Geopolitica
Siria, i Caschi Bianchi trafficano organi
Il gruppo «umanitario» dei White Helmets («Caschi Bianchi»), appoggiato dall’Occidente (nonché protagonista di una serie Netflix, vincitore di un Oscar per il miglior documentario breve e ora candidato al Nobel per la Pace), è coinvolto nel traffico di organi, nel supporto della logistica dei terroristi e nei saccheggi in Siria, è riferito in un rapporto presentato all’ONU.
Le prove sono state presentate giovedì dal direttore della Fondazione per la Ricerca sulla democrazia in Russia Maxim Grigoriev.
Il rapporto si basa su interviste con oltre 100 testimoni oculari, tra cui 40 membri dei White Helmets, 50 residenti locali e 15 ex combattenti terroristi.
Oltre 500 civili sono stati intervistati nelle città siriane di Aleppo e Deraa.
Sono stati presentati resoconti sconvolgenti che indicano il coinvolgimento dei Caschi Bianchi nel traffico di organi umani
«Esistono prove schiaccianti che dimostrano che i centri dei White Helmets sono coinvolti in modo permanente nella costruzione di posizioni di fortificazione per terroristi e gruppi armati illegali a cui fornivano acqua e cibo; evacuando inoltre i terroristi feriti dalla linea del fronte», ha detto Grigoriev.
Grigoriev spiega come il gruppo abbia fornito supporto logistico ai gruppi armati, fornendo assistenza nel trasporto di truppe e rifornimenti.
Il ricercatore ha continuato a citare un membro dei White Helmets della ex città siriana di Douma (fino a poco fa sotto dominio terrorista) che diceva: «per esempio, abbiamo scavato trincee nelle città di Mesraba e al-Shaifuniya e costruito un tumulo di terra».
Il direttore ha presentato resoconti sconvolgenti che indicano il coinvolgimento del gruppo nel traffico di organi umani.
«Le persone evacuate dagli elmetti bianchi spesso non sono tornate vive», ha detto Grigoriev citando un testimone da un’area in cui il gruppo ha operato. «Ad esempio, una persona riceve una ferita minore, viene salvata, evacuata e poi portata indietro con lo stomaco aperto e con gli organi interni mancanti».
Citando i resoconti dei membri dell’organizzazione nella città siriana di Saqba, lo studio ha anche rivelato un’estesa corruzione all’interno della rete del gruppo, con i leader che hanno ottenuto guadagni privati dalle donazioni e membri che saccheggiavano la popolazione civile.
«Una persona riceve una ferita minore, viene salvata, evacuata e poi portata indietro con lo stomaco aperto e con gli organi interni mancanti»
«A volte venivamo in aiuto, entravamo in un appartamento e, se trovavamo oro o gioielli, li prendevamo», Grigoriev sostiene un membro dei White Helmets a Douma. «In un appartamento c’era una donna che si sentiva male, siamo venuti ad aiutarla, abbiamo trovato dell’oro e l’abbiamo rubato».
Ribadendo le precedenti relazioni sui tentativi del gruppo di mettere in scena vittime civili e attacchi chimici, Grigoriev ha fatto riferimento a un caso particolare a Jisr al-Haj, Aleppo, dove sono stati bruciati rifiuti e alcuni corpi sono stati portati da un obitorio locale per mettere in scena una finta operazione di salvataggio di cui far girare il video.
Una testimonianza scritta di un membro del White Helmet ha affermato che tutte le persone coinvolte hanno ricevuto $ 50 per lo sforzo.
Grigoriev ha proseguito spiegando che «prove innegabili» indicavano che il gruppo aveva preso ordini scritti da gruppi terroristici e che quasi tutti i membri del gruppo erano pagati come staff, non erano dunque volontari.
Le prove, ha detto il ricercatore, hanno dimostrato che i White Helmets non sono un «gruppo di aiuto», ma un’estensione di gruppi terroristici in Siria.
«Gli account Facebook dei membri dei White Helmets sono pieni di materiale propagandistico di gruppi terroristici, tra cui Daesh [cioè l’ISIS, NdR] e al-Qaeda, nonché di lodi per Osama bin Laden e altri individui elencati dalle Nazioni Unite come terroristi», ha aggiunto Grigoriev. Il direttore ha sottolineato che «centinaia di foto con le armi in mano» erano disponibili sui social media.
«I White Helmets meritano di essere nella lista dei terroristi designati dalle Nazioni Unite».
