Spirito
Mons. Strickland: i cattolici non possono sostenere i democratici perché sono il «partito della morte»

In un recente podcasto con il conduttore cattolico Terry Barber il vescovo emerito di Tyler, Texas, Giuseppe Strickland ha trattato temi tra cui il valore del messaggio di Akita per i nostri tempi, l’apostasia «al vertice» della Chiesa e la malvagità del Partito Democratico USA. Lo riporta LifeSiteNews.
«È solo una farsa che un partito nazionale promuova la morte; è il partito della morte» ha risposto monsignor Strickland alla domanda su come un cattolico possa votare per i democrat, fuori dalla cui convention venivano offerti aborti e vasectomie gratuite eseguite su di un camioncino.
«Qualsiasi cattolico voti per quel partito, nessun partito è perfetto, ma è incomprensibile, ed è incredibile che un cattolico possa dire con tanta fragranza, “Oh, beh, sono bravi in questo o quello”, promuovere l’aborto è solo esacerbare, voglio dire, è semplicemente terribile», ha aggiunto il vescovo. Barber ha aggiunto che se scegli di votare per il partito della morte, non puoi essere un cattolico in regola, argomento con cui Strickland ha concordato.
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Sua Eccellenza ha poi offerto un commento su Matteo 23, 23-26, in cui Nostro Signore ammonisce gli scribi e i farisei come ipocriti e guide cieche. Il vescovo ha sottolineato che questo brano del Vangelo ci ricorda di non puntare il dito contro i peccati degli altri, ma di guardare invece a noi stessi, e questo include vescovi e clero come lui. «Dobbiamo tutti esaminare la nostra coscienza e guardare nei nostri cuori e dire: “Dove sono colpevole esattamente di ciò di cui Cristo accusa gli scribi e i farisei?” Dobbiamo tutti ascoltare il Vangelo».
Strickland ha sottolineato i tentativi odierni di attenuare il Vangelo, a volte eliminando quei passaggi in cui Cristo può suonare un po’ duro, ma ricorda agli ascoltatori di ricordare che si tratta pur sempre di amore perché Nostro Signore è il Figlio Divino di Dio che è sempre Amore e Verità Incarnati.
«Quindi quando dice queste cose che suonano dure, dobbiamo soprattutto ascoltarle». Il vescovo ha ricordato agli ascoltatori che lui, anche come vescovo, deve ascoltare questo Vangelo come tutti gli altri, e così fa tutto il clero cattolico. «Ci sono pastori che non ascoltano questo Vangelo. Dobbiamo esserne consapevoli, non giudicandoli ma richiamandoli ad ascoltare umilmente e onestamente la parola di Dio».
Collegando questa lettura del Vangelo alla politica e all’aborto, Strickland ha sottolineato che la vita è un dono prezioso di Dio, e Dio è l’autore della vita. «E quando la leadership in questa nazione dice, “Oh, Dio non è più l’autore, siamo noi ad avere il controllo”, quella leadership deve essere messa in discussione, e le persone che sono cattoliche e non mettono in discussione quel tipo di leadership, francamente, farebbero meglio a svegliarsi».
Sua Eccellenza ha continuato: «Perché promuovere l’aborto e le attività immorali, e un uomo che mutila il suo corpo per non doversi preoccupare di concepire un bambino quando è intimo con una donna in un modo che dovrebbe sempre essere aperto al concepimento di un bambino, perché l’unico luogo appropriato per quell’intimità è nell’impegno del matrimonio». Ha aggiunto che tutto questo dimostra che la leadership del nostro Paese sta promuovendo il male perché è così lontana dalla verità del Vangelo.
Più avanti nell’episodio, si è passati al messaggio di Nostra Signora di Akita alla luce della morte di Suor Agnes Sasagawa durante la Festa dell’Assunzione. Il conduttore legge parte del secondo messaggio dell’apparizione giapponese:
«L’opera del diavolo si infiltrerà anche nella Chiesa in modo tale che si vedranno cardinali opporsi a cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e osteggiati dai loro confratelli… chiese e altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi, e il demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore».
