 10, 2023
Il ministero ha dichiarato in risposta all’ordine di evacuazione dell’IDF: «stiamo parlando di 45 neonati nelle incubatrici, 52 bambini nelle unità di terapia intensiva, centinaia di feriti e pazienti e decine di migliaia di sfollati». Ci sono rapporti contrastanti sulle vittime poiché sono stati segnalati scontri a fuoco sul perimetro dell’ospedale di Shifa, con rapporti di forze speciali dell’IDF che, secondo il Times of Israel, operano lì: una dichiarazione del governo afferma che ci sono stati «tredici martiri e dozzine di feriti in un attacco israeliano sul complesso di Al-Shifa oggi», e il direttore dell’ospedale Mohammad Abu Salmiya ha affermato che «i carri armati israeliani hanno sparato sull’ospedale di Al-Shifa».
Israele ha affermato che un quartiere militare di Hamas si trova adiacente all’ospedale Shifa e ha definito l’area «il cuore» delle attività operative e di intelligence di Hamas.
Nel frattempo le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie hanno avuto nuovi problemi nel portare i camion nella Striscia e nei luoghi necessari in mezzo all’ «inferno sulla Terra» – come descritto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA).
Fonti palestinesi affermano i civili che sventolavano bandiere bianche che hanno tentato di uscire dall’area dell’ospedale sono stati attaccati dall’IDF, mentre fonti israeliane affermano che Hamas sta sparando per impedire loro di andarsene.
«Al momento non possiamo guidare verso nord, il che ovviamente è profondamente frustrante perché sappiamo che ci sono diverse centinaia di migliaia di persone che rimangono nel nord», ha detto il portavoce dell’OCHA Jens Laerke.
«Se oggi esiste un inferno sulla Terra, il suo nome è Gaza settentrionale», ha detto. «È una vita di paura di giorno e di oscurità di notte e cosa dici ai tuoi figli in una situazione del genere, è quasi inimmaginabile – che il fuoco che vedono nel cielo è lì per ucciderli?».
Ci sono state segnalazioni secondo cui alti funzionari statunitensi e israeliani sarebbero a Doha alla ricerca di potenziali accordi con ostaggi attraverso la mediazione del governo del Qatar. Ma il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che «non esiste una vera proposta» attualmente sul tavolo, riferisce l’emittente americana NBC News.
«Non esiste una vera proposta praticabile da parte di Hamas su questo tema. Anche se ci sono molte, molte persone di terze parti che mandano messaggi ottimistici ai cinegiornali, io dico apertamente: secondo quanto so, fino a ora non ci sono informazioni sostanziali che mostrino un’offerta reale di un qualsiasi processo sul tavolo», ha spiegato Herzog.
Hamas intanto ha continuato a pubblicare filmati di combattimento ravvicinato di alta qualità che mostrano i carri armati dell’IDF che subiscono danni:
V. impressive footage, clearly the al Yassin/PG-7VR (Sometimes called the al Yassin 105) functions well- but apparently not enough to pen IDF armour reliably.
Some of these maybe mission kills? But seems heavier AT capability needed even at close range.pic.twitter.com/M8nkuYI8Bn
— Cᴀʟɪʙʀᴇ Oʙsᴄᴜʀᴀ (@CalibreObscura) November 8, 2023
Venerdì l’esercito israeliano ha annunciato che il bilancio ufficiale delle vittime è salito a 37. Alcuni analisti ritengono che questa cifra sia in realtà molto più alta, data la natura estremamente difficile dei combattimenti urbani serrati, le tattiche di guerriglia di Hamas e l’uso di tunnel estesi per le operazioni di imboscate.
Scene apocalittiche da Gaza come le seguenti sono ormai diventate quotidiane…
???????????????? This must be a scene from an apocalyptic film. pic.twitter.com/P9D8jRJv4n
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) November 10, 2023
A questo punto ci sono circa 11.000 abitanti di Gaza morti, per lo più civili, tanto che il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha affermato in una conferenza questa settimana che qualcosa è andato «chiaramente storto» nell’operazione israeliana. «Ci sono violazioni da parte di Hamas quando dispone di scudi umani. Ma se si considera il numero di civili uccisi durante le operazioni militari, c’è chiaramente qualcosa che non va», ha detto il segretario ONU in una intervista a Politico.
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Immagine screenshot da Twitter
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Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
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La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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