Spirito
«La Rivoluzione, matrice satanica di questo mondo ribelle e ostile al Verbo Incarnato». Omelia di mons. Viganò nell’Ottava del Santissimo Natale

Renovatio 21 pubblica l’omelia dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
IN NOMINE EJUS
Omelia nell’Ottava del Santissimo Natale
Il primo gennaio coincide con l’Ottava di Natale, la cui liturgia è incentrata sulla Circoncisione del Signore e sulla divina Maternità di Maria Santissima, proclamata dal Concilio di Efeso nel 431 Deipara, in greco Theotokos, ossia Madre di Dio.
Anticamente in questo giorno venivano celebrate due Messe, una dell’Ottava e una in onore della Vergine Madre. In seguito il ricordo della celebrazione mariana è rimasto nel postcommunio e nella stazione a Santa Maria in Trastevere.
Nell’Incarnazione il Verbo di Dio si è fatto carne, rendendo feconda la Verginità intemerata della Santa Madre del Redentore. La Parola prende corpo – Verbum caro factum est – generando l’Emmanuele nel seno della Vergine, per opera dello Spirito Santo. E verrà chiamato – dice la Scrittura nella profezia d’Isaia – Consigliere ammirabile, Dio forte, Principe della pace, Padre del secolo venturo, Angelo del gran consiglio (Is 9, 6).
Anche l’Arcangelo, nel portare l’annuncio a Maria, Le dice: Ecco concepirai e partorirai un figlio, e gli darai nome Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine (Lc 1, 31-33). Con la Circoncisione Gli viene imposto il Suo Nome: Gesù, Dio salva.
Dare il nome significa definire la persona o la cosa nella sua essenza. E questa è prerogativa della Santissima Trinità, del Dio Uno e Trino che Si manifesta rivelando il Suo Nome. Nell’atto creatore, il nome designa la creazione stessa: Sia la luce. E la luce fu (Gen 1, 3). E chiamò la luce giorno e le tenebre notte (Gen 1, 5); chiamò il firmamento cielo; chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare (Gen 1, 10).
Avendo Dio decretato che l’uomo fosse a Sua immagine e somiglianza (Gen 1, 26) e che dominasse la terra, permette ad Adamo di partecipare in qualche modo all’atto creativo consentendogli di attribuire un nome agli animali: Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome (Gen 2, 19).
Il nome esprime la realtà e la definisce: per questo la Parola è Santa, e per questo il nome di Dio è Santo e terribile (Sal 111, 10) – come recita il Salmo –perché è Parola di Verità. Per questo i Sacramenti hanno materia, intenzione e forma, ossia la parola sacramentale: Io ti battezzo, Io ti assolvo, Io ti confermo sono parole che realizzano ciò che esse dicono e significano.
Tra pochi giorni celebreremo la festa del Santissimo Nome di Gesù: perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, sulla terra e sotto terra; ed ogni lingua proclami – anche qui, la parola proclamata, pronunciata – che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre (Fil 2, 10-11).
Nel Nome di Gesù viene scacciato il demonio: perché il Nome rende presente colui che lo porta, e la Verità rende palese la menzogna come la Luce dissipa le tenebre. Creatore e creatura sono in qualche modo accomunati dalla parola: Ecce, venio dice la Sapienza nell’eternità del tempo. Fiat mihi secundum verbum tuum, risponde la Sede della Sapienza, Maria Santissima. E quel corpo benedetto che per obbedienza la Seconda Persona della Santissima Trinità assume nell’unione ipostatica inizia il Suo cammino verso la Passione sin dalla culla, affrontando i rigori dell’inverno in una grotta; e di lì a poco, sempre per obbedienza, il Santo Bambino verserà le prime stille di sangue nel rito della Circoncisione, nel quale essa è prefigurata.
