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Il Pentagono presenta il nuovo bombardiere stealth B-21

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Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha svelato al mondo il primo bombardiere stealth B-21 in una sontuosa cerimonia presso l’Air Force Plant 42 a Palmdale, in California.

 

L’evento, organizzato dal US Global Strike Command, era progettato per pubblicizzare l’aereo senza rivelare nulla che non fosse di fatto già noto.

 

L’aereo è stato rimorchiato fuori dall’hangar per portare il muso sotto le luci. Non era consentita alcuna visuale dell’aereo oltre a un’inquadratura diretta del muso che rivelava ben poco sulla configurazione dell’aereo. Al termine della cerimonia, le luci sono state spente ed è stato spinto di nuovo nell’hangar.

 

L’aereo è chiamato Raider, in omaggio alla fama del Doolittle Raid, l’attacco portato dall’aviazione USA su Tokyo il 18 aprile 1942 come vendetta per Pearl Harbor.

 

I Doolittle Raiders «hanno mostrato la forza e la portata della potenza aerea americana», ha detto nel suo discorso il segretario alla Difesa Lloyd Austin. «L’audacia dei Doolittle Raiders ha ispirato generazioni di aviatori americani. Ed è giusto che il prossimo capitolo della potenza aerea americana sia chiamato in loro onore».

 

Il richiamo pare essere al fatto che il bombardiere è fatto per ulteriori operazioni asiatiche – cioè per sganciare bombe in Cina, Iran, Russia…

 

L’aereo è costruito dal colosso della Difesa, grande appaltatore del complesso militare-industriale USA Northrop Grunman. Andrà a completare la forza aerea di bombardieri che comprende i B-2 Spirit, i B-1B e anche le antiche, ma ancora solide, fortezze volanti B-52.

 

Il B-21 ha una portata stimata di oltre 9.650 km senza rifornimento. È meno del vecchio B-52H Stratofortress, che ha un’autonomia di oltre 14.080 km, e del suo contemporaneo subsonico B-2 (11.100 km) e supersonico B-1B (12.000 km), rispettivamente.

 

Secondo stime ufficiose, il B-21 avrà un carico utile di 10-15 tonnellate, inferiore a quello del B-2 (rispettivamente 18-23 tonnellate). Northrop non ha specificato in dettaglio quali tipi di bombe il nuovo aereo può trasportare all’interno delle sue baie di ordigni interni, ma se è qualcosa di simile al suo predecessore a forma di cuneo, queste potrebbero includere bombe non guidate da 230 kg, munizioni guidate di precisione da 910 kg, B61 o B83 bombe nucleari e bombe plananti AGM-154 o armi missilistiche da crociera AGM-158 – lanciate a distanze superiori alla capacità di contrasto delle difese aeree nemiche (sebbene anche la Stratofortress, costruita quasi 70 anni fa, possa teoricamente svolgere la stessa missione).

 

Una delle caratteristiche più reclamizzate del B-21 è la sua capacità strealth, cioè di essere invisibile ai radar. «Cinquant’anni di progressi nella tecnologia a bassa osservabilità sono entrati in questo velivolo. E anche le difese aeree più sofisticate faranno fatica a rilevare il B-21 nel cielo», ha promesso l’Austin. Come il suo predecessore, l’aereo dovrebbe essere praticamente invisibile ai radar nemici grazie alla sua forma distinta e ai rivestimenti polimerici avanzati.

 

Il bombardiere presenta anche una «architettura di sistema aperta», che secondo Austin lo renderebbe «altamente adattabile» e consente l’incorporazione di «nuove armi che non sono ancora state inventate». Il bombardiere è anche «multifunzionale», secondo il capo del Pentagono, progettato per «gestire qualsiasi cosa, dalla raccolta di informazioni alla gestione della battaglia, all’integrazione con i nostri alleati e partner».

