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Nucleare

Kim dichiara che la Corea del Nord sta diventando una «superpotenza militare» nucleare

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Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha affermato che il suo Paese sta diventando una «superpotenza militare» in grado di schierare armi nucleari, un’opzione che non sarebbe esclusa in caso di attacco nemico.

 

«I nostri passi verso la trasformazione in una superpotenza militare e una potenza nucleare accelereranno», ha dichiarato Kim in un discorso di lunedì all’Università della Difesa Nazionale, dove ha citato specificamente la concentrazione delle forze statunitensi, comprese le risorse nucleari, nella penisola coreana a sostegno di Seul come motivo per perseguire lo status di superpotenza nucleare.

 

«L’alleanza militare tra Stati Uniti e Repubblica di Corea, disprezzata dagli stessi burattini, è diventata completamente basata sul nucleare e dobbiamo mantenere la nostra preparazione militare a un livello infinitamente alto», ha affermato il nipote del «caro leader» Kim Il-sung.

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Nel discorso, secondo la trascrizione operata dall’emittente statale KCNA, ha sottolineato che, sebbene Pyongyang non abbia intenzione di attaccare la Corea del Sud, resta il fatto che «se il nemico tenta di usare la forza contro il nostro Paese», l’esercito nordcoreano userà tutta la sua forza senza esitazione, e questo scenario «non esclude l’uso di armi nucleari».

 

Alla fine, il Nord Corea si è trovato nella situazione di doversi confrontare con «la più grande potenza nucleare del mondo», ha affermato riferendosi agli Stati Uniti d’America, e il suo Paese «non tollererà» alcuna interruzione dell’equilibrio di potere militare nella penisola coreana.

 

È interessante notare che durante lo stesso discorso in cui sollecitava il rafforzamento della prontezza militare, ha inviato anche un messaggio di congratulazioni per il compleanno del presidente russo Vladimir Putin.

 

Kim ha definito Putin il suo «compagno più stretto» e ha elogiato il fatto che «le relazioni strategiche e di cooperazione» con la Russia saranno presto portate a un nuovo livello per lavorare alla «difesa della pace regionale e globale e della giustizia internazionale».

 

Nel frattempo, la l’agenzia stampa sudcoreana Yonhap ha pubblicato un rapporto martedì in cui si afferma che la Corea del Nord ha probabilmente iniziato a costruire un nuovo sottomarino a propulsione nucleare. Ciò è visto come parte della spinta più ampia di Kim per mettere in atto il suo piano di «superpotenza» militare atomica.

 

«A gennaio, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ispezionato un progetto per costruire un sottomarino a propulsione nucleare dopo aver giurato di sviluppare un tale sottomarino tra gli altri sofisticati sistemi d’arma durante un congresso del partito al governo nel 2021», nota la Yonhap. Teoricamente, un futuro sottomarino nucleare avanzato potrebbe avvicinarsi alle coste nordamericane.

 

Come riportato da Renovatio 21i, ancora più preoccupanti, specie per gli USA, sono i ripetuti test da parte della Corea del Nord di armi in grado di provocare tsunami radioattivi in grado di affondare la flotta nemica e distruggere basi e città costiere.

«Sono stati rilevati segnali parziali che sembrano indicare l’inizio della costruzione del sottomarino», ha indicato l’Intelligence militare sudcoreana in un rapporto al deputato Kang Dae-sik del Partito del Potere Popolare attualmente al governo a Seoul. «Dato che la costruzione è ancora nelle sue fasi iniziali, sono necessarie ulteriori conferme per stabilire se sarà alimentato a energia nucleare», aggiungerebbe il rapporto.

