Sorveglianza
Raid FBI a casa dell’ex ispettore per le armi ONU Scott Ritter
Mercoledì, agenti federali e la polizia statale hanno perquisito la casa dell’ex marine statunitense e ispettore delle armi delle Nazioni Unite Scott Ritter nello stato di Nuova York.
La polizia dello Stato e gli agenti dell’FBI sono scesi in strada nella township di Bethlehem, a sud di Albany, verso mezzogiorno, secondo il quotidiano locale Times-Union. Hanno portato fuori dalla casa «più di due dozzine di scatole» poco prima delle 17 ora locale.
Un mandato di perquisizione è stato eseguito «in relazione alle preoccupazioni che apparentemente il governo degli Stati Uniti ha circa le violazioni del Foreign Agent Restriction Act (FARA)», ha detto Ritter ai giornalisti radunati fuori casa dopo che gli agenti se ne sono andati.
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Il Ritter ha negato qualsiasi accusa di illecito ed ha affermato che il governo federale stava cercando di intimidirlo.
????????????JUST IN: Scott Ritter’s house is being raided by the FBI right now! pic.twitter.com/FUpZcFsKJ7
— Aussie Cossack (@aussiecossack) August 7, 2024
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Un portavoce dell’FBI ha confermato «l’attività delle forze dell’ordine in relazione a un’indagine federale in corso», ma non ha voluto aggiungere altro.
Ritter è un ex maggiore del corpo dei Marines degli Stati Uniti che ha prestato servizio come ispettore delle armi delle Nazioni Unite in Iraq durante gli anni Novanta. Si è opposto all’invasione statunitense del 2003, sostenendo che il governo di Saddam Hussein non aveva armi di distruzione di massa, come Washington sosteneva all’epoca.
Il governo degli Stati Uniti gli aveva sequestrato il passaporto quando ha cercato di partecipare al Forum economico internazionale di San Pietroburgo a giugno. Secondo quanto rivelato dall’interessato, il Dipartimento di Stato non aveva alcun mandato, né ha offerto spiegazioni al momento del ritiro del passaporto.
Jim Hoffman, vicino di casa di Ritter dall’altra parte della strada per due decenni, ha dichiarato al Times-Union che l’ex ispettore ha mantenuto un basso profilo.
«Quando si è espresso contro la guerra in Iraq all’inizio degli anni 2000, è stato calunniato ovunque», ha detto Hoffman. «Sinceramente, aveva ragione. Ha detto che non c’erano armi di distruzione di massa in Iraq».
Rimane storica l’udienza del 2002 in cui Ritter veniva attaccato e deriso dall’allora senatore Joe Biden che invece, sorpresa, lavorava con tutto l’apparato americano per l’invasione dell’Iraq.
???????????? Scott Ritter’s home was just RAIDED by GENOCIDE JOE’S FBI.
Check out this clip from 2002 when a snarky then-Senator Biden was humiliated by then-UN Weapons Inspector Scott Ritter regarding his lies about WMD in Iraq. pic.twitter.com/rt6RAsdCYS
— Jackson Hinkle ???????? (@jacksonhinklle) August 8, 2024
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Lo stesso Ritter non ha pubblicato nulla sul raid sui social media. Il suo post più recente su X (ex Twitter) risale all’incontro di martedì con il candidato indipendente alla presidenza Robert F. Kennedy Jr. I due appaiono felici mentre stanno per mangiare degli hamburger.
Burgers with Bobby! pic.twitter.com/J5fF2MepKd
— Scott Ritter (@RealScottRitter) August 7, 2024
In un video apparso in rete Ritter spiega che quanto avvenuto «ha un effetto agghiacciante sulla libertà di parola».
Scott Ritter @RealScottRitter explains what he knows about the FBI raid on his home
“This has a chilling effect on freedom of speech” pic.twitter.com/gPcWoESFQk
— Chay Bowes (@BowesChay) August 7, 2024
Quella di Ritter è una voce importante nel mondo della dissidenza americana, ospite di tanti programmi su piattaforme indipendenti, sia di conservatori che di progressisti, anche fuori dagli USA.