 

Il costo del B-21 è 692 milioni cadauno, e l’Air Force americana sostiene che ne costruirà almeno 100, di cui 6 sono già in costruzione ora. Il predecessore B-2, progettato negli anni ’80 è entrato in servizio nel 1997, aveva un prezzo per aereo di oltre 2,13 miliardi di dollari non aggiustati per l’inflazione. Sono stati progettati 132 B-2, ma solo 21 sono stati costruiti a causa alla fine della Guerra Fredda e alla rifocalizzazione dei budget militari statunitensi sulla cosiddetta «Guerra al Terrore». Il B-2 è stato utilizzato per attaccare le forze jugoslave solo nel 1999 e nelle guerre di aggressione degli Stati Uniti in Afghanistan, Iraq e Libia, senza che nessuna di queste nazioni avesse difese aeree che potevano contrastare l’uso di un dispositivo militare così avanzato.  Secondo i dati del Government Accountability Office, il B-2 ha un costo per ora di volo di oltre 150.700 dollari e richiede 60 ore di manutenzione per ogni ora di volo. Il B-1B costa circa 173.000 dollari per ora di volo, mentre il B-52H viaggia sui 88.354 dollari.

 

Il primo volo di test sarà a marzo 2023. Il programma di utilizzo materiale nelle forze armate è previsto per il 2026 o 2027.

 

 

 

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Gli USA potrebbero inviare fino a 60 «consiglieri militari» per aiutare Kiev. Alla Camera USA i deputati sventolano bandierine ucraine

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Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di inviare fino a 60 «consiglieri di truppe militari» all’ambasciata americana a Kiev, per «sostenere gli sforzi logistici e di supervisione per le armi che gli Stati Uniti stanno inviando all’Ucraina». Lo riporta Politico.

 

Nell’articolo pubblicato il 20 aprile e intitolato «Gli USA valutano l’invio di armi all’Ucraina mentre la Russia guadagna slancio» è uscito lo stesso giorno in cui la Camera degli Stati Uniti ha approvato una legislazione che prevede l’invio di 60,8 miliardi di dollari in armi e altri aiuti all’Ucraina.

 

Il portavoce del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder, ha dichiarato a Politico che «durante questo conflitto, il dipartimento della Difesa ha rivisto e adattato la nostra presenza nel Paese, man mano che le condizioni di sicurezza si sono evolute. Attualmente stiamo valutando l’invio di numerosi consulenti aggiuntivi per potenziare l’Ufficio di cooperazione in materia di difesa (ODC) presso l’Ambasciata».

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Sebbene l’ODC sia un ufficio presso l’Ambasciata, il Dipartimento della Difesa lo controlla principalmente. Ryder ha detto a Politico che le truppe coinvolte sarebbero «non combattenti».

 

Politico ha parlato con «quattro funzionari statunitensi e una persona che ha familiarità con i piani, a cui è stato concesso l’anonimato per parlare di un argomento delicato», rivelando che «uno dei compiti che i consiglieri affronteranno sarà quello di aiutare gli ucraini a pianificare il mantenimento delle complesse attrezzature donate dagli Stati Uniti mentre si prevede che i combattimenti estivi diventeranno più intensi, secondo la persona a loro familiare».

 

Il personale inviato aiuterà anche alla «supervisione» delle armi, spiega la testata raccontando che così le truppe statunitensi «rinforzeranno anche quello che è un contingente relativamente piccolo presso l’ambasciata americana a Kiev e coordineranno le nuove spedizioni di armi quando l’attuale disegno di legge supplementare al Congresso diventerà legge e consentirà a più armi ed equipaggiamenti di fluire verso il fronte ucraino».

 

Politico ha riferito che «non era chiaro quante ulteriori truppe statunitensi sarebbero state infine inviate in Ucraina, ma due funzionari statunitensi hanno affermato che il numero sarebbe arrivato a 60».

 

In una scena incredibile, e secondo alcuni perfino illegale, una quantità di legislatori del Partito Democratico USA hanno sventolato bandierine ucraine dopo che lo stanziamento di miliardi di dollari è passato alla Camera dei Rappresentanti, dove è speaker il repubblicano Mike Johnson.

