Geopolitica
Incontro teso tra Trump e Zelens’kyj

Incontro visibilmente teso tra il candidato presidente USA Donald J. Trump e il presidente ucraino Zelens’kyj presso la Trump Tower di Nuova York.
Durante in meeting, che per alcuni giorni è sembrato potesse non aver luogo, Trump ha fatto una serie di osservazioni informali che sembravano mirate a sminuire delicatamente il leader ucraino e a metterlo al suo posto.
«Abbiamo un ottimo rapporto, e io ho anche un ottimo rapporto, come sapete, con il Presidente Putin. E penso che se vinciamo penso che risolveremo la questione molto rapidamente», ha detto Trump nei commenti fatti prima della stampa prima dell’incontro.
Un agitato Zelens’kyj aveva risposto dicendo: «spero che avremo più buoni rapporti».
«Oh, capisco» ha risposo Trump, «ma per ballare il tango ci vogliono due persone, sai, e penso che avremo un buon incontro oggi. E penso che il fatto che siamo ancora insieme oggi sia un ottimo segno».
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Trump: “I also have a very good relationship, as you know, with President Putin…”
Ukrainian President Zelenskyy: “I hope we have more good relations.”
Trump: “Oh, I see. But, you know, it takes two to tango.” pic.twitter.com/SZ0e0M8mSj
— The Recount (@therecount) September 27, 2024
Nelle immagini finite in circolazione su web e TV è possibile vedere un’espressione severa sull’espressione di ambedue.
Trump dopo il meeting ha affermato di aver «imparato molto» e che alla fine «vogliamo entrambi vedere raggiunto un accordo equo».
This is what leadership looks like. President Trump flanked by Zelenskyy:
“I learned a lot, but I think I haven’t changed from the standpoint that we both want to see this end and we both want to see a fair deal made. It’s got to be fair and I think that will happen … This is… pic.twitter.com/M3r7X170bZ
— Charlie Kirk (@charliekirk11) September 27, 2024
«Per tutta la durata dell’incontro, Trump si è mostrato come al solito disinvolto, padrone di sé e spensierato, il che ha chiaramente messo Zelens’kyj e la delegazione ucraina in agitazione» scrive Zerohedge.
In un altro momento all’inizio della riunione la prossemica di Trump pareva chiarire definitivamente chi comanda.
JUST IN: 🇺🇸🇺🇦 Donald Trump tells Ukrainian President Zelensky which chair to sit in during a meeting to discuss peace with Russia. pic.twitter.com/0CjUBwP1QW
— BRICS News (@BRICSinfo) September 27, 2024
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L’ex presidente, a quanto sembra, non si è fatto sorprendere come Bergoglio, davanti a cui lo Zelens’kyj, ospite nel Sacro Palazzo, si è seduto con tempistica totalmente irrispettosa.
Come riportato da Renovatio 21, Zelens’kyj aveva attaccato direttamente il candidato vicepresidente di Trump, JD Vance per la sua posizione critica nei confronti di Kiev. Zelens’kyj si era poi fatto vedere in Pennsylvania con il governatore Shapiro, alleato chiave di Kamala Harris tra i papabili per la scelta a candidato vicepresidente, opzione poi sfumata a causa delle controversie del personaggio tra volontariato presso l’esercito israeliano e casi di cronaca nera al tempo del suo mandato di procuratore dello Stato.
Il democratico Shapiro e Zelens’kyj avevano visitato una fabbrica di armi, con il duo che – in una scena grottesca sino al disumano – ha autografato un lotto di proiettili di artiglieria.
Come riportato da Renovatio 21, il primogenito di Donald, Don jr., ha attaccato Zelens’kyj definendolo «vergognoso». Non è la prima volta: Trump jr. si era scagliato contro il regime di Kiev e il suo capo anche in altre occasioni, ad esempio la repressione della Chiesa Ortodossa Ucraina.
Ad un comizio di pochi giorni fa Trump, dimostrandosi titubante e sprezzante sul futuro incontro con l’ucraino, aveva detto che era «il più grande venditore della storia» perché ogni volta che viene in USA torna con 60 miliardi di dollari. Al contempo, The Donald aveva dichiarato che «l’Ucraina è andata» e che l’America deve uscire dal conflitto.
«Quelle città sono sparite. Sono sparite, e noi continuiamo a dare miliardi di dollari a un uomo che si è rifiutato di fare un accordo, Zelens’kyj. Non c’era accordo che avrebbe potuto fare che non sarebbe stato migliore della situazione che hai adesso», aveva detto Trump durante un comizio elettorale nella Carolina del Nord.
