Reazioni avverse
Un Comune sospende i vaccini per i bambini a seguito dell’infarto di una bambina di 10 anni dopo l’iniezione

Una città del Brasile ha interrotto immediatamente i vaccini per i giovani dopo che una bambina di 10 anni ha subito un infarto poche ore dopo la sua prima iniezione del siero mRNA.
L’incidente è avvenuto la scorsa settimana a Lençóis Paulista, uno comune di San Paolo noto anche come «la capitale mondiale dei vaccini » a causa del suo tasso di vaccinazione estremamente alto tra gli adulti.
La bimba, L.P., aveva 10 anni e si era sottoposta all’iniezione anti COVID il 18 gennaio. Vi sono foto sui social che hanno immortalato il momento.
«Secondo suo padre, la bambina di 10 anni ha subito cambiamenti nella frequenza cardiaca ed è crollata inaspettatamente»
«Secondo suo padre, la bambina di 10 anni ha subito cambiamenti nella frequenza cardiaca ed è crollata inaspettatamente», riporta il sito TheCovidWorld.com.
«È stata quindi portata d’urgenza in un ospedale privato dove è stato necessario rianimare la bambina di 10 anni».
«Dopo essere stata stabilizzata, Luisa è stata poi trasferita all’ospedale Unimed di Botucatu dove attualmente è ricoverata in terapia intensiva».
In una dichiarazione di follow-up del CVE giovedì che annunciava l’esito di un’indagine, hanno affermato di «escludere l’evento avverso post-vaccinazione nella bambina di 10 anni» e hanno affermato che non c’era «nessuna relazione causale tra la vaccinazione»
A seguito dell’emergenza medica di Luisa, i funzionari del comune di Lençóis Paulista hanno annunciato la reazione avversa del bambino tramite i social media e successivamente hanno ordinato l’interruzione del programma di vaccinazione infantile per 7 giorni, affermando che «la bambina di 10 anni ha subito un infarto 12 ore dopo aver ricevuto la dose pediatrica del vaccino Pfizer».
Secondo quanto riferito , la città ha inviato operatori del dipartimento sanitario per seguire altri 46 bambini che sono stati anche vaccinati.
Come riporta Infowars, una dichiarazione del Centro per la sorveglianza epidemiologica di San Paolo ha condannato la correlazione indicata dai funzionari del comune tra l’infarto del bambino e il vaccino e ha definito la loro ipotesi «frettolosa e irresponsabile».
«Il Centro di sorveglianza epidemiologica (CVE) sta seguendo e analizzerà il caso di Lençóis Paulista. CVE informa che tutti i casi di eventi avversi vengono analizzati da un comitato di esperti prima di qualsiasi conferma. È, quindi, affrettato e irresponsabile affermare che il caso del comune è legato alla vaccinazione. Il più delle volte, i casi di eventi avversi post-vaccinazione sono coincidenti, senza alcuna relazione causale con l’immunizzatore», ha scritto l’ente epidemiologico.
«L’analisi, condotta da più di 10 specialisti, ha evidenziato che il bambino aveva una rara malattia congenita, non nota alla famiglia, che ha innescato il quadro clinico»
In una dichiarazione di follow-up del CVE giovedì che annunciava l’esito di un’indagine, hanno affermato di «escludere l’evento avverso post-vaccinazione nella bambina di 10 anni» e hanno affermato che non c’era «nessuna relazione causale tra la vaccinazione».
«L’analisi, condotta da più di 10 specialisti, ha evidenziato che il bambino aveva una rara malattia congenita, non nota alla famiglia, che ha innescato il quadro clinico», ha affermato l’agenzia.
In Brasile, la scorsa settimana sono iniziate le vaccinazioni per i bambini di cinque anni, nonostante le obiezioni del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che ha espresso preoccupazione contro la vaccinazione di quella fetta di popolazione meno a rischio di morire di COVID.