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Come riportato da Renovatio 21, la Corea del Nord ha svelato il mese scorso il cantiere di una nuova «base navale moderna». A fine settembre l’esercito nordcoreano ha testato una nuova variante del suo missile balistico Hwasong-11 armato con una testata «super-grande». Pyongyango, che sta continuando ad effettuare test missilistici, aumentando anche la dimensione delle testate, aveva testato una versione in grado di trasportare una testata «super-grande» a luglio,

 

Mesi fa la Corea del Nord ha effettuato un contrattacco nucleare simulato contro obiettivi nemici osservati personalmente dal leader Kim Jong-un. Come parte dell’esercitazione, diversi lanciarazzi multipli «super grandi» hanno lanciato una salva missilistica verso un’isola nel Mar del Giappone. Lo scorso settembre la Nordcorea aveva lanciato missili come parte di un’esercitazione per un «attacco nucleare tattico simulato». In questi mesi Pyongyang non ha mai smesso di parlare di conflitto atomico.

 

Ad agosto 2023 il ministro della Difesa nordcoreano, generale Kang Sun-nam in una dichiarazione presentata alla XI Conferenza internazionale sulla sicurezza di Mosca aveva detto che il mondo è a un passo dal conflitto nucleare. «Ora, la domanda non è se scoppia una guerra nucleare nella penisola coreana, ma chi e quando inizia» ​​ha avvertito il generale Kang.

 

Pyongyang disporrebbe da ben due anni anche, a suo dire, di missili con tecnologia ipersonica, tecnologia che ancora sfugge agli americani.

 

Come riportato da Renovatio 21, Kim Yo-jong, sorella del leader della Corea del Nord, la settimana scorsa ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno correndo una pericolosa scommessa fornendo all’Ucraina sempre più armamenti e apparentemente ignorando gli avvertimenti della Russia, qualcosa che potrebbe innescare un «disastro nucleare».

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0); Immagine tagliata

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Nucleare

Esperimento con bomba termonucleare senza testata nel deserto del Nevada

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Secondo un recente comunicato dei Sandia National Laboratories del Dipartimento dell’Energia statunitense, ad agosto gli USA hanno portato a termine con esito positivo un collaudo della bomba termonucleare tattica B61-12, impiegando tuttavia una variante inerte priva di carica nucleare. Lo riporta Defense News.   Le prove si sono tenute in Nevada tra il 19 e il 21 agosto, con l’utilizzo di velivoli F-35 per il trasporto e il lancio di esemplari simulati della bomba. L’operazione è stata realizzata in partnership con la National Nuclear Security Administration (NNSA).   I test sono stati giudicati un trionfo in quanto hanno verificato che le bombe inerziali B61-12 a caduta libera potessero essere convogliate e rilasciate dall’F-35, un progresso decisivo nella stima delle performance del sistema d’arma.

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Il bollettino stampa sancisce un ulteriore traguardo: per la prima volta, un’unità di prova integrata ha subito un preconditioning termico calibrato sul trasporto F-35 prima del lancio, essenziale per attestare che la B61-12 rispetti gli standard ambientali in scenari operativi reali e integrati.   Questa verifica segue da vicino il completamento, da parte della NNSA, di un piano per prorogare la vita utile delle bombe aeree di 20 anni, giunto a termine alla fine del 2024.   La serie di bombe nucleari a gravità B61 è dispiegata nelle basi dell’Aeronautica USA e della NATO e, in varie varianti, figura nell’arsenale statunitense da oltre mezzo secolo.   Il collaudo anticipa le affermazioni del presidente Trump di fine ottobre, con cui ha annunciato il riavvio dei test nucleari americani. All’epoca, Trump ha postato su Truth Social: «A causa dei programmi di prova di altri Paesi, ho incaricato il Dipartimento della Difesa di avviare i test delle nostre armi nucleari su base paritaria», ha dichiarato il presidente. «Il processo scatterà all’istante».   Tale mossa pare una replica al presidente Putin, che aveva pubblicizzato nuovi test nucleari, sebbene il Cremlino abbia precisato che non si trattava di detonazioni, ma di sistemi d’arma a propulsione nucleare capaci di veicolare testate atomiche.   Riguardo alla reale volontà di Trump di eseguire esplosioni nucleari vere e proprie – un’attività che gli USA non conducono dal 1992 – le sue mire precise rimangono nebulose.   Inoltre, voci recenti indicano che taluni esponenti dell’amministrazione lo starebbero dissuadendo dal procedere, poiché Mosca replicherebbe con prove simmetriche, inasprendo il duello nucleare tra le superpotenze avversarie.

