Reazioni avverse
Un numero «insolitamente elevato» di calciatori stanno crollando in campo: la lista del quotidiano tedesco

Il quotidiano tedesco Berliner Zeitung ha pubblicato un articolo riguardo al «numero insolitamente elevato di calciatori professionisti e dilettanti è crollato di recente» sui campi di giuoco.
Il titolo del pezzo, «Rätselhafte Herzerkrankungen im Fußball» si traduce come «Sconcertanti malattie cardiache nel calcio».
L’articolo evidenzia il notorio caso di Sergio Agüero, l’attaccante 33enne del Barcellona che di recente ha dovuto ritirarsi da una partita dopo 41 minuti per vertigini e difficoltà respiratorie.
L’articolo del Berliner Zeitung elenca un gran numero di casi recenti di calciatori che hanno avuto problemi cardiaci o sono crollati in campo, portando in alcuni casi alla morte
L’articolo elenca un gran numero di casi recenti di calciatori che hanno avuto problemi cardiaci o sono crollati in campo, portando in alcuni casi alla morte.
«Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi si sono ripetute situazioni di emergenza» scrive il giornale della capitale tedesca, che mette in fila i casi, con tanto di link a profusione:
- Partita sospesa per arresto cardiaco dell’arbitro in una partita del Lauber SV (distretto di Donauwörth)
- Un calciatore diciassettenne del JSG Hoher Hagen deve essere rianimato ad Hannoversch Münden durante la partita.
- Il giocatore dilettante del Gifhorn Marvin Schumann deve essere rianimato dopo un arresto cardiaco.
- Un assistente arbitro di una partita della Kreisliga Augsburg a Emersacker sviene per problemi cardiaci.
- Un giocatore della lega distrettuale della SpVgg. Olde II deve essere rianimato dal suo avversario.
- Un giocatore del Birati Club Münster sviene in una partita di campionato regionale contro l’FC Nordkirchen II.
- Il calciatore diciassettenne Dylan Rich muore per un attacco di cuore durante una partita in Inghilterra
.
- L’allenatore dei portieri dell’SV Niederpöring ha un attacco di cuore dopo un allenamento.
- Lucas Surek (24) del club BFC Chemie Lipsia è fuori a causa di un sospetto disturbo del muscolo cardiaco.
- Kingsley Coman (25) dell’FC Bayern Monaco deve subire un intervento chirurgico al cuore dopo un’aritmia cardiaca.
- L’allenatore Dirk Splitsteser di SG Traktor Divitz crolla morto in disparte.
- Rune Coghe (18) del club belga Eendracht Hoglede (Belgio) ha un attacco di cuore durante una partita.
- Alla gara di qualificazione ai Mondiali femminili Germania-Serbia a Chemnitz, un giudice di linea inglese con problemi cardiaci deve essere portato fuori dal campo.
- Il caposquadra Dietmar Gladow di Thalheim (Bitterfeld) subisce un infarto fatale prima di una partita.
- Il 53enne allenatore di calcio Antonello Campus crolla morto mentre si allenava con la sua squadra giovanile in Sicilia.
- Anil Usta del VfB Schwelm (Ennepetal) crolla in campo per problemi cardiaci.
- Dimitri Liénard dell’FC Strasbourg sviene per problemi cardiaci in una partita di Ligue 1.
- Diego Ferchaud (16) dell’ASPTT Caen ha avuto un arresto cardiaco in una partita di campionato U-18 a Saint-Lô.
- Il calciatore belga Jente Van Genechten (25) ha avuto un arresto cardiaco nelle prime fasi di una partita di coppa.
- Il calciatore dilettante belga Jens De Smet (27) di Maldegem viene improvvisamente colpito da un infarto durante la partita e muore poco dopo in ospedale.
- Un calciatore di 13 anni del club Janus Nova di Saccolongo (Italia) è svenuto sul campo per un arresto cardiaco.
- Andrea Astolfi, il direttore sportivo del Calcio Orsago (Italia), soffre di un infarto dopo il ritorno dall’allenamento. Muore all’età di 45 anni.
- Abou Ali (22) sviene per un arresto cardiaco durante una partita a due livelli in Danimarca.
- Fabrice N’Sakala (31) del Besiktas Istanbul sviene sul campo senza alcuna azione dell’avversario
La lista, come visibile, è parziale e comprende solo il calcio, sia pure in una grande varietà di Paesi, compresa l’Italia.
