Connettiti con Renovato 21

Epidemie

Psico-scuola, psico-pandemia, biototalitarismo

Pubblicato

il

 

 

 

 

 

Il pandemonio più socio-politico che sanitario che si è abbattuto sulle nostre vite poco meno di un anno fa, oltre a violentarne usi e costumi che pensavamo incomprimibili perché consustanziali all’umana natura, ha finito anche per rimescolare l’organigramma dei rapporti interpersonali di ciascuno di noi.

 

C’è chi si è affidato cadavericamente alla tutela televisiva, rinunciando a priori – per ignavia, per paura, per pigrizia o per convenienza – all’esercizio del pensiero in proprio. Costui si è trovato automaticamente e felicemente arruolato nell’esercito regolare dei cittadini responsabili e, per contratto, è tenuto a stanare e depennare dall’agenda i nuovi nemici esistenziali, reducti ad unum senza troppi complimenti nell’unico grande nemico oggettivo della società terapeutica: il mostro negazionista, antivaccinista, complottista. Trumpista pure, giusto per non farsi mancare nulla.

C’è chi si è affidato cadavericamente alla tutela televisiva, rinunciando a priori – per ignavia, per paura, per pigrizia o per convenienza

 

A tal punto giunge la semplificazione primitiva abbracciata dal popolo degli appecoronati, irretiti dal terrorismo di regime fino a cedere tutto – libertà, vita, affetti, lavoro, salute: crepi l’avarizia – in cambio del mantenimento artificioso della paura salvifica, quella che protegge dal Male Unico e dall’untore diffuso.

 

C’è chi, per contro, alla confortevole teledipendenza preferisce la piana ma scomoda osservazione della realtà e si ritrova ipso facto nelle fila dei sovversivi tanto pericolosi da meritare l’apartheid sociale e sinanco familiare.

 

Dal canto suo costui – che invero non nega nulla tranne l’impostura autoevidente che marcia su di noi a passo totalitario – non può non ammettere che la separazione dai propri ex simili è cosa purtroppo ineluttabile, visto il muro di incomunicabilità che il bigottismo virale (inteso come cieca devozione, e contagiosa, ai dogmi mediatici e scientisti, benedetti pure dai gerarchi postcattolici, of course) ha eretto trasversalmente a ogni appartenenza e a ogni vincolo pregresso.

L’esercito regolare dei cittadini responsabili  che, per contratto, è tenuto a stanare e depennare dall’agenda i nuovi nemici esistenziali, reducti ad unum senza troppi complimenti nell’unico grande nemico oggettivo della società terapeutica: il mostro negazionista, antivaccinista, complottista. Trumpista pure

 

Questa divaricazione sociale non è destinata a rientrare, bensì ad aumentare sempre di più. Dividerà amicizie, affetti, famiglie. Genererà dolore, lo compenserà in parte col conforto di stringere legami imprevisti e tanto forti quanto l’emergenza (più socio-politica che sanitaria, appunto) impone, e la gravità del momento accelera.

 

Del resto, c’è un precedente storico al quale la fenomenologia dell’ora presente si avvicina sempre di più ed è quell’universo concentrazionario i cui connotati deformi e disumani sono ormai minacciosamente prossimi a quelli del nostro universo quotidiano.

 

Il reticolato ha mutato sostanza, ma l’Arcipelago Gulag non è un capitolo chiuso, e anche di questo dovremo tenere conto.

 

 

Psicologi e psicopoliziotti

Nel great reset del mio microcosmo personale, mi è toccato (in parte) ricredermi su una categoria che consideravo – lo confesso – integralmente degenere.

Questa divaricazione sociale non è destinata a rientrare, bensì ad aumentare sempre di più. Dividerà amicizie, affetti, famiglie. Genererà dolore

 

Non so bene se alcuni psicologi che ho conosciuto di recente siano da considerarsi un errore di sistema, e propendo per ritenere di sì, ché l’eccezione c’è sempre e da sempre serve a confermare la regola: ci sono i casi in cui l’uomo, con la sua coscienza, prevale sulla (pur performante) formazione ricevuta, resiste all’ambiente bazzicato e, nell’ora della verità, mostra se stesso. Come che sia, la notizia è che esiste una minoranza di psicologi rigorosi, di buon senso, buon cuore e buona volontà. Le loro armi e la loro esperienza sul campo ci sono preziosi.

 

Non sono loro quelli che l’ordine professionale – che, come tutti gli ordini professionali, appare ridotto a un grumo di potere corporativo, dispotico e asservito a logiche politiche, economiche e ideologiche – sguinzaglia tra la gente per convertirla al ben-pensiero universalmente obbligatorio. Grazie al Covid si è aperta infatti, per i mercenari di categoria, un’altra grande occasione di arrembaggio, con annessi introiti e visibilità sociale, ovvero carriera.

 

Un nuovo esercito di soccorritori della psiche è stato allestito dalle istituzioni scolastiche per abbordare i più giovani nel loro luogo di lavoro: col pretesto dell’emergenza e dei suoi innegabili effetti destabilizzanti; col mandato tacito, ma inequivoco, di scrutare nella loro intimità e, magari, risalire a ritroso ai bachi dell’ambiente nel quale sono stati cresciuti e formati, in primis ovviamente quello familiare.

Un nuovo esercito di soccorritori della psiche è stato allestito dalle istituzioni scolastiche per abbordare i più giovani nel loro luogo di lavoro: col pretesto dell’emergenza e dei suoi innegabili effetti destabilizzanti; col mandato tacito, ma inequivoco, di scrutare nella loro intimità e, magari, risalire a ritroso ai bachi dell’ambiente nel quale sono stati cresciuti e formati, in primis ovviamente quello familiare

 

Anche questo fa parte dell’arcipelago in allestimento.

