Cina
Nuotatrice canadese di origine cinese vince alle Olimpiadi: adottata per la politica del figlio unico

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews
Maggie Mac Neil ha vinto ieri i 100 metri farfalla olimpici. Su Weibo diversi utenti cinesi si sono chiesti che cosa ne sarebbe stato di questa ragazza di 21 anni se fosse rimasta in Cina.
Ieri la canadese Maggie Mac Neil ha vinto la finale olimpica femminile dei 100 metri farfalla, arrivando davanti alla cinese Zhang Yufei per soli cinque centesimi di secondo.
Maggie quindi non solo è una nuotatrice di livello mondiale, è anche una delle tante bambine la cui vita è stata segnata dalla politica cinese del figlio unico, in vigore dal 1980 al 2015
La nuotatrice e studentessa della University of Michigan, che è miopie e in vasca non usa occhiali o lenti a contatto, non aveva nemmeno realizzato di essere arrivata prima finché non ha stretto gli occhi guardando il tempo sul tabellone: 55.59 secondi, medaglia d’oro e nuovo record nazionale.
Una delle tante vittorie olimpiche di questi giorni, ma che nasconde una storia particolare.
Mac Neil è nata a Jiujiang, in Cina. Abbandonata dai genitori biologici a febbraio del 2000, è stata adottata un anno dopo da una coppia canadese di London (Ontario) insieme alla sorellina.
Maggie quindi non solo è una nuotatrice di livello mondiale, è anche una delle tante bambine la cui vita è stata segnata dalla politica cinese del figlio unico, in vigore dal 1980 al 2015. La preferenza delle famiglie per i figli maschi, soprattutto nelle aree rurali, ha costretto molte donne ad abortire forzatamente o ad abbandonare le figlie femmine, nella speranza che qualche istituto se ne prendesse cura.
La preferenza delle famiglie per i figli maschi, soprattutto nelle aree rurali, ha costretto molte donne ad abortire forzatamente o ad abbandonare le figlie femmine, nella speranza che qualche istituto se ne prendesse cura
Su Weibo, sito di microblogging cinese, alcuni utenti hanno commentato la vicenda della ragazza: «Dove sarebbe ora se non fosse stata trovata dall’orfanotrofio, o se non fosse stata abbandonata dai suoi genitori biologici? L’adozione ha cambiato completamente la traiettoria della sua vita perché le sono state date cure e formazione di qualità», si legge tra i commenti. «Se fosse rimasta in Cina avrebbe dovuto abbandonare la scuola per mantenere un fratello minore», ha scritto un altro utente.
Da quando la Cina ha lanciato il suo programma di adozioni internazionali nel 1991, circa 110mila bambini sono stati adottati, di cui la maggior parte negli Stati Uniti.
Secondo il dipartimento di Stato Usa, degli 82.456 bambini cinesi adottati dalla Cina tra il 1999 e il 2020, l’82% erano femmine. «Quante ragazze non sono riuscite a realizzare il loro potenziale a causa della preferenza per un maschio?», si chiedeva un altro account di Weibo. «Quanti talenti femminili ci siamo persi?».
La politica del figlio unico è stata cancellata nel 2015, quando il presidente cinese Xi Jinping ha permesso alle famiglie di avere fino a due bambini, diventati poi tre nel 2021. Una misura che secondo gli esperti non risolverà presto lo sbilanciamento di genere creatosi negli ultimi 30 anni.
Secondo il dipartimento di Stato Usa, degli 82.456 bambini cinesi adottati dalla Cina tra il 1999 e il 2020, l’82% erano femmine
Gli utenti di Weibo hanno insistito sul fatto che l’essere cinese per nascita di Maggie non dovrebbe esaltare la Cina, arrivata all’argento per uno scherzo del destino: «Gode della cittadinanza canadese, e tutto il merito dovrebbe andare a coloro che l’hanno cresciuta e allenata bene in Canada».
«Mi vergogno di vedere i media menzionare che Mac Neil è nata in Cina», ha scritto qualcuno, «Ciò che dovrebbe essere menzionato è che l’abbiamo ceduta 20 anni fa».
Da parte sua, Maggie ha le idee molto chiare sulla sua identità nazionale: «Sono nata in Cina e sono stata adottata quando ero molto piccola, e questo è tutto ciò che riguarda la mia eredità cinese», ha dichiarato la nuotatrice alla conferenza stampa post-gara.
«Quante ragazze non sono riuscite a realizzare il loro potenziale a causa della preferenza per un maschio?», si chiedeva un altro account di Weibo. «Quanti talenti femminili ci siamo persi?»
«Sono canadese e sono sempre stata canadese, quindi [l’adozione] è solo una piccola parte del mio viaggio per arrivare dove sono oggi. Ed è piuttosto irrilevante quando si tratta di nuoto».
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Cina
La Cina impone controlli sulle esportazioni di tecnologie legate alle terre rare