In questo nuovo anno civile, che da 2025 anni è computato a partire dalla Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, vorrei che riflettessimo sull’importanza della parola: la Parola di Dio, nella quale è custodito il senso della nostra vita eterna; e la parola con cui comunichiamo e ci esprimiamo, che custodisce il senso della nostra quotidianità.
La Rivoluzione, matrice satanica di questo mondo ribelle e ostile al Verbo Incarnato, sa bene che cambiando le parole se ne muta anche il significato. È per questo che la menzogna dell’antico Serpente si avvale di un linguaggio falso e ingannatore. È per questo che i servi del Maligno nascondono i propri inganni dietro parole solo apparentemente innocue. È la neolingua orwelliana che chiama l’orrendo crimine dell’aborto salute riproduttiva, la mutilazione transizione di genere, il vizio e la trasgressione libertà, la distruzione del Creato green deal, lo sterminio dell’umanità net zero, la sostituzione etnica inclusione.
E se fino a qualche decennio fa Santa Madre Chiesa sapeva opporsi a questa sovversione ripetendo immutata la Parola eterna e verace di Dio e usando il linguaggio proprio alla Fede e alla Morale, oggi una Gerarchia corrotta mostra il suo tradimento nello stesso modo, manipolando il linguaggio, annullando così la parola di Dio (Mc 7, 12). Essa chiama sinodalità la distruzione della costituzione divina della Chiesa e la manipolazione del Papato, dialogo ecumenico la rinuncia all’evangelizzazione e alla conversione, presenza reale i poveri, accoglienza la legittimazione del peccato.
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La Parola di Dio è parola di Verità. Essa non si limita ad echeggiare nell’eternità, ma si fa carne e cibo, si immola sulla Croce perché il Verbo proclami la gloria del Padre, ci riscatti dalla menzogna di Satana e ci preservi in questo cammino terreno dalla falsità e dagli inganni del mondo, della carne, del diavolo.
Rimanere fedeli alla Parola di Dio significa rimanere fedeli al Vangelo, alla dottrina, alla Tradizione, alla Messa di sempre in cui le parole, pronunciate nella lingua sacra della Chiesa, conservano intatto il loro significato e lo comunicano senza equivoci, come la luce risplende nelle tenebre. Rimanere fedeli alla Parola di Dio, ossia a Dio stesso, significa saper rispondere alla parola con la parola, come fece Maria Santissima accogliendo il saluto dell’Arcangelo Gabriele.
Chiamiamo dunque le cose con il loro nome: virtù la virtù, vizio il vizio; memori del monito della Sacra Scrittura: Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro (Is 5, 20). Sia dunque il vostro parlare Sì sì, no no: tutto il resto viene dal Maligno (Mt 5, 37).
E così sia.
+ Carlo Maria Viganò
1 Gennaio 2025
In Circumcisione Domini
Octava Nativitatis
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Immagine di Gerard van Honthorst (1592–1656), Natività di Gesù (circa 1620), Galleria degli Uffizi, Firenze
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Spirito
La chiesa africana respinge l’«arcivescova» di Canterbury

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Gender
Il cardinale Zen condanna il «pellegrinaggio» LGBT nella Basilica di San Pietro: «offesa a Dio»

Il cardinale Joseph Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT in Vaticano e si è unito agli appelli di altri vescovi affinché compiano riparazioni per la profanazione della Basilica di San Pietro. Lo riporta LifeSite.
In una dichiarazione in lingua cinese pubblicata mercoledì, Zen ha scritto: «recentemente è emersa la notizia che un’organizzazione LGBTQ+ ha organizzato un evento per l’Anno Santo, in cui i partecipanti sono entrati nella Basilica di San Pietro a Roma per attraversare la Porta Santa».
«Ostentavano oggetti di scena color arcobaleno, indossavano abiti con slogan e coppie dello stesso sesso si tenevano per mano con passione: era puramente un’azione di protesta», ha osservato il vescovo emerito di Hong Kong.