 

 

Il monopensiero civicamente corretto

Non è difficile identificare quale sia questo monopensiero a cui tutti vanno plasmati fin dalla più tenera età e con cui tutti alla fine debbono convenire, con le buone o con le cattive

 

I nostri benefattori istituzionali ci hanno invero facilitato questo compito, facendo del monopensiero una materia scolastica a se stante e – come si addice alla sua importanza capitale – obbligatoria e trasversale.

 

Obbligatoria significa che non si scappa, a tutti tocca sorbirsela, dall’asilo fino all’università.

 

Trasversale significa che deve permeare tutte le altre materie di studio e che, dunque, tutti i docenti sono tenuti ad aggiornarsi abbeverandosi a un solo, inderogabile, orizzonte ideologico.

Non è difficile identificare quale sia questo monopensiero a cui tutti vanno plasmati fin dalla più tenera età e con cui tutti alla fine debbono convenire, con le buone o con le cattive

 

In definitiva, l’intero palinsesto curricolare, per tutte le scuole di ogni ordine e grado, viene colorato e aromatizzato dalle tinte e dai sapori preparati in un unico laboratorio. Quale sia questo laboratorio, è informazione che, criptata nel nome rassicurante della supermateria, si manifesta senza veli nel suo programma così come nella manualistica di riferimento.

 

La supermateria si chiama nuova educazione civica ed è la «novità» a connotarla: non ha nulla a che vedere infatti con la sua omonima antesignana, che era parte, in passato, del cursus studiorum degli scolari quale appendice della storia e che serviva a fornire loro i rudimenti del diritto costituzionale e le nozioni elementari relative all’ordinamento dello Stato.

 

Ora l’educazione civica è tutt’altra cosa: è sinonimo di Agenda ONU 2030, dove è la fonte a contrassegnare il contenuto.

 

Ora l’educazione civica è tutt’altra cosa: è sinonimo di Agenda ONU 2030, dove è la fonte a contrassegnare il contenuto

Si tratta cioè di un recipiente di concetti, parole, formule, «valori» del repertorio caro alla centrale mondialista, quella dove prestano servizio permanente i vari Soros, Gates, Bergoglio e compagnia filantropica.

 

Sicché il recipiente – in cui già è travasata in blocco la ormai scaduta Agenda 21, ispiratrice delle visioni oniriche di Casaleggio padre – si riempirà mano a mano di tutto quanto risulti funzionale agli interessi della oligarchia che regge le sorti dell’orbe terracqueo.

 

La militarizzazione sanitaria della plebe fa ovviamente parte del gioco, come l’informatizzazione e la robotizzazione pervasive, come tutti i filoni ideologici, a partire dall’ecologismo gaio per finire alla liquefazione identitaria e sessuale: insomma, l’Agenda contiene il catalogo aggiornato dei motivi cavalcati dalla propaganda, sempre in groppa a un suggestivo apparato pseudovaloriale fatto di slogan tanto orecchiabili quanto fraudolenti da dare in pasto, panem et circenses, alla massa in avanzato stato di lobotomizzazione.

 

È questo il brodo di coltura nel quale vanno bollite le nuove generazioni, con un coperchio ermetico sopra il pentolone che non permetta a nessuno di saltare fuori. Ecco a cosa serve la sorveglianza speciale affidata alla categoria di cui sopra. O meglio, al suo specchiato ordine professionale. A fare il coperchio.

La militarizzazione sanitaria della plebe fa ovviamente parte del gioco, come l’informatizzazione e la robotizzazione pervasive, come tutti i filoni ideologici, a partire dall’ecologismo gaio per finire alla liquefazione identitaria e sessuale: insomma, l’Agenda contiene il catalogo aggiornato dei motivi cavalcati dalla propaganda

 

 

I guardiani del potere

Ed eccoci qui. La nota del Ministero dell’Istruzione del 4 novembre 2020, n. 1746 porta ad oggetto «Trasmissione del Protocollo d’intesa con il Consiglio nazionale Ordine degli psicologi e indicazioni per l’attivazione del supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche».

 

L’obiettivo della – peraltro finanziariamente onerosissima – manovra ministeriale (protocollo d’intesa e nota operativa) è quello «di fornire supporto psicologico a studenti e docenti per rispondere a traumi e disagi derivanti dall’emergenza COVID-19 e per fornire supporto nei casi di stress lavorativo, difficoltà relazionali, traumi psicologici e per prevenire l’insorgere di forme di disagio e/o malessere psicofisico».

 

Avevamo già scritto delle insidie legate alla diffusione capillare di psico-esperti nella scuola – insidie coerenti con la ragione stessa che sta alla base del loro incarico – e già avevamo suonato campanelli d’allarme. Ora il vento dell’emergenza, che soffia senza requie da tutti i canali dell’informazione certificata, porta nuova linfa e nuovi denari a un disegno già esecutivo e amplifica il suo retrogusto sinistro, di fatto autenticamente totalitario.

Ogni scuola, dunque, ha a disposizione un finanziamento vincolato e difficilmente non ne approfitta. Magari lo fa senza pubblicità, organizzando all’insaputa dei «pazienti» un servizio completo di assistenza spirituale collettiva e /o di terapia di gruppo

 

Ogni scuola, dunque, ha a disposizione un finanziamento vincolato e difficilmente non ne approfitta. Magari lo fa senza pubblicità, organizzando all’insaputa dei «pazienti» un servizio completo di assistenza spirituale collettiva e /o di terapia di gruppo. Succede anche questo; tanto, nel circo equestre che porta la ragione sociale di scuola, nessuno se ne accorge.