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L’ordine di Trump ha coinciso con gli annunci del presidente russo Vladimir Putin, che ha annunciato il successo dei test di due sistemi nucleari avanzati: il missile da crociera Burevestnik a gittata illimitata e il drone sottomarino Poseidon. Entrambi, a quanto pare, utilizzano reattori nucleari compatti all’avanguardia come unità di propulsione.   Come riportato da Renovatio 21, Trump aveva risposto alla notizia sul «missile invincibile» russo parlando dei sottomarini atomici USA al largo delle coste russe. «Non stiamo scherzando» aveva detto il presidente statunitense.   Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il dipartimento della Difesa americano ha annunciato che svilupperà una nuova versione della bomba nucleare B61 con un potere distruttivo 24 volte superiore a quello sganciato su Hiroshima alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Secondo una scheda informativa che accompagna l’annuncio, la bomba, denominata B61-13, avrà una resa simile alla B61-7, che è destinata a sostituire.   La B61-7 ha una potenza massima di 360 kilotoni, il che la rende 24 volte più potente di «Little Boy», la bomba da 15 kilotoni che rase al suolo Hiroshima.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Nucleare

Il Cremlino: la Russia non infrangerà il divieto sui test nucleari a meno che non lo facciano gli Stati Uniti

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La Russia non intende violare i propri obblighi derivanti dagli accordi internazionali che proibiscono i test nucleari, ma riprenderà tali prove se altri Paesi lo faranno, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov.

 

Peskov ha replicato alla polemica innescata dall’ordine impartito la settimana scorsa dal presidente USA Donald Trump, che ha disposto al Pentagono di prepararsi a riprendere i test nucleari. Trump ha accusato Russia e Cina di condurre test nucleari «segreti», accuse respinte da entrambi i Paesi.

 

Il presidente Vladimiro Putin ha poi riaffermato l’impegno della Russia al Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari, riconosciuto a livello internazionale, ma ha avvertito che, in caso di ripresa dei test da parte degli Stati Uniti o di altri Paesi, Mosca adotterà «misure di ritorsione appropriate». Alcuni media occidentali hanno interpretato erroneamente le sue parole come un ordine di prepararsi ai test.

 

«Putin ha ripetutamente affermato che la Russia è vincolata ai suoi obblighi di divieto dei test nucleari e non abbiamo alcuna intenzione di violarli», ha dichiarato Peskov in un’intervista al giornalista Paolo Zarubin trasmessa domenica, aggiungendo che Putin ha incaricato i funzionari di valutare la necessità di test nucleari, anziché ordinarne la ripresa, avvertendo che la Russia agirebbe di conseguenza se gli USA o altri Paesi riprendessero le prove.

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«Se un altro Paese fa lo stesso, saremo obbligati a farlo anche noi per mantenere la parità», ha affermato, definendo l’equilibrio nucleare «una delle componenti più importanti dell’architettura di sicurezza globale».

 

Peskov ha respinto le preoccupazioni occidentali sui recenti test russi del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik e del drone sottomarino Poseidon, precedenti all’annuncio di Trump, sostenendo che nessuno dei due ha comportato esplosioni nucleari, accusando gli «esperti» occidentali di conclusioni «superficiali e scorrette» che confondono i test nucleari con le sperimentazioni di sistemi a propulsione nucleare, aggiungendo che Mosca attende chiarimenti da Washington sulle dichiarazioni di Trump, definendo la questione «troppo seria» per essere ignorata.

 

Il vicepresidente USA J.D. Vance aveva precedentemente descritto la spinta di Trump per i test nucleari come un modo per garantire che l’arsenale del Paese «funzioni ancora correttamente».

