Storia
Israele proclama che il Canada deve affrontare il «peccato storico» di aver ospitato i nazisti. E per l’Ucraina cosa dice?

L’inviato speciale di Israele per la lotta all’antisemitismo, Michal Cotler-Wunsh, ha chiesto al Canada di fare i conti con il suo «peccato storico» di aver escluso gli ebrei rifugiati e di aver dato rifugio ai nazisti all’indomani della seconda guerra mondiale.
Cotler-Wunsh ha sostenuto che le dimissioni di Anthony Rota da presidente della Camera dei Comuni canadese, che aveva presentato il soldato ucraino delle Waffen SS naziste Yaroslav Hunka come un «eroe di guerra» contro la Russia, durante la visita del 22 settembre del presidente Volodymyr Zelens’kyj, erano solo un «primo passo per riconoscere la responsabilità di questo errore».
Ora il Canada deve ammettere la sua politica di non consentire a un numero sufficiente di ebrei di attraversare i suoi confini durante e dopo l’Olocausto, accogliendo al contempo i nazisti: «quasi 2.000 nazisti documentati… sono immigrati nel Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale e si sono rifatti delle vite, nello stesso momento in cui le politiche di immigrazione nei confronti delle vittime ebree erano del tipo “nessuna è troppa”».
È stato sottolineato come tali incidenti dimostrino la necessità di «un’educazione completa sull’antisemitismo allora e oggi, sull’Olocausto e sulla storia della Seconda Guerra Mondiale», scrive EIRN. La «possibilità stessa» di un simile scandalo mina l’impegno del Canada a garantire che tragedie come l’Olocausto non si ripetano mai, così come la sua capacità di «identificare le minacce attuali».
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Cotler-Wunsh è la figlia dell’ex ministro della Giustizia canadese Irwin Cotler, che la settimana scorsa ha chiesto al governo di aprire i documenti classificati relativi a sospetti criminali di guerra nazisti ucraini in Canada che erano stati classificati, quando la «Commissione d’inchiesta canadese sui criminali di guerra» ha pubblicato il suo rapporto nel 1986.
Aveva detto all’emittente canadese CTV: «questo è stato un fallimento qui dell’indifferenza e dell’inazione da parte dei successivi governi canadesi, il risultato è che siamo diventati un santuario per i criminali di guerra nazisti, e non ne sarebbe derivata alcuna responsabilità».
Lo storico britannico Mark Felton ha prodotto un breve video rivelatore sulla politica britannica del dopoguerra volta a portare membri della 14ª divisione SS Galizien dell’Ucraina – che avrebbe incluso Hunka – nella colonia canadese. «Perché oggi sono considerati eroi nazionali dell’Ucraina?» si chiede lo studioso.
Come riporta EIRN, mentre molte organizzazioni ebraiche si sono pronunciate, l’Anti-Defamation League, il cui slogan è «Combattere l’odio per sempre», ha mantenuto un curioso silenzio per 14 giorni e oltre.
Rimane da capire quale atteggiamento voglia tenere lo Stato di Israele nei confronti dei neonazisti ucraini, che dei combattenti collaborazionisti riparati in Canada sono i «nipotini», pure rivendicati.
Una sorta di cecità selettiva, o di compiacenza, di Tel Aviv nei confronti del neonazismo ucraino pare emergere anche da recenti dichiarazioni dell’ambasciatore dello Stato Ebraico a Kiev, che ha detto di non essere d’accordo con il fatto che Kiev onori autori dell’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale come eroi nazionali, tuttavia rassicurando sul fatto che tale disputa non dovrebbe rappresentare una minaccia per il sostegno israeliano al governo ucraino.
Secondo un articolo del Washington Post, circa la metà dei 300.000 ebrei ucraini sarebbero fuggiti dal Paese dall’inizio del conflitto con la Russia.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Storia
Gli USA e la perdita del canale di Panama

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Storia
Putin: i tedeschi di oggi non meritano le colpe degli antenati nazisti

La Germania non dovrebbe assumersi la colpa per sempre del suo passato nazista, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. La memoria storica è importante per evitare di ripetere gli stessi errori, ma dare la colpa dei peccati passati di una nazione alle generazioni più giovani è «ingiusto», ha affermato.
In un’intervista con il giornalista Pavel Zarubin domenica, Putin ha commentato l’invito della delegazione tedesca agli eventi commemorativi dell’Olocausto e alla cerimonia che segna la liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz in Polonia. Sarebbe scorretto paragonare la Germania moderna al regime nazista di Adolf Hitler, ha affermato il presidente russo. «La moderna società tedesca non c’entra nulla».
«Dobbiamo ricordarlo, non dobbiamo dimenticarlo, ma scaricare la colpa sulla generazione odierna di tedeschi per ciò che è accaduto negli anni Trenta e Quaranta, mi sembra ingiusto», ha affermato, aggiungendo di aver vissuto in Germania e di avere ancora molti amici lì, quindi è ben consapevole che i tedeschi si sentono ancora in colpa per il passato.
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“Today’s German society has no connection to the crimes of the Nazis,” Putin said.
He added that there are no politicians in Europe comparable to Chirac and Schröder, only uneducated people meddling in affairs beyond their competence. pic.twitter.com/mS90ZRBUKX
— Russian Market (@runews) February 2, 2025
«Le nuove generazioni non dovrebbero affrontare la privazione dei diritti civili per ciò che è accaduto sotto Hitler», ha affermato.
In precedenza, un sentimento simile era stato condiviso dal miliardario statunitense Elon Musk, il quale aveva detto videocollegato con un comizio del partito AfD che i tedeschi dovrebbero essere «orgogliosi». «I figli non dovrebbero essere colpevoli dei peccati dei loro genitori, per non parlare dei loro bisnonni», ha affermato il CEO di Tesla e SpaceX.
Come riportato da Renovatio 21, Putin ha spesso lanciato l’allarme per la risorgenza del nazismo in Ucraina, al punto che nel discorso fatto all’alba dell’operazione militare speciale assegnava come obiettivi la demilitarizzazione e la denazificazione di Kiev.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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Vignetta del 1895 del Minneapolis Tribune che descrive «il prossimo compito dello Zio Sam», ossia l’intervento in Nicaragua per il canale; immagine di pubblico dominio CCO
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