 

È dal lontano 1990 che sono operativi i CIC (Centri di Informazione e Consulenza), istituiti per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze nelle scuole superiori, e successivamente estesi agli altri gradi di scuola nonché dotati ovunque di un raggio di azione pressoché illimitato, a generica e generale promozione del “benessere” degli scolari.

 

La legge 107 «la buona scuola», per parte sua, tra le tante belle trovate ha inflitto erga omnes, rendendoli obbligatori, i corsi e i progetti sulle cosiddette competenze relazionali ed emozionali, di cosiddetta educazione affettiva e sessuale e altre scemenze assortite, appaltate sempre ai ben noti «esperti» di cervelli altrui.

 

La legge 107 «la buona scuola», per parte sua, tra le tante belle trovate ha inflitto erga omnes, rendendoli obbligatori, i corsi e i progetti sulle cosiddette competenze relazionali ed emozionali, di cosiddetta educazione affettiva e sessuale e altre scemenze assortite, appaltate sempre ai ben noti «esperti» di cervelli altrui.

La rete quindi era già stesa e pigliava dentro tutti gli incolpevoli studenti, non solo quelli che volontariamente accedessero allo sportello di aiuto psicologico, ma anche quelli che la lectio magistralis dell’”esperto” di sesso e dintorni, nonché guardone dei fatti altrui, se la sarebbero volentieri risparmiata.

 

 

I nuovi poteri dei guardiani del potere

Ma ecco che in tempo di pandemia – soprattutto di pandemica demenza – il provvidente Stato sociale mette in moto una giostra ulteriore, assai remunerativa per l’Ordine e per i suoi affiliati, assai infida per chi la scuola la vive e la frequenta immaginando magari, candidamente, sia ancora (almeno in parte) un luogo di formazione libera e non un campo di rieducazione forzata, tipo arcipelago.

 

A bordo della nuova giostra – questa la bella novità – stavolta salgono anche i docenti. Ritenuti bisognosi in quanto tali di accompagnamento psicologico, tanto da giustificare un servizio assistenziale incorporato nel rapporto con l’ente datore di lavoro; e sono quelli che per mestiere dovrebbero guidare e formare i cittadini di domani. Il che non suona particolarmente rincuorante.

 

Ma non è solo questo. Succede che, tra le «diverse attività di supporto al benessere professionale» del docente, siano contemplate: la «partecipazione (dell’«esperto», ndr) ai Consigli di Classe per un confronto su eventuali situazioni problematiche»; o «attività formative su temi centrali per la didattica»; o ancora «colloqui individuali per gestire le differenti esigenze professionali e le dinamiche del gruppo classe».

 

Siamo di fronte a uno smottamento ulteriore nelle dinamiche già alterate tra i diversi soggetti che operano all’interno dell’istituzione scolastica, ancora una volta in nome dell’interesse prevalente del «gruppo classe», nuova entità ipostatizzata che si pretende di omogeneizzare per via di indottrinamento massivo

Questa è solo una delle libere interpretazioni dello spartito ministeriale, servita bell’e pronta da uno zelante dirigente ai docenti del proprio istituto e all’insaputa sia degli studenti sia dei loro genitori. Ma è un esempio, reale, molto indicativo del senso e del precipitato di una iniziativa attraverso cui qualcuno mira, quatto quatto, a fare un bel frullato di pensieri, parole, opere e di ruoli che, all’interno dell’istituzione, dovrebbero rimanere distinti. E liberi.

 

Siamo di fronte a uno smottamento ulteriore nelle dinamiche già alterate tra i diversi soggetti che operano all’interno dell’istituzione scolastica, ancora una volta in nome dell’interesse prevalente del «gruppo classe», nuova entità ipostatizzata che si pretende di omogeneizzare per via di indottrinamento massivo.

 

Allo psicologo di turno – nel caso in esame, un’unica figura totipotente – vengono attribuiti poteri eccezionali, tali da legittimare una indebita ingerenza nella sfera privata non solo dei docenti, ma soprattutto di alunni e famiglie, senza che di ciò sia data alcuna informazione diretta agli interessati o sia richiesta loro alcuna autorizzazione.

 

L’«esperto», oltre a essere investito a priori della capacità e del potere di influire sulla didattica in materie delle quali è presumibilmente all’oscuro, è ammesso d’ufficio a partecipare ai Consigli di Classe, laddove questi sono organi istituzionali dalla configurazione tassativa determinata dalla legge (cfr. Dlgs 297/94, art. 5), e ciò per evidenti motivi di tutela della riservatezza degli studenti, oltre che della autonomia dei docenti nella loro attività di insegnamento.

 

Accade così che una scuola intera, in virtù di una decisione monocratica del dirigente, è posta sotto lo sguardo clinico di un «grande fratello» chiamato a raccogliere le confessioni di ragazzi in fase di crescita e, insieme, quelle di loro insegnanti; in tal modo, costui è posto nelle condizioni di maturare un’idea non solo e non tanto sul singolo che si sottoponga volontariamente al suo esame, quanto sulle complesse e delicate dinamiche di un’intera comunità scolastica – travolgendo anche chi non lo voglia – attraverso l’elaborazione personale di informazioni incrociate sensibili, provenienti non già da canali istituzionali, oggettivi e verificabili, bensì da canali privatissimi, insondabili, per definizione soggettivi e parziali.

