Internet
Uomo britannico arrestato per post sui social media contenenti «retorica anti-establishment»

La BBC riferisce che un uomo di 40 anni è stato arrestato e incriminato penalmente per post sui social media contenenti «retorica anti-establishment». Trattandosi di un accusa piuttosto generica, si tratta di un salto avanti rispetto alla repressione online avviata dal governo Starmer, che quantomeno al principio diceva di voler colpire le istigazioni online alla violenza.
L’utente Wayne O’Rourke è l’ultimo esempio dell’ondata di isteria autoritaria che ha avuto ripercussioni sulla libertà di parola nel Regno Unito in seguito alle recenti rivolte contro l’immigrazione di massa.
Secondo la polizia del Lincolnshire, O’Rourke è stato arrestato domenica in relazione a «post pubblicati da un account di social media».
«Il tribunale di Nottingham ha appreso che i post contenevano presunti contenuti anti-musulmani e anti-establishment», riporta la BBC .
O’Rourke aveva circa 100.000 follower su X e aveva previsto il suo arresto giorni prima.
When I’m inevitably arrested for having an opinion and they ask if I speak English I’ll just say no, and they will let me go
— Sick Of It ???????????????????????????????? (@WayneGb88) August 11, 2024
Iscriviti al canale Telegram
Quindi, a quanto pare, pubblicare «retorica anti-establishment» nel Regno Unito è sufficiente per farti arrestare.
Il rapporto non fornisce dettagli specifici su cosa abbia effettivamente pubblicato il criminale del pensiero, ma avrebbe «presumibilmente espresso sostegno per le recenti rivolte e offerto consigli su come rimanere anonimi ai suoi 90.000 follower».
Domani O’Rourke comparirà alla Lincoln Crown Court per rispondere delle accuse di «pubblicazione online di materiale scritto per incitare all’odio razziale».
Come riportato da Renovatio 21, un uomo di 61 anni nel Regno Unito è stato condannato a 18 mesi di carcere per essersi unito a coretti contro l’islamizzazione del Paese e contro gli agenti di Polizia («non siete più inglesi», avrebbe detto) durante una protesta fuori dal 10 di Downing Street, tradizionale residenza del primo ministro del Regno Unito in carica.
Sono stati riportati casi in cui le dichiarazioni online di persone che non hanno mai preso parte a rivolte hanno portato a condanne al carcere. Un altro uomo è stato imprigionato per 2 mesi semplicemente per aver postato su Facebook le parole «in arrivo in una città vicino a te» insieme a immagini di uomini musulmani. Anche la moglie di un politico locale è stata arrestata per un tweet.
Pure il semplice retweet ora per il potere britannico è considerabile come reato.
Come riportato da Renovatio 21, Gran Bretagna è ora l’incubatore del nuovo totalitarismo in dirittura di arrivo, una tirannia fatta di psicopolizia, biosorveglianza e violenza gratuita sulle strade ad opera delle bande immigrate lasciate impunite e pure finanziate dall’autorità nell’ambito del programma di installazione dell’anarco-tirannia.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Internet
Macron minaccia di vietare l’uso dei social ai minorenni

Sostieni Renovatio 21
C’est une recommandation des experts de la commission écrans : je porte l’interdiction des réseaux sociaux avant 15 ans. Les plateformes ont la possibilité de vérifier l’âge. Faisons-le.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) June 10, 2025
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Internet
Pornhub sospeso in Francia, VPN alle stelle

