Eugenetica
«Arrestate Bill Gates e Fauci per crimini di guerra»: parla il dottor Zelenko

Il dottor Vladimir Zlenko ha concesso una lunga intervista alla testata USA Infowars dove ha usato parole fortissime per descrivere la situazione attuale.
«Quando parlo di genocidio, quando parlo di nazismo, fascismo e razzismo, quando parlo di abusi… queste cose maligne non sono concetti teorici per me, sono viscerali, sono reali per me… sono cresciuto con storie sui miei nonni soldati e le mie nonne evacuate, sulle persone che erano loro care che venivano assassinate e macellate».
«Così quando vedo quello che sta accadendo io possiedo un contesto storico appropriato, credo, per elaborare ed essere in grado di dirvi che c’è un genocidio in corso proprio ora. E non uso questa parola con leggerezza. La mia famiglia è stata vittima di un genocidio».
«Quindi, io sto davvero urlando che questo è un genocidio degli innocenti, dei vulnerabili, delle persone che siamo obbligati a proteggere»
Zelenko divenne noto nelle prime settimane della pandemia 2020 perché inventò un protocollo di cura del COVID a base di idrossiclorochina, zinco e azitromicina. Il protocollo venne quindi chiamato «protocollo Zelenko». Dopo aver scritto una lettera aperta all’allora presidente Trump per promuovere il suo trattamento con il quale ha trattato con successo centinaia di pazienti, e dopo essere stato discusso con entusiasmo da varie personalità legate all’amministrazione Trump, Zelenko venne attaccato duramente, così come venne messa in discussione brutalmente l’efficacia dell’idrossiclorochina, promossa invece da Trump.
Zelenko, otto figli, è nato a Kiev ma si è trasferito ancora bambino negli USA, dove ha conseguito la laurea in medicina. È un ebreo ortodosso haredi (una forma molto conservatrice dell’ebraismo ortodosso) e un seguace del movimento Chabad, nato nel XVIII secolo in Bielorussia che ha ora la sua «capitale» a Brooklyn.
Viste le sue origini e il suo credo ultra-ortodosso, le sue parole possono sorprendere.
«In un certo senso oggi siamo tutti ebrei, perché stanno perseguitandoci tutti. L’olocausto nazista è stato solo una prova generale per i programmi eugenetici che stiamo vedendo ora».
«In un certo senso oggi siamo tutti ebrei, perché stanno perseguitandoci tutti. L’olocausto nazista è stato solo una prova generale per i programmi eugenetici che stiamo vedendo ora».
Sono parole che dette da chiunque altro potrebbero attirarsi addosso l’accusa di antisemitismo. Il dottor Zelenko ha invece il coraggio di fare il ragionamento per intero.
Non sorprende, quindi, l’apprendere che Zelenko è stato bannato in modo permanente da Twitter.
Il dottore davvero non ha paura di dire cosa pensa.
«Questo è un crimine di guerra. Noi siamo nella III Guerra Mondiale. Più di duecento Paesi stanno combattendo lo stesso nemico invisibile e creato artificialmente».
«Questa è un’arma biologica creata artificialmente, tutti lo hanno capito, adesso, non c’è discussione sulla cosa. È stata progettata per creare la paura globale e l’isolamento. E la paura globale e l’isolamente sono stati progettati per fare una guerra ecologica alla mente umana e scompensare psicologicamente le persone di modo che diventino davvero credulone e disposti a prendere un’iniezione di veleno mortale»
«Hanno propagato la paura, e hanno ostacolato qualsiasi cosa avesse legittima valenza di cura, che avesse la capacità di ridurre la paura e restaurare l’umanità»
«Essenzialmente questo è quello che sta succedendo: noi stiamo camminando verso le camere a gas. E ci tiriamo su la manica, chiediamo di essere iniettati, sorridiamo, li paghiamo e li ringraziamo perché ci stanno uccidendo»
«Quel che stanno cercando di fare questi animali, questi esseri peggiori degli animali, questi vermi sociopatici, è prolungare la paura per avere sempre più persone che assumono le loro iniezioni di veleno mortale».
«Essenzialmente questo è quello che sta succedendo: noi stiamo camminando verso le camere a gas. E ci tiriamo su la manica, chiediamo di essere iniettati, sorridiamo, li paghiamo e li ringraziamo perché ci stanno uccidendo».
Davvero raro trovare un medico parlare con questo coraggio. E questo nonostante già nell’aprile 2020 gli sia arrivata addosso un’indagine federale, condotta dalle stesse figure che indagarono Trump per il Russiagate ottenendo la carcerazione del consigliere Roger Stone.
Se vi sembra esagerato parlare di genocidio date un’occhiata a questo articolo pubblicato poche settimane fa su Renovatio 21: alla lista delle 10 fasi del genocidio, magari potreste aggiungere qualche spunta nuova.