Accade così che una scuola intera, in virtù di una decisione monocratica del dirigente, è posta sotto lo sguardo clinico di un «grande fratello» chiamato a raccogliere le confessioni di ragazzi in fase di crescita e, insieme, quelle di loro insegnanti

 

Ora, se non è difficile immaginare come una simile interferenza rischi di produrre l’effetto paradosso di alimentare disagi, diffidenza, delazione, sospetto, ritorsioni, resta in ogni caso un’aberrazione che i panni di tutti, dei volenti e dei nolenti, vengano, ex auctoritate, messi a lavare nella stessa vasca e sciacquati con la stessa acqua. Cioè, all’interno dell’esclusivo orizzonte mentale, morale e «culturale» del sedicente esperto.

 

 

Boicottiamoli

In attesa dell’avatar che ne sostituirà le prestazioni, l’aspirante grande fratello munito del titolo e del patentino di «esperto» sbriga le operazioni di spionaggio familiare commissionate dai burocrati di regime, per spremere l’intimità degli scolari, manipolare la loro mente, procacciare informazioni all’apparato

 

Non per nulla l’obiettivo principe dell’allerta sanitaria perpetua è la stretta decisiva verso il controllo totale, panottico, del suddito collettivo

Non per nulla i commissari sovietici usavano i bambini come strumenti di intelligence per stanare i dissidenti.

 

Non per nulla l’obiettivo principe dell’allerta sanitaria perpetua è la stretta decisiva verso il controllo totale, panottico, del suddito collettivo.

 

Ma la macchina procede alimentandosi della ignoranza, spesso incolpevole, di molte delle sue vittime. Forse non tutti sono disposti, conoscendola, ad accettare una intrusione così occhiuta e penetrante nello spazio inviolabile della propria intimità e dei rapporti interpersonali che corrono dentro la scuola, e insegnano a vivere senza bisogno dell’occhio clinico del tutore polivalente.

 

Forse, boicottare questo degrado organizzato coi soldi del contribuente, ancora si può.

Forse, boicottare questo degrado organizzato coi soldi del contribuente, ancora si può.

 

 

Elisabetta Frezza

 

 

 

 

Continua a leggere

Epidemie

Influenza aviaria, l’OMS i media insistono sulla paura dell’epidemia negli esseri umani

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha avvertito che l’influenza aviaria ha un tasso di mortalità “estremamente alto” per gli esseri umani e potrebbe mutare per trasmettersi da uomo a uomo, nonostante non vi sia alcuna registrazione di trasmissione da uomo a uomo dell’H5N1.

 

La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nuovamente l’allarme sull’influenza aviaria, avvertendo che ha un tasso di mortalità «estremamente alto» tra gli esseri umani.

 

Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la malattia, il virus dell’influenza aviaria H5N1 – noto anche come «influenza aviaria altamente patogena (HPAI) A» o semplicemente «influenza aviaria» – può trasmettersi ad alcuni animali.

 

Tuttavia, non è mai passata da uomo a uomo e ci sono state segnalazioni estremamente rare di trasmissione da animale a uomo, ha affermato l’agenzia.

 

Tuttavia, lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha affermato che esiste «grande preoccupazione» che la malattia si evolva e svilupperà «la capacità di passare dalla trasmissione da uomo a uomo».

 

Secondo il CDC, le segnalazioni di epidemie di influenza aviaria risalgono al 1880. Dal 2014, i media hanno pubblicato storie periodiche e sempre più allarmistiche sul virus.

 

All’inizio di questo mese sono iniziate a circolare notizie secondo cui l’influenza aviaria sarebbe stata rilevata negli uccelli selvatici, nel pollame, in una varietà di mammiferi tra cui gatti e delfini e in un piccolo numero di esseri umani.

 

Organismi di stampa come il New York Times hanno ribadito gli avvertimenti di Farrar secondo cui il virus sta mutando e potrebbe iniziare a trasmettersi tra le persone, e il Daily Mail ha avvertito che potrebbe essere «100 volte peggio del COVID».

 

Farrar ha dato il massimo a questi avvertimenti durante una conferenza stampa in cui ha annunciato la nuova definizione dell’OMS per gli agenti patogeni presenti nell’aria.

 

«È una cosa tragica da dire, ma se vengo infettato dall’H5N1 e muoio, la cosa finirà», ha detto Farrar. «Se vado in giro per la comunità e lo diffondo a qualcun altro, allora si avvia il ciclo».

 

«Dobbiamo guardare, più che guardare, dobbiamo assicurarci che se l’H5N1 venisse a contatto con gli esseri umani con trasmissione da uomo a uomo, saremmo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica» ha aggiunto.

 

La ricerca passata di Farrar si è concentrata su questo particolare ceppo di influenza aviaria.

Sostieni Renovatio 21

I commenti suscitano richieste per il vaccino contro l’influenza aviaria 

Dopo i commenti di Farrar, titoli come «La prossima minaccia pandemica richiede un’azione immediata», «L’influenza aviaria sta contagiando più mammiferi. Che cosa significa per noi?», «Il pericolo in evoluzione della nuova influenza aviaria» e «Gli Stati Uniti potrebbero vaccinare un quinto degli americani in caso di emergenza influenza aviaria «hanno chiesto se questa sarà “la prossima pandemia”».

 

Le notizie di stampa chiedono alle agenzie di sanità pubblica di prepararsi di conseguenza, intensificando la biosorveglianza interagenzia, la pianificazione della risposta alle emergenze, accumulando scorte di dispositivi di protezione individuale e, naturalmente, espandendo le scorte esistenti di vaccini contro l’influenza aviaria e sviluppandone di migliori.