«L’articolo della Berliner Zeitung non specula sul fatto che le reazioni dei vaccini COVID abbiano qualcosa a che fare con l’eruzione di collassi e problemi cardiaci»
«L’articolo della Berliner Zeitung non specula sul fatto che le reazioni dei vaccini COVID abbiano qualcosa a che fare con l’eruzione di collassi e problemi cardiaci» scrive Summit News.
Non c’è alcuna prova della correlazione con il vaccino, tuttavia molti puntano il dito sul siero anti-COVID, che sempre più robustamente è sospettato di provocare miocarditi nei ragazzi giovani e sportivi.
Come riportato da Renovatio 21, recentemente si è avuto in diretta TV il caso del centrocampista islandese Emil Pálsson, il quale è crollato sul campo di calcio dopo aver subito un arresto cardiaco durante una partita in Norvegia lo scorso lunedì.
«Stessa situazione di Christian Eriksen. Palsson è crollato e la sua crisi è stata subito evidente» aveva scritto il blogger Alex Berenson, riferendosi al caso del calciatore danese crollato in campo improvvisamente durante una partita degli Europei 2020. A Eriksen è stato successivamente impiantato un dispositivo defibrillatore cardioverter, una sorta di pacemaker»..
Come riportato da Renovatio 21, vi sono stati cali di performance da parte di atleti che, dopo il vaccino, non hanno potuto accedere alle Olimpiadi di Tokyo per scarso rendimento sportivo. È il caso del velocista francese Christophe Lemaitre, bronzo nei 200 ai Giochi di Rio, l’atleta che doveva rappresentare la Francia ai Giochi di Tokyo. «Non ha senso andare ai Giochi per essere eliminato nei playoff», aveva detto Thierry Tribondeau, uno dei suoi allenatori.
Anche degli atleti belgi hanno ammesso che dopo il vaccino le prestazioni sono diminuite. «Non eravamo affatto stati informati che un calo delle prestazioni ha accompagnato il processo di vaccinazione »ha dichiarato l’allenatore Jacques Borlée.
La scorsa estate, due giocatrici di cricket delle Indie occidentali, Chinelle Henry e Chedean Nation, sono crollate in campo durante una seconda partita con il Pakistan. Delle vaccinazione delle due invece c’è prova fotografica usata come propaganda vaccinista.
Rimanendo in ambito femminile, aveva fatto scalpore il caso della pallavolista veneta Francesca Marcon, che ha sviluppato una pericardite dopo il vaccino, gettando alle ortiche almeno la prima parte della stagione. «Ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino, chi paga il prezzo di tutto questo?» chiese in un post polemico la bella schiacciatrice veneta.
Venendo al calcio italiano, a Pedro Obiang, 29 anni, centrocampista del Sassuolo, lo scorso agosto erano stati diagnosticati un focolaio di broncopolmonite e miocardite a pochi giorni dal vaccino anti-COVID. «Nessuno può dire se sia una miocardite da COVID-19 e neanche se sia da vaccino. Le interpretazioni, valutazioni, le ricerche sull’eziologia lasciano il tempo che trovano. Nessuno può darci la risposta» aveva dichiarato il direttore sanitario della squadra.
L’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) lo scorso luglio aveva comunicato che «dopo la vaccinazione con i Vaccini mRNA anti COVID-19 Comirnaty [Pfizer, ndr] e Spikevax [Moderna, ndr] sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite. I casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile».
Pochi giorni fa la Svezia ha bloccato la somministrazione del vaccino Moderna ai giovani citando come causa proprio le miocarditi. Anche i vicini nordici Danimarca, Finlandia, Norvegia e Islanda hanno sospeso alcune vaccinazioni sui giovani a causa del rischio di infiammazione cardiaca come potenziale effetto collaterale.
Reazioni avverse
35 australiani sono morti durante il «giorno zero» della vaccinazione anti-COVID

Documenti recentemente pubblicati nell’ambito della legge australiana sulla libertà di informazione (FOI) e ottenuti dal Canberra Daily suggeriscono che il pubblico sia stato tratto in inganno riguardo al numero ufficiale di persone decedute a causa dell’iniezione di COVID.