In seguito, l’ex presidente aveva accusato Zelens’kyj di aver fatto «piccole, cattive insinuazioni» nei suoi confronti. «È una vergogna quello che sta succedendo in Ucraina, così tante morti, così tanta distruzione. È una cosa orribile», ha detto Trump.
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Come noto, l’ultimo attentatore di Trump Ryan Routh è uno zelota sostenitore dell’Ucraina che ha trascorso molto tempo nel Paese, agendo come reclutatore di Foreign Fighters ed apparendo in video promozionali del battaglione Azov.
È spesso dimenticato il fatto che proprio lo Zelens’kyj, allora non ancora il livido personaggio in tuta para-militare, fu al centro di una bufala che costò un processo di impeachment a Trump, che quest’ultimo, inarrestabile come sempre, superò.
Nel frattempo, il New York Times ha riassunto la settimana di visite dello Zelens’kyj a Washington e Nuova York sottolineando che il suo «potere da star» sta rapidamente svanendo, anche perché le forze ucraine sono in ritirata nell’est del Paese.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Israele spara contro la delegazioni di diplomatici stranieri

Israeli forces opened fire towards an EU delegation on an approved visit to #Jenin in the #WestBank earlier today.
The IDF said they were approaching an area they weren’t allowed to be, so “warning shots” were fired AT EUROPEAN DIPLOMATS. pic.twitter.com/0Y6SHxk73N — Charles Lister (@Charles_Lister) May 21, 2025
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Il ministero degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese ha descritto la sparatoria come una violazione del diritto internazionale, affermando che la delegazione era in missione ufficiale per valutare la situazione umanitaria nel contesto delle crescenti critiche internazionali alle operazioni militari israeliane a Gaza e in Cisgiordania.Israeli occupation soldiers open fire on a diplomatic delegation during their visit to Jenin refugee camp. pic.twitter.com/yI3MAyXyZZ
— Eye on Palestine (@EyeonPalestine) May 21, 2025
I leader internazionali hanno prontamente condannato l’incidente. Francia e Italia con il ministro Antonio Tajani hanno convocato gli ambasciatori israeliani per chiedere spiegazioni. Il vice primo ministro irlandese ha definito l’evento «totalmente inaccettabile», mentre il Canada ha chiesto un’indagine approfondita. Anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha definito «inaccettabile» l’atto di sparare vicino ai diplomatici e ha chiesto che si assuma la responsabilità. Della delegazione, in cui vi erano anche giornalisti, faceva parte il vice console italiano Alessandro Tutino, uscito illeso. Il diplomatico italiano ha parlato subito con il Tajani. «Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente», ha dichiaro su X il ministro degli Esteri. Il vice console sarebbe rientrato a Gerusalemme. Tajani ha quindi convocato l’ambasciatore israeliano a Roma: «ho appena dato disposizione al Segretario generale del Ministero degli Esteri di convocare l’Ambasciatore di Israele a Roma per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto a Jenin» ha scritto sui social il Tajani.The israelis shoot at an int’l delegation visiting Jenin: the targeted group includes EU envoys; but.. but.. aren’t they your allies @EU_Commission pic.twitter.com/eTP3FoCUzz
— Sarah Wilkinson (@swilkinsonbc) May 21, 2025
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Geopolitica
Ex consigliere presidenziale ucraino assassinato in Spagna

L’ex deputato e consigliere presidenziale ucraino Andrey Portnov è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in un sobborgo della capitale spagnola, Madrid, mercoledì. Lo riportano i media locali e la stampa russa.
Le circostanze dell’omicidio suggeriscono che potrebbe essersi trattato di una «esecuzione extragiudiziale», poiché Portnov potrebbe aver avuto accesso a informazioni che avrebbero potuto minacciare personaggi dell’amministrazione di Volodymyr Zelens’kyj, ha affermato Rodion Miroshnik, ambasciatore russo a titolo personale che sovrintende a una missione speciale sui presunti crimini di guerra ucraini.
L’omicidio è avvenuto a Pozuelo de Alarcón, secondo quanto riportato dal quotidiano El País. Portnov, 51 anni, sarebbe stato avvicinato da due o tre aggressori e colpito almeno cinque volte, di cui tre alla testa, mentre ispezionava il bagagliaio della sua Mercedes, vicino a una scuola privata frequentata dai suoi figli.
