Geopolitica
Orban invita Netanyahu nonostante il mandato di arresto della CPI
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha invitato il suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu a visitare l’Ungheria, nonostante all’inizio di questa settimana la Corte penale internazionale (CPI) abbia emesso un mandato di arresto nei suoi confronti.
In un’intervista rilasciata venerdì alla radio di Stato, Orbán, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’UE, ha condannato la decisione della CPI di chiedere l’arresto del leader israeliano e ha dichiarato che il suo Paese non avrebbe eseguito il mandato.
«Oggi inviterò il primo ministro israeliano, il signor Netanyahu, a visitare l’Ungheria e in quell’invito gli garantirò che, se verrà, la sentenza della CPI non avrà alcun effetto in Ungheria e noi non ne seguiremo il contenuto», ha detto Orban.
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La corte dell’Aja ha accusato Netanyahu e l’ex ministro della difesa israeliano Yoav Gallant di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nel contesto dell’operazione in corso dello Stato ebraico contro Hamas a Gaza. Il mandato è stato emesso dal procuratore capo della CPI, Karim Khan, che ha anche mosso accuse simili contro il leader militare di Hamas Mohammed Deif.
L’iniziativa della CPI è stata fortemente condannata da Israele e dagli Stati Uniti. Un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha affermato che la CPI «non ha giurisdizione su questa questione» e che Washington «respinge fondamentalmente la decisione della corte». Ha espresso preoccupazione per la «fretta del procuratore di richiedere mandati di arresto e per i preoccupanti errori di procedura che hanno portato a questa decisione».
Alti funzionari israeliani hanno accusato la CPI di antisemitismo per il mandato di arresto. Il presidente del paese Isaac Herzog ha definito la decisione «oltraggiosa» e ha affermato che «prende in giro il sacrificio di tutti coloro che lottano per la giustizia, dalla vittoria degli Alleati sui nazisti fino a oggi».
Sebbene Israele non sia firmatario dello Statuto di Roma, che conferisce potere alla CPI, la corte ha giurisdizione sulla Cisgiordania e su Gaza, che sono considerate territori palestinesi occupati dal diritto internazionale.
La giurisdizione della corte è attualmente riconosciuta da 123 paesi e Netanyahu e Gallant potrebbero essere arrestati se si recassero in uno di questi Paesi.
L’Unione Europea ha affermato che avrebbe rispettato la decisione della CPI in merito ai funzionari israeliani; il capo della politica estera dell’Unione, Josep Borrell, ha descritto i mandati della corte come apolitici e ha invitato gli Stati membri a rispettarli e ad attuarli.
Anche diversi stati dell’UE, tra cui Paesi Bassi, Francia, Svezia e Norvegia, hanno rilasciato dichiarazioni a sostegno della CPI. Il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp ha giurato di rispettare pienamente la decisione della corte e di agire in base ai mandati di arresto.
Anche il ministero degli Esteri francese ha affermato che i mandati erano «in linea con gli statuti della CPI», ma ha riconosciuto che arrestare Netanyahu sarebbe «legalmente complesso».
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Immagine da evento del 2018 screenshot da YouTube
Geopolitica
L’ex ministro della Difesa israeliano: lo Stato Ebraico commette «crimini di guerra»
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Geopolitica
La presidente georgiana chiede alle scuole di unirsi alla protesta antirussa. Tbilisi maidanizzata?
La presidente georgiana Salome Zourabichvili ha invitato le scuole del Paese a sostenere le proteste pro-UE, dopo che centinaia di docenti universitari hanno espresso sostegno alle dimostrazioni in corso dopo la sospensione dei colloqui di adesione alla UE decisa dal governo di Tbilisi.
Non è chiaro se la Zourabichvili stia invitando i minori e gli adolescenti a scendere in piazza o le loro scuole a rilasciare una dichiarazione di sostegno.
La Zourabichvili si è rifiutata di lasciare l’incarico dopo che il primo ministro Irakli Kobakhidze ha congelato i colloqui di adesione all’UE.