Il vescovo ha detto che il messaggio di Akita è fondamentale per i nostri tempi e che crede che questo messaggio faccia parte del Terzo Segreto di Fatima.
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«Questo è un messaggio duro, e penso che molti abbiano cercato di deviarlo perché quale vescovo vorrebbe ammettere che questo è ciò che stiamo vivendo? Ma dobbiamo ammetterlo; dobbiamo smettere di scendere a compromessi. Voglio dire, questa è una parte enorme di dove siamo; un piccolo compromesso diventa un altro e un altro ancora, e poi alla fine ti ritrovi compromesso proprio per fede soprannaturale».
Sua Eccellenza ha aggiunto che troppi pastori della Chiesa ora si trovano compromessi, e se lo sono, o non sono abbastanza forti per difendere i veri insegnamenti della Chiesa, o credono che debba diventare più moderna.
Strickland ha concluso il podcast leggendo la sua ultima lettera sulla «corruzione e le potenti forze del male» nella Chiesa cattolica e nella società, inclusa l’apostasia «al vertice» della Chiesa. La lettera ha inoltre invitato i fedeli a prestare attenzione agli avvertimenti di Fatima e Akita e ad aggrapparsi alla Santa Eucaristia e alla Beata Madre.
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Immagine screenshot da LifeSiteNews.
Spirito
L’arcivescovo Forte contro i fedeli che vogliono la Comunione sulla lingua. Mentre continuano le profanazioni sataniche

ITALY
Bishop Bruno Forte BERATES three people for receiving Communion on the tongue He claims that Communion should only be received in the hands and that it is ‘pride’ that makes people do otherwise What are your thoughts? pic.twitter.com/bWqXm0UiSr — Catholic Arena (@CatholicArena) April 24, 2025
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Un satanista intentó profanar la Sagrada Hostia en el Capitolio del Estado de Kansas mediante algún tipo de conjuro.
Sin embargo, en un acto de valentía y devoción, un hombre católico intervino rápidamente, tomó la Hostia y la consumió para evitar la profanación. ¡Así es! Un… pic.twitter.com/x3UGLLCnyq — Carolina ❤️🔥 (@realCarola2Hope) March 29, 2025
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Spirito
Sede vacante: dal funerale ai giorni successivi

La vacanza della Sede Apostolica, che segue la morte o le dimissioni di un papa, è un momento chiave nella vita della Chiesa cattolica. Le norme che regolano questo periodo sono rigidamente codificate e lasciano poco spazio all’improvvisazione. FSSPX.Attualità offre ai lettori una comprensione più chiara delle norme che governano lo Stato della Città del Vaticano fino all’elezione del nuovo papa.
Mentre è prevista la partecipazione di numerosi capi di Stato e di una grande folla di fedeli ai funerali di Papa Francesco, si stanno organizzando anche le giornate successive. I cardinali hanno a disposizione un tempo massimo di venti giorni dalla vacanza della sede per iniziare a eleggere il nuovo papa: in realtà il termine è più breve, e la velocità con cui sono stati decisi i funerali del pontefice argentino sembra dimostrare che la Curia – cardinale Parolin in testa – non vuole perdere tempo.
Il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Sacro Collegio, ha convocato i futuri elettori che convergono a Roma: erano già 113 – su 135 – presenti nella Città Eterna il 24 aprile 2025. Questa convocazione non è una formalità, ma un invito imperativo, posto sotto il sigillo della «santa obbedienza». Ogni cardinale, investito del sacro incarico di partecipare all’elezione del Pontefice, è tenuto a rispondere a questa chiamata e a recarsi nel luogo designato, a meno che non ne sia gravemente impedito.