Il ministero del Commercio cinese, ha annunciato il 9 ottobre che imporrà controlli sulle esportazioni di tecnologie legate alle terre rare per proteggere la sicurezza e gli interessi nazionali. Lo riporta il quotidiano del Partito Comunista Cinese in lingua inglese Global Times.
Questi controlli riguardano «l’estrazione, la fusione e la separazione delle terre rare, la produzione di materiali magnetici e il riciclaggio delle risorse secondarie delle terre rare». Le aziende potranno richiedere esenzioni per casi specifici. In assenza di esenzioni, il ministero della Repubblica Popolare obbligherà gli esportatori a ottenere licenze per prodotti a duplice uso non inclusi in queste categorie, qualora sappiano che i loro prodotti saranno utilizzati in attività connesse alle categorie elencate.
Il precedente tentativo del presidente statunitense Donald Trump di avviare una guerra tariffaria con la Cina si è rivelato un fallimento, principalmente a causa del dominio preponderante della Cina nell’estrazione e nella lavorazione dei minerali delle terre rare. Delle 390.000 tonnellate di ossidi di terre rare estratti nel 2024, la Cina ne ha prodotte circa 270.000, rispetto alle 45.000 tonnellate degli Stati Uniti, e detiene circa l’85% della capacità di raffinazione globale.
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La decisione odierna della Cina avrà certamente un impatto a Washington, soprattutto in vista dell’incontro tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping previsto per fine mese. Oggi si è registrata una corsa all’acquisto delle azioni di MP Materials, il principale concorrente statunitense della Cina nella produzione di terre rare.
All’inizio dell’anno, il dipartimento della Difesa statunitense aveva investito in MP Materials, dopo che Trump aveva evidenziato il divario tra Stati Uniti e Cina. Tuttavia, tale investimento è stato considerato insufficiente e tardivo.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2024 i dati mostravano che i profitti sulla vendita delle terre rare cinesi erano calati. È noto che Pechino sostiene l’estrazione anche illegale delle sostanze anche in Birmania.
Secondo alcune testate, tre anni fa vi erano sospetti sul fatto che il Partito Comunista Cinese stesse utilizzando attacchi informatici contro società di terre rare per mantenere la sua influenza nel settore.
Le terre rare, considerabili come sempre più necessarie nella corsa all’Intelligenza Artificiale, sono la centro anche del turbolento accordo tra l’amministrazione Trump e il regime di Kiev.
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Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia
Cina
Trump: gli USA imporranno dazi del 100% alla Cina

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Cina
Pechino: il presidente di Taiwan si «prostituisce»

Il presidente taiwanese Lai Ching-te starebbe cercando il sostegno di potenze straniere per promuovere il separatismo nell’isola autonoma. Lo sostengono i funzionari di Pechino per gli affari con Formosa.
In un’intervista rilasciata lunedì al programma radiofonico conservatore statunitense «The Clay Travis and Buck Sexton Show», Lai ha riaffermato che considera Taiwano un Paese indipendente e non parte della Cina, sottolineando che Pechino non ha il diritto di invadere l’isola, dichiarando inoltre che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump meriterebbe il Premio Nobel per la Pace se riuscisse a persuadere il presidente cinese Xi Jinping a rinunciare definitivamente all’uso della forza contro Taiwan.
In risposta, l’ufficio cinese per gli affari di Taiwan ha definito le affermazioni di Lai «sciocchezze» e lo ha accusato di «diffondere le fallacie separatiste dell’”indipendenza di Taiwan”».
«Si è impegnato in una condotta senza scrupoli nei confronti dell’estero e in una svendita senza limiti di Taiwan, sperperando la carne e il sangue del popolo, prostituendosi e schierandosi dalla parte delle forze straniere», si legge nella dichiarazione.
Negli ultimi mesi, diversi politici stranieri hanno proposto Trump per il Premio Nobel per la Pace, citando i suoi sforzi nella mediazione dei conflitti. Tuttavia, alcune di queste iniziative sono considerate gesti simbolici o tentativi di guadagnarsi il favore del presidente statunitense.
Taiwano acquista armi dagli Stati Uniti da anni per contrastare l’esercito cinese, e i media suggeriscono che Washington intenda approvare vendite di armi a Taipei a livelli superiori rispetto al primo mandato di Trump. La cooperazione tra Stati Uniti e Taiwan rappresenta un punto di attrito significativo per la Cina, che conduce regolarmente esercitazioni militari vicino all’isola.
La Cina considera Taiwano parte integrante del suo territorio sovrano. Xi Jinping ha dichiarato che la riunificazione con Taiwan è «inevitabile», aggiungendo che Pechino non esclude l’uso della forza per riportarla sotto il suo controllo.
Come riportato da Renovatio 21, durante il suo discorso per la celebrazione del centenario del Partito Comunista Cinese nel 2021 lo Xi, mostrandosi in un’inconfondibile camicia à la Mao, parlò della riunificazione con Taipei come fase di un «rinnovamento nazionale» e della prontezza della Cina a «schiacciare la testa» di chi proverà ad intimidirla.
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Immagine di Mass Rapid Transit Bureau, Kaohsiung City Government via Wikimedia pubblicata su indicazioni.
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