Bizzarria
La polizia indiana entra con un SUV in ospedale per eseguire un arresto da cinema
Una clip di un veicolo della polizia indiana che entra nel pronto soccorso di un ospedale per arrestare un funzionario accusato di aver molestato una dottoressa ha fatto il giro sui social media.
La drammatica sequenza si è svolta presso l’All India Institute of Medical Sciences (AIIMS) di Rishikesh, Uttarakhand, un importante istituto sanitario nel nord dell’India. Nella clip di 26 secondi, si possono vedere poliziotti che spingono da parte le barelle che trasportano i pazienti per aprire la strada a un SUV della polizia per entrare nel reparto. Un gruppo di agenti della sicurezza ha inoltre contribuito a liberare la strada per il veicolo.
Secondo quanto riportato dai media, la scena caotica è culminata con l’arresto al terzo piano del reparto.
Indian Cops Drive Jeep Into Hospital To Catch Suspect
At AIIMS Rishikesh, on Tuesday, police nabbed a nursing officer accused of sexually assaulting a female doctor.
It followed a day of protest by Doctors at the Institute on Monday.pic.twitter.com/lqIiz4Rlju
— RT_India (@RT_India_news) May 23, 2024
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Secondo ETV, una dottoressa che lavorava all’AIIMS aveva presentato una denuncia alla polizia sostenendo che un infermiere aveva tentato di molestarla nell’area operatoria il 19 maggio. Il funzionario, identificato come Satish Kumar, avrebbe anche inviato al medico un SMS osceno.
La polizia della zona di Kotwali ha preso in custodia l’imputato sulla base della denuncia. È stato sospeso dalle sue funzioni in ospedale.
Le presunte molestie hanno scatenato disordini tra i medici, che hanno scioperato e protestato davanti all’ufficio del preside chiedendo il licenziamento dell’accusato, secondo un rapporto NDTV.
I medici dell’istituto sono in sciopero da martedì, anche se i servizi di emergenza sono ancora operativi.
A nursing officer at AIIMS Rishikesh has been suspended and detained for allegedly molesting a junior resident doctor, sparking protests by medical students demanding his termination.
Emergency services remain operational amid ongoing strikes.
— Divya Gandotra Tandon (@divya_gandotra) May 22, 2024
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La polizia indiana ha le sue particolarità. Come in altre parti dell’Asia, esiste in India la pratica dei cosiddetti «encounter killing», ossia omicidi extragiudiziali compiuti dalle forze dell’ordine contro criminali di alto livello. Gli «encounter specialist» sono celebrati dal cinema e perfino dai giornali.
A volte negli encounter (bell’eufemismo: «incontri») vengono uccisi anche agenti di polizia, anche se raramente. Nell’arco di due anni nello Stato indiano dell’Uttar Pradesh, ad esempio, gli incontri avrebbero provocato la morte di 103 presunti criminali e 5 agenti di polizia. Secondo quanto riportato, diversi singoli agenti di polizia sono stati coinvolti in più di 100 omicidi durante gli scontri. Il re degli encouter specialist Pradeep Sharma sarebbe stato coinvolto in più di 300 casi.
Negli anni Novanta e a metà degli anni 2000, la polizia di Bombay ha utilizzato gli omicidi individuali per attaccare il mondo sotterraneo della città e la pratica si è diffusa in altre grandi città. tra il 2002 e il 2013 sono stati calcolati quasi un migliaio di «incontri».
È facile capire, dunque, che in India un SUV in ospedale non è la cosa più strana che può capitare con la polizia.
Renovatio 21 tre mesi fa aveva pubblicato le immagini di un’automobile entrata per qualche ragione in un pronto soccorso di Austin, nello Stato americano del Texas.
🚨#BREAKING: A vehicle has driven through an emergency room at a medical center, with multiple injuries reported ⁰⁰📌#Austin | #Texas ⁰⁰Currently, numerous law enforcement and other emergency personnel are on the scene in Austin, Texas, after a vehicle had driven through… pic.twitter.com/RyuaRbKYmh
— R A W S A L E R T S (@rawsalerts) February 14, 2024
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Immagine screenshot da Twitter
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Il governatore di Nuova York propone il divieto delle mascherine per combattere l’antisemitismo
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Il Cremlino risponde a Biden che afferma di conoscere Putin da 40 anni
Spesso è difficile capire cosa intenda il presidente americano Joe Biden con le sue dichiarazioni, anche quando afferma di conoscere il suo omologo russo, Vladimir Putin, da 40 anni, ha detto il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov.