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Il quadro legislativo del Vaticano prevede il caso dei cardinali che, per motivi imprevisti, giungono dopo l’inizio del conclave, ma prima che sia completata l’elezione del nuovo papa. A questi ultimi verrebbe consentito di partecipare al processo elettorale, garantendo così che la loro voce, legittimamente attesa, possa contribuire alla deliberazione. Questa disposizione dimostra la volontà di preservare l’unità e la rappresentatività del Sacro Collegio, nonostante i rischi del viaggio.
Allo stesso modo, se un cardinale dovesse lasciare la Città del Vaticano nei prossimi giorni per un motivo grave, riconosciuto dalla maggioranza degli elettori, conserverebbe il diritto di ritornarvi e di riprendere il suo posto nell’elezione.
La Santa Sede ha già reso noti i nomi dei due predicatori che interverranno, uno nei giorni successivi ai funerali del defunto papa, l’altro all’inizio del conclave: Dom Donato Ogliari, O.S.B., abate di San Paolo fuori le Mura, e il cardinale Raniero Cantalamessa, frate cappuccino che ha voluto restare sacerdote nonostante la sua elevazione al cardinalato, e che è anche un ex predicatore della Casa Pontificia.
Il primo è un benedettino che ha conseguito il titolo di dottore in teologia presso l’Università Cattolica di Lovanio, dopo aver pubblicato una tesi sulla grazia e il libero arbitrio nel dibattito tra Sant’Agostino e i semipelagiani. Nominato membro del Dicastero per i vescovi da Papa Francesco nel luglio 2022, Dom Ogliari svolge un ruolo nella selezione dei nuovi vescovi e vanta esperienza amministrativa, in particolare come vicepresidente della Conferenza monastica italiana.
Il cardinale Cantalamessa è più noto, avendo svolto l’incarico di predicatore in Vaticano sotto gli ultimi tre papi. È uno dei sostenitori del «Rinnovamento Carismatico» nel quale vede una grazia per tutta la Chiesa.
Si può dire che questi due religiosi, il cui compito è quello di pronunciare davanti al Sacro Collegio alcune prediche che delineeranno i contorni del prossimo pontificato, siano sostenitori di un riformismo moderato, nello spirito del Concilio Vaticano II, ma non troppo come si dice oltretevere. Ciò illustra una forma di rifocalizzazione – molto relativa – a cui una parte del Sacro Collegio sembra ora aspirare per il futuro della Chiesa.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Pensiero
Il ritorno della diplomazia vaticana. A papa morto

President Trump sat down to meet privately with Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy in St. Peter’s Basilica in Vatican City this morning. pic.twitter.com/QChPiZRKzM
— The White House (@WhiteHouse) April 26, 2025
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Qualcuno dirà: la solita trovata, perfetta, di Trump. Optics. Look. PR – è comunicazione visuale, lui è un maestro, a partire dall’insistenza diacronica per il ciuffo sintetico, inconfondibile, immediato. Non saprei dire: l’ultima volta che aveva saputo ingenerare un’immagine di tale potenza forse Dio stesso gli aveva dato una mano: quando gli spararono e lui alzò il pugno al cielo col volto rigato di sangue e la bandiera USA che garriva sopra di lui. Il Vaticano quindi pare essere tornato, brevemente, estemporaneamente, involontariamente, il vero luogo della diplomazia, e della pace globale. Dio, la tradizione cattolica – quella per cui questa micrologica monarchia teocratica, per quanto acciaccata, è ancora nella mente e nel cuore di tutta l’umanità e dei suoi leader – lo hanno permesso. Una preghiera acciocché torni quel tempo dove il centro del mondo coincideva con il centro del suo spirito. Solo da lì si può ricostruire l’equilibro. Solo ricostruendo la Chiesa si potrà avere la vera pace. Make Vatican Great Again. Ma sul serio. Roberto Dal BoscoBehind Scenes, Vatican City—President Trump sat down to meet privately with Volodymyr Zelenskyy of Ukraine this morning in St. Peter’s Basilica… pic.twitter.com/zzC78AgbNh
— Dan Scavino (@Scavino47) April 26, 2025
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