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Kennedy contro la vaccinazione dei polli per l’influenza aviaria

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Il segretario alla Salute e ai Servizi Umani degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., ha sconsigliato di somministrare vaccini al pollame nel contesto di un’epidemia di influenza aviaria che ha causato un forte aumento dei prezzi delle uova negli ultimi mesi. Lo riporta Epoch Times.

 

In un’intervista rilasciata alla Fox News l’11 marzo, Kennedy ha affermato che la sua preoccupazione principale nel somministrare il vaccino alle galline ovaiole è che non fornisce una protezione completa contro l’influenza aviaria.

 

«Tutte le mie agenzie sconsigliano la vaccinazione degli uccelli perché se si vaccina con un vaccino (…) che non fornisce immunità sterilizzante, che non protegge assolutamente dalla malattia, si trasformano quegli allevamenti in fabbriche di mutazioni», ha affermato il Kennedy nell’intervista.

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A quel punto è «molto più probabile» che il contagio venga trasmesso ad altri animali, ha detto Kennedy, aggiungendo che i funzionari dei Centers for Disease Control and Prevention, dei National Institutes of Health e della Food and Drug Administration hanno sconsigliato di vaccinare gli uccelli.

 

«È pericoloso per gli esseri umani vaccinare gli uccelli», ha dichiarato il segretario alla Sanità USA.

 

Da quando è scoppiata un’epidemia di influenza aviaria negli Stati Uniti nel 2022, milioni di galline ovaiole sono state abbattute per impedire la diffusione del virus. Di conseguenza, i prezzi delle uova sono saliti alle stelle, arrivando a 4,95 $ la dozzina in media a gennaio 2025, secondo dati recenti.

 

«Abbiamo ucciso 166 milioni di polli. Ecco perché abbiamo una crisi delle uova», ha detto Kennedy al giornalista della Fox Sean Hannity, aggiungendo che l’influenza aviaria non è trasmissibile tramite uova o cibo.

 

«La maggior parte dei nostri scienziati è contraria all’operazione di abbattimento. Pensano che dovremmo testare le terapie su quegli stormi. Dovrebbero isolarli. Dovresti lasciare che la malattia se ne vada con loro e identificare gli uccelli che sopravvivono, che sono gli uccelli che probabilmente hanno un’inclinazione genetica all’immunità».

 

Il prezzo per una dozzina era costantemente di circa $ 2 per decenni prima che la malattia colpisse. Il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha affermato di recente che prevede che i prezzi delle uova aumenteranno del 41 percento nel 2025.

 

Tuttavia l’USDA ha riferito la scorsa settimana che la carenza di uova si sta attenuando e i prezzi all’ingrosso stanno calando, il che potrebbe dare sollievo al commercio al dettaglio prima della Pasqua tardiva di quest’anno, che cade tre settimane dopo quella dell’anno scorso. Ha affermato che non si sono verificate grandi epidemie di influenza aviaria per due settimane.

 

«Gli acquirenti hanno iniziato a vedere che le offerte di uova in guscio (…) stanno diventando più affidabili, anche se i prezzi al dettaglio devono ancora adeguarsi e rimangono scoraggianti per molti», ha scritto l’agenzia in un rapporto del 7 marzo.

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Per quanto riguarda la diffusione dell’influenza aviaria agli esseri umani, il CDC ha affermato che il rischio per la popolazione rimane basso.

 

«Al momento non è nota alcuna trasmissione da persona a persona», ha affermato il CDC nel suo più recente aggiornamento sul virus, datato 10 marzo.

 

Finora, 70 persone si sono ammalate di influenza aviaria e una è morta. I funzionari della Louisiana nel dicembre 2024 hanno confermato il decesso di una persona di età superiore ai 65 anni che aveva problemi di salute preesistenti.

 

L’amministrazione Trump ha svelato un piano per combattere l’influenza aviaria, che comprende un investimento di 500 milioni di dollari per aiutare gli allevatori a rafforzare le misure di biosicurezza, 400 milioni di dollari in aiuti aggiuntivi per gli allevatori i cui allevamenti sono stati colpiti dall’influenza aviaria e 100 milioni di dollari per la ricerca e il potenziale sviluppo di vaccini e terapie per gli allevamenti di polli statunitensi, tra le altre misure.

 

Secondo il pioniere della tecnologia mRNA Robert Malone l’influenza aviaria rappresenta un’operazione psicologica del Deep State per tornare a mascherine, lockdown e vaccini.

