Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale alimenta l’aumento dei prezzi dell’energia
La crescente domanda di Intelligenza Artificiale ha fatto aumentare i costi dell’elettricità negli Stati Uniti. Lo riporta il Financial Times, citando PJM, il più grande gestore di rete del Paese. L’impennata è in contrasto con l’impegno del presidente Donald Trump di fornire energia più accessibile alle famiglie americane.
Il consumo di energia è spinto al rialzo dai data center AI ad alto consumo energetico, soprattutto nel «corridoio dei data center» della Virginia. In particolare, la domanda di elaborazione basata sull’intelligenza artificiale è esplosa da quando ChatGPT è diventato un nome familiare, esercitando una pressione crescente sulla rete. Gli esperti affermano che il boom, insieme ai ritardi nei nuovi progetti energetici e alla chiusura di impianti più vecchi, sta costringendo le aziende di servizi pubblici a investire massicciamente nelle infrastrutture.
La rete PJM, che serve 65 milioni di persone in 13 stati e Washington DC, ha dichiarato martedì che pagherà ai produttori di energia 16,1 miliardi di dollari per soddisfare la domanda prevista tra la metà del 2026 e la metà del 2027, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. Si prevede che i clienti vedranno aumentare le bollette fino al 5%.
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La pressione è un duro colpo per la promessa ripetuta di Trump di dimezzare le bollette energetiche domestiche. I dati del dipartimento del Lavoro mostrano che i prezzi dell’elettricità sono aumentati del 5,6% nell’ultimo anno, mentre l’inflazione complessiva si è attestata al 2,7%.
«È spiacevole per i contribuenti», ha detto al FT Timothy Fox di ClearView Energy Partners, aggiungendo che «i prezzi d’asta più alti si tradurranno in bollette più salate per i clienti».
PJM ha introdotto un tetto massimo dopo l’impennata dei prezzi dell’800% dello scorso anno. L’asta stabilisce i pagamenti ai produttori per la fornitura di energia durante i picchi di domanda, contribuendo a evitare blackout. Tuttavia, il risultato di quest’anno si è comunque attestato vicino al tetto massimo, superando i 329 dollari per megawatt al giorno.
L’aumento dei costi si aggiunge alla pressione inflazionistica derivante dalle politiche dello stesso Trump, tra cui i dazi globali e il suo cosiddetto disegno di legge sulle infrastrutture «grandi e belle», che hanno aggravato il peso sulle famiglie americane.
Gli analisti avvertono che la crisi energetica si intensificherà. PJM prevede un aumento della domanda di 32 gigawatt entro il 2030, quasi interamente proveniente dai data center. Giganti della tecnologia come Amazon stanno già setacciando la rete alla ricerca di capacità extra, contribuendo a far salire ulteriormente i prezzi.
Come riportato da Renovatio 21, i grandi gruppi informatici si stanno muovendo verso l’energia atomica per alimentare i data center IA: lo scorso 14 ottobre Google ha firmato un contratto con Kairos Power per costruire sette reattori nucleari Small Modular Reactors (SMR).
Come riportato da Renovatio 21, la Microsoft di Bill Gates sarebbe dietro l’inaspettata riapertura della centrale atomica di Three Miles Island, il luogo del peggior incidente ad un reattore nella storia degli Stati Uniti, che sembrava essere stata chiusa definitivamente nel 2019.
Un rapporto del Berkeley Lab uscito a gennaio che analizza la domanda di elettricità dei data center, prevede che questa stia esplodendo da un già elevato 4,4% di tutto il consumo di elettricità in ambito statunitense, a un possibile 12% di consumo di elettricità in poco più di tre anni, entro il 2028.
Della questione dei data center sempre più energivori, e della loro ramificazione geopolitica, ha parlato con una certa lungimiranza anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto in un incontro con la stampa a margine di un recente summit NATO a Napoli.