 

 

«Questa è la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sotto la direzione del presidente Mike Johnson» scrive il deputato Thomas Massie mostrando l’incredibile video. «I democratici stanno celebrando la sua capitolazione totale senza alcuna vittoria per la sicurezza del nostro confine».

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Come riportato da Renovatio 21, il Massie mesi fa si fece notare per aver denunciato come gli aiuti all’Ucraina in verità altro non sono che un riciclo di danaro per il complesso militare-industriale USA.

 

Il deputato del Kentucky ha quindi raddoppiato la dose rivelando qualcosa di ancora più pazzesco: pressioni da parte della Camera USA per fargli rimuovere il video da Twitter.

 

«Invece di multare i democratici per aver sventolato bandiere, il Sergente d’Armi della Camera ha appena chiamato e ha detto che sarò stato multato di 500 dollari se non eliminerò questo post video» scrive il Massie in un ulteriore post. «Mike Johnson vuole davvero far finire nel dimenticatoio questo tradimento dell’America».

 

Come riportato da Renovatio 21, la deputa della George Marjorie Taylor Greene, in conversazione con il giornalista Tucker Carlson, ha dichiarato che lo speaker repubblicano Mike Johnson, avendo cambiato posizione su tutte le cose fondamentali, potrebbe essere sotto ricatto.

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L’esercito russo è più potente di prima dell’invasione: avvertimento del generale USA capo del comando europeo

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Un alto generale americano ha dichiarato al Congresso USA che l’esercito russo è oggi più grande del 15% rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina del febbraio 2022, riconoscendo che l’obiettivo di «indebolire» la Russia è fallito.   «L’esercito è in realtà ora più grande – del 15% – rispetto a quando invase l’Ucraina», ha detto il generale Christopher Cavoli, capo del comando europeo degli Stati Uniti, in un’audizione della commissione per le forze armate del Senato americano.   Il generale Cavoli ha dichiarato che nell’ultimo anno, la Russia ha aumentato le sue «forze di truppe in prima linea da 360.000 a 470.000», cosa che, secondo lui, è dovuta all’aumento dell’età massima della coscrizione da 27 a 30 anni.

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L’alto ufficiale delle forze armate statunitensi ha quindi spiegato che ciò significa che la Russia avrà la capacità di ampliare «di 2 milioni il pool di coscritti militari disponibili per gli anni a venire».   «In sintesi, la Russia è sulla buona strada per comandare il più grande esercito del continente», ha ammesso il generale. «Indipendentemente dall’esito della guerra in Ucraina, la Russia sarà più grande, più letale e più arrabbiata con l’Occidente rispetto a quando l’ha invasa».   Come scrive il sito Antiwar, il vice segretario di Stato Kurt Campbell ha recentemente fatto commenti simili, affermando che gli Stati Uniti hanno «valutato nel corso degli ultimi due mesi che la Russia si è quasi completamente ricostituita militarmente».   Nell’aprile 2022, il Segretario alla Difesa Lloyd Austin aveva dichiarato che uno degli obiettivi della guerra per procura era quello di «indebolire» la Russia. Più recentemente, i falchi del Congresso hanno affermato che il danno arrecato all’esercito russo è una ragione sufficiente per continuare ad alimentare il conflitto.   Come riportato da Renovatio 21, la Russia ha anche aumentato le sue capacità industriali e sta producendo quasi tre volte più proiettili di artiglieria rispetto a Stati Uniti ed Europa (cioè, la NATO) messi insieme. Già un anno fa era chiaro che, a differenza dell’Occidente, la Russia non stava esaurendo le munizioni di artiglieria, grazie ad una filiera industriale-militare portata a lavorare a pieno regime.