 

Come riportato da Renovatio 21l’isteria riguardo l’aviaria dura da mesi. Tuttavia, un esperto come il cardiologo texano dottor Peter McCullough ha dichiarato preventivamente che «nessuno dovrebbe prendere in considerazione il vaccino».

 

Vaccini contro l’influenza aviaria sarebbero già stati somministrati ad esseri umani in Finlandia. Del vaccino contro il virus l’UE avrebbe già ordinato milioni di dosi.

 

Secondo uno studio pubblicata lo scorso anno anche l’influenza aviaria potrebbe avere un’origine interamente artificiale, esattamente come supposto per il virus SARS-nCoV-2 alla base della pandemia COVID-19 – in pratica un virus bioingegnerizzato fuggito (o fatto fuggire…) dal laboratorio.

 

Come riportato da Renovatio 21, è emerso mesi fa che gli USA stanno finanziando la creazione di questi ceppi di influenza aviaria privilegiando quelli più letali e contagiosi.

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Fiume infestato dai coccodrilli pronto per le Olimpiadi in Australia

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Gli organizzatori delle Olimpiadi hanno scelto il fiume Fitzroy, noto per la presenza di coccodrilli, come sede per le competizioni di canottaggio e canoa ai Giochi di Brisbane 2032, in Australia. Lo riporta la stampa locale.   Situato a circa 600 km a nord di Brisbane, il fiume è stato selezionato a marzo come sede olimpica, ma ha ricevuto critiche da organizzazioni nazionali e internazionali per non rispettare gli standard tecnici. Oltre alla popolazione dei letali loricati, il fiume è caratterizzato da forti maree.   Martedì, però, il deputato del Queensland Matt Canavan ha dichiarato ai media che il fiume ha superato i test preliminari condotti dalla Games Independent Infrastructure and Coordination Authority (GIICA).   «Abbiamo ricevuto l’approvazione per il canottaggio nel 2032. Tutti i dati sono disponibili e non ci sono più impedimenti per ospitare gli eventi di canottaggio qui», ha affermato Canavan.   Il funzionario ha respinto le preoccupazioni sulla sicurezza, sottolineando che i nuovi dati dimostrano che il corso d’acqua è «piatto come una tavola».

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«Se Gesù Cristo tornasse al mondo, questo sarebbe un posto ideale per lui, perché è abbastanza pianeggiante da poterci camminare sopra», ha aggiunto blasfemamente. Il fiume Fitzroy è un habitat naturale per i coccodrilli marini, con avvistamenti di esemplari lunghi fino a quattro metri vicino a un golf club locale situato nell’area di gara olimpica e paralimpica. Tuttavia, il fiume è già utilizzato per il canottaggio da scuole, un club locale e per allenamenti di alto livello.   Sarah Black, presidente del Rockhampton Fitzroy Rowing Club, ha assicurato che le strutture saranno pronte per ospitare una regata olimpica prima del 2032. Black ha evidenziato l’esistenza di protocolli per segnalare gli avvistamenti di coccodrilli, sottolineando che la convivenza con questi animali è parte della vita locale.   Brisbane ha ottenuto l’assegnazione delle Olimpiadi estive del 2032 nel luglio 2021, diventando la terza città australiana a ospitare i Giochi, dopo Melbourne nel 1956 e Sydney nel 2000.   Come riportato da Renovatio 21, gli olimpionici del nuoto erano già stati umiliati a Parigi quando furono costretti a nuotare nella Senna infestata dalle feci. Vari atleti, dopo la nuotata nel fiume fecale, furono ricoverati in ospedale.   Un triatleta vomitatore ripreso in mondovisione, il canadese Tyler Mislawchuk, una volta terminata la gara segnando un tempo di 1:44:25, si è immediatamente gettato a terra e iniziato a vomitare copiosamente. «Ci ho provato, non ho rimpianti: ho vomitato 10 volte. Non sono venuto qui per arrivare tra i primi 10, ma ho dato tutto quello che avevo», ha detto con amarezza e acidità di stomaco l’olimpico del rigetto.     «Mentre nuotavo sotto il ponte, ho sentito e visto cose a cui non dovremmo pensare troppo», ha detto Jolien Vermeylen, triatleta che si è classificata 24ª, aggiungendo che le acque non avevano esattamente il sapore di «Coca-Cola o Sprite». Tra le cose che ha veduto è possibile ipotizzare non vi fossero coccodrilli, tuttavia grandi toponi forse sì.   Renovatio 21 ha teorizzato una volonta precipua, di natura esoterico-giacobina, nella persecuzione fisica degli atleti: è il caso di parlare di vero sadismo della Francia repubblicana, che ha tra i suoi eroi, del resto, il marchese De Sade – il quale nelle 120 giornate di Sodoma descrive apppunto la tortura di masse di giovani…  

