Geopolitica
Agguato in Crimea ad un ex parlamentare ucraino

L’ex deputato della Verkhovna Rada (il Parlamento monocamerale ucraino) Oleg Tsarev è in condizioni critiche dopo essere stato colpito due volte in un tentativo di omicidio giovedì notte nella città di Yalta, nella penisola russa di Crimea.
La notizia dell’attacco è stata confermata dai parenti stretti di Tsarev, secondo il canale Telegram ufficiale del politico. L’amministratore del canale ha notato che l’incidente è avvenuto intorno a mezzanotte sul territorio del sanatorio dove vive Tsarev.
Tsarev è stato assaltato giovedì sera nel sanatorio che gestisce a Yalta, in Crimea. Secondo quanto riferito, gli hanno sparato due volte e ha perso molto sangue prima di essere portato in ospedale, dove si trova in condizioni critiche.
L’ex deputato ucraino, 53 anni, si era ritirato dalla politica e si era stabilito nella penisola russa diversi anni fa. Dal 2002 al 2014 è stato deputato del «Partito delle Regioni» – la formazione politica dell’ex presidente Yanukovich, ora bandita – nella Verkhovna Rada ucraina. Dopo il colpo di stato di Maidan a Kiev, sostenuto dagli Stati Uniti, Tsarev ha appoggiato la ribellione a Donetsk e Lugansk e alla fine è diventato il portavoce del parlamento della Novorossiya, come all’epoca le due repubbliche del Donbass chiamavano la loro unione.
La BBC e diverse testate ucraine sostengono che dietro al tentato assassinio vi sarebbe il servizio di sicurezza interno ucraino SBU.
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«Tsarev è un obiettivo assolutamente legittimo. Non è solo un fanatico del “mondo russo”, ma si è unito personalmente ai carri armati russi per conquistare Kiev», ha detto una fonte della SBU al servizio ucraino della BBC.
Anche i media ucraini Babel, Ukrinform e Ukrayinska Pravda hanno riferito che dietro l’attacco a Tsarev ci sarebbe la SBU, citando allo stesso modo un funzionario anonimo dell’agenzia.
La fonte della BBC nella SBU ha descritto Tsarev come «nella lista dei traditori che devono rispondere dei loro crimini», presumibilmente riferendosi al famigerato database dei nemici dell’Ucraina, che comprende anche Al Bano, Toto Cutugno, Henry Kissinger, e anche il defunto Silvio Berlusconi. Poiché nel corso degli anni sono stati assassinati numerosi giornalisti di spicco e altri personaggi pubblici descritti sul sito appunto come «nemici dell’Ucraina», qualcuno ritiene si tratti di una vera «kill list» del regime di Kiev.
Come riportato da Renovatio 21, quando fu trovato Oleksij Kovaljov – un altro parlamentare di opposizione alla Verkhovna Rada – assassinato nella sua casa, la sua voce nella lista della morte ha apposto sulla foto segnaletica il bollino «likvidovan», ossia «liquidato».
Valentin Nalivaichenko, ex capo dello SBU, aveva ammesso il mese scorso in un’intervista all’Economist l’esistenza di un’unità segreta di assassinio. La settimana scorsa il Washington Post ha pubblicato un lungo articolo sul sostegno della CIA alla SBU, ammettendo che gli Stati Uniti hanno investito «decine di milioni» di dollari nell’intelligence ucraina e nella sua controparte militare GUR, ma insistendo che non avevano nulla a che fare con le «dozzine» di omicidi compiuti dalle spie di Kiev.
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Immagine di Council.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Banca francese dichiarata complice di genocidio

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Geopolitica
Kushner: Hamas sta agendo in buona fede, Gaza sembra «nuclearizzata», Trump crede che Israele sia «fuori controllo»