«Vaccinerai tuo figlio quando la possibilità di morire è quasi zero? Cosa c’è dietro questo? Quali sono gli interessi dei maniaci del vaccino?» ha chiesto il presidente Bolsonaro all’inizio di questo mese.
Come riportato da Renovatio 21, Bolsonaro riguardo al tema delle vaccinazioni infantili ha affrontato lo stesso capo dell’OMS Tedros tre mesi fa Roma, a latere del G20.
🇧🇷 G20 BRAZIL | Bolsonaro questioned the director-general of the WHO, Tedros Adhanom.
Tradução: @legendovideos pic.twitter.com/Z96n6M8OmM
— Maria Laura Assis (@MLauraAssis) November 6, 2021
Nella conversazione con l’etiope, Bolsonaro stigmatizzò la sua stessa incapacità di fermare le vaccinazioni obbligatorie per i bambini. Tedros gli rispose che l’OMS non supportava la somministrazione del vaccino ai bambini.
«Le nostre mani sono legate, la vita dei nostri figli è in gioco», esclamò il presidente brasiliano.
Dopo che il governo brasiliano ha approvato i vaccini per i bambini il mese scorso, Bolsonaro ha dichiarato che non avrebbe vaccinato sua figlia di 11 anni e ha esortato i connazionali a seguire il suo esempio.
Reazioni avverse
Vaccino, 147 miliardi di danno economico, decine di milioni di persone che hanno perso la salute: studio USA

Un nuovo rapporto stima che 26,6 milioni di persone siano rimaste ferite, 1,36 milioni disabili e 300.000 morti in eccesso possano essere attribuite ai danni del vaccino COVID-19 solo nel 2022, che sono costati all’economia quasi 150 miliardi di dollari.
Il rapporto è stato pubblicato dalla società di ricerca Phinance Technologies, fondata e gestita dall’ex portfolio manager di Blackrock Ed Dowd, noto per le sue indagini economiche sui danni del vaccino COVID.
Lo studio ha suddiviso l’impatto dei vaccini in quattro grandi categorie per stimare i costi umani associato al vaccino COVID-19; nessun effetto o asintomatico, coloro che hanno subito lesioni (esito da lieve a moderato), coloro che sono diventati disabili (esito grave) e morte (esito estremo). I dati sulle disabilità e sugli infortuni da vaccino provengono direttamente dal Bureau of Labor Statistics (BLS), mentre i dati sui decessi in eccesso derivano dai dati ufficiali sui decessi negli Stati Uniti tramite due metodi diversi .
«Dobbiamo ricordare che non solo questi raggruppamenti sono un tentativo di caratterizzare diversi livelli di danno dalle inoculazioni, ma non sono statici e potrebbero interagire tra loro», scrive il rapporto. «Ad esempio, potrebbero esserci individui che non hanno avuto effetti visibili dopo la vaccinazione, ma potrebbero comunque essere colpiti».
«Gli individui con lesioni lievi dovute alle inoculazioni potrebbero, nel tempo, sviluppare lesioni gravi fino alla disabilità o un risultato estremo come la morte».
🚨🚨Estimated 2022 US Vaccine Damage Report:
Estimated Human Cost:
✅26.6 million Injuries
✅1.36 million Disabilities
✅300k excess deathsEstimated Economic Cost:
Total: $147.8 Billion
✅Injuries: $89.9 billion
✅Disabilities: $52.2 billion
✅Excess Deaths: $5.6 Billion pic.twitter.com/lfN9SEifXG— Edward Dowd (@DowdEdward) March 28, 2023
Nell’analizzare ciascuna delle categorie di cui sopra, lo studio di Phinance ha utilizzato il tempo di lavoro perso in eccesso assolutoper determinare che il costo economico diretto delle lesioni da vaccino era di 79,5 miliardi di dollari nel 2022 e 52,2 miliardi di dollari per le persone con gravi disabilità.