Biden si era scagliato contro Putin durante un’intervista con ABC News giovedì scorso, dicendo: «Lo conosco da oltre 40 anni. Mi preoccupa da 40 anni. Non è un uomo perbene. È un dittatore».
Venerdì, parlando a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), Peskov ha affermato che Putin «non reagisce e non reagirà» agli insulti come quelli di Biden.
Il portavoce ha aggiunto che può solo esprimere rammarico per il fatto che «nella politica internazionale a questo livello si usa una tale retorica e tali espressioni nei confronti del capo di Stato».
Riferendosi all’affermazione di Biden di conoscere il leader russo da quattro decenni, Peskov ha aggiunto che «a volte ci si può solo chiedere cosa intenda il presidente degli Stati Uniti, anche quando parla di conoscere Putin da 40 anni».
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Alcuni commentatori sono già «tornati indietro nel tempo per capire cosa stesse facendo Putin 40 anni fa. Si possono trarre conclusioni analitiche molto profonde su come Biden avrebbe potuto conoscerlo», ha detto Peskov, suscitando le fragorose risate dei giornalisti.
Il portavoce presidenziale si riferiva evidentemente al fatto che 40 anni fa l’allora 32enne Putin lavorava per il KGB, i temuti servizi segreti sovietici. Biden all’epoca aveva 41 anni ed era senatore dello stato americano del Delaware.
I due si sono incontrati ufficialmente per la prima volta nel 2011, quando Putin ricopriva la carica di primo ministro sotto il presidente Demetrio Medvedev, e Biden era vicepresidente degli Stati Uniti nell’amministrazione di Barack Obama.
Giovedì, in un post su X (ex Twitter), il commentatore conservatore ed ex membro dello staff del Senato degli Stati Uniti Steve Guest ha scritto che, affermando di conoscere Putin da quattro decenni, l’81enne Biden «o sta mentendo o sta ammettendo di essere stato in contatto con un agente del KGB dal 1984 o il cervello di Biden è così cotto che non sa di cosa diavolo sta parlando».
Joe Biden just said that he has known Vladimir Putin for “over 40 years.”
Either Biden is lying or he is admitting he was in contact with a KGB agent since 1984 or Biden’s brain is so cooked that he doesn’t know what on earth he is talking about. pic.twitter.com/86Tvfajp4Q
— Steve Guest (@SteveGuest) June 6, 2024
Il Wall Street Journal ha riferito all’inizio di questa settimana, citando decine di persone che sono state in contatto con Biden di recente, che oltre alle sue frequenti gaffe mentali in pubblico, il presidente sta mostrando «segni di cedimento» anche negli incontri a porte chiuse con i legislatori statunitensi.
Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa il presidente americano aveva detto che Biden era un «assassino», mentre tre mesi fa gli ha dato del «figlio di puttana».
Il Cremlino aveva denunciato i commenti come «vergognosi», ma ha rifiutato di rispondere con insulti o con una retorica altrettanto dura.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0); modificata
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Il ministro della Giustizia conferma la tradizione dello spritz
Italy’s Justice Minister asking a journalist to bring him a spritz cocktail during a rally pic.twitter.com/MDJSZIBjxC
— Simone Baglivo (@baglivo_s) June 3, 2024
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Anche parlare di «inaspritzmento della pena» ci sta tutto. Ad ogni modo v’è da sottolineare come il Nordio, trevigiano, faccia onore alle sue origini venete, preferendo l’augusta e tradizionale mistura ora popolare in tutto il mondo – ma inventato nelle Venezie quando, si narra, più di 150 anni fa i soldati austriaci chiedevano di allegerire il vino con uno «spruzzo» («spritz») d’acqua – a birra ed altri libagioni di alcolici foresti.La #WhiteBoySummer ha contagiato anche le alte sfere. Siamo in pieno controllo #Nordio #Spritz pic.twitter.com/Gum5otrWhy
— petroglio (@petroglio) June 4, 2024
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