«Dopo le università, tocca alle scuole esprimere la loro solidarietà alle proteste, in tutta la Georgia», ha scritto lunedì la Zourabichvili sui social media.
Il mese scorso, centinaia di docenti universitari hanno firmato una lettera in cui appoggiano le manifestazioni e incoraggiano i loro studenti a prendervi parte.
#Georgiaprotests
After universities, it is the turn of schools to express their solidarity with the protests, all over Georgia— Salome Zourabichvili (@Zourabichvili_S) December 2, 2024
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Le proteste infuriano a Tbilisi da giovedì, quando Kobakhidze ha annunciato che avrebbe congelato i colloqui di adesione all’UE fino al 2028, a causa del «costante ricatto e manipolazione» da parte di Bruxelles della politica interna georgiana.
Il partito Sogno Giorgiano di Kobakhidze, che ha vinto quasi il 54% dei voti alle elezioni parlamentari di ottobre, è favorevole a relazioni stabili sia con l’UE che con la Russia. I partiti di opposizione filo-occidentali e Zourabichvili, nata in Francia, hanno rifiutato di riconoscere i risultati del voto. Il mandato della Zourabichvili termina questo mese, ma lei si è rifiutata di lasciare l’incarico fino a quando non si saranno ripetute le elezioni.
Oltre 200 persone sono state arrestate durante le proteste a Tbilisi, mentre oltre 100 poliziotti sono rimasti feriti, secondo il Ministero degli Interni georgiano. Durante una manifestazione fuori dagli edifici del parlamento domenica sera, i dimostranti hanno sparato fuochi d’artificio e lanciato molotov contro la polizia antisommossa pesantemente corazzata.
Kobakhidze ha criticato le manifestazioni definendole un «attacco all’ordine costituzionale del Paese» e ha attribuito la responsabilità dei disordini civili ai «politici dell’UE e ai loro agenti», accusando l’Occidente di aver tentato di orchestrare un colpo di stato simile alla rivoluzione di Maidan sostenuta dagli Stati Uniti che ha rovesciato il governo ucraino nel 2014.
1 December 2024, Tbilisi, Georgia 🇬🇪
People shouldn’t be afraid of their governments. Governments should be afraid of their people. pic.twitter.com/V3xXtPTcP1
— David Zarn (@davidzarn) December 1, 2024
Thousands of Georgian protesters gathered outside the parliament building in Tbilisi to oppose the government’s decision to delay EU accession negotiations until 2028 ⤵️ pic.twitter.com/cH9WjHTkpo
— Anadolu English (@anadoluagency) November 30, 2024
“Action shooter” on Tbilisi’s Rustaveli Avenue
Video by David Pipia/JAMnews pic.twitter.com/qdWMYzoXX4
— JAMnews (@JAMnewsCaucasus) December 2, 2024
HAPPENING NOW: Thousands of demonstrators have gathered outside Georgia’s capital, Tbilisi, for the fourth day to protest against the government following its break with the EU. pic.twitter.com/mhpm1j0EcW
— I Meme Therefore I Am 🇺🇸 (@ImMeme0) December 1, 2024
More scenes from Tbilisi tonight. pic.twitter.com/xjUKylhK8c
— KyivPost (@KyivPost) November 30, 2024
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Anche il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha paragonato le proteste al colpo di Stato di Maidan, dicendo ai giornalisti lunedì che Mosca vede un «parallelo diretto» tra gli eventi. Le dimostrazioni, ha aggiunto, hanno «tutti i segnali di un tentativo di realizzare una “rivoluzione arancione”», riferendosi a un precedente schema sostenuto dagli Stati Uniti per ribaltare i risultati delle elezioni in Ucraina.