Per i decessi, Phinance ha utilizzato l’aumento medio annuo assoluto dei decessi in eccesso dal 2021, che era dello 0,05% per la fascia demografica di età compresa tra 25 e 64 anni, pari a 5,6 miliardi di dollari di perdita di produttività.
In totale, hanno riscontrato un «costo economico» totale di 147,8 miliardi di dollari nel 2022 dovuto ai vaccini COVID-19.
Dowd precisa che questi numeri derivano solo dai dati misurabili: casi come la limitata capacità lavorativa di una persona danneggiata da vaccino non è considerata, così come il numero di coloro il cui danno potrebbe manifestarsi solo ora.
«Gli effetti moltiplicatori sono enormi», scrive Dowd.
E se lo sono per gli USA, immaginiamoci cosa possano essere anche per il mezzo miliardi di cittadini dell’Unione Europea.
È strano, perché, alla faccia della difesa della produttività e del lavoro, i sindacati e Confindustria mai si sono trovati così d’accordo come per il green pass e l’obbligo del vaccino che può distruggere i profitti delle aziende e segnare per sempre la salute dei lavoratori.
Militaria
La miocardite in enorme aumento tra i militari USA nel 2021

Secondo dati appena divulgati, il tasso di miocardite nell’esercito americano è aumentato durante il 2021.
Le diagnosi della forma di infiammazione del cuore, sono aumentate del 130,5% nel 2021 rispetto alla media degli anni dal 2016 al 2020, secondo i dati del Defense Medical Epidemiology Database (DMED).
Non si tratta tuttavia di informazioni liberamente consultabili: questi dati sono stati scaricati da una gola profonda e presentati al senatore Ron Johnson, il politico che più di ogni altro è in prima linea riguardo le questioni del vaccino COVID. L’informatore ha scaricato i dati da DMED nel 2023, circa un anno dopo che il Pentagono ha affermato di aver risolto un problema di corruzione dei dati con il sistema sanitario militare.
I dati hanno anche mostrato picchi nelle diagnosi di embolia polmonare (41,2%), disfunzione ovarica (38,2%) e «complicanze e descrizioni mal definite di malattie cardiache» (37,7%).
Come nota la testata americana Epoch Times, dati recentemente divulgati hanno anche mostrato aumenti più elevati rispetto a quanto riportato in precedenza dal Pentagono. I militari, ad esempio, avevano affermato che il tasso di embolia polmonare era aumentato solo del 25,4% nel 2021. Entrambi i tassi erano molto inferiori all’aumento del 468% che era stato tra i picchi scioccanti nelle diagnosi di malattie identificate dagli informatori nel 2022.
Le malattie del sistema nervoso sono aumentate del 9,5% nel 2021, rispetto al 5,7% dichiarato dal Pentagono, secondo i dati degli informatori. L’ipertensione è aumentata del 12,6%, non dell’1,9%. Il cancro ai testicoli è aumentato del 16,3%, non del 3%.
Dopo che i picchi sono stati resi pubblici, i funzionari militari avevano affermato che gli aumenti non erano corretti perché alcune diagnosi negli anni dal 2016 al 2020 non erano state conteggiate.
La miocardite, che alcuni ritengono che in forma migliore può essere causata anche dall’infezione di COVID-19, è una malattia che può portare alla morte. Casi certificati di morti per miocardite da vaccino mRNA si sono avuti sia tra giovani che tra bambini piccoli.
La consapevolezza del ruolo del vaccino nella possibile manifestazione di questa malattia cardiaca, specie nei giovani, è diffusa presso praticamente tutte le istituzioni sanitarie dei Paesi del mondo.
Disturbo fino a poco fa abbastanza raro, abbiamo visto incredibili tentativi di normalizzare la miocardite infantile con spot a cartoni animati.
Come riportato da Renovatio 21, la miocardite nello sport è oramai un fenomeno impossibile da ignorare.