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Immagine screenshot da Twitter
Sorveglianza
Perquisita la casa di un professore tedesco per un tweet che criticava l’ideologia woke
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Sorveglianza
Il nuovo presidente della Bolivia vuole la blockchain per combattere la corruzione
Il presidente eletto della Bolivia, Rodrigo Paz, punta a combattere la corruzione nel governo boliviano attraverso la tecnologia blockchain.
Paz ha sconfitto il rivale Jorge Quiroga con il 54,5% dei voti contro il 45,5% e assumerà la carica l’8 novembre. Con un messaggio centrista e favorevole al mercato, Paz ha vinto il ballottaggio di domenica, ereditando un’economia provata dalla carenza di carburante e dalla limitata disponibilità di dollari statunitensi, come riportato dall’AP. Per gli esperti del settore delle criptovalute, il programma di governo di Paz include due proposte specifiche legate alle risorse digitali e alla blockchain.
La prima proposta prevede l’uso della blockchain e degli smart contract negli appalti pubblici. Il programma ufficiale del Partido Demócrata Cristiano de Bolivia per il 2025 promette l’adozione di tecnologie blockchain e contratti intelligenti per eliminare la discrezionalità negli acquisti statali, con l’obiettivo di ridurre la corruzione automatizzando alcuni processi contrattuali.
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La seconda iniziativa consente ai cittadini di dichiarare le criptovalute in un nuovo fondo di stabilizzazione valutaria, sostenuto da un programma di regolarizzazione delle attività che include esplicitamente le criptovalute. Secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, tali fondi servono a stabilizzare la valuta e a coprire importazioni essenziali in caso di scarsità di dollari. L’inclusione delle criptovalute permette al governo di tassarle o convertirle rapidamente in valuta forte, senza detenere token volatili.
Paz adotta un approccio pragmatico alle criptovalute, senza essere un sostenitore estremo del Bitcoin. La sua piattaforma considera la blockchain uno strumento anticorruzione e le criptovalute dichiarate come parte di un’iniziativa una tantum per capitalizzare un fondo di stabilizzazione valutaria. Non ci sono indicazioni di politiche per adottare il Bitcoin a livello nazionale, conservarlo nelle riserve o legalizzarne l’uso al dettaglio.
A giugno 2024, la Banca Centrale della Bolivia ha revocato il divieto sulle transazioni in criptovalute, autorizzando canali elettronici regolamentati e segnalando una modernizzazione dei pagamenti, scrive Cointelegraph. Nei mesi successivi, il volume medio mensile di scambi di asset digitali è raddoppiato rispetto alla media dei 18 mesi precedenti, secondo la banca.
Il cambiamento si è riflesso nell’economia reale. A ottobre 2024, Banco Bisa ha introdotto la custodia di USDT per le istituzioni, un primato tra le banche boliviane. A marzo, la compagnia petrolifera statale YPFB ha esplorato l’uso di criptovalute per le importazioni di energia, in un contesto di carenza di dollari. A settembre, i distributori locali di marchi automobilistici come Toyota, Yamaha e BYD hanno iniziato ad accettare USDT, segno di una crescente sperimentazione tra i commercianti.
Il 31 luglio, la banca centrale ha firmato un memorandum con El Salvador, definendo le criptovalute un’«alternativa valida e affidabile» alla valuta fiat e impegnandosi a collaborare su strumenti politici e di intelligence per modernizzare i pagamenti e promuovere l’inclusione finanziaria.
La banca ha riportato che i volumi mensili di scambio di criptovalute hanno raggiunto i 46,8 milioni di dollari al mese, con un totale di 294 milioni di dollari da inizio anno al 30 giugno.
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Immagine di Parallelepiped09 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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