Eugenetica
Provetta e Intelligenza Artificiale, il mondo nuovo è alle porte

L’esperto americano di bioetica Charles Camosy, Ph.D., avverte che la combinazione di Intelligenza Artificiale (IA) e fecondazione in vitro (FIV) potrebbe portare alla selezione di massa degli embrioni, creando una «casta biologica». Denuncia il «neopaganesimo consumistico» nella medicina riproduttiva e chiede una resistenza cristiana.
In un articolo pubblicato dal Catholic Herald, il bioeticista sottolinea «i rapidi progressi nella tecnologia dell’intelligenza artificiale, uniti alla sua applicazione alla fecondazione in vitro», che a suo avviso potrebbero «portare a una situazione distopica» attraverso l’uso di migliaia di embrioni «in un singolo ciclo di trattamento».
Il professor Camosy la vede come una forma moderna di infanticidio influenzata «dalla rinascita di pratiche culturali pagane precristiane». Egli sottolinea che «i pagani greci e romani non avevano scrupoli a disumanizzare i neonati e non vedevano alcun problema nel decidere quali bambini dovessero vivere e quali dovessero morire, in base ai propri bisogni e desideri».
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Questa visione è tornata di moda anche oggi: «manipola in modo sconsiderato il potere di vita e di morte sui bambini, secondo i desideri dei genitori». Ma «oggi lo fa in un modo molto più sofisticato e su scala potenzialmente industriale», consentendo una selezione basata sull’intelligenza e su altre caratteristiche.
Questo atteggiamento «si allontana sempre più dall’antropologia cristiana» e non consente più di comprendere la vera dignità umana. Così, le pratiche riproduttive occidentali «non si concentrano sull’accettazione incondizionata dei figli come dono di Dio, (…) ma sui desideri del cliente per un prodotto acquistato come qualsiasi altro sul mercato».
Sottolinea come le aziende emergenti nel campo delle tecnologie riproduttive, come Orchid e Nucleus, abbiano «sviluppato nuove tecnologie che, a loro dire, possono aiutare i clienti a essere ancora più selettivi riguardo a quali bambini accogliere in una famiglia e quali rifiutare».
Noor Siddiqui, CEO di Orchid, non ha nascosto il tipo di cambiamenti culturali annunciati dalla sua azienda. In un video condiviso su X, afferma che «il sesso è per divertimento e lo screening degli embrioni serve per avere figli. Sarebbe folle non sottoporsi a screening per queste cose».
Secondo Ross Douhat, editorialista del New York Times che ha intervistato la signora Siddiqui, «presto saremo in grado di indurre praticamente qualsiasi cellula somatica a trasformarsi in un ovulo o in uno spermatozoo, consentendo a un singolo ciclo di fecondazione in vitro di produrre non 15 embrioni, ma 15.000».
«E, supponendo che aziende come Orchid e Nucleus continuino a esistere, useranno senza dubbio le tecnologie di intelligenza artificiale per setacciare questo set molto più ampio, sceglierne una o due che funzionano per loro e scartare il resto», conclude.
Charles Camosy vi vede – senza però nominare quest’opera – l’avvento de Il mondo nuovo, la celebre distopia di Aldous Huxley. Camosy ritiene infatti che una delle conseguenze di questa evoluzione sarà il peggioramento delle «disuguaglianze sociali nella nostra società» a causa dei «vantaggi biologici di cui godranno i bambini nati nei ranghi più alti della scala sociale».
E continua: «la classe (definita dalla posizione nel processo di produzione sociale) sarà rafforzata da nuove condizioni di casta biologica, dando origine a una nuova biopolitica: avere un figlio con una disabilità o con un corpo meno scolpito condannerà le persone a caste inferiori».
«In seguito, quando queste pratiche diventeranno meno costose e più accessibili, sarà probabilmente esercitata una sorta di leggera pressione su tutti i genitori affinché ottimizzino i propri figli (le assicurazioni potrebbero rifiutarsi di coprire i costi dei figli non ottimizzati). Avere figli alla vecchia maniera sarà appannaggio di pochi fanatici religiosi “pazzi”».
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Il mondo nuovo
Questa è una replica esatta di quanto predetto da Aldous Huxley nel suo romanzo futuristico del 1931. Nel 1958, l’autore tornò su questo tema nel saggio Il mondo nuovo, dove osservò che il mondo stava iniziando ad assomigliare alla sua distopia, vecchia di oltre un quarto di secolo. Ammise in un’intervista che le cose si stavano muovendo molto più velocemente di quanto avesse mai immaginato.
Ma è anche l’affermazione sempre più pressante dell’eugenetica a costituire la base del pensiero non cattolico in tutte le epoche. Questa eugenetica emerse negli ambienti pagani, come sottolinea Charles Camosy; scomparve poi sotto l’influenza del cattolicesimo, per riapparire nei paesi protestanti a partire dal XVIII secolo.
Questa eugenetica riacquistò gradualmente una posizione dominante sotto l’influenza delle teorie di Charles Darwin e del cugino Francis Galton, nonché del malthusianesimo.
L’eugenetica è attualmente la filosofia e la pratica degli ambienti medici che operano nel campo della riproduzione. (…)
L’unico modo per opporsi a questa presa di possesso della vita come «materia da gestire» (dottor Pierre Simon), resta la dottrina cattolica, concepita nella sua interezza e senza concessioni.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News.
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Contraccezione
La Danimarca chiede scusa ai groenlandesi per l’esperimento sulla contraccezione

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Eugenetica
Vera eugenetica in Iscozia: aborti per sindrome di Down aumentati dell’82% dal 2021

Un nuovo rapporto ha indicato che la Scozia ha assistito a «un drammatico aumento degli aborti con diagnosi di sindrome di Down, con dati governativi che mostrano un aumento dell’82% dal 2021». Nel 2024, sono stati abortiti 60 bambini non ancora nati con sindrome di Down; nel 2021, erano 33.
OSV News osserva che «l’aumento rappresenta anche un aumento del 15% rispetto ai 52 aborti di bambini non ancora nati con sindrome di Down nel 2023, secondo le statistiche pubblicate da Public Health Scotland».
Secondo Lynn Murray del gruppo di sostegno Don’t Screen Us Out, l’aumento può essere attribuito in gran parte all’introduzione dei «test prenatali non invasivi» noti come NIPT, che hanno reso più facile individuare la sindrome di Down.
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Come riportato da Renovatio 21, i NIPT sono ora offerti anche dalla Sanità italiana.
«È profondamente preoccupante che, nonostante i passi avanti compiuti dai gruppi di sostegno per sensibilizzare l’opinione pubblica a sostegno delle persone con sindrome di Down, l’aborto in caso di sindrome di Down sia ancora così comune e diffuso nel Regno Unito», ha affermato la Murray. «In effetti, sentiamo continuamente genitori che l’aborto è stato ripetutamente presentato loro in ospedale come una soluzione ovvia dopo aver ricevuto la notizia che il loro bambino aveva la sindrome di Down», ha aggiunto.
«Chiediamo al governo di avviare un’indagine urgente per valutare l’impatto che i test prenatali non invasivi stanno avendo sul numero di bambini che vengono esclusi tramite aborto a causa della sindrome di Down in Scozia ogni anno», ha dichiarato l’attivista. «Dovrebbero quindi introdurre urgentemente riforme mediche al nostro programma di screening per garantire che questo preoccupante aumento del numero di aborti per disabilità venga invertito».
«Chiediamo al governo scozzese di aggiornare urgentemente la legislazione scozzese sull’aborto per garantire che i bambini con sindrome di Down non possano essere abortiti fino alla nascita, come consentito dalla legislazione vigente». L’OSV ha osservato che le statistiche «hanno anche rivelato che nel 2024 sono stati eseguiti 280 aborti per motivi di disabilità, con un aumento del 26% rispetto al 2021, quando furono eseguiti 222 aborti per lo stesso motivo».
Nel Regno Unito, l’aborto è illegale dopo le 24 settimane, a meno che al bambino non venga diagnosticata la sindrome di Down, nel qual caso è consentito fino alla nascita. Bambini e bambine sani con sindrome di Down possono essere decapitati, smembrati e sventrati ben oltre il punto in cui sono in grado di provare un dolore lancinante semplicemente perché sono affetti dalla sindrome di Down. Una causa contro la legge intentata nel 2021 da una giovane donna con sindrome di Down è stata respinta sia dall’Alta Corte che dalla Corte d’Appello
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Secondo uno studio del 2013, quasi il 99% delle persone con sindrome di Down dichiara di essere felice della propria vita; al 96% piace il proprio aspetto; al 97% piace chi è. Mentre i tassi di malattie mentali, solitudine e infelicità cronica sono ai massimi storici in molti Paesi occidentali, le persone con sindrome di Down rappresentano una felice eccezione.
Nonostante ciò, i bambini con sindrome di Down vengono sistematicamente presi di mira e uccisi nel grembo materno proprio perché sono affetti dalla sindrome.
La storia sul genocidio prenatale invisibile delle persone con sindrome di Down si ripresenta ciclicamente. Nel 2017, la notizia che la sindrome di Down era «quasi scomparsa» in Islanda era stata diffusa. Nel 2019, sono nati solo 18 bambini con sindrome di Down. In Norvegia, all’inizio di quest’anno, i genitori si sono espressi contro le pressioni ad abortire i bambini con una diagnosi di sindrome di Down.
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Immagine di fs999 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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