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«Abbiamo determinato il livello di priorità delle forniture e fissato obiettivi importanti. Abbiamo anche assistito i fornitori nello stabilire una cooperazione tra gli stabilimenti di produzione», aveva osservato il primo ministro della Federazione Russa Mikhail Mishustin. «Abbiamo notevolmente accelerato la produzione di quelle armi e articoli di materiale militare che sono più richiesti».   I Paesi occidentali hanno dovuto affrontare la questione del deficit di munizioni dopo massicce spedizioni in Ucraina, dove le munizioni vengono spese rapidamente a causa dell’elevata intensità dell’azione militare. Il 19 giugno scorso, il ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che nelle sue scorte sono rimasti solo 20.000 proiettili di artiglieria ad alto esplosivo. Calcoli precedenti avevano fatto notare che il Paese avrebbe avuto, in caso di guerra, munizione per due giorni di combattimenti.   Nell’estate 2023 è emerso che la Germania prevede di spendere oltre 20 miliardi di euro in munizioni entro il 2031 per evitare il suo deficit.   Come riportato da Renovatio 21, un incendio è scoppiato nelle scorse ore in una fabbrica di munizioni dell’esercito USA a Scranton, in Pennsylvania, città natale di Joe Biden.

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Immagine di Mil.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
 
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Israele mostra le conseguenze dell’attacco iraniano alla base aerea

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Gli attacchi aerei iraniani su Israele nel fine settimana hanno causato solo lievi danni a una base militare, hanno affermato le Forze di Difesa Israeliane (IDF), rilasciando filmati che pretendono di mostrare i lavori di riparazione presso la struttura.

 

Teheran ha lanciato una serie di attacchi aerei contro Israele durante il fine settimana, in rappresaglia per il bombardamento di un complesso consolare iraniano in Siria all’inizio di questo mese. Gerusalemme Ovest non ha commentato l’attacco al consolato, anche se Teheran l’ha accusata di aver assassinato diversi membri del suo personale militare di alto rango.

 

Dei circa 170 droni, 30 missili da crociera e 120 missili balistici lanciati dall’Iran nel fine settimana, solo pochi sono riusciti a superare le difese aeree combinate di Israele e dei suoi alleati, ha detto domenica il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, in un comunicato stampa citato da RT.

 

I missili balistici che hanno violato le difese israeliane hanno causato «solo lievi danni alle infrastrutture della base di Nevatim», ha scritto l’IDF sul suo sito web, pubblicando filmati che pretendono di mostrare il danno e il successivo lavoro di riparazione.

 

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«La funzione della base Nevatim non è stata influenzata, gli aerei hanno continuato a decollare e atterrare e ad adempiere alle missioni di difesa e attacco», ha aggiunto.

 

Ben nove missili sono penetrati nelle difese israeliane, ha scritto ABC News, citando un alto funzionario americano. Cinque missili balistici hanno colpito la base aerea di Nevatim e danneggiato un aereo da trasporto C-130, una pista e strutture di stoccaggio vuote, ha detto il canale. Altri quattro missili hanno colpito la base aerea del Negev, anche se non è stato causato alcun danno significativo, ha detto il funzionario alla ABC.

 

I media iraniani, tuttavia, hanno affermato che gli attacchi hanno distrutto «importanti obiettivi militari» e hanno pubblicato numerosi video che pretendono di mostrare missili che penetrano le difese aeree israeliane.

 

Teheran è soddisfatta del risultato e non ha intenzione di continuare l’operazione, ha detto il capo di Stato maggiore delle forze armate, generale Mohammad Bagheri, che ha avvertito che qualora Israele reagirà, «la prossima operazione sarà molto più estesa».

 

Come riportato da Renovatio 21, il costo dell’intercettazione dell’attacco israeliano è stato per lo Stato Ebraico pari a circa un miliardo di dollari.

 

Secondo rivelazioni delle ultime ore, l’Arabia Saudita avrebbe abbattuto alcuni droni iraniani diretto contro Israele.

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Immagine screenshot da YouTube
 

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