Big Pharma
Il CEO di Moderna «grigliato» dalla commissione del Senato USA

Il CEO di Moderna Stephane Bancel è stato interrogato dal senatore del Kentucky Rand Paul durante un’audizione del Comitato del Senato sugli aumenti dei prezzi del vaccino COVID- 19.
Lo scambio, come sempre nei casi delle audizioni pubbliche, è stato ripreso dalle telecamere. In rete ora circolano molte clip delle domande di Paul al Bancel.
«C’è un maggiore interesse o una maggiore incidenza di miocardite tra i maschi adolescenti dai 16 ai 24 anni dopo aver assunto il vaccino?» chiede il senatore Paul al Bancel.
«In primo luogo, lasciami dire che ci preoccupiamo profondamente della sicurezza e stiamo lavorando a stretto contatto con il CDC e la FDA» Bancel cerca di rispondere.
«Più o meno un sì o un no», interrompe Rand Paul ribadendo la domanda. «C’è una maggiore incidenza di miocardite tra i ragazzi dai 16 ai 24 anni dopo aver fatto il vostro vaccino?»
«I dati che ho mostrato… in realtà, che ho visto, mi dispiace, dal CDC, in realtà hanno dimostrato che c’è meno miocardite per le persone che ricevono il vaccino rispetto a chi riceve l’infezione da COVID» risponde Bancel.
«Stai dicendo che per i maschi di età compresa tra 16 e 24 anni che assumono il vaccino COVID, il loro rischio di miocardite è inferiore rispetto alle persone che contraggono la malattia?» chiede ancora il senatore.
«Questo è quello che ho capito, senatore», ha confermato il capo di Moderna.
«Questo non è vero», ribatte Paul. «E vorrei inserire nel verbale sei articoli sottoposti a revisione paritaria dal Journal of Vaccine, dagli Annals of Medicine che dicono l’esatto contrario di quello che dice lei».
«Ho parlato con il suo presidente proprio la scorsa settimana e ha prontamente riconosciuto, in privato, che sì, c’è un aumento del rischio di miocardite. Il fatto che non si possa dirlo in pubblico è abbastanza inquietante», ha detto il senatore Paul all’amministratore delegato di Moderna.
«Pensa che sia scientificamente corretto imporre tre vaccini per i ragazzi adolescenti?» continua ad incalzare il Paul.
«Spetta ai leader della sanità pubblica decidere» rimbalza il Bancel.
«Ma lo ha affermato più volte. È stato intervistato e ha sostenuto l’efficacia e la sicurezza delle dosi aggiuntive/booster. Sa quando la miocardite è più ricorrente tra questi ragazzi adolescenti? Dopo la seconda dose. Quando ho parlato con il Suo presidente, ha riconosciuto che forse dovrebbe esserci una discussione pubblica sull’argomento. Se il 90% delle miocarditi arriva dopo la seconda dose, perché non discutiamo razionalmente di una di esse? Marty McCarry, un medico della Johns Hopkins, ha detto esattamente la stessa cosa».
Ad un certo punto Paul ha chiesto se l’amministratore delegato di Moderna avesse vaccinato i suoi figli.
«Lei ha bambini. Ha vaccinato i suoi figli?» chiede il senatore del Kentucky, che è medico oftalmologo.
«Sì», risponde Bancel.
«Quante volte?» chiede il senatore.
«3 o 4 volte», risponde il francese.
«3 o 4 volte…» ripete il senatore ridacchiando, forse divertito dal fatto che il padre, a capo di una delle più grandi aziende di vaccini al mondo, non ricordi il numero preciso delle vaccinazioni.
L’udienza ha riguardato anche il tema di un pagamento di 400 milioni di dollari che Moderna ha fatto al National Institutes of Health (NIH). «Crede che questo possa configurare un conflitto di interessi per i dipendenti del governo che ora stanno facendo soldi con il vaccino dettando anche la politica su quante volte dovremo ricevere il suo vaccino?».
