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Essere genitori

Vaccini, la crescente propaganda anti-genitori

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense

 

Una partnership tra un governo sempre più tirannico e l’industria farmaceutica ha l’obiettivo di vaccinare il 100% dei bambini dal grembo materno in poi, indipendentemente dallo stato di salute del bambino o dalle convinzioni della famiglia, e nonostante i vaccini si siano dimostrati fallimentari  nel rispettare le promesse di essere una soluzione facile.

 

Tuttavia, un formidabile interlocutore – il genitore informato – ha sempre ostacolato la vittoria completa sui bambini.

 

Dal punto di vista di chi cerca di imporre la vaccinazione a tutti i costi, esiste un modo radicale per affrontare i genitori problematici: etichettarli come ignoranti! Ed ecco, viene promossa una campagna anti-genitori, proprio al momento giusto. L’elaborato piano per screditare i genitori include molteplici strategie che vanno dal subdolo al palese, e ridefiniscono le preoccupazioni dei genitori sulla sicurezza dei vaccini come «ostacoli»; l’utilizzo dei social media nell’ambito vaccinale serve ad infiammare il sentimento pubblico e a stabilire una base legale e medica per consentire ai bambini di accedere ai vaccini scavalcando il permesso dei genitori. Uno scrittore del Regno Unito ha anche notato che i funzionari del governo “chiedono di impedire ai genitori di parlare tra loro all’uscita della scuola”! In ogni caso, lascia intendere che i genitori benevoli non agiscono nel migliore interesse dei loro figli mentre gli esperti lo conoscono meglio.

Una partnership tra un governo sempre più tirannico e l’industria farmaceutica ha l’obiettivo di vaccinare il 100% dei bambini dal grembo materno in poi, indipendentemente dallo stato di salute del bambino o dalle convinzioni della famiglia

 

 

Un insulto all’intelligenza dei genitori

Il caso di Ethan Lindenberger – giovane adulto precedentemente non vaccinato che, secondo quanto riferito, si è affrettato per ottenere tutti i vaccini non appena compiuti 18 anni – è forse l’esempio più noto della strategia per dipingere i genitori dei non vaccinati come pericolosi ignoranti.

 

Lindenberger è diventato un personaggio di spicco del movimento anti-genitoriale, si è presentato di fronte al Congresso e alle Nazioni Unite per descrivere pietosamente i suoi genitori come «una specie di stupidi» e sua madre come vittima di «disinformazione profondamente radicata». (La madre replica: «L’hanno trasformato in testimonial per l’industria farmaceutica»).

 

La crescente letteratura scientifica sui genitori «dubbiosi» riguardo ai vaccini sta promuovendo un messaggio simile, sebbene mascherato dietro la facciata della ricerca accademica impersonale.

 

L’espressione «dubbiosi riguardi i vaccini» è apparentemente piuttosto ampia, poiché include non solo i genitori che rifiutano anche solo uno dei circa 70 vaccini attualmente somministrati a bambini e adolescenti, ma si applica anche ai genitori che accettano la vaccinazione ma desiderano seguire un programma vaccinale alternativo.

 

Dal punto di vista dei ricercatori «dubbiosi», una varietà di «convinzioni» può determinare la decisione dei genitori di rifiutare uno o più vaccini, ma rappresentano tutti “ostacoli” da eliminare anziché preoccupazioni legittime da prendere sul serio. Le convinzioni che i ricercatori vogliono spazzare via comprendono la percezione che:

 

  • I bambini ricevono troppi vaccini.
  • I bambini possono manifestare gravi effetti collaterali dovuti ai vaccini.
  • I vaccini possono avere un impatto negativo sul sistema immunitario di un bambino.
  • Le affermazioni sull’efficacia del vaccino sono state sopravvalutate.
  • L’obbligo vaccinale per l’ingresso scolastico è considerato come una tirannia da parte del governo.

 

 

Infiammare il sentimento pubblico

Nell’attuale clima politico basato sul principio divide et impera e sulla censura dei media, stiamo assistendo a numerosi sforzi per opporre i vaccinisti a coloro che sono consapevoli del rischio di vaccino, impedendo al contempo scambi significativi tra le due parti.

 

I siti Internet e i social media sono pieni di messaggi sarcastici, velenosi, persino violenti diretti contro i «no-vax»: mostrano un’ostilità malvagia che caratterizza i genitori che prendono decisioni diverse sul vaccino come «idioti», «crudeli» e «terribili»

I siti Internet e i social media sono pieni di messaggi sarcastici, velenosi, persino violenti diretti contro i «no-vax». Lungi dal mostrare la volontà di impegnarsi nel dialogo, questi scrittori mostrano un’ostilità malvagia che caratterizza i genitori che prendono decisioni diverse sul vaccino come «idioti», «crudeli» e «terribili».