I servizi di rete privata virtuale (VPN) hanno registrato un forte aumento della domanda in Francia dopo che Pornhub e diversi altri siti web per adulti hanno sospeso l’accesso agli utenti del Paese. La decisione anticipa l’entrata in vigore delle normative francesi che impongono alle piattaforme per adulti di implementare sistemi di verifica dell’età.
Aylo Freesites, proprietaria di Pornhub, Redtube e YouPorn, ha iniziato a limitare l’accesso mercoledì, reindirizzando i visitatori a un messaggio di protesta contro le misure, sostenendo che mettono a repentaglio la privacy degli utenti e non riescono a tenere i minori lontani dalle sue piattaforme. Un rappresentante ha dichiarato all’AFP che l’avviso spiega «quanto sia pericolosa, quanto potenzialmente lesiva della privacy e quanto inefficace la legge francese».
Giovedì, ProtonVPN ha segnalato un aumento del 1.000% delle registrazioni entro 30 minuti dall’entrata in vigore della sospensione. In un post su X, l’azienda ha affermato che l’impennata è stata maggiore di quella seguita ai tentativi di vietare TikTok negli Stati Uniti.
Sostieni Renovatio 21
Anche NordVPN ha segnalato un aumento significativo della domanda. Un portavoce ha dichiarato a Politico che il servizio ha registrato un aumento del 170% nell’utilizzo, affermando che picchi di questo tipo sono comuni «ovunque le libertà digitali siano minacciate o i contenuti siano censurati».
Secondo la società di monitoraggio Top10VPN, la domanda complessiva di VPN in Francia è aumentata del 334% il 4 giugno, rispetto alla media dei 28 giorni precedenti.
La Francia ha fissato al 7 giugno la scadenza per conformarsi a una legge del 2023 che impone ai siti web per adulti di adottare controlli «robusti» sull’età per impedire ai minori di accedere a materiale esplicito. I siti che non si conformano potrebbero incorrere in multe o essere bloccati completamente in Francia.
Il sistema francese prevede l’utilizzo di software di verifica di terze parti che confermano l’età dell’utente senza raccogliere dati personali. Tuttavia, Aylo ha sostenuto che gli strumenti esistenti sono inaffidabili o presentano ancora rischi per la privacy.
Il rabbino Solomon Friedman, vicepresidente di Ethical Capital Partners, società proprietaria di Aylo, ha affermato che il settore ha invece bisogno di soluzioni sicure a livello di dispositivo. «Google, Apple e Microsoft hanno tutte questa funzionalità integrata nei loro sistemi operativi», ha affermato.
Secondo i dati di Aylo, nel 2024 la Francia è stata la seconda fonte di traffico di Pornhub dopo gli Stati Uniti.
I funzionari francesi hanno difeso le misure, definendole necessarie per proteggere i minori. Il ministro con delega Aurore Berge ha affermato che le piattaforme hanno scelto di abbandonare il progetto e ha sostenuto che la loro assenza avrebbe ridotto i contenuti «violenti, degradanti e umilianti» accessibili ai minori.
Aiuta Renovatio 21
Oltre a Spagna e Grecia, anche la Francia ha sollecitato misure a livello UE mirate a piattaforme come Facebook e X, sottolineando la mancanza di un efficace controllo dell’età.
Pornhub aveva lasciato la Russia dopo l’avvio della guerra ucraina, scatenando la gioia di osservatori come il sacerdote ortodosso padre Andrej Tkachev.
Come riportato da Renovatio 21, l’Unione Europea due settimane fa ha annunziato l’indagine sui quattro maggiori siti porno, tra cui Pornhub, perché sospettati di aver violato le norme, tra cui quelle per la protezione dei minori dall’esposizione alla pornografia online. Tuttavia, appena dietro, è possibile vedere lo sforzo di Bruxelles per trovare un nuovo strumento di introduzione del portafoglio digitale UE, la più grande minaccia alla nostra libertà.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine focal photo di via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
Internet
Tribù amazzonica fa causa al New York Times: «non siamo porno-dipendenti»

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Immigrazione2 settimane fa
Remigrazione, fondamento del futuro dell’Europa e della civiltà
-
Persecuzioni2 settimane fa
Serie Apple TV raffigura la profanazione della Santa Eucaristia, e si prende gioco della Presenza Reale
-
Geopolitica2 settimane fa
La Russia risponde con un attacco a Kiev
-
Salute2 settimane fa
I malori della 23ª settimana 2025
-
Pensiero1 settimana fa
Referendum sul divorzio 2025: quello di sindacati e compagni dalla realtà
-
Occulto1 settimana fa
Donna e bambina trovate cadaveri a Villa Pamphilj. Luogo di messe nere e politica COVID
-
Pensiero4 giorni fa
La metamorfosi di Trump tra l’Iran e Israele: spietata, sanguinaria arte del deal
-
Sport e Marzialistica2 settimane fa
La Russia bandita dall’hockey su ghiaccio alle Olimpiadi di Cortina 2026