Nello specifico, 35 persone in Australia sarebbero morte lo stesso giorno in cui sono state vaccinate – il cosiddetto «giorno zero» – ma non sarebbero state aggiunte alle statistiche ufficiali sui decessi, che affermano che solo 14 persone in totale sono morte a causa del vaccino COVID in Australia. In totale, si ritiene che migliaia di australiani siano probabilmente morti a causa dell’iniezione e l’aumento del numero di decessi in eccesso indica stime molto più elevate.
«Contrariamente a quanto si crede, i documenti dimostrano che la TGA (Therapeutic Goods Administration) non indaga a fondo su ogni decesso segnalato al DAEN (un database di sorveglianza sulla sicurezza). Questo vale anche per i casi in cui le persone sono decedute lo stesso giorno in cui hanno ricevuto il vaccino anti-COVID», ha scritto il sito Daily Sceptic.
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«Il Canberra Daily può rivelare che, su 35 segnalazioni di australiani i cui decessi si sono verificati lo stesso giorno della vaccinazione anti-COVID, la TGA ha completato una valutazione di causalità solo per 24. Per i restanti 11 decessi non era disponibile alcun rapporto di valutazione di causalità. Inoltre, nemmeno uno di questi 35 decessi del “giorno zero” è stato segnalato al Vaccine Safety Investigation Group (VSIG), un gruppo di esperti che dovrebbe essere convocato per gli eventi avversi più gravi successivi alla vaccinazione (AEFI), in particolare quelli che hanno il potenziale di alterare il rapporto beneficio-rischio di un vaccino o di minacciare la fiducia del pubblico nella sicurezza dei vaccini».
L’organismo australiano di controllo sulla sicurezza dei farmaci, TGA, ha dichiarato al Canberra Daily di non aver escluso un nesso causale tra la stragrande maggioranza dei decessi segnalati e la vaccinazione contro il COVID».
«Tutti i decessi segnalati sono considerati dall’ente regolatore come potenzialmente collegati alla vaccinazione, nonostante le regolari dichiarazioni pubbliche insinuino il contrario», scrive ancora il Daily Sceptic. Il numero estremamente basso di 14 decessi ufficiali dovuti al vaccino COVID in Australia si basa su dati che non sono stati completamente analizzati.
«I continui resoconti che affermano che solo 14 decessi sono stati collegati a questi vaccini sembrano un commento molto fuorviante, se non si analizzano in modo adeguato tutti gli altri mille e più decessi», ha affermato la dottoressa Suzanne Niblett, la ricercatrice che ha scoperto i 35 decessi nel giorno zero.
Mentre 35 persone sarebbero morte il giorno in cui hanno ricevuto l’iniezione, il 39 percento dei decessi successivi all’iniezione si è verificato entro una settimana dalla vaccinazione e l’86% entro sei settimane, il che indica una relazione temporale.
«La temporalità è una componente fondamentale per valutare se esiste un nesso causale tra un farmaco e un evento avverso», ha affermato il dott. Niblett.
Per quanto riguarda la causalità, il 73 percento delle segnalazioni di decessi dovuti al vaccino COVID in Australia è stato redatto da professionisti sanitari o dipartimenti sanitari statali o territoriali, il che indica che cause come, ad esempio, incidenti stradali non alterano il numero di decessi dovuti al vaccino.
«Tutti i decessi segnalati alla TGA vengono attentamente esaminati per valutare se i vaccini possano aver causato o contribuito all’esito fatale. Questa revisione considera la solidità delle prove disponibili. Non è progettata per determinare se un evento non sia correlato, ma piuttosto se le condizioni cliniche che hanno portato a un esito fatale rappresentino un segnale di sicurezza emergente per il vaccino», ha dichiarato un portavoce della TGA al Canberra Daily. «È importante sottolineare che la causa del decesso è determinata dai medici legali e dai medici curanti, non dalla TGA».
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato il Senato australiano ha avviato un’inchiesta sui morti in eccesso dopo la vaccinazione COVID.
Come ha già avuto modo di scrivere Renovatio 21, l’Australia raggiunse livelli mostruosità durante il biennio pandemico, quando lo Stato praticò una repressione ferale contro la sua popolazione, con la violenza delle forze dell’ordine portata – e autorizzata – fin dentro le automobili e persino le case delle famiglie, e ordini che proibivano baci e abbracci a capodanno, i regali di Natale, e perfino le conversazioni, nonché gli abbracci tra nonni e nipoti, con i non vaccinati definiti dalle autorità sanitarie come «infelici» e «soli» per tutta la loro vita, e bambini che venivano aggrediti dalla polizia.