 

Il governo degli Stati Uniti ha attualmente tre vaccini H5N1 approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) e conservati nelle scorte strategiche nazionali. I vaccini sono prodotti da Sanofi, GSK e CSL Seqirus.

 

Secondo i funzionari federali, se l’H5N1 dovesse diffondersi ampiamente tra gli esseri umani, il governo americano potrebbe distribuire entro quattro mesi abbastanza vaccini da inoculare un quinto della popolazione americana, ha riferito Barrons.

 

Ma i resoconti dei media hanno sollevato preoccupazioni sull’efficacia di questi vaccini – sviluppati già nel 2007 – e hanno sollecitato lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi vaccini.

 

Farrar ha fatto lo stesso nella sua dichiarazione, avvertendo che lo sviluppo del vaccino «non è dove dobbiamo essere».

 

A sostegno di queste affermazioni, un recente rapporto di ricerca pubblicato in un comunicato stampa del 20 aprile ha rilevato che è molto probabile che un agente patogeno dell’influenza scateni una nuova pandemia nel prossimo futuro, seguita dalla «Malattia X».

 

Tuttavia, i risultati non si basano su uno studio di dati empirici sulla malattia reale.

 

Piuttosto, lo studio riporta i risultati di un sondaggio online che ha chiesto agli esperti globali di malattie infettive di classificare le malattie nel «Piano di ricerca e sviluppo per l’azione per prevenire le epidemie» dell’OMS nell’ordine in cui credevano che le malattie potessero causare la prossima pandemia.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Gli allarmi risuonano mentre si avvicina la scadenza per la negoziazione del «Trattato pandemico» dell’OMS

Le notizie su una «prossima pandemia» arrivano poco prima delle riunioni dell’accordo pandemico dell’OMS previste per maggio.

 

I Paesi membri si incontreranno per votare un nuovo accordo pandemico e le modifiche al regolamento sanitario internazionale (IHR) per garantire all’OMS un’ampia autorità sulla gestione della pandemia, con un budget annuale stimato in 31,1 miliardi di dollari.

 

Il trattato proposto e l’IHR conferirebbero all’OMS poteri esecutivi senza precedenti per dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale a propria discrezione, e quindi organizzare e imporre una risposta che prevalga su qualsiasi risposta che una singola nazione potrebbe invece voler implementare.

 

Molti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le proposte compromettano la sovranità nazionale , normalizzino pericolose violazioni dei diritti e concentrino la ricchezza su scala globale.

 

La resistenza agli accordi è diffusa, da molti deputati statunitensi e organizzazioni per la libertà sanitaria alle proteste in Giappone.

 

Questi nuovi sviluppi sono arrivati ​​anche quando Farrar ha annunciato la scorsa settimana che l’OMS ha ampliato la sua definizione di agenti patogeni presenti nell’aria.

 

La nuova definizione ha lo scopo di eliminare la confusione su come «descrivere la trasmissione di agenti patogeni attraverso l’aria che possono potenzialmente causare infezioni negli esseri umani», per prevenire meglio la trasmissione, secondo l’OMS.

 

I termini «trasmissione aerea» e «trasmissione via aerosol» sono stati spesso confusi durante la pandemia di COVID-19.

 

Per correggere tale abuso e confusione, il «documento di consenso» stabilisce un nuovo standard in base al quale qualsiasi malattia infettiva che viaggia attraverso l’aria, indipendentemente dalle dimensioni delle «particelle respiratorie infettive», è considerata un agente patogeno presente nell’aria.

 

La precedente posizione dell’OMS era che solo un piccolo numero di agenti patogeni che viaggiavano in piccole goccioline su grandi distanze, come la tubercolosi, erano considerati «dispersi nell’aria».

 

La nuova classificazione rimuove il limite sulla dimensione delle particelle o sulla distanza alla quale un agente patogeno potrebbe diffondersi. Storicamente le agenzie hanno richiesto elevati livelli di prova prima di definire una malattia trasmessa per via aerea, il che richiede rigorose misure di contenimento, ha riferito CBC.

 

La nuova definizione renderà più semplice imporre misure di contenimento per una gamma più ampia di particelle respiratorie infettive.

 

All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha anche pubblicato la sua nuova «strategia pandemica» volta a rafforzare la biosicurezza globale prima della «prossima pandemia».

Aiuta Renovatio 21

Casi diffusi tra i mammiferi

Negli ultimi anni, milioni di uccelli sono stati abbattuti per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, poiché in genere vengono abbattuti interi stormi quando vengono identificati i casi.

 

All’inizio di questo mese, il Dipartimento dell’Agricoltura del Texas ha annunciato che uno dei più grandi allevamenti di pollame del Texas aveva pianificato di uccidere quasi 2 milioni di polli dopo che un singolo uccello era risultato positivo al virus H5N1. Il commissario Sid Miller ha avvertito che tutti i produttori dello stato «devono mettere in pratica misure di biosicurezza rafforzate».

 

Le segnalazioni di influenza aviaria sono stagionali, in genere il picco è a febbraio. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha affermato di aspettarsi un flusso e riflusso dei casi. Nell’ultimo mese sono stati confermati casi tra allevamenti di polli in quattro stati: New Mexico, Texas, Michigan e Minnesota.