«Questo non era un pellegrinaggio giubilare (in cui i credenti rinnovano i voti battesimali, si pentono dei peccati e si impegnano a riformarsi). Tali azioni offendono gravemente la fede cattolica e la dignità della Basilica di San Pietro: una grave offesa a Dio!»
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«Il Vaticano era a conoscenza di questo evento in anticipo, ma non ha poi emesso alcuna condanna. Troviamo ciò davvero incomprensibile!»
Zen ha sottolineato che «coloro che provano attrazione per persone dello stesso sesso» dovrebbero essere trattati con beneficenza; tuttavia, «non possiamo dire loro che il loro stile di vita è accettabile».
«Non siamo Dio», ha continuato. «Dio ci chiama a trasmettere ciò che Gesù ci ha insegnato: il vero amore per loro. Dobbiamo aiutarli a ottenere la grazia attraverso la preghiera e i sacramenti per resistere alla tentazione, vivere virtuosamente e percorrere la via verso il cielo».
Zen ha fatto riferimento alla richiesta di atti di riparazione avanzata da quattro vescovi: il vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan; il vescovo Joseph Strickland, vescovo emerito di Tyler, Texas; il vescovo Marian Eleganti, vescovo ausiliare emerito di Coira, Svizzera; e il vescovo Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch, Paesi Bassi.
Il porporato cinese ha affermato di sostenere fermamente questo appello e ha suggerito che, dopo la Festa di metà autunno in Cina, i fedeli dovrebbero «riunirsi con i parrocchiani vicini per tre giorni per recitare le preghiere allegate».
«Inoltre, compite un atto di abnegazione o un atto di carità per offrire riparazione davanti a Dio per i peccati dei nostri fratelli e sorelle che hanno sbagliato», ha concluso.
Il cardinale Zen ha allegato al suo messaggio la preghiera di riparazione compilata dai quattro vescovi e recitata alla Conferenza sull’identità cattolica lo scorso fine settimana.
Il vescovo emerito di Hong Kong si aggiunge alla lista dei prelati ortodossi che hanno pubblicamente condannato il «pellegrinaggio LGBT» in Vaticano. Oltre ai quattro vescovi che hanno redatto la preghiera di riparazione, l’evento è stato criticato anche dal cardinale Gerhard Müller, che ha affermato che si trattava «indubbiamente» di un sacrilegio.
Come riportato da Renovatio 21, il cardinale Zen la scorsa estate aveva scritto che «il Dio misericordioso è così disgustato dai comportamenti sessuali tra persone dello stesso sesso perché questo crimine è troppo lontano dal piano di Dio per l’uomo (…) Il Suo piano è che un uomo e una donna si uniscano in un solo corpo con un unico ed eterno amore e cooperino con Dio. Una nuova vita può nascere e crescere nel calore della famiglia».
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Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato lo Zen si era scagliato contro Fiducia Supplicans arrivando a chiedere le dimissioni dell’autore del testo, il cardinale Victor «Tucho» Fernandez, eletto da Bergoglio a capo del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Il porporato in questi mesi ha attaccato con estrema durezza il Sinodo sulla Sinodalità, accusando Bergoglio di usare i sinodi per «cambiare le dottrine della Chiesa», nonché «rovesciare» la gerarchia della Chiesa per creare un «sistema democratico».
Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa il cardinale Zen ha celebrato una messa tradizionale per la festa del Corpus Domini e ha guidato una processione per le strade di Hong Kongo, città dove le autorità, ora dipendenti da Pechino, lo hanno arrestato ed incriminato, nel silenzio più scandaloso del Vaticano (mentre, incredibilmente, il Parlamento Europeo esorta la Santa Sede a difenderlo!), con il papa Bergoglio a rifiutarsi di difendere il cardinale in nome del «dialogo» con la Cina comunista che lo perseguita.
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Immagine di Rock Li via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine tagliata
Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

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Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario. La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico. «Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto». «Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo. «Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo». Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede. Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva. Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato..@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
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