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Nuovo studio collega i vaccini anti-COVID a un rischio maggiore di miocardite, ictus e malattie arteriose

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Bambina muore dopo aver ricevuto 6 iniezioni per 12 vaccini

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
L’infermiera che ha somministrato le iniezioni ha affermato che Sa’Niya, una bambina di 1 anno, ne aveva bisogno per recuperare le vaccinazioni saltate alla visita dei 6 mesi, una raccomandazione comune ma potenzialmente pericolosa, secondo i pediatri intervistati da The Defender.
Circa 12 ore dopo che alla piccola Sa’Niya di 1 anno sono state somministrate sei iniezioni per 12 vaccini durante una visita di controllo, la bambina è morta. Sa’Niya, che aveva appena compiuto 1 anno l’11 marzo, ha ricevuto le iniezioni il 26 marzo alle 16:00 circa, presso il Golisano Children’s Hospital Pediatric Practice di Rochester, New York, secondo la madre della bambina, Shanticia Nelson.
L’infermiera che ha somministrato le iniezioni ha affermato che Sa’Niya ne aveva bisogno per recuperare le vaccinazioni saltate alla visita dei 6 mesi, una raccomandazione comune ma potenzialmente pericolosa, secondo diversi pediatri intervistati da The Defender.
Nelson, suo marito Kayon Carter e la nonna di Sa’Niya, Latricia Hanley, hanno raccontato la storia della morte di Sa’Niya in un’intervista con la direttrice del programma CHD.TV, Polly Tommey.
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«Sa’Niya era una bambina felice», ha detto Nelson. «Era felice e amava suo padre. Tutto era “dada”».
Secondo le note della visita, a Sa’Niya sono state somministrate sei iniezioni contenenti 12 vaccini, tra cui: «DTap/Hep B/IPV (Pediarix), HiB/Acthib/Hiberix, vaccino antipneumococcico 20-valente Conj, Varicella (comunemente nota come varicella), MPR ed epatite A».
Le è stato somministrato anche del fluoruro di sodio come trattamento per i denti.
Nelson ha detto di aver detto all’infermiera che era a disagio che Sa’Niya ricevesse così tante punture contemporaneamente. Secondo Hanley, l’infermiera si è arrabbiata e ha detto a Nelson: «Ha bisogno di queste punture. Devi fargliele queste punture».
L’infermiera non ha mai spiegato i 12 diversi vaccini e non ha mai menzionato i possibili effetti collaterali dei vaccini, come convulsioni e morte.
Sa’Niya era una bambina generalmente sana. Tuttavia, il giorno in cui ha ricevuto le punture, aveva «un po’ di tosse e il naso che cola», ha detto Nelson. Secondo le note mediche della visita, Sa’Niya aveva anche un po’ di eczema, dermatite da pannolino e stitichezza.
«Voglio solo riavere indietro la mia bambina»
Nel giro di poche ore dopo aver ricevuto le punture, gli occhi di Sa’Niya si sono rovesciati e ha iniziato a schiumare dalla bocca. La polizia «è finita per arrivare», ha detto Nelson. Le hanno detto che sembrava che Sa’Niya avesse avuto una piccola crisi epilettica ma che stava respirando bene.
Nelson ha ricordato che la polizia disse: «non dovete portarla in ospedale, ma se volete portarla in ospedale per assicurarvi che stia bene, potete farlo».
Nelson sapeva che c’era qualcosa di seriamente sbagliato in Sa’Niya. «Ho guardato la mia bambina e ho detto, “No, la mia bambina non sta bene… questa non è mia figlia. Mia figlia è attiva. Appena la si prende in braccio, è attiva”».
Ma quando Nelson la prese in braccio in quel momento, Sa’Niya «è rimasta lì sdraiata… i suoi occhi vagavano. Non rispondeva più quando la chiamavo per nome come faceva prima».
Un’ambulanza ha portato Sa’Niya al Saint Vincent Hospital di Lake Erie, Pennsylvania, dove i dottori hanno iniziato a sottoporla a degli esami. Hanno detto a Nelson che sembrava che Sa’Niya avesse avuto quattro crisi convulsive quando è arrivata in ospedale.
Nelson ha lasciato la stanza dell’ospedale per portare dentro il marito e i due figli più grandi.
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I genitori e i bambini più grandi non erano nella sala d’attesa da più di due minuti quando un’infermiera disse a Nelson: «mi dispiace, ma sua figlia è molto malata… in questo momento è in arresto cardiaco».