 

L’OMS ha inoltre sollecitato un attento monitoraggio e un’indagine su un focolaio segnalato di H5N1 tra le mucche da latte negli Stati Uniti «perché potrebbe evolversi in trasmissione in modi diversi» e perché tale trasmissione avviene è ancora sconosciuta.

 

Il virus ha infettato specie diverse dagli uccelli. Nell’ultimo anno sono stati segnalati casi di influenza aviaria in visoni, lontre, volpi, foche, puzzole e bovini, tra gli altri. Secondo alcuni funzionari, gli animali vengono infettati dagli uccelli selvatici.

 

I primi casi di influenza aviaria nei bovini sono stati rilevati negli Stati Uniti a marzo. Da allora, i funzionari dell’USDA hanno confermato casi in 29 mandrie in otto stati, tra cui Michigan, Kansas e Texas, e un singolo caso in un essere umano in Texas, che ha avuto contatti con una mucca infetta. Il suo unico sintomo era la congiuntivite.

 

Questo è solo il secondo caso documentato di virus H5N1 umano negli Stati Uniti. Il primo è avvenuto in un lavoratore avicolo in Colorado nel 2022. Secondo un recente rapporto dell’OMS, tra il 1° gennaio 2003 e il 28 marzo 2024, solo 888 casi di virus aviari In tutto il mondo sono state segnalate infezioni influenzali nell’uomo, di cui il 52% mortali.

 

L’OMS ha annunciato la scorsa settimana che un uomo vietnamita è risultato positivo all’influenza aviaria A (H9N2) a marzo. L’uomo vive vicino a un mercato di pollame, ma nessuno degli uccelli presenti al mercato è risultato positivo allo stesso virus.

 

La FDA afferma che il rischio che uova o latte di animali infetti arrivino sul mercato è basso a causa delle ispezioni. E gli scienziati affermano che non ci sono prove che il consumo di cibo pastorizzato o cotto comporti alcun rischio per le persone.

 

Almeno 21 stati hanno posto restrizioni alle importazioni di bestiame dagli stati colpiti, con New York che si è aggiunta alla lista lunedì.

 

L’agricoltore rigenerativo e scienziato agricolo Howard Vlieger ha dichiarato al The Defender che l’approccio dell’USDA per affrontare l’influenza aviaria attraverso l’abbattimento delle mandrie è mal informato. Le malattie circolano periodicamente attraverso le popolazioni animali, ha detto.

 

Gli animali suscettibili al virus, ha detto Vlieger, sono quelli malsani, allevati con mangimi geneticamente modificati e carichi di pesticidi e confinati in spazi piccoli e affollati.

Sostieni Renovatio 21

Gli Stati Uniti collaborano con la Cina nella ricerca sul guadagno di funzione dell’H5N1

Il sequenziamento genomico del virus nel paziente del Texas ha mostrato che una mutazione nel genoma del virus ha reso più probabile che l’influenza infetti i mammiferi. Tuttavia, i funzionari sostengono che il rischio per le persone rimane basso.

 

Farrar ha affermato che la variante A (H5N1) è diventata «una pandemia globale di animali zoonotici».

 

«La grande preoccupazione ovviamente è che… infettando anatre e polli e poi sempre più mammiferi, quel virus ora si evolve e sviluppa la capacità di infettare gli esseri umani e quindi, in modo critico, la capacità di passare da uomo a uomo», ha aggiunto.

 

I resoconti di questa evoluzione hanno portato alla richiesta dell’USDA di condividere le sequenze genomiche del virus prelevate da vari animali. L’agenzia ha risposto rendendo pubbliche 239 sequenze di virus.

 

I consulenti di pianificazione pandemica hanno celebrato la mossa, che secondo STAT News consentirà di determinare se il virus ha acquisito mutazioni che lo rendono possibile diffondersi più facilmente, possibilmente agli esseri umani.

 

La discussione su una mutazione che facilita la diffusione e i commenti di Farrar hanno rinnovato le preoccupazioni sulla ricerca sul guadagno di funzione, che è stata condotta per anni sui virus dell’influenza aviaria .

 

Nel 2018, un comitato di revisione del governo degli Stati Uniti ha tranquillamente approvato esperimenti in due laboratori per modificare i virus dell’influenza aviaria per renderli più rischiosi per gli esseri umani – nonostante una moratoria – imposta nel 2014 – su quella ricerca, ha riferito Science nel 2019.

 

Almeno uno di questi progetti è stato finanziato dall’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive del National Institutes of Health.

 

E nel 2011, un esperimento condotto da uno di questi gruppi aveva già modificato il virus aviario H5N1 affinché si diffondesse tra i furetti.

 

Alison Young di USA Today ha rivelato l’anno scorso che si è verificata una grave violazione della sicurezza nel 2019 durante uno degli esperimenti approvati nel 2018. Mentre lavorava nel laboratorio di livello tre di biosicurezza presso l’Università del Wisconsin, il tubo che fornisce aria pulita e sicura ai ricercatori è stato disconnesso, esponendo i ricercatori al virus modificato.

 

Un’altra violazione si è verificata nel 2013, quando un ricercatore è rimasto accidentalmente colpito da un ago infetto.