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OpenAI dice che oltre un milione di persone parlano di suicidio con ChatGPT ogni settimana
OpenAI ha presentato un nuovo aggiornamento di sicurezza per il suo noto modello ChatGPT, in seguito a un’analisi interna che ha rilevato oltre un milione di utenti aver confessato al chatbot intenzioni suicide. Le modifiche intendono potenziare la capacità dell’IA di identificare e gestire adeguatamente le situazioni di crisi.
In un comunicato diffuso lunedì, l’azienda ha reso noto che circa lo 0,15% degli utenti settimanali di ChatGPT ha partecipato a dialoghi contenenti «indicatori espliciti di potenziali intenzioni o piani suicidi». Un ulteriore 0,05% dei messaggi includerebbe «indicatori espliciti o impliciti di ideazione o intenti suicidi».
All’inizio del mese, il CEO di OpenAI Sam Altman aveva dichiarato che ChatGPT conta oltre 800 milioni di utenti attivi settimanali; sulla base degli ultimi dati aziendali, ciò significa che più di 1,2 milioni di persone hanno discusso di suicidio con il chatbot e circa 400.000 hanno manifestato segnali di intenti suicidi.
L’azienda ha inoltre indicato che lo 0,07% (560.000) degli utenti settimanali e lo 0,01% (80.000) dei messaggi rivelano «possibili segni di emergenze di salute mentale legate a psicosi o mania». Ha osservato, inoltre, che un certo numero di utenti ha sviluppato un’eccessiva dipendenza emotiva da ChatGPT, con circa lo 0,15% (1,2 milioni) di utenti attivi che mostrano comportamenti indicanti «livelli elevati» di attaccamento emotivo al chatbot.
OpenAI ha annunciato una collaborazione con decine di specialisti di salute mentale da tutto il mondo per aggiornare il chatbot, rendendolo più affidabile nel rilevare segnali di disagio mentale, nel fornire risposte più appropriate e nel indirizzare gli utenti verso aiuti concreti.
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Nelle conversazioni che coinvolgono convinzioni deliranti, l’azienda ha dichiarato di istruire ChatGPT a rispondere in modo «sicuro» ed «empatico», evitando di avallare affermazioni infondate.
L’annuncio giunge in un periodo di crescenti preoccupazioni per l’uso sempre più diffuso di chatbot basati su intelligenza artificiale come ChatGPT e per i loro impatti sulla salute mentale. Psichiatri e altri operatori sanitari hanno espresso allarme per una tendenza emergente in cui gli utenti sviluppano deliri pericolosi e pensieri paranoici dopo interazioni prolungate con chatbot IA, che tendono a confermare e rafforzare le convinzioni degli utenti.
Il fenomeno è stato definito da alcuni esperti come «psicosi da chatbot».
Come riportato da Renovatio 21, una causa intentata da dei genitori californiana causa che ChatGPT abbia incoraggiato un adolescente suicida a pianificare un «bel suicidio» e si sia persino offerto di redigere la sua lettera di addio.
Un altro caso che ha raggiunto la stampa internazionale è stato quello della giovane vedova belga che sostiene che il marito è stato portato a suicidarsi da un popolare chatbot di Intelligenza Artificiale. La macchina in sole sei settimane avrebbe amplificato la sua ansia per il Cambiamento Climatico portandolo a lasciarsi alle spalle la sua vita agiata.
I chatbot sembrano essere usati anche da coloro che progettano omicidi e stragi.
Hanno usato ChatGPT prima dei loro attacchi il sospettato terrorista che ha fatto scoppiare un Cybertruck Tesla dinanzi al Trump Hotel di Las Vegas a gennaio e pure un individuo che poche settimane fa ha assaltato con un coltello una scuola femmine in Isvezia.
Come riportato da Renovatio 21, dal processo a suo carico è emerso che l’uomo che aveva pianificato di assassinare la regina Elisabetta di Inghilterra con una balestra sarebbe stato incoraggiato da un chatbot di Intelligenza Artificiale nei giorni prima di irrompere nel parco del Castello di Windsor.
Due mesi fa si è avuto il caso dell’ex dirigente di Yahoo che avrebbe ucciso la madre e poi se stesso sotto l’influenza del chatbot.
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La superintelligenza artificiale potrebbe porre fine all’umanità
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