Pensiero
Il massacro degli Innocenti, 21° secolo remix

Il 28 dicembre ricorre la memoria dei Santi Martiri Innocenti.
Nel Vangelo di San Luca, dopo che l’Angelo apparve a Giuseppe per ordinare lui di fuggire in Egitto, sta scritto:
Erode, oggi, vive. Rachele, oggi, piange ancora i suoi figli.
«Erode, vedendosi burlato dai Magi, s’irritò grandemente e mandò ad uccidere tutti i fanciulli maschi che erano in Betlemme e in tutti i suoi dintorni, dai due anni in giù, secondo il tempo che aveva rilevato dai Magi. Allora si adempì ciò che era stato detto per bocca del profeta Geremia: Un grido si è udito in Rama di gran pianto e lamento: Rachele che piange i figli suoi, e non vuole esser consolata, perché non ci sono più».
Erode, oggi, vive. Rachele, oggi, piange ancora i suoi figli.
Erode vive, e il suo editto di sangue continua: la strage, in questo 21° secolo, ha ripreso fiato. Gli abitanti della nuova Betlemme sono spesso pure d’accordo con la mano assassina – tra di essi contiamo anche qualche ebete «cattolico tradizionalista»
Piange i milioni di innocenti assassinati ovunque – nel ventre delle loro madri (è un diritto), nei laboratori (è la scienza!) che usano i loro corpi per scopi «scientifici» – o meglio, farmaceutici.
Erode vive, e il suo editto di sangue continua: la strage, in questo 21° secolo, ha ripreso fiato. Gli abitanti della nuova Betlemme sono spesso pure d’accordo con la mano assassina – tra di essi contiamo anche qualche ebete «cattolico tradizionalista».
Aveva detto Albino Luciani, poi divenuto brevemente papa con il nome di Giovanni Paolo I:
La barbarie sanguinaria dell’aborto è distribuita programmaticamente a tutta la popolazione mondiale per mezzo della siringa e dell’allarme del secolo. Gli abitanti della nuova Betlemme, lungi dal difendere gli innocenti, ora chiederanno sempre più sacrifici di bambini
«Barbarie e crudeltà è il nome giusto: a Betlemme, le madri hanno tentato una difesa disperata dei loro piccoli; nell’aborto sono le madri stesse a trasformarsi in sicarie di Erode; concepiscono il figlio, poi l’accusano di essere loro aggressore ingiusto e lo sopprimono».
Caro Papa Luciani, in questo remix del 21° secolo della strage degli innocenti, siamo oramai molto oltre il problema dell’aborto, checché creda l’onanismo prolife: la barbarie sanguinaria dell’aborto è distribuita programmaticamente a tutta la popolazione mondiale per mezzo della siringa e dell’allarme del secolo. Gli abitanti della nuova Betlemme, lungi dal difendere gli innocenti, ora chiederanno sempre più sacrifici di bambini.
Perché, lo sappiamo bene, tutto questo che viviamo altro non è che il nuovo caricamento del sacrificio umano presso la popolazione terrestre.
Silenziosamente e nell’indifferenza di tutti, gli innocenti continuano ad essere sacrificati (all’idolo del diritto, della carriera, dell’eugenetica) prima ancora di nascere.
Il sacrificio umano degli innocenti è oramai non solo giustificato, ma auspicato, se lo