 

Dal 2021 l’USDA collabora con scienziati cinesi nella ricerca sul guadagno di funzione sui virus dell’influenza aviaria.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 23 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Epidemie

La Casa Bianca di Biden firma un nuovo piano di sorveglianza pandemica finanziato da Gates

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 paesi per «combattere le future pandemie» e un nuovo Fondo pandemico, finanziato finora da 27 contributori, tra cui alcuni associati alla Fondazione Bill & Melinda Gates, ha riferito la giornalista Kim Iversen.   Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 Paesi per «combattere le future pandemie» identificando e rispondendo alle epidemie di malattie infettive, ha riferito il giornalista Kim Iversen in un recente episodio di «The Kim Iversen Show».   L’amministrazione ha pubblicato un documento di 64 pagine che descrive nei dettagli il programma, che mira a rafforzare la «sicurezza sanitaria globale» e a «prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce biologiche ovunque emergano».   «Sappiamo esattamente cosa significa», ha detto la Iversen. «Daranno la caccia alla Malattia X, come l’ha definita il [World Economic Forum] durante l’incontro di Davos, dove dicono: ‘Dobbiamo essere preparati per la Malattia X, perché la Malattia X è ci prenderà tutti».

Sostieni Renovatio 21

L’amministrazione Biden ha affermato di sostenere già 50 paesi e di essersi impegnata a sostenerne altri 50, principalmente in Africa e Asia, per sviluppare migliori test, sorveglianza, comunicazione e preparazione per “prevenire pandemie” come l’epidemia di COVID-19.   «Pensavi che il trattato sulla salute pandemica , che rinuncia alla nostra sovranità, fosse spaventoso?» ha chiesto, riferendosi alla proposta di accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sarà votata dagli Stati membri il mese prossimo. «Beh, questo è quasi altrettanto brutto».   Diverse agenzie governative statunitensi, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il Dipartimento della difesa statunitense, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, attueranno il programma.   Iversen legge dal documento strategico della Casa Bianca:   «La pandemia di COVID-19 ha avuto – e continua ad avere – un profondo impatto sulla nostra Nazione e sul mondo. Più di un milione di americani hanno perso la vita e quasi sette milioni di americani sono stati ricoverati in ospedale, lasciando le famiglie in lutto e le comunità cambiate per sempre».   «Abbiamo vissuto la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, quando sono emerse le debolezze delle nostre catene di approvvigionamento, le piccole imprese hanno faticato a rimanere a galla e 20 milioni di americani hanno perso il lavoro».   «E abbiamo visto come questa sfida sanitaria globale abbia causato conseguenze locali per i nostri ospedali, le nostre scuole e le nostre comunità. Nessun settore dell’economia e della società ne è rimasto immune».   «Ecco perché, fin dal primo giorno, mi sono impegnato a garantire che la nostra nazione sia preparata per una futura pandemia e tutte le minacce biologiche, compreso il rafforzamento e gli investimenti nella sicurezza sanitaria globale».   La Iversen ha osservato che la risposta del governo al virus COVID-19 – “non il virus vero e proprio” – è stata responsabile delle sfide a cui ha fatto riferimento il presidente Joe Biden. Questo nuovo programma, ha detto, permetterebbe al governo di provocare nuovamente quel tipo di caos.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Il nuovo Fondo pandemico del governo: offerto da Bill Gates?

Nell’ambito dell’annuncio di martedì, Biden ha anche affermato di aver creato un Fondo pandemico con supporto bipartisan «che ha già catalizzato 2 miliardi di dollari in finanziamenti da 27 contributori, tra cui paesi, fondazioni e organizzazioni filantropiche, per costruire più forti capacità di sicurezza sanitaria globale».   «Chi sono questi contributori?» la Iversen ha chiesto: «Vuoi indovinare che la Bill Gates Foundation è grande donatore?»   Secondo il sito web del Pandemic Fund, i fondi vengono convogliati attraverso 13 organizzazioni governative e non governative, comprese organizzazioni finanziate da Gates come l’OMS, la Coalizione per le innovazioni di preparazione all’epidemia (CEPI); Gavi, l’Alleanza per i Vaccini; e il Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.   La Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia progetti simili anche attraverso altre partnership. Ad esempio, Gates e la DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, hanno finanziato il lancio del sistema Sentinel.   Sentinel è un «sistema di allarme precoce» brevettato, basato sulla tecnologia di modifica genetica CRISPR, pensato per rilevare agenti patogeni mortali in Africa prima che si diffondano.   Organizzazioni come la Fondazione Gates, ha affermato la Iversen, hanno i propri programmi che possono portare avanti attraverso tali partenariati. Gates, ha detto, «vuole vedere i vaccini per tutti e la sorveglianza delle malattie al fine di attuare vaccini per tutti».   Offrendo ingenti finanziamenti ai Paesi poveri, ha detto Iversen, gruppi come la Fondazione Gates acquistano la capacità di manipolare o controllare la politica. Questo tipo di potere, ha detto, è stato fondamentale per imporre mandati di vaccini e passaporti per i vaccini in tutto il mondo.   Ha citato un recente rapporto del giornalista investigativo Paul D. Thacker, il quale ha riferito che un funzionario dell’OMS ha testimoniato che il governo finlandese era ben consapevole che i vaccini COVID-19 non hanno fermato la trasmissione quando il paese ha imposto i passaporti vaccinali.

Aiuta Renovatio 21

La dottoressa Hanna Nohynek, presidente del gruppo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’OMS, ha affermato di aver informato il governo che i passaporti non sarebbero efficaci e non sarebbero necessari.   «Sapevano che era una truffa assoluta, ma l’hanno fatto comunque», ha detto Iversen. «Non era perché fossero davvero preoccupati per la nostra salute. Non era perché fossero davvero preoccupati per la diffusione».   Anche questa nuova partnership per la sicurezza sanitaria globale a cui l’amministrazione ha aderito non ha nulla a che fare con la protezione della salute pubblica, ha affermato Iversen.   «Sappiamo tutti che si tratta di trovare un modo per sorvegliare le persone, per inserirle nei passaporti, in una sorta di sistema di sorveglianza ed è assolutamente spaventoso».   Brenda Baletti Ph.D.   © 18 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
 
Continua a leggere

Epidemie

Nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie con «potenziale pandemico» scoperto in Congo

Pubblicato

il

Da

Un nuovo ceppo virulento di vaiolo delle scimmie, potenzialmente con un tasso di mortalità dell’11%, è stato identificato nella Repubblica Democratica del Congo, secondo un recente studio che richiede misure come la «vaccinazione mirata».