L’inviato delle Nazioni Unite della Russia Vassily Nebenzia, che era presente anche all’udienza delle Nazioni Unite, ha detto che le prove dimostrano che «i White Helmets meritano di essere nella lista dei terroristi designati dalle Nazioni Unite».
Il cosiddetto gruppo White Helmets, progettato dall’Occidente come “addetti alla protezione civile”, è stato istituito dall’ex ufficiale dell’esercito britannico James Le Mesurier nel 2014.
Il sedicente gruppo volontario di salvataggio è stato ripetutamente accusato di fungere da braccio dei media per i gruppi terroristici takfiri e accusato di aver messo in atto attacchi chimici falsi nel tentativo di sollecitare l’intervento militare occidentale in Siria. A luglio, diverse centinaia di persone affiliate al gruppo sono state evacuate dal sud della Siria in Israele, nel bel mezzo di un’operazione riuscita dell’esercito siriano nella regione.
Il Regno Unito, il Canada e la Germania hanno annunciato con orgoglio l’interesse ad accettare i White Helmets come rifugiati.
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Un’effigie raffigurante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stata avvistata appesa a una gru edile nel Nord-Est della Turchia, suscitando forte indignazione in Israele.
Secondo la stampa turca, l’episodio si è verificato sabato in un cantiere nella città di Trebisonda, sul Mar Nero. L’iniziativa sarebbe stata organizzata da Kemal Saglam, docente di comunicazione visiva presso un’università locale. Saglam ha dichiarato ai media turchi che il gesto aveva un intento simbolico, volto a denunciare le violazioni dei diritti umani a Gaza.
Le immagini, diffuse viralmente e riportate anche dal quotidiano turco Yeni Safak, mostrano la figura sospesa alla gru, accompagnata da uno striscione con la scritta: «Pena di morte per Netanyahu».
Il ministero degli Esteri israeliano, tramite un post su X, ha condiviso un video dell’incidente, accusando un accademico turco di aver creato l’effigie «con il fiero sostegno di un’azienda statale». Il ministero ha condannato l’atto, sottolineando che «le autorità turche non hanno denunciato questo comportamento scandaloso».
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior.
In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW
— Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
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Le autorità turche non hanno ancora fornito una risposta ufficiale.
I rapporti diplomatici tra Israele e Turchia sono tesi da anni e si sono ulteriormente deteriorati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha accusato Netanyahu di aver commesso un «genocidio» a Gaza.
La Turchia, unendosi agli altri Paesi che hanno portato il caso al tribunale dell’Aia, ha accusato Israele di aver commesso un genocidio a Gaza. Il presidente Recep Tayyip Erdogan in precedenza aveva definito il primo ministro Benjamin Netanyahu «il macellaio di Gaza», suggerendo a un certo punto – in una reductio ad Hitlerum che è andata in crescendo, con contagio internazionale – che la portata dei suoi crimini di guerra superasse quelli commessi dal cancelliere della Germania nazionalsocialista Adolfo Hitlerro.
Nel 2023 la Turchia ha richiamato il suo ambasciatore da Israele e nel 2024 ha interrotto tutti i rapporti diplomatici. Mesi fa Ankara aveva dichiarato che Israele costituisce una «minaccia per la pace in Siria». Erdogan ha più volte chiesto un’alleanza dei Paesi islamici contro Israele.
Come riportato da Renovatio 21, i turchi hanno guidato gli sforzi per far sospendere Israele all’Assemblea generale ONU. L’anno scorso il presidente turco aveva dichiarato che le Nazioni Unite dovrebbero consentire l’uso della forza contro lo Stato degli ebrei.
Un anno fa Erdogan aveva ventilato l’ipotesi che la Turchia potesse invadere Israele.
La Turchia ha avuto un ruolo attivo nei recenti negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, con diversi rapporti che indicano come l’influenza di Ankara su Hamas abbia facilitato il rilascio degli ostaggi nell’ambito del piano in 20 punti del presidente statunitense Donald Trump.
Venerdì, Erdogan ha dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti dovrebbero intensificare le pressioni su Israele, anche attraverso sanzioni e divieti sulla vendita di armi, per garantire il rispetto degli impegni presi nel piano di Trump.
Domenica, Netanyahu ha annunciato che Israele deciderà quali forze straniere potranno partecipare alla missione internazionale proposta per Gaza, prevista dal piano di Trump per garantire il cessate il fuoco. La settimana precedente, aveva lasciato intendere che si sarebbe opposto a qualsiasi coinvolgimento delle forze di sicurezza turche a Gaza.
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Immagine screenshot da Twitter; modificata
Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
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Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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Immagine da Twitter
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