Bancel risponde che la somma è stata pagata a fronte di un «un vecchio brevetto che avevano sviluppato, non correlato a COVID, ma utile allo sviluppo di un vaccino COVID per aiutare tutto il loro lavoro» e che «spetta al governo decidere» se si tratti di un conflitto di interessi.
Nella feroce audizione condotta da Paul sembra non esserci traccia di una notizia che ad alcuni può sembrare al limite del grottesco: ha annunciato la prima fase della sperimentazione umana per un vaccino mRNA per il trattamento di coloro che hanno sofferto di attacchi di cuore.
Moderna a fine estate ha fatto causa a Pfizer per violazione di brevetto. La società era già in una lotta con il governo USA per il brevetto del vaccino mRNA. Parallelamente, esisterebbe un contratto stipulato dall’ente per le malattie infettive NIAID (quello diretto sino a poco fa da Anthony Fauci) che avrebbe obbligato il Pentagono ad acquistare 500 mila dosi del vaccino, per un totale di 9 miliardi di dollari.
Due mesi fa è emerso che l’azienda, che come noto prima del COVID mai aveva venduto un prodotto, sta costruendo la prima fabbrica di mRNA al mondo a Melbourne, in Australia.
Come raccontato da Renovatio 21, il Bancel ha una storia speciale, con una gargantuesca coincidenza cosmica nel suo percorso professionale. Prima di Moderna, Stéphane Bancel fu CEO della società francese BioMérieux, posseduta da Alain Merieux, considerato amico personale di Xi Jinping, che visitò il laboratorio BSLM4 di BioMerieux a Lione nel 2014. Secondo quanto appreso, i cinesi avrebbero contattato i francesi per la costruzione del laboratorio di Wuhan, il primo BSL4 del Paese, nel 2004: si, stiamo parlando proprio di lui, il biolaboratorio del pipistrello cinese.
Il finanziere francese Patrick Degorce, fondatore di hedge fund e mentore dell’attuale primo ministro britannico Rishi Sunak, fu nel 2011 uno dei primi investitori in quella piccola azienda farmaceutica chiamata Moderna (cioè «Mode» «RNA»), che all’epoca aveva circa dieci dipendenti e un modo di operare molto discreto.
La carriera del Bancel è quindi segnata dal coronavirus: prima nella società che aiuterà i cinesi a costruire il laboratorio di Wuhano, poi nel Massachusetts a inizio anni ’10 nella società che per il virus di Wuhano, in teoria, dovrebbe aver trovato il vaccino. I risultati di questa prestigiosa carriera sono quanto mai proficui. Secondo la rivista Forbes, disponendo dell’8% delle azioni di Moderna (che, ripetiamo, prima del COVID non aveva mai portato sul mercato un prodotto), Bancel è ora tecnicamente un billionaire, un miliardario. Secondo Business Insider, il fortunato francese ha dichiarato che darà via la maggior parte della sua fortuna, stimata in 4,1 miliardi di dollari.
Come riportato da Renovatio 21, Moderna e Merck sarebbero vicine alla fase 3 per un vaccino per il cancro alla pelle. Un anno fa è stato invece detto che la società aveva iniziato la sperimentazione umana per un vaccino mRNA per l’AIDS. Due mesi fa è stato annunciato lo sviluppo di un vaccino combinato mRNA COVID-Omicron e influenza; il Bancel ha dichiarato ai media che il vaccino mRNA COVID di fatto diventerà come un’antinfluenzale, con alcuni gruppi di individui vulnerabili che dovranno farlo ciclicamente.
Al World Economic Forum di Davos l’anno passato il Bancel lamentò che «nessuno più vuole» i vaccini, per cui era pronto a gettare «30 milioni di dosi nella spazzatura».
Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
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