 

Mentre i propagandisti del vaccino sono felici quando riescono a mostrare un adolescente come Ethan che ha «sfidato» e «rotto con» i suoi genitori per farsi vaccinare, sembra siano ancora più utili i genitori che ritrattano le loro opinioni, «trasformandosi» da «no -vax » a  «ferventi sostenitori dei vaccini per l’infanzia».

 

Nell’agosto 2019, servendosi del supporto dei media per l’approvazione della legge SB 276, una mamma californiana precedentemente contraria ai vaccini ha bollato coloro che mettevano in discussione la vaccinazione come «pericolosi», «guidatori ubriachi della salute pubblica», e ha dichiarato che non ha semplicemente appoggiato la legge sulle esenzioni mediche ma che era orgogliosa del fatto di aver creato un “precedente” per le leggi sui vaccini in altri stati.

 

È altresì allarmante che i professionisti del vaccino stiano anche usando il loro pulpito per esercitare una crudele propaganda anti-genitoriale. Nel 2017, un eminente sviluppatore di vaccini e portavoce del settore ha ricevuto grande attenzione da parte dei media per i suoi appelli minacciosi per «spegnere» il movimento no-vax, e continua a rilasciare dichiarazioni altrettanto provocatorie.

 

Più recentemente, la sua ostilità nei confronti dei genitori consapevoli del rischio da vaccino è risultata evidente nelle osservazioni in cui accusa i genitori di ostacolare il legittimo «accesso» dei loro figli ai vaccini.

 

 

Perché sforzarsi di convincere o opprimere i genitori in merito alla vaccinazione quando si può semplicemente procedere senza il loro permesso?

Eludere la volontà genitoriale

La maggior parte dei genitori prende molto seriamente il compito di proteggere i propri figli. Tuttavia, a giudicare dal crescente numero di pubblicazioni e organizzazioni che chiedono modifiche alle leggi sul consenso per i vaccini, sembra chiaro che molti operatori vaccinali preferirebbero scavalcare completamente l’autorità dei genitori. Perché sforzarsi di convincere o opprimere i genitori in merito alla vaccinazione quando si può semplicemente procedere senza il loro permesso?

 

Questa prospettiva è stata mostrata in un articolo apparso nel luglio 2019 sul New England Journal of Medicine. Sebbene gli autori ammettano che «la maggior parte degli Stati avrebbe bisogno di apportare modifiche sostanziali alle leggi che regolano il consenso medico» al fine di consentire ai minori di “scegliere di essere vaccinati nonostante le obiezioni dei genitori”, gli autori sono tutti concordi nel condividere l’opinione dell’American Medical Association secondo cui i bambini di 12 anni sono in grado di prendere autonomamente queste complesse decisioni mediche.

 

Recenti eventi in California, New York, Maine e altrove, suggeriscono che i genitori  hanno apparentemente appreso una lezione che i funzionari non hanno imparato – vale a dire, che politiche di vaccinazione «più severe» e più coercitive portano a un calo della fiducia

Secondo gli autori, ignorare il permesso dei genitori presenterebbe numerosi vantaggi, tra cui consentire ai bambini di «recuperare il ritardo sui vaccini per l’infanzia» e aumentare la somministrazione di vaccini negli adolescenti.

 

Mentre gli autori sostengono, a parole, l’importanza del coinvolgimento dei genitori nelle decisioni sulle vaccinazioni, concludono dichiarando che il consenso di adolescenti e preadolescenti comporterebbe un rischio «minimo» e offrirebbe al contempo «benefici sostanziali per la società, incluso il rafforzamento della normativa sulle vaccinazioni».

 

 

Mantenere la posizione 

In che modo i genitori rispondono a questi assalti su più fronti al loro diritto di proteggere i figli?

 

Recenti eventi in California, New York, Maine e altrove, suggeriscono che i genitori non si stanno tirando indietro. Sia che scelgano di impegnarsi in proteste, arresti o azioni legali, i genitori hanno apparentemente appreso una lezione che i funzionari non hanno imparato – vale a dire, che politiche di vaccinazione «più severe» e più coercitive portano a un calo della fiducia e a un’ulteriore polarizzazione.

 

© 17 ottobre 2019, Children’s Health Defense, Inc. Questo lavoro è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD

 

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Animali

Scoperto in India un serpente lungo quanto uno scuolabus. Probabilmente pure molto meno letale

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Gli scienziati dell’Istituto indiano di tecnologia Roorkee, in India, hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per discutere della loro scoperta del Vasuki Indicus, una nuova specie di serpente gigante, vissuto circa 47 milioni di anni fa nello Stato indiano del Gujarat.

 

I resti del gargantuesco serpentone sono stati trovati nella miniera di carbone di Panandhro, nella regione di Kutch. Il suo nome è stato scelto in riferimento al luogo del ritrovamento e alla leggendaria creatura simile a un serpente associata alla divinità induista Shiva.

