Geopolitica
Londra segnala che arresterà Netanyahu, la Germania ci pensa
Se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu venisse in visita, molto probabilmente la Gran Bretagna onorerebbe il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nei suoi confronti, ha affermato un portavoce di Downing Street 10.
La CPI con sede all’Aja ha annunciato giovedì di voler ricercare Netanyahu per accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità in relazione al conflitto di Gaza. Israele e gli Stati Uniti hanno denunciato la mossa.
«Il Regno Unito rispetterà sempre i propri obblighi legali come stabilito dal diritto interno e, in effetti, dal diritto internazionale», ha detto venerdì ai media britannici un portavoce del primo ministro Keir Starmer, che ha tuttavia aggiunto che il Regno Unito non ha mai utilizzato le procedure nazionali legate ai mandati di arresto della CPI, perché nessuno dei ricercati dalla corte ha mai visitato il Paese.
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In precedenza, il ministro degli Interni Yvette Cooper aveva affermato che «non sarebbe stato appropriato» per lei commentare il mandato, poiché la CPI è un’istituzione indipendente.
«Abbiamo sempre rispettato l’importanza del diritto internazionale, ma nella maggior parte dei casi in cui vengono perseguiti, non diventano parte del processo legale britannico», ha detto a Sky News. «Quello che posso dire è che ovviamente la posizione del governo del Regno Unito rimane quella di credere che l’attenzione dovrebbe essere rivolta a ottenere un cessate il fuoco a Gaza».
Tuttavia, Emily Thornberry, parlamentare laburista e presidente della Commissione Affari Esteri, è stata più diretta quando ha parlato con la testata.
«Se Netanyahu venisse in Gran Bretagna, il nostro obbligo ai sensi della Convenzione di Roma sarebbe di arrestarlo in base al mandato della CPI», ha detto Thornberry. «Non è una questione di dovere, siamo tenuti a farlo perché siamo membri della CPI».
Nel frattempo lo Stato di Israele «respinge con disgusto le azioni assurde e false mosse contro di lui dalla CPI», ha affermato l’ufficio di Netanyahu. Israele «respinge con disgusto le azioni assurde e false mosse contro di esso dalla CPI», ha affermato l’ufficio di Netanyahu.
Sebbene Israele non sia firmatario dello Statuto di Roma, la corte ha giurisdizione sulla Cisgiordania e su Gaza, che sono considerate territori palestinesi occupati ai sensi del diritto internazionale. La giurisdizione della corte è riconosciuta da 123 Paesi e Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant potrebbero essere arrestati se si recassero in una di queste nazioni.
Gli Stati Uniti «respingono fondamentalmente» la decisione e sono «profondamente preoccupati» per i «preoccupanti errori di processo» che hanno portato a essa, ha affermato giovedì un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.
Finora, Paesi Bassi, Svizzera, Irlanda, Svezia, Belgio e Norvegia hanno annunciato che avrebbero rispettato il mandato della CPI, mentre la Francia ha affermato che il mandato è legittimo ma che arrestare il leader israeliano sarebbe «legalmente complesso». L’UE ha dichiarato che rispetterà la decisione della CPI in merito ai funzionari israeliani; il capo della politica estera dell’Unione, Josep Borrell, ha descritto i mandati della corte come apolitici e ha invitato gli Stati membri a rispettarli e ad attuarli.
Come riportato da Renovatio 21, il primo ministro ungherese Viktor Orban, in controtendenza, ha invitato Netanyahu a visitare Budapest e ha affermato che il mandato della CPI «non avrà alcun effetto» nell’UE e negli Stati membri della NATO.
Berlino invece sta ancora valutando se rispettare o meno i propri obblighi nei confronti della CPI. Pare che i funzionari tedeschi abbiano espresso sollievo per il fatto che il primo ministro israeliano Netanyahu non abbia in programma di visitare il Paese nel prossimo futuro.
«Rispettiamo la legge a livello nazionale, europeo e internazionale», ha affermato venerdì il ministro degli Esteri Annalena Baerbock. «Ecco perché stiamo esaminando esattamente cosa questo significhi per noi in merito alla sua applicazione internazionale».
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La Germania è firmataria dello Statuto di Roma e riconosce l’autorità della CPI, ma il portavoce del cancelliere Olaf Scholz ha affermato che è improbabile che Berlino ottemperi al mandato a causa della sua «responsabilità storica» nei confronti di Israele.
«Da un lato c’è l’importanza della Corte penale internazionale, che sosteniamo fermamente; dall’altro c’è la nostra responsabilità storica», ha affermato il portavoce del governo Steffen Hebestreit.