Commentando gli eventi in Georgia, Peskov ha affermato che «c’è un evidente tentativo di destabilizzare la situazione» e che eventi simili hanno avuto luogo in «diversi Paesi» negli ultimi anni. «Il parallelo più diretto che si può tracciare sono gli eventi del Maidan in Ucraina”, ha detto Peskov, riferendosi al colpo di stato sostenuto dall’Occidente a Kiev nel 2014 che ha estromesso il presidente democraticamente eletto del paese e ha precipitato l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.
Gli Stati Uniti hanno risposto al congelamento dei colloqui di adesione da parte di Kobakhidze annullando la partnership strategica di Washington con Tbilisi, mentre l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, l’estone Kaja Kallas (noto falco antirusso), ha avvertito che Bruxelles sta valutando sanzioni contro la Georgia.
Un anno fa il Servizio di Sicurezza dello Stato della Georgia (SSS) aveva pubblicato un comunicato il 18 settembre in cui affermava che il Paese si trova ad affrontare la minaccia di violenti disordini orchestrati dalla cerchia ristretta dell’ex presidente Mikheil Saakashvili e «attraverso il coordinamento e il sostegno finanziario dei Paesi esteri». La Sicurezza di Stato georgiana precisava che i golpisti pianificano, nei prossimi tre mesi, il «rovesciamento violento» del governo georgiano, usando come modello il colpo di Stato ucraino di Maidan del 2014.
L’opposizione accusa da tempo il governo di sabotare i negoziati volti a far entrare la Georgia nell’UE, in corso dalla metà degli anni 2000. La Zourabichvili ha denunciato l’azione del governo come «un colpo di Stato incostituzionale» e ha invitato i suoi sostenitori a «resistere». Negli scorsi mesi la Zurabishvili, nata a Parigi ed arrivata in Georgia dopo il crollo del muro, si è opposta al risultato elettorale, arrivando a suggerire che la Georgia era diventata «vittima di un’operazione speciale russa».
In precedenza, la Zurabishvili aveva sostenuto anche altre proteste in Georgia, tra cui quelle contro le leggi sugli «agenti stranieri» e sulla «propaganda LGBT», da lei definite «in stile russo».
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Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa centinaia di dimostranti filo-occidentali sono scesi in piazza nella capitale georgiana di Tbilisi per protestare contro la ratifica delle recenti elezioni parlamentari.
Pesanti proteste, dentro e fuori dal Parlamento, si sono consumate a Tbilisi negli ultimi mesi a seguito dell’approvazione delle legge sugli agenti stranieri. L’UE ha aggiunto il carico sospendendo la candidatura della Georgia al blocco bruxellita.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa era emersi che gli europei avevano fatto pressione sulla Georgia affinché inviasse mercenari in Ucraina. Settimane fa, tuttavia, l’ex primo ministro georgiano Bidzini Ivanishvili aveva dichiarato che Tbilisi chiederà scusa per aver scatenato la guerra antirussa del 2008, una guerra condotta dall’allora presidente Mikhail Saaskahvili arrivato al potere con la rivoluzione colorata del 2003 (finanziata, secondo varie fonti, anche dagli enti di George Soros) e poi fuggito in Ucraina per poi finire nelle carceri georgiane.
Come riportato da Renovatio 21, il premier Irakli Kobakhidze ha dichiarato quest’estate che la Georgia non verrà «ucrainizzata».
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Geopolitica
Il Kosovo accusa Belgrado per l’esplosione del canale dell’acqua
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Last Friday night, Kosova’s critical infrastructure was targeted in a kinetic terrorist attack of high calculation. The attack specifically targeted a key water canal in north of the country in order to destabilize the country’s entire energy production and water supply.… pic.twitter.com/KpMGBcjMOS
— Albin Kurti (@albinkurti) December 1, 2024
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The United States strongly condemns the November 29 attack on critical infrastructure in Kosovo damaging a water canal in Zubin Potok that is essential to Kosovo’s water supply and, operation of Kosovo’s power plants. We are monitoring the situation closely, will support a…
— Ambassador Jeff Hovenier (@USAmbKosovo) November 29, 2024
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