Geopolitica
L’esercito ucraino contro Zelens’kyj per le battute d’arresto sul campo di battaglia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj sarebbe stato oggetto di una «raffica di critiche» da parte dei suoi stessi soldati, legislatori e analisti militari dopo che le forze russe sono riuscite a compiere rapidi progressi nel Donbass e a respingere le truppe di Kiev. Lo riporta il Financial Times.
Secondo la testata britannica, a causa dell’incursione di Kiev nella regione russa di Kursk all’inizio di questo mese, che ha comportato il dispiegamento di migliaia di soldati ucraini tra i più agguerriti, molte delle sue forze impegnate nella Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) russa sono state messe a dura prova e hanno fatto fatica a mantenere la posizione.
Questa settimana, la linea del fronte dell’Ucraina nella regione è stata violata dalle forze russe che si sono avvicinate alla città strategicamente importante di Pokrovsk nella parte occidentale della DPR, che rappresenta uno dei principali nodi ferroviari e stradali della regione. Frontelligence Insight, un gruppo analitico ucraino citato dal FT, afferma che la perdita della città rappresenterebbe un duro colpo per la logistica dell’esercito ucraino.
Secondo Alexander Kovalenko, analista militare del gruppo Information Resistance con sede a Kiev, la situazione attuale ai margini di Pokrovsk è stata descritta come un «fallimento difensivo completo» per l’esercito ucraino.
Altri esperti militari hanno descritto la situazione in prima linea come «caos totale», affermando che le forze russe stanno avanzando più rapidamente nella regione da quando Kiev ha lanciato la sua incursione il 6 agosto rispetto ai mesi precedenti.
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Anche le truppe di Kiev hanno espresso la loro frustrazione nei confronti dello Zelens’kyj e dei suoi comandanti, con un militare citato dal FT che ha affermato di «non aver mai visto niente del genere» e che «tutto sta cadendo a pezzi così rapidamente».
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, Zhenya, che presta servizio nella 93ª Brigata meccanizzata ucraina e ha combattuto nella battaglia di Bakhmut, durata 10 mesi, lo scorso anno, avrebbe avvertito che «Pokrovsk cadrà molto più velocemente di Bakhmut».
Nel frattempo, lo stesso Zelens’kyj ha descritto la situazione in prima linea vicino a Pokrovsk come «estremamente difficile». Anche il suo comandante in capo, Aleksandr Syrsky, ha ammesso che la mossa di Kiev a Kursk non è riuscita a costringere la Russia a distogliere le sue truppe da Pokrovsk, poiché Mosca si è rifiutata di abboccare.
Secondo gli ultimi dati del Ministero della Difesa russo, l’incursione di Kiev è costata all’Ucraina più di 7.800 militari, 75 carri armati e più di 500 veicoli blindati, riporta il sito governativo russo RT.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Geopolitica
Kushner: Hamas sta agendo in buona fede, Gaza sembra «nuclearizzata», Trump crede che Israele sia «fuori controllo»

Hamas sembra agire in buona fede e cercare di onorare l’accordo di Gaza con Israele, mediato dagli Stati Uniti, ha affermato Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump.
Kushner, una delle figure chiave dietro l’accordo di cessate il fuoco, ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista al programma 60 Minutes della CBS andato in onda domenica. Alla domanda se ritenesse che il gruppo militante palestinese «avesse agito in buona fede» e «stesse seriamente cercando i corpi» degli ostaggi israeliani che aveva accettato di restituire, Kushner ha risposto affermativamente.
«Per quanto abbiamo visto da quanto ci è stato comunicato dai mediatori, sono ancora lontani. Potrebbero crollare da un momento all’altro, ma al momento li abbiamo visti cercare di onorare l’accordo», ha detto.
Quando gli è stato chiesto come Trump avesse reagito dopo aver appreso del tentato assassinio israeliano il mese scorso, Kushner ha risposto: «Trump aveva la sensazione che gli israeliani stessero perdendo un po’ il controllo».
Nell’intervista con 60 Minutes Witkoff ha dichiarato che Trump non era a conoscenza del fatto che Israele stesse pianificando di tentare di uccidere i leader di Hamas. Tuttavia, i funzionari israeliani hanno contestato questa versione, sostenendo che Trump era stato informato almeno ore prima dell’attacco e non aveva spinto Israele a sospendere l’operazione.
Exclusive: Jared Kushner, President Trump’s son-in-law, and special envoy Steve Witkoff give a behind-the-scenes look at the tense moments leading up to the ceasefire and hostage deal after an Israeli bombing threatened to derail the agreement.
“[Trump] felt like the Israelis… pic.twitter.com/WtZpJcYHTG
— 60 Minutes (@60Minutes) October 17, 2025
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Hamas non è riuscita a restituire tutti gli ostaggi deceduti a Israele, sostenendo di non essere in grado di localizzarli a causa della distruzione generalizzata inflitta a Gaza dalle operazioni israeliane. Israele ha affermato che il gruppo sta deliberatamente prolungando il processo di scambio.
Washington ha lavorato attivamente per accelerare lo scambio e «spingere entrambe le parti ad essere proattive… invece di incolparsi a vicenda per i guasti», ha affermato Kushner.
Kushner e un’altra figura chiave nel processo di mediazione, l’inviato speciale di Trump Steve Witkoff, sono arrivati in Israele lunedì per discutere la fase successiva dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. I due erano sul palco ad una cerimonia di piazza per il ritorno degli ostaggi quando la folla ha fischiato Netanyahu e inneggiato al presidente USA cantando «Thank You Trump».
Domenica, Israele ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco nella città di Rafah, nel Sud di Gaza, effettuando numerosi attacchi aerei su quelli che ha definito «obiettivi terroristici» e uccidendo più di 40 persone in tutta Gaza, secondo le autorità sanitarie locali. Hamas ha negato di aver violato il cessate il fuoco, mentre i media hanno indicato che l’incidente di Rafah è stato causato dall’impatto di un veicolo del genio israeliano con una munizione inesplosa.
Dopo gli attacchi, Israele ha dichiarato di essere tornato a «far rispettare il cessate il fuoco» nell’enclave palestinese.
Come riportato da Renovatio 21, lunedì, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha chiesto la rottura della tregua, sostenendo che il ritorno di tutti gli ostaggi sopravvissuti fosse sufficiente. «Ora dobbiamo tornare in guerra, dobbiamo agire immediatamente contro Hamas», ha dichiarato il ministro in un discorso televisivo.
Kushner, che in passato aveva parlato del valore immobiliare della riviera di Gaza, durante l’intervista alla TV americana ha comparato l’attuale condizione di Gaza al sito di esplosione di una bomba atomica.
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«Sembra come se una bomba nucleare sia stata fatta esplodere in quell’area» ha detto il genero di Trump. «Ho visto queste persone tornare, e ho chiesto all’esercito israeliano “dove stanno andando”? Guardando in giro sono tutte rovine. “Stanno tornando nella zona dove era la loro casa, dove metteranno su una tenda».
«È triste perché dici a te stesso: non hanno nessun’altro posto in cui andare».
A domanda precisa, Kushner ha comunque risposto che non si è trattato di genocidio. Anche lo Witkoff ha negato: «assolutamente no. C’era una guerra che veniva combattuta».
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Immagine screenshot da YouTube
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