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Grave crisi nel mondo degli avvoltoi, il Sudafrica si dispera. Mentre continua la violenza razzista contro i bianchi

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Il governo sudafricano ha espresso preoccupazione per il drastico declino delle popolazioni di avvoltoi, sottolineando che la loro continua diminuzione potrebbe avere serie conseguenze ambientali. Nonostante i problemi che affliggono il Paese – come la cruenta violenza razzista sui bianchi – Pretoria pensa bene di occuparsi dei problemi dei pennuti, e disperarsene.

 

Nel suo discorso di lunedì, il ministro delle Foreste, della Pesca e dell’Ambiente Dion George ha dichiarato che solo nel 2025 due episodi di avvelenamento di massa hanno causato la morte di centinaia di avvoltoi.

 

A maggio, almeno 123 avvoltoi sono morti dopo essersi nutriti della carcassa avvelenata di un elefante nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica. Le guardie forestali sono riuscite a salvare e curare circa 83 degli uccelli sopravvissuti.

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Un altro caso di avvelenamento di massa si è verificato nella riserva di caccia di Lionspruit, a Mpumalanga, dove oltre 100 avvoltoi sono stati uccisi.

 

«Se questi eventi continuano senza controllo, la perdita di migliaia di avvoltoi potrebbe avere conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute pubblica», ha avvertito il ministro, invitando i sudafricani a contribuire attivamente alla protezione degli avvoltoi, sottolineando il rischio di estinzione di diverse specie senza un intervento coordinato.

 

Un rapporto di BirdLife International del 2025 stima che gli avvoltoi abbiano un valore economico di 1,8 miliardi di dollari all’anno per la regione della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (SADC). Il rapporto identifica l’avvelenamento come la principale causa di morte degli avvoltoi in Africa (61%), seguito dall’uso legato a credenze tradizionali (29%) e dall’elettrocuzione da infrastrutture energetiche (9%).

 

Vulpro, la principale organizzazione sudafricana per la conservazione degli avvoltoi, ha registrato almeno 191 incidenti legati alle linee elettriche tra il 2020 e il 2025.

 

Nell’Africa meridionale, l’avvelenamento secondario da carcasse contaminate e le uccisioni per scopi tradizionali continuano a rappresentare gravi minacce: nel 2019, un avvelenamento di massa in Botswana ha causato la morte di oltre 500 avvoltoi in grave pericolo di estinzione, secondo il rapporto.

 

Nel 2024, il Sudafrica ha adottato un piano di gestione della biodiversità multispecie per sette specie di avvoltoi, con l’obiettivo di coordinare gli sforzi di conservazione a livello nazionale fino al 2033.

 

Tuttavia, l’IOL ha riportato ad agosto che venti pulcini di avvoltoio sono nati nella riserva di caccia privata di Shamwari, in Sudafrica, durante questa stagione riproduttiva. Questo risultato segue il trasferimento, un anno fa, di 160 uccelli da Hartebeespoort a nuovi recinti a Shamwari da parte dell’organizzazione ambientalista VulPro.

 

Non solo il Sudafrica pensa ai pennuti invece che agli esseri umani. Aggiungiamo pure che si tratta di pennuti orribili – proprio quello che si dice un brutto uccello.

 

Nel 2022 la divisione per l’uguaglianza della Corte Suprema del Sudafrica ha stabilito che la canzone «Kill the Boers» non costituisce un caso di «incitamento all’odio». Chiedere il massacro di un’intera classe sociale, se non di un’intera razza non è hate speech, se a farlo cantare alle masse è Julius Malema, leader marxista-leninista del partito Economic Freedom Fighers (EFF), panafricanista, anticapitalista, antimperialista, con una certa passione, si dice, per le BMW che guiderebbe anche con un po’ troppa velocità.

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Come riportato da Renovatio 21, ancora due anni fa Musk, che non ha problemi a parlare di un vero e proprio «genocidio bianco» in Sudafrica, aveva accusato il New York Times di supportare gli appelli al massacro razziale in corso.

