Droni
La polizia sventa un complotto jihadista con droni contro il primo ministro belga

Le autorità belghe hanno neutralizzato un presunto piano per assassinare il primo ministro Bart De Wever e altri politici con un drone carico di esplosivi, secondo quanto riportato giovedì da diverse testate giornalistiche.
La polizia ha arrestato tre individui nella zona di Anversa, accusati di aver progettato un «attacco terroristico di ispirazione jihadista», ha dichiarato il procuratore federale Ann Fransen in una conferenza stampa. «Alcuni indizi suggeriscono che i sospettati pianificassero un attacco di natura jihadista contro figure politiche», ha precisato, senza rivelare i nomi dei bersagli.
Gli investigatori ritengono che i sospettati stessero lavorando alla costruzione di un drone kamikaze progettato per trasportare esplosivi.
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Secondo il quotidiano De Standaard, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti componenti di droni, una stampante 3D e sfere metalliche destinate a essere usate come schegge, una delle quali trovata a poche centinaia di metri dall’abitazione privata di De Wever.
I sospettati, descritti come «radicalizzati», sono nati nel 2001, 2002 e 2007. Uno di loro, secondo quanto riferito, è stato rilasciato.
Il vice primo ministro Maxime Prevot ha definito le notizie sul complotto «profondamente sconvolgenti». De Wever ha reagito pubblicando su Instagram una foto con il suo gatto, accompagnata da un fumetto in cui chiede: «Maximus, riesci a catturare un drone?». Il gatto risponde: «Catturare un sogno? Nessuno lo fa meglio di me».
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La notizia giunge dopo che diversi paesi dell’UE hanno segnalato avvistamenti di droni non identificati vicino a aeroporti, basi militari e altre infrastrutture critiche nell’ultimo mese.
A inizio ottobre, le autorità belghe hanno riportato circa 15 droni non identificati nei cieli sopra la base militare di Elsenborn, avviando un’indagine su possibili minacce ibride.
Avvistamenti simili sono stati registrati in Danimarca, Francia e Germania, mentre la Polonia ha segnalato un’incursione di 19 droni a settembre, che ha provocato l’intervento della NATO e un allarme diplomatico. Funzionari occidentali hanno attribuito i droni alla Russia.
Mosca ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse occidentali come tentativi allarmistici per alimentare l’isteria anti-russa, giustificare maggiori spese militari e inasprire le tensioni.
Il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe orchestrare operazioni sotto falsa bandiera con droni per screditare Mosca e coinvolgere ulteriormente la NATO nel conflitto ucraino.
Come riportato da Renovatio 21, nelle scorse ore il ministro della Difesa belga Theo Francken ha annunciato che potrebbe dispiegare truppe a Bruxelles entro la fine dell’anno per pattugliare la città, in risposta alle crescenti pressioni sul governo per contrastare la criminalità violenta e ristabilire l’ordine nella capitale, oramai totalmente sconvolta dall’immigrazione che ne ha cambiato i connotati.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni.
Droni
Le accuse alla Russia dell’Occidente sui droni sono infondate, dice il Cremlino

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Droni
Tre tedeschi arrestati in Norvegia per un incidente con un drone

Tre cittadini tedeschi sono stati fermati in Norvegia con l’accusa di aver utilizzato un drone in una zona interdetta vicino a un aeroporto. Lo riporta il tabloide tedesco Bild.
L’agenzia di stampa ha citato fonti locali, indicando che i tre uomini sono stati arrestati martedì e rilasciati poco dopo. Non sono stati resi noti i nomi degli individui né il tipo di drone coinvolto nell’incidente nei pressi dell’aeroporto di Rossvoll.
In un caso separato, la polizia norvegese ha confermato l’espulsione e una multa di 12.000 corone (circa 1000 euro) a un cittadino cinese per aver presumibilmente pilotato un drone vicino all’aeroporto di Svolvaer, nel nord del Paese. Le autorità hanno dichiarato di proseguire le indagini su numerose segnalazioni di attività di droni in prossimità di aeroporti, basi militari e altre infrastrutture critiche.
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Questi episodi si inseriscono in un contesto di ripetuti avvistamenti di droni in Europa occidentale nelle ultime settimane, che hanno portato alla chiusura temporanea di diversi aeroporti. In Belgio, le autorità hanno confermato la presenza di 15 droni sopra la base militare di Elsenborn, nella provincia di Liegi.
L’aeroporto di Monaco di Baviera, in Germania, è stato chiuso brevemente venerdì a seguito di segnalazioni di droni non identificati nel suo spazio aereo. Anche gli aeroporti scandinavi hanno riportato incursioni.
Media e funzionari occidentali hanno ipotizzato un coinvolgimento della Russia dietro questi incidenti. Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha dichiarato che è «molto probabile» che Mosca sia responsabile, pur riconoscendo l’assenza di prove concrete. I leader europei hanno citato questi eventi per giustificare un aumento della spesa militare e la creazione del cosiddetto «muro dei droni».
Mosca ha negato ogni coinvolgimento. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha definito le accuse una forma di allarmismo occidentale per alimentare l’isteria anti-russa, sostenendo che tali affermazioni servano a giustificare budget militari gonfiati e ad accrescere le tensioni.
Intervenendo giovedì al Forum di Valdai, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia non possiede droni in grado di raggiungere i Paesi coinvolti e ha sottolineato l’assenza di obiettivi militari per Mosca in Europa, descrivendo le accuse come un ulteriore tentativo dell’Occidente di esacerbare la situazione legata al conflitto in Ucraina.
Anche il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe organizzare provocazioni con droni come operazioni sotto falsa bandiera, allo scopo di incolpare Mosca e trascinare la NATO in un conflitto diretto con la Russia.
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Droni
Funzionari UE ammettono: il «muro di droni» è una trovata pubblicitaria

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