 

All’inizio della settimana, l’aeronautica militare statunitense ha testato un missile balistico intercontinentale Minuteman III disarmato, in grado di trasportare una testata nucleare con potenza stimata superiore a 300 kilotoni di TNT, circa 20 volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima nel 1945.

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Intelligence

I servizi russi: l’Occidente pianifica un grande sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia

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L’Occidente sta inducendo Kiev a compiere un grave atto di sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia, che causerebbe vittime tra i cittadini ucraini e dell’UE, ha dichiarato il Servizio di Intelligence estero russo (SVR), precisando che Mosca verrebbe indicata come responsabile dell’incidente.   Una delle opzioni prospettate dai sostenitori stranieri di Kiev come «la più efficace» consiste nel realizzare un «grave atto di sabotaggio» che provochi numerose vittime civili, ha reso noto l’SVR.   Si starebbe valutando la possibilità di orchestrare un incidente alla centrale nucleare di Zaporiggia, il più grande impianto d’Europa, che porterebbe alla fusione del nocciolo del reattore. L’SVR ha affermato che la ONG britannica Chatham House ha già stimato le conseguenze di un tale evento, concludendo che i residenti dei territori controllati da Kiev e dei Paesi UE confinanti con il confine occidentale ucraino rientrerebbero nell’area di dispersione delle particelle radioattive.

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Secondo l’SVR, il think tank britannico ha rilevato che «l’aspetto più complesso nell’esecuzione di un piano del genere è stabilire come attribuire la responsabilità della catastrofe alla Russia».   Il servizio di Intelligence ha riferito che Chatham House starebbe già predisponendo in anticipo le argomentazioni per ogni possibile scenario, al fine di assicurare che l’opinione pubblica occidentale «si schieri inequivocabilmente con Kiev» nell’individuazione del colpevole dell’incidente, sottolineando che il progetto sarà «simile» alla tragedia del volo MH17 della Malaysia Airlines, abbattuto sull’Ucraina orientale nel 2014, con 298 vittime a bordo. L’episodio avvenne mentre le truppe di Kiev tentavano di riprendere le allora autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. L’Ucraina e i suoi alleati occidentali hanno ampiamente imputato l’accaduto alla Russia, che ha sempre respinto le accuse, sostenendo che l’aereo fu colpito da un missile in dotazione solo alle forze di Kiev.   «L’Occidente collettivo è nuovamente pronto a ingannare e persino a sacrificare ucraini e cittadini dei Paesi occidentali per addossare i crimini del regime di Kiev alla Russia e legittimare la sua politica russofoba e i suoi tentativi di alimentare la guerra», ha concluso l’SVR.   Come riportato da Renovatio 21, le forze ucraine hanno bombardato la centrale atomica di Zaporiggia prima del vertice in Alaska tra Putin e Trump.

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Come riportato da Renovatio 21, la centrale di Zaporiggia – che costituisce il più grande impianto di produzione di energia atomica in Europa – si trova sotto sanzioni del dipartimento del Tesoro USA.   La centrale di Energodar è stata subito conquistata dalle forze russe ad inizio conflitto, che hanno epperò lasciato a lavorare il personale ucraino. Da allora è stata oggetto di attacchi continui, persino durante le visite degli ispettori dell’agenzia nucleare ONU AIEA, i quali due anni fa dissero peraltro di aver rinvenuto in loco mine antiuomo.   La Rosatom tre anni fa dichiarò che a Zaporiggia vi era il vero e proprio «rischio di catastrofe nucleare». L’anno scorso un’autobomba aveva ucciso un lavoratore della centrale facente parte della gerarchia, con esultanza da parte di Kiev.   Come riportato da Renovatio 21, mesi fa attacchi ucraini a Kherson e Zaporiggia avevano provocato un blackout nell’area.   Le regioni di Kherson e Zaporiggia, insieme alle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, sono entrate formalmente a far parte della Russia in seguito ai referendum tenutisi nell’autunno del 2022.

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Immagine di IAEA Imagebank via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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