 

Il principale vettore dell’ascesa del canto genocida è senza dubbio il Malema, che scandisce lo slogan sterminatore saltellando in stadi dinanzi a migliaia e migliaia di seguaci, aggiungendo «shoot to kill», «spara per uccidere» – in pratica la caccia, ma non all’avvoltoio, al bianco.

 

Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta.

 

Come riportato da Renovatio 21, Ernst Roets, responsabile politico del Solidarity («Movimento di Solidarietà»), un network di organizzazioni comunitarie sudafricane che conta più di 500.000 membri, ha dichiarato che, nonostante le indicibili violenze e torture subite dalle comunità bianche in Sud Africa, nel prossimo futuro «l’Europa sarà peggio».

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Immagine di Derek Keats via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

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Una controversia legata alla gestione di un focolaio di influenza aviaria ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica canadese. Tutto ha avuto inizio nel 2024, quando i proprietari di un’azienda agricola a conduzione familiare nella Columbia Britannica hanno rilevato sintomi compatibili con l’influenza aviaria in alcuni struzzi del loro allevamento. La malattia si è diffusa rapidamente tra gli uccelli, causando la morte di 69 esemplari nel giro di un mese.   Gli struzzi rimasti, tuttavia, non hanno mostrato segni di malattia nei mesi successivi, suggerendo lo sviluppo di una possibile immunità naturale. Nonostante ciò, l’Agenzia canadese per l’ispezione alimentare (CFIA) ha disposto l’abbattimento dell’intero stormo sopravvissuto, considerandolo un rischio per la salute pubblica e per l’industria avicola nazionale.   La decisione ha suscitato una forte reazione da parte della famiglia proprietaria dell’allevamento, che da mesi si oppone al provvedimento attraverso vie legali e mediatiche. La vicenda ha avuto un nuovo sviluppo lo scorso mercoledì, quando la Corte Suprema del Canada ha concesso una sospensione temporanea dell’abbattimento, bloccando l’operazione in attesa di ulteriori decisioni giudiziarie.

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Nonostante la sospensione, gli agenti della CFIA – coadiuvati da oltre 100 agenti di polizia – continuano a presidiare la proprietà, impedendo ogni accesso non autorizzato agli animali. Secondo i proprietari, l’agenzia ha anche vietato loro di effettuare test diagnostici indipendenti sugli uccelli sopravvissuti, con la minaccia di sanzioni che includono multe fino a 200.000 dollari e pene detentive fino a sei mesi per ogni esemplare testato senza autorizzazione.   La CFIA sostiene che la presenza degli struzzi costituisca ancora una minaccia biologica. Tuttavia, alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulle modalità di gestione della situazione. In particolare, è stato segnalato che, nei giorni iniziali dell’intervento, alcuni operatori dell’agenzia sarebbero entrati nell’area senza adeguati dispositivi di protezione individuale, adottando misure di sicurezza più rigorose solo successivamente. Anche le forze dell’ordine, secondo quanto riferito, non avrebbero utilizzato equipaggiamenti protettivi durante le operazioni di sorveglianza.   La famiglia proprietaria della fattoria, denuncia quella che definisce una violazione dei propri diritti. La figlia dei titolari, ha dichiarato: «Non si tratta solo dei nostri struzzi. È una questione più ampia che riguarda i diritti degli agricoltori e la libertà di gestire le proprie terre».   Il caso ha acceso un dibattito pubblico sull’equilibrio tra misure di biosicurezza e diritti individuali, sollevando interrogativi sulla proporzionalità dell’intervento governativo e sulla trasparenza delle valutazioni scientifiche alla base delle decisioni.   Rimane il fatto che il Canada, anche per i grandi pennuti, è capitale dell’eutanasia di Stato che si dirige verso l’eliminazione dei bambini autistici (anche senza consenso dei genitori), dei malati mentali in genere, dei disabili, dei depressi da lockdown, degli angosciati, dei poveri – etc. Con contorno di record per le predazioni di organi.   Due anni fa il Canada registrò che una persona su 25 moriva per MAiD, il nome della pubblica eutanasia canadese.   Come riportato da Renovatio 21, un altro caso di eutanasia animale sconvolse gli USA, forse spostando anche qualche voto delle presidenziali: quello dello scoiattolo Peanut, strappato dalle amorevoli braccia del suo addestratore ed eutanatizzato dalle autorità statunitensi.   Perché per il malvagio squirrello che invece terrorizza la California, al momento, non è richiesta la morte di Stato?

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