Netanyahu ha visitato la Germania l’ultima volta nel marzo 2023 e non è prevista un’altra visita di Stato nel prossimo futuro, «hanno sottolineato i politici del governo, quasi con sollievo», ha scritto venerdì Deutsche Welle.
Una delle ultime visite di Netanyahu in Gran Bretagna aveva invece sortito effetti particolari: nelle sue memorie in uscita, l’ex premier britannico Boris Johnson dice di aver trovato una microspia nel water dopo che lo aveva usato Netanyahu.
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Immagine di Number 10 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Geopolitica
L’ex ministro della Difesa israeliano: lo Stato Ebraico commette «crimini di guerra»
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Geopolitica
La presidente georgiana chiede alle scuole di unirsi alla protesta antirussa. Tbilisi maidanizzata?
La presidente georgiana Salome Zourabichvili ha invitato le scuole del Paese a sostenere le proteste pro-UE, dopo che centinaia di docenti universitari hanno espresso sostegno alle dimostrazioni in corso dopo la sospensione dei colloqui di adesione alla UE decisa dal governo di Tbilisi.
Non è chiaro se la Zourabichvili stia invitando i minori e gli adolescenti a scendere in piazza o le loro scuole a rilasciare una dichiarazione di sostegno.
La Zourabichvili si è rifiutata di lasciare l’incarico dopo che il primo ministro Irakli Kobakhidze ha congelato i colloqui di adesione all’UE.
«Dopo le università, tocca alle scuole esprimere la loro solidarietà alle proteste, in tutta la Georgia», ha scritto lunedì la Zourabichvili sui social media.
Il mese scorso, centinaia di docenti universitari hanno firmato una lettera in cui appoggiano le manifestazioni e incoraggiano i loro studenti a prendervi parte.
#Georgiaprotests
After universities, it is the turn of schools to express their solidarity with the protests, all over Georgia— Salome Zourabichvili (@Zourabichvili_S) December 2, 2024
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Le proteste infuriano a Tbilisi da giovedì, quando Kobakhidze ha annunciato che avrebbe congelato i colloqui di adesione all’UE fino al 2028, a causa del «costante ricatto e manipolazione» da parte di Bruxelles della politica interna georgiana.
Il partito Sogno Giorgiano di Kobakhidze, che ha vinto quasi il 54% dei voti alle elezioni parlamentari di ottobre, è favorevole a relazioni stabili sia con l’UE che con la Russia. I partiti di opposizione filo-occidentali e Zourabichvili, nata in Francia, hanno rifiutato di riconoscere i risultati del voto. Il mandato della Zourabichvili termina questo mese, ma lei si è rifiutata di lasciare l’incarico fino a quando non si saranno ripetute le elezioni.
Oltre 200 persone sono state arrestate durante le proteste a Tbilisi, mentre oltre 100 poliziotti sono rimasti feriti, secondo il Ministero degli Interni georgiano. Durante una manifestazione fuori dagli edifici del parlamento domenica sera, i dimostranti hanno sparato fuochi d’artificio e lanciato molotov contro la polizia antisommossa pesantemente corazzata.
Kobakhidze ha criticato le manifestazioni definendole un «attacco all’ordine costituzionale del Paese» e ha attribuito la responsabilità dei disordini civili ai «politici dell’UE e ai loro agenti», accusando l’Occidente di aver tentato di orchestrare un colpo di stato simile alla rivoluzione di Maidan sostenuta dagli Stati Uniti che ha rovesciato il governo ucraino nel 2014.
1 December 2024, Tbilisi, Georgia 🇬🇪
People shouldn’t be afraid of their governments. Governments should be afraid of their people. pic.twitter.com/V3xXtPTcP1
— David Zarn (@davidzarn) December 1, 2024
Thousands of Georgian protesters gathered outside the parliament building in Tbilisi to oppose the government’s decision to delay EU accession negotiations until 2028 ⤵️ pic.twitter.com/cH9WjHTkpo
— Anadolu English (@anadoluagency) November 30, 2024
“Action shooter” on Tbilisi’s Rustaveli Avenue
Video by David Pipia/JAMnews pic.twitter.com/qdWMYzoXX4
— JAMnews (@JAMnewsCaucasus) December 2, 2024
HAPPENING NOW: Thousands of demonstrators have gathered outside Georgia’s capital, Tbilisi, for the fourth day to protest against the government following its break with the EU. pic.twitter.com/mhpm1j0EcW
— I Meme Therefore I Am 🇺🇸 (@ImMeme0) December 1, 2024
More scenes from Tbilisi tonight. pic.twitter.com/xjUKylhK8c
— KyivPost (@KyivPost) November 30, 2024
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Anche il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha paragonato le proteste al colpo di Stato di Maidan, dicendo ai giornalisti lunedì che Mosca vede un «parallelo diretto» tra gli eventi. Le dimostrazioni, ha aggiunto, hanno «tutti i segnali di un tentativo di realizzare una “rivoluzione arancione”», riferendosi a un precedente schema sostenuto dagli Stati Uniti per ribaltare i risultati delle elezioni in Ucraina.
