Nucleare
Il premier: la Polonia dovrebbe avere le sue atomiche. E già ne discute con Macron
La Polonia dovrebbe perseguire l’acquisizione di armi nucleari, possibilmente attraverso la partecipazione all’iniziativa nucleare francese, ha affermato il primo ministro polacco Donald Tusk.
Venerdì Tusk ha dichiarato al parlamento polacco che il Paese ha bisogno di accedere a capacità militari avanzate per rafforzare la difesa nazionale.
Le sue dichiarazioni seguono la proposta avanzata all’inizio di questa settimana dal presidente francese Emmanuel Macron di estendere l’ombrello della deterrenza nucleare di Parigi ad altri membri dell’UE per far fronte alla presunta «minaccia» rappresentata dalla Russia.
Secondo Tusk, Varsavia starebbe già avendo «serie discussioni» con Parigi sull’idea dell’ombrello nucleare.
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«La Polonia deve perseguire le capacità più moderne relative alle armi nucleari e alle armi non convenzionali moderne», ha affermato. Varsavia non si preoccupa di essere criticata per il suo rafforzamento militare e prenderà qualsiasi misura ritenga necessaria per rafforzare la sua difesa, ha dichiarato il primo ministro.
Tusk ha anche chiesto alla Polonia di ritirarsi dai trattati internazionali che vietano le mine antiuomo e le munizioni a grappolo. Se promulgato, ciò consentirebbe all’esercito polacco di reintrodurre tali armi nel suo arsenale, nonostante la diffusa opposizione internazionale al loro utilizzo.
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Mercoledì, Tusk ha esortato l’UE ad aumentare la spesa militare per superare Mosca in una corsa agli armamenti, suggerendo su X che «la Russia la perderà come l’Unione Sovietica 40 anni fa». Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha recentemente chiesto un aumento significativo della spesa per la difesa dell’UE, rafforzando ulteriormente la tendenza all’espansione militare.
Mosca ha condannato con veemenza le recenti dichiarazioni di Tusk, sottolineando che la Russia non si impegnerà in alcun tipo di corsa agli armamenti. Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha affermato che la retorica «conflittuale, persino militarista» proveniente da Parigi e Varsavia è deplorevole.
Non è la prima volta che Varsavia, come accadeva anche durante la precedente amministrazione, si mette a parlare di bombe atomiche, anche riguardo ad una eventuale fornitura a Kiev.
Varsavia l’anno passato aveva chiesto una reazione della NATO al programma di Mosca di piazzare le sue atomiche anche in Bielorussia – un programma peraltro nel pieno stile di condivisione internazionale degli armamenti atomici in stile NATO.
Come ricordato da Renovatio 21, c’è da dire che la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto varie volte da personaggi come l’europarlamentare ucraino, orta tornato al governo come ministro degli Affari Esteri, Radoslav Sikorski, sposato ad la neocon americana ultrarussofoba Anne Applebaum.
Nel settembre 2022 la Polonia aveva iniziato a distribuire pillole di iodio, motivando l’operazione con la paura per le sorti della centrale nucleare di Zaporiggia, contesa tra i russi, che ne hanno il controllo, e gli ucraini, che cercano di impossessarsene con azioni militari di ogni sorta.
Come riportato da Renovatio 21, nell’autunno 2022 l’allora viceministro della Difesa Marcin Ociepa aveva dichiarato che la Polonia sarà in guerra con la Russia in 3 o 10 anni massimo.
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Immagine di Gov.pl via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Poland
Nucleare
Esperimento con bomba termonucleare senza testata nel deserto del Nevada
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Nucleare
Il Cremlino: la Russia non infrangerà il divieto sui test nucleari a meno che non lo facciano gli Stati Uniti
La Russia non intende violare i propri obblighi derivanti dagli accordi internazionali che proibiscono i test nucleari, ma riprenderà tali prove se altri Paesi lo faranno, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov.
Peskov ha replicato alla polemica innescata dall’ordine impartito la settimana scorsa dal presidente USA Donald Trump, che ha disposto al Pentagono di prepararsi a riprendere i test nucleari. Trump ha accusato Russia e Cina di condurre test nucleari «segreti», accuse respinte da entrambi i Paesi.
Il presidente Vladimiro Putin ha poi riaffermato l’impegno della Russia al Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari, riconosciuto a livello internazionale, ma ha avvertito che, in caso di ripresa dei test da parte degli Stati Uniti o di altri Paesi, Mosca adotterà «misure di ritorsione appropriate». Alcuni media occidentali hanno interpretato erroneamente le sue parole come un ordine di prepararsi ai test.
«Putin ha ripetutamente affermato che la Russia è vincolata ai suoi obblighi di divieto dei test nucleari e non abbiamo alcuna intenzione di violarli», ha dichiarato Peskov in un’intervista al giornalista Paolo Zarubin trasmessa domenica, aggiungendo che Putin ha incaricato i funzionari di valutare la necessità di test nucleari, anziché ordinarne la ripresa, avvertendo che la Russia agirebbe di conseguenza se gli USA o altri Paesi riprendessero le prove.
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«Se un altro Paese fa lo stesso, saremo obbligati a farlo anche noi per mantenere la parità», ha affermato, definendo l’equilibrio nucleare «una delle componenti più importanti dell’architettura di sicurezza globale».
Peskov ha respinto le preoccupazioni occidentali sui recenti test russi del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik e del drone sottomarino Poseidon, precedenti all’annuncio di Trump, sostenendo che nessuno dei due ha comportato esplosioni nucleari, accusando gli «esperti» occidentali di conclusioni «superficiali e scorrette» che confondono i test nucleari con le sperimentazioni di sistemi a propulsione nucleare, aggiungendo che Mosca attende chiarimenti da Washington sulle dichiarazioni di Trump, definendo la questione «troppo seria» per essere ignorata.
Il vicepresidente USA J.D. Vance aveva precedentemente descritto la spinta di Trump per i test nucleari come un modo per garantire che l’arsenale del Paese «funzioni ancora correttamente».
All’inizio della settimana, l’aeronautica militare statunitense ha testato un missile balistico intercontinentale Minuteman III disarmato, in grado di trasportare una testata nucleare con potenza stimata superiore a 300 kilotoni di TNT, circa 20 volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima nel 1945.
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Intelligence
I servizi russi: l’Occidente pianifica un grande sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia
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