 

La nuova ricerca ritiene che questo ceppo sia passato dagli animali agli esseri umani tra luglio e settembre 2023, secondo lo studio intitolato «Sustain Human Outbreak of a New MPXV Clade I Lineage in Eastern Democratic Republic of the Congo».

 

Il lignaggio Clade I del vaiolo delle scimmie si trova principalmente nell’Africa centrale in aree come il Congo. È caratterizzata da sintomi gravi e da un’elevata mortalità fino all’11%. Una variante del Clade I, Clade Ib è oggetto del recente studio.

Sostieni Renovatio 21

Lo studio spiega cos’è il vaiolo delle scimmie e ne ha descritto le linee evolutive e le sottovarianti.

 

«Il virus del vaiolo delle scimmie (MPXV) ha attirato l’attenzione globale nel 2022 durante un’epidemia diffusa legata principalmente al contatto sessuale. Il Clade I MPXV è prevalente nell’Africa centrale ed è caratterizzato da malattie gravi e elevata mortalità, mentre il Clade II è confinato nell’Africa occidentale ed è associato a malattie più lievi. Un MPXV di Clade IIb è emerso in Nigeria nel 2017, con una trasmissione protratta da uomo a uomo, precursore dell’epidemia globale del lignaggio Clade II B.1 nel 2022. Nell’ottobre 2023, una grande epidemia di vaiolo è emersa nella regione mineraria di Kamituga, nella Repubblica democratica Repubblica del Congo (RDC), di cui abbiamo condotto un’indagine sull’epidemia», afferma lo studio.

 

Nel documento gli scienziati chiedono molte delle misure adottate durante il biennio pandemico.

 

«Per contenere questa nuova potenziale epidemia di Clade Ib sono necessarie misure urgenti, tra cui una sorveglianza rafforzata ed estesa, il tracciamento dei contatti, il supporto alla gestione dei casi e la vaccinazione mirata», afferma lo studio.

 

I risultati dello studio mostrano che circa 7 mesi fa una variante del vaiolo delle scimmie sarebbe passata dagli animali all’uomo e si sarebbe diffusa principalmente attraverso i rapporti sessuali.

 

«L’epidemia di Kamituga MPOX si è diffusa rapidamente, con 241 casi sospetti segnalati entro 5 mesi dal primo caso segnalato. Dei 108 casi confermati, il 29% erano lavoratrici del sesso [eufemismo con cui ora nei Paesi anglofoni definiscono le meretrici, ndr], evidenziando il contatto sessuale come una modalità chiave di infezione. L’analisi genomica ha rivelato un lignaggio distinto MPXV Clade Ib, divergente dai ceppi Clade I precedentemente sequenziati nella RDC. La predominanza delle mutazioni di tipo APOBEC3 e il tempo stimato di comparsa intorno a metà settembre 2023 suggeriscono una recente trasmissione da uomo a uomo», afferma lo studio.

 

Il tema potrebbe entrare presto nell’arena politica, con il candidato alle presidenziali del 2024 Donald Trump che ha criticato duramente l’amministrazione Biden per aver consentito agli immigrati illegali provenienti dal Congo di entrare negli Stati Uniti durante un discorso di sabato scorso.

 


Aiuta Renovatio 21

Molti account su Twitter si sono quindi chieste quanti congolesi affetti da vaiolo delle scimmie siano stati portati illegalmente negli Stati Uniti attraverso il confine aperto da Biden.

 

Nel 2022, mentre focolai del morbo apparivano dopo i Gay Pride, l’anno scorso il direttore dell’OMS Tedros Ghebreyesus aveva scavalcato il suo comitato interno OMS per dichiarare il vaiolo delle scimmie emergenza globale. L’ente sanitario mondiale arrivò a prodursi anche nel grottesco suggerimento ai gay di limitare i partner sessuali e di vaccinarsi prima delle parate di orgoglio gaio – vaccino approvato senza studi clinici, con idoneità estesa anche ai bambini –, non prima di aver annunciato di voler cambiare il nome al vaiolo delle scimmie, perché a rischio razzismo.

 

Il 99% dei casi, ammise ad un certo punto la sanità britannica, era costituito da maschi omosessuali. Nel 2023 l’ente di controllo epidemico americano CDC avvertì che il vaiolo delle scimmie sarebbe potuto tornare con i festival estivi LGBT.

 

Una circolare del ministero della Salute italiana di poche settimane fa stabilisce una precedenza per la vaccinazione anti-vaiolo per le scimmie a «persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».

 

Da oltremanica era invece arrivata la notizia del primo caso di cane infettato da vaiolo delle scimmie. La bestiola condivideva il letto con una coppia di gay infetti.

 

Come riportato da Renovatio 21nel 2021 il vaiolo delle scimmie fu protagonista di una molto preveggente simulazione organizzata dall’ONG per la minaccia nucleare NTI con l’OMS e l’inevitabile Fondazione Gates.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia

 

 

 

 

Continua a leggere

Più popolari