Commentando gli eventi in Georgia, Peskov ha affermato che «c’è un evidente tentativo di destabilizzare la situazione» e che eventi simili hanno avuto luogo in «diversi Paesi» negli ultimi anni. «Il parallelo più diretto che si può tracciare sono gli eventi del Maidan in Ucraina”, ha detto Peskov, riferendosi al colpo di stato sostenuto dall’Occidente a Kiev nel 2014 che ha estromesso il presidente democraticamente eletto del paese e ha precipitato l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.
Gli Stati Uniti hanno risposto al congelamento dei colloqui di adesione da parte di Kobakhidze annullando la partnership strategica di Washington con Tbilisi, mentre l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, l’estone Kaja Kallas (noto falco antirusso), ha avvertito che Bruxelles sta valutando sanzioni contro la Georgia.
Un anno fa il Servizio di Sicurezza dello Stato della Georgia (SSS) aveva pubblicato un comunicato il 18 settembre in cui affermava che il Paese si trova ad affrontare la minaccia di violenti disordini orchestrati dalla cerchia ristretta dell’ex presidente Mikheil Saakashvili e «attraverso il coordinamento e il sostegno finanziario dei Paesi esteri». La Sicurezza di Stato georgiana precisava che i golpisti pianificano, nei prossimi tre mesi, il «rovesciamento violento» del governo georgiano, usando come modello il colpo di Stato ucraino di Maidan del 2014.
L’opposizione accusa da tempo il governo di sabotare i negoziati volti a far entrare la Georgia nell’UE, in corso dalla metà degli anni 2000. La Zourabichvili ha denunciato l’azione del governo come «un colpo di Stato incostituzionale» e ha invitato i suoi sostenitori a «resistere». Negli scorsi mesi la Zurabishvili, nata a Parigi ed arrivata in Georgia dopo il crollo del muro, si è opposta al risultato elettorale, arrivando a suggerire che la Georgia era diventata «vittima di un’operazione speciale russa».
In precedenza, la Zurabishvili aveva sostenuto anche altre proteste in Georgia, tra cui quelle contro le leggi sugli «agenti stranieri» e sulla «propaganda LGBT», da lei definite «in stile russo».
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Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa centinaia di dimostranti filo-occidentali sono scesi in piazza nella capitale georgiana di Tbilisi per protestare contro la ratifica delle recenti elezioni parlamentari.
Pesanti proteste, dentro e fuori dal Parlamento, si sono consumate a Tbilisi negli ultimi mesi a seguito dell’approvazione delle legge sugli agenti stranieri. L’UE ha aggiunto il carico sospendendo la candidatura della Georgia al blocco bruxellita.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa era emersi che gli europei avevano fatto pressione sulla Georgia affinché inviasse mercenari in Ucraina. Settimane fa, tuttavia, l’ex primo ministro georgiano Bidzini Ivanishvili aveva dichiarato che Tbilisi chiederà scusa per aver scatenato la guerra antirussa del 2008, una guerra condotta dall’allora presidente Mikhail Saaskahvili arrivato al potere con la rivoluzione colorata del 2003 (finanziata, secondo varie fonti, anche dagli enti di George Soros) e poi fuggito in Ucraina per poi finire nelle carceri georgiane.
Come riportato da Renovatio 21, il premier Irakli Kobakhidze ha dichiarato quest’estate che la Georgia non verrà «ucrainizzata».
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Immagine screenshot da Twitter
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Il Kosovo accusa Belgrado per l’esplosione del canale dell’acqua
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Last Friday night, Kosova’s critical infrastructure was targeted in a kinetic terrorist attack of high calculation. The attack specifically targeted a key water canal in north of the country in order to destabilize the country’s entire energy production and water supply.… pic.twitter.com/KpMGBcjMOS
— Albin Kurti (@albinkurti) December 1, 2024
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The United States strongly condemns the November 29 attack on critical infrastructure in Kosovo damaging a water canal in Zubin Potok that is essential to Kosovo’s water supply and, operation of Kosovo’s power plants. We are monitoring the situation closely, will support a…
— Ambassador Jeff Hovenier (@USAmbKosovo) November 29, 2024
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