 

I ricercatori hanno osservato 27 vertebre, per lo più in buono stato di conservazione e alcune delle quali ancora articolate, che sembrano essere state raccolte da un individuo adulto. I pezzi ossei hanno dimensioni comprese tra 37,5 e 62,7 millimetri in lunghezza e tra 62,4 e 111,4 millimetri in larghezza, indicando un corpo ampio e cilindrico.

 

Sulla base di queste misurazioni, gli scienziati hanno ipotizzato che l’esemplare di Vasuki Indicus di cui facevano parte potesse raggiungere una lunghezza compresa tra 10,9 e 15,2 metri.

 

«Il team, guidato da Debajit Datta e Sunil Bajpai, ha scoperto i resti fossili della specie, che poteva raggiungere una lunghezza stimata tra gli 11 e i 15 metri, praticamente quanto uno scuolabus» scrive La Stampa.

 

Tuttavia non è dato sapere quanto letale per l’uomo potrebbe essere stato il rettilone. Sappiamo invece perfettamente quando posso ferire, di questi tempi, il suo termine di paragone, lo scuolabus.

 

«Autista dello scuolabus ha un malore e muore a Chiavari: aveva appena concluso il giro con i bambini»: Il Messaggero di due settimane fa.

 

«Incidente a Cittadella: autista di scuolabus ha un malore e va a sbattere contro una corriera». Il Resto del Carlino, 25 gennaio 2023.

 

La Spezia, maggio 2022: «Malore improvviso per l’autista dello scuolabus, mezzo fa un volo di venti metri». Lo riporta La Città della Spezia.

 

«Padova, autista di scuolabus muore alla guida». Automoto, ottobre 2023.

 

Corridonia, provincia di Macerata: «Malore fatale in strada, arrivano i soccorsi e uno scuolabus resta bloccato sui binari mentre arriva il treno». Il Resto del Carlino, il mese scorso.

 

Ottobre 2023: «Autista di scuolabus ha un malore alla guida: Jessica muore a 15 anni schiacciata dal mezzo». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Stati Uniti, aprile 2023: «L’autista dello scuolabus ha un malore: studente di 13 anni prende il controllo del mezzo».

 

Roma, dicembre 2022: «Scuolabus fuori strada a Roma, paura per 41 bambini: Malore dell’autista». Lo riporta IlSussidiario.net.

 

Renovatio 21 ha riportato tanti altri casi.

 

«I ricercatori ipotizzano inoltre che il predatore preistorico cacciasse in modo lento, come le anaconde» scrivono gli scienziati scopritori del serpentazzo indico.

 

Abbiamo imparato invece che il suo termine di paragone, lo scuolabus, miete vittime all’improvviso.

 

«Malori improvvisi» del conducente, che rischiano di tirare giù con loro le vite di diecine di bimbi trasportati.

 

E quindi: cosa è più pericoloso? Il boa preistorico di 15 metri o mandare il proprio figlio a scuola?

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Essere genitori

Il 25% dei bambini di età compresa tra 3 e 4 anni possiede uno smartphone: studio

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Uno studio condotto dall’autorità governativa di regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito ha rilevato che un quarto dei bambini di soli 3-4 anni possiede uno smartphone. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.   Dallo studio di Ofcom è infatti emerso che un quarto di tutti i bambini sotto i 7 anni possiede un dispositivo intelligente, con un aumento di circa il 5% in un anno.   I dati per i bambini di età inferiore a 7 anni sono stati forniti dai genitori, quindi il numero reale potrebbe essere molto più alto se alcuni genitori scegliessero di essere liberali riguardo alla verità.   Lo studio ha rilevato che quasi il 60% dei bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni possiede un telefono e, quando si arriva ai 12-17 anni, essenzialmente tutti i bambini possiedono uno smartphone.   Ofcom ha osservato che «i bambini delle scuole materne sono sempre più online e godono di una maggiore indipendenza digitale da parte dei genitori».   Lo studio ha anche scoperto che i bambini riescono ad aggirare i controlli sull’età per accedere alle app dei social media, semplicemente inventando la loro data di nascita.