A Nelson fu detto che il cuore di Sa’Niya non rispondeva alla RCP e che il suo livello di zucchero nel sangue era superiore a 700.
Il personale dell’ospedale ha continuato la RCP per circa 40 minuti. Hanno detto: «controlleremo il polso ancora una volta e se non c’è più polso, è morta».
Nelson ha detto: «hanno controllato e non aveva quel polso».
Ciò è accaduto intorno alle 4 del mattino del 27 marzo, ha detto Nelson a The Defender. «Voglio solo indietro la mia bambina», ha detto Nelson. «Nessuna somma di denaro in questo mondo può sostituire la mia bambina… Voglio giustizia per la mia bambina».
Nelson, Carter e Hanley hanno dichiarato nella loro intervista a CHD.TV che sperano che ciò che è successo a Sa’Niya non accada mai più a nessun altro bambino.
Hanno incoraggiato i genitori a svolgere le proprie ricerche anziché affidarsi al personale medico per ottenere un consenso informato sui rischi della vaccinazione.
«Non fate fare le iniezioni ai vostri figli», ha detto Nelson. «Fatevi delle domande. Prima che vi facciano qualcosa, fate delle domande perché vi prometto che non vi diranno tutto».
Non è raro che vengano effettuate più iniezioni durante la visita medica di controllo dopo un anno
La dottoressa Liz Mumper, pediatra, ha affermato che è «tragico che un bambino sano sia morto subito dopo aver ricevuto più vaccini». Ma sfortunatamente, non è così raro come si potrebbe pensare.
Storicamente, l’Accademia americana di pediatria (AAP) ha «incoraggiato i medici a cogliere ogni opportunità per aggiornare i bambini sui vaccini», ha affermato Mumper.
Non era d’accordo con le affermazioni secondo cui tutti i bambini possono sopportare molti vaccini somministrati contemporaneamente. Ha affermato:
«In particolare, alcuni bambini non hanno la funzionalità epatica o la capacità di disintossicazione per gestire un carico cumulativo di alluminio. I vaccini stressano i mitocondri, le centrali elettriche della cellula. Alcuni bambini non hanno una riserva mitocondriale sufficiente per tollerare lo stress ossidativo di più vaccini nello stesso giorno».
Come riportato in precedenza da The Defender, le cliniche pediatriche possono ricevere molteplici incentivi finanziari per la somministrazione di vaccini. Ad esempio, le compagnie assicurative possono offrire ai pediatri dei pagamenti bonus per aver raggiunto determinati parametri di riferimento, come avere circa l’80% dei pazienti completamente vaccinati entro i 2 anni.
L’AAP non ha risposto immediatamente quando The Defender ha chiesto quanto sia comune per i pediatri effettuare vaccinazioni di recupero (ad esempio somministrare ulteriori iniezioni a un bambino di 1 anno perché ha saltato le vaccinazioni del 6° mese) e se l’AAP continua a incoraggiare questa pratica.
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Visita di 1 anno «la visita più pericolosa di tutte»
Altri tre pediatri, i dottori Renata Moon, Paul Thomas e Lawrence Palevsky, hanno dichiarato al Defender che non è poi così raro somministrare più vaccini a neonati e bambini per «recuperarli».
«La morte di un bambino è una tragedia assoluta», ha detto Moon. Ha detto a The Defender:
«I vaccini di recupero vengono somministrati regolarmente nella maggior parte degli studi. I genitori devono comprendere chiaramente i rischi e i benefici di ogni singola iniezione e i rischi di somministrarle in diverse combinazioni tutte in una volta».
«Abbiamo bisogno di un sistema sanitario pubblico di cui possiamo fidarci e che agisca solo nel migliore interesse dei bambini della nostra nazione, e non nel migliore interesse delle tasche delle grandi aziende farmaceutiche».
Il dott. Paul Thomas, pediatra in pensione formatosi a Dartmouth, ha affermato che è «molto comune» per i pediatri tentare di aggiornare neonati e bambini sui vaccini. «Questo viene fatto di routine a tutte le visite di controllo».
Alla maggior parte dei neonati vengono somministrati potenzialmente circa nove vaccini durante la visita di controllo del primo anno di vita, se il medico segue il programma di vaccinazione per bambini e adolescenti dei Centers for Disease Control and Prevention ( CDC ).