Le autorità spagnole hanno confermato che nella zona è avvenuto un omicidio, ma non hanno ancora identificato formalmente la vittima.
#SUMMA112 confirma el fallecimiento de un varón con heridas por arma de fuego en #PozueloDeAlarcón.
Colabora @SEAPAPozuelo y #PolicíaLocal.@policia se encarga de la investigación. pic.twitter.com/yJJnoCcval
— 112 Comunidad de Madrid (@112cmadrid) May 21, 2025
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Portnov, avvocato di formazione, ha prestato servizio nel parlamento ucraino dal 2006 al 2010. In seguito è entrato a far parte dell’amministrazione del presidente Viktor Yanukovich, supervisionando la riforma giudiziaria in qualità di vice capo di gabinetto e contribuendo alla stesura del nuovo codice penale, adottato nel 2012.
Nel 2014 Portnov era fuggito dall’Ucraina in seguito al colpo di stato armato a Kiev, sostenuto dall’Occidente, che rovesciò il governo di Yanukovich. Nonostante l’esilio, rimase attivo nel dibattito politico ucraino, apparendo spesso in televisione nazionale.
Portnov è tornato nel Paese nel 2019 per sostenere il candidato presidenziale Zelens’kyj. Dopo la vittoria di quest’ultimoalle elezioni, Portnov aveva presentato diverse denunce contro il presidente uscente Petro Poroshenko, accusandolo di vari reati commessi durante il suo mandato. Nessuno di questi casi ha portato a condanne.
Secondo quanto riferito, avrebbe lasciato nuovamente l’Ucraina nel giugno 2022. All’epoca, i media ucraini lo hanno descritto come affiliato a canali «filo-russi» chiusi dall’amministrazione Zelens’kyj e lo hanno accusato di aver fatto commenti denigratori sulla natura del colpo di Stato del 2014.
Portnov è presente nell’elenco almeno dal 2015 di Mirotvorets, il controverso database pubblico semi-ufficiale che cataloga gli individui considerati nemici dell’Ucraina. Diverse persone elencate dal sito sono state assassinate nel corso del decennio di attività.
I servizi segreti ucraini hanno precedentemente affermato o implicitamente coinvolto in una serie di omicidi mirati di individui etichettati come nemici da Kiev. Alcuni di questi omicidi sono avvenuti al di fuori dell’Ucraina, tra cui l’uccisione dell’ex parlamentare ucraino Ilja Kiva, avvenuta nel dicembre 2023 vicino a Mosca.
Kiva era stato deputato ucraino dal 2019 al 2022 e membro del partito Piattaforma dell’opposizione – Per la vita, ufficialmente bandito da Kiev nel giugno 2022. Kiva stesso è stato un feroce critico del presidente ucraino Zelens’kyj e del governo filo-NATO di Kiev. In un’intervista del 2022, aveva criticato gli Stati Uniti e la NATO per, come ha detto, aver usato l’Ucraina come «esca» per provocare la Russia in un conflitto.
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Secondo il Daily Mail, parlando alla televisione nazionale, il portavoce dell’Intelligence militare ucraina Andriy Yusov avrebbe detto: «Possiamo confermare che Kiva è finito. Un simile destino toccherà agli altri traditori dell’Ucraina, così come agli scagnozzi del regime di Putin».
Come riportato da Renovatio 21, vi è il caso anche di Oleksij Kovaljov, parlamentare di opposizione alla Verkhovna Rada (il Parlamento di Kiev) stato trovato assassinato nella sua casa di Kherson. Va ricordato anche Denis Kireev, uno dei primi negoziatori degli incontri al confino bielorusso di inizio conflitto, ucciso senza pietà per strada a Kiev.
Tre anni fa sempre in Spagna fu arrestato in un’operazione congiunta da poliziotti spagnoli e ucraini il famoso blogger critico del governo ucraino, Anatolij Sharij. Il blogger sarebbe stato accusato di tradimento. Tra le accuse anche quella di aver violato la sicurezza nazionale ucraina attraverso le sue attività nel regno dei media, mentre presumibilmente agiva per conto di forze «straniere». Il blogger aveva condannato l’operazione militare russa in Ucraina dopo che era stata lanciata alla fine di febbraio, ma ha continuato a sottolineare quelli che considerava difetti nella condotta di Kiev durante il conflitto in corso.
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Geopolitica
Vance annulla improvvisamente la visita in Israele mentre l’esercito ebraico espande le operazioni a Gaza

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