Hamas sembra agire in buona fede e cercare di onorare l’accordo di Gaza con Israele, mediato dagli Stati Uniti, ha affermato Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump.
Kushner, una delle figure chiave dietro l’accordo di cessate il fuoco, ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista al programma 60 Minutes della CBS andato in onda domenica. Alla domanda se ritenesse che il gruppo militante palestinese «avesse agito in buona fede» e «stesse seriamente cercando i corpi» degli ostaggi israeliani che aveva accettato di restituire, Kushner ha risposto affermativamente.
«Per quanto abbiamo visto da quanto ci è stato comunicato dai mediatori, sono ancora lontani. Potrebbero crollare da un momento all’altro, ma al momento li abbiamo visti cercare di onorare l’accordo», ha detto.
Quando gli è stato chiesto come Trump avesse reagito dopo aver appreso del tentato assassinio israeliano il mese scorso, Kushner ha risposto: «Trump aveva la sensazione che gli israeliani stessero perdendo un po’ il controllo».
Nell’intervista con 60 Minutes Witkoff ha dichiarato che Trump non era a conoscenza del fatto che Israele stesse pianificando di tentare di uccidere i leader di Hamas. Tuttavia, i funzionari israeliani hanno contestato questa versione, sostenendo che Trump era stato informato almeno ore prima dell’attacco e non aveva spinto Israele a sospendere l’operazione.
Exclusive: Jared Kushner, President Trump’s son-in-law, and special envoy Steve Witkoff give a behind-the-scenes look at the tense moments leading up to the ceasefire and hostage deal after an Israeli bombing threatened to derail the agreement.
“[Trump] felt like the Israelis… pic.twitter.com/WtZpJcYHTG
— 60 Minutes (@60Minutes) October 17, 2025
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Hamas non è riuscita a restituire tutti gli ostaggi deceduti a Israele, sostenendo di non essere in grado di localizzarli a causa della distruzione generalizzata inflitta a Gaza dalle operazioni israeliane. Israele ha affermato che il gruppo sta deliberatamente prolungando il processo di scambio.
Washington ha lavorato attivamente per accelerare lo scambio e «spingere entrambe le parti ad essere proattive… invece di incolparsi a vicenda per i guasti», ha affermato Kushner.
Kushner e un’altra figura chiave nel processo di mediazione, l’inviato speciale di Trump Steve Witkoff, sono arrivati in Israele lunedì per discutere la fase successiva dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. I due erano sul palco ad una cerimonia di piazza per il ritorno degli ostaggi quando la folla ha fischiato Netanyahu e inneggiato al presidente USA cantando «Thank You Trump».
Domenica, Israele ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco nella città di Rafah, nel Sud di Gaza, effettuando numerosi attacchi aerei su quelli che ha definito «obiettivi terroristici» e uccidendo più di 40 persone in tutta Gaza, secondo le autorità sanitarie locali. Hamas ha negato di aver violato il cessate il fuoco, mentre i media hanno indicato che l’incidente di Rafah è stato causato dall’impatto di un veicolo del genio israeliano con una munizione inesplosa.
Dopo gli attacchi, Israele ha dichiarato di essere tornato a «far rispettare il cessate il fuoco» nell’enclave palestinese.
Come riportato da Renovatio 21, lunedì, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha chiesto la rottura della tregua, sostenendo che il ritorno di tutti gli ostaggi sopravvissuti fosse sufficiente. «Ora dobbiamo tornare in guerra, dobbiamo agire immediatamente contro Hamas», ha dichiarato il ministro in un discorso televisivo.
Kushner, che in passato aveva parlato del valore immobiliare della riviera di Gaza, durante l’intervista alla TV americana ha comparato l’attuale condizione di Gaza al sito di esplosione di una bomba atomica.
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«Sembra come se una bomba nucleare sia stata fatta esplodere in quell’area» ha detto il genero di Trump. «Ho visto queste persone tornare, e ho chiesto all’esercito israeliano “dove stanno andando”? Guardando in giro sono tutte rovine. “Stanno tornando nella zona dove era la loro casa, dove metteranno su una tenda».
«È triste perché dici a te stesso: non hanno nessun’altro posto in cui andare».
A domanda precisa, Kushner ha comunque risposto che non si è trattato di genocidio. Anche lo Witkoff ha negato: «assolutamente no. C’era una guerra che veniva combattuta».
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Immagine screenshot da YouTube
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