Thomas ha affermato: «la visita di controllo annuale è diventata la più pericolosa di tutte, soprattutto se a somministrare il vaccino anti-COVID sono i pediatri».
Il programma del CDC raccomanda che i bambini di 12 mesi ricevano: una terza dose del vaccino contro l’epatite B, una terza o quarta dose del vaccino contro l’Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), una quarta dose del vaccino pneumococcico, la terza dose del vaccino contro la poliomielite, una o più dosi del vaccino COVID-19, una o due dosi del vaccino antinfluenzale, una dose del vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR), una dose del vaccino contro la varicella e una dose del vaccino contro l’epatite A.
I medici possono anche decidere di somministrare una dose del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale.
Thomas, autore di “Vax Facts : What to Consider Before Vaccinating at All Ages & Stages of Life, ha affermato che nel capitolo sulla sindrome della morte improvvisa del lattante, o SIDS, le morti infantili si verificano subito dopo la vaccinazione, con il 78,3% (dati combinati di sei studi) che muore nella prima settimana dopo la vaccinazione.
«I vaccini stanno uccidendo i nostri bambini», ha continuato Thomas. «Ci sono dati che mostrano che per ogni vaccino nel programma infantile, il bambino ha più probabilità di morire a causa del vaccino che per la malattia che il vaccino copre».
Ha aggiunto:
«Quando capisci che i vaccini non sono mai stati testati con un placebo salino appropriato, che i dati sulla sicurezza vengono raccolti solo per pochi giorni, settimane o mesi e che non prendono mai in considerazione tutti i risultati sulla salute, inizi a capire che i genitori dovrebbero riflettere attentamente su ciò che stanno per mettere nel corpo dei loro figli.
«Quando si è danneggiati, non si può fare causa a nessuno o a nessuna azienda. Tutti i soggetti coinvolti sono protetti dal National Childhood Vaccine Injury Act del 1986».
«Pochi, se non nessuno, pediatri capiscono che i vaccini possono causare danni o lesioni»
Il dottor Lawrence Palevsky ha anche affermato che è «molto comune» che i pediatri eseguano in una sola visita pediatrica tante vaccinazioni di recupero quante ne ha ricevute Sa’Niya.
«Pochi, se non nessuno, pediatri capiscono che i vaccini possono causare danni o lesioni», ha detto. «Non sanno nemmeno che la sicurezza e l’efficacia della somministrazione di più vaccini contemporaneamente, per la maggior parte, non sono mai state studiate».
Angela Wulbrecht, un’infermiera che fa parte del consiglio di amministrazione della Vaccine Safety Research Foundation, ha sottolineato la stessa cosa. «Ho la sensazione che ai genitori non venga dato un vero consenso informato sul fatto che queste cose possano accadere».
Wulbrecht sta aiutando la famiglia di Sa’Niya a compilare un rapporto sul Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) per la sua morte. Il VAERS è co-gestito dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti e dal CDC.
Wulbrecht sta anche collaborando con la famiglia per assicurarsi che venga effettuata un’autopsia indipendente di Sa’Niya, in modo che la sua famiglia possa disporre di informazioni complete e accurate sui meccanismi biologici che hanno causato la sua morte.
Il dottor Jacob Puliyel, primario di pediatria presso lo St. Stephens Hospital di Delhi, in India, ha definito «chiaramente eccessivo» somministrare 12 vaccini durante una sola visita.
Puliyel ha affermato: «a questo bambino sono stati somministrati 12 vaccini, mentre anche cinque vaccini sono associati a morti improvvise».
Nel 2018, Puliyel e i suoi colleghi hanno pubblicato un articolo sottoposto a revisione paritaria che suggeriva un collegamento tra SIDS e un vaccino pentavalente. Secondo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, il vaccino pentavalente protegge da cinque malattie: difterite, pertosse, tetano, epatite B e Hib.
Nel 2017, Puliyel e i suoi colleghi hanno anche pubblicato i risultati di un collegamento tra la SIDS e un vaccino esavalente che agisce contro la difterite, il tetano, la pertosse acellulare, l’epatite B, la poliomielite inattivata e il vaccino contro l’Haemophilus influenzae di tipo B.
Puliyel ha affermato: «i genitori devono essere informati di questi rischi e si spera che la FDA statunitense indaghi su questi report e informi il pubblico. I dottori hanno bisogno di una guida chiara sui pericoli».
Suzanne Burdick
Ph.D.
© 31 marzo 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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