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Più della metà (51%) di età inferiore ai 13 anni utilizza un’app di social media di qualche tipo sui propri telefoni, nonostante il fatto che la maggior parte delle app di social media richieda che gli utenti abbiano più di 13 anni.   Un totale del 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 17 anni ha dichiarato a Ofcom di aver mentito sulla propria età per accedere a un’app.   Nella fascia di età 5-7 anni, un terzo dei genitori ha affermato che i propri figli utilizzano le app completamente senza supervisione e un terzo ha affermato di consentire ai propri figli di utilizzare le app prima che raggiungano l’età minima consigliata.   Il commissario governativo per l’infanzia britannico, Rachel de Souza, ha commentato che «l’uso dei social media e delle piattaforme di messaggistica da parte dei minorenni è molto diffuso. Le tutele previste dall’Online Safety Act devono essere implementate in modo rapido e deciso, con efficaci garanzie sull’età».   I risultati arrivano mentre il governo di Londra sta valutando la possibilità di attuare un divieto totale per i minori di 16 anni di acquistare smartphone, scrive Modernity News.   Tuttavia, tale legge non impedirebbe ai genitori di acquistare i dispositivi e di darli ai bambini, come avviene nella stragrande maggioranza delle case. Il governo sta anche valutando una legge che richiederebbe l’approvazione dei genitori quando i bambini di età inferiore ai 16 anni si iscrivono ad account sui social media.   Richard Collard della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha sottolineato che «il numero di bambini molto piccoli che utilizzano i social media indica un fallimento sistemico da parte delle aziende tecnologiche nel far rispettare i limiti di età da loro stabiliti”.   Gli studi hanno dimostrato che esistono ampie prove che l’uso dei social media è collegato ad un aumento dell’ansia, della depressione e ad un declino del benessere mentale tra i giovani. Le connessioni tra telefonino e l’aumento del cortisolo – l’ormone dello stress – sono discusse da diversi anni.   Come riportato da Renovatio 21, una curiosa circolare del ministero dell’Istruzione italiano dell’anno scorso descriveva lo smartphone come una droga «non diversa dalla cocaina».   Negli anni è emerso che le app degli smartphone spiano i bambini su «una scala scioccante», hanno rivelato esperti a Children’s Health Defense.

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«Influencer» per genitori condannata per abusi su minori

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Una madre americana di sei figli, i cui consigli online sui genitori hanno attirato più di due milioni di abbonati su YouTube, è stata condannata il mese scorso ad almeno quattro anni di carcere con l’accusa di aggravamento di abusi su minori.

 

Ruby Franke, 42 anni, che gestiva il canale YouTube «8 Passengers», ora cancellata, è stata arrestata lo scorso agosto nello stato americano dello Utah quando suo figlio dodicenne malnutrito è scappato dalla casa di un’altra donna, Jodi Hildebrandt, 54 anni, per chiedere cibo e acqua a un vicino.

 

Il bambino era stato legato con nastro adesivo e aveva ferite aperte visibili a causa dell’essere stato legato con una corda, secondo i documenti della polizia. Hildebrandt, con il quale Franke collaborava in un’impresa commerciale separata, è stata condannata alla stessa pena detentiva di quattro pene da uno a 15 anni ciascuna.

 

Entrambe si erano dichiarate colpevoli a dicembre delle accuse di abuso aggravato di secondo grado su minori.

 

 

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Scusandosi con i suoi figli dopo la sua condanna, Franke ha detto di aver «creduto che l’oscurità fosse luce e che il giusto fosse sbagliato. Farei qualsiasi cosa al mondo per voi. Ho preso da voi tutto ciò che era tenero, sicuro e buono». Nella sua stessa dichiarazione, la Hildebrandt ha detto che spera che i bambini possano «guarire fisicamente ed emotivamente».

 

Durante il processo dell’anno scorso, il pubblico ministero Eric Clarke ha detto alla corte che due dei figli di Franke erano stati costretti a vivere in un «ambiente simile a un campo di concentramento» e gli erano stati «regolarmente negati cibo, acqua, letti in cui dormire e praticamente ogni forma di divertimento».

 

 

La Franke aveva creato il suo canale YouTube «8 Passengers» nel 2015 e l’estate scorsa aveva accumulato 2,3 milioni di abbonati, molti dei quali attratti dai video della vita familiare suburbana di Franke.

 

Tuttavia, alcuni spettatori si sono preoccupati nel 2020 quando uno dei suoi figli ha detto in un video che aveva dormito su un pouf per sette mesi. Altri video descrivevano Franke che tratteneva il cibo dai suoi figli e «annullava» il Natale come punizione.

 

Il canale YouTube «8 Passengers» è stato cancellato nel 2022, lo stesso anno in cui la Franke si era separata dal marito Kevin.

 

Nell’ambito di un patteggiamento, Hildebrandt – che ha collaborato con Franke in una serie di video di «life coaching» – ha ammesso di essere a conoscenza degli abusi sui minori e di aver costretto uno dei figli di Franke a «saltare più volte in un cactus».

 

Ha aggiunto che Franke aveva detto ai suoi figli che erano «malvagi e posseduti» e dovevano «pentirsi».

 

In una dichiarazione rilasciata dal suo avvocato prima del processo l’anno scorso, Kevin Franke ha chiesto che fosse inflitta la pena massima al suo ex partner per l’abuso «orribile e disumano» dei suoi figli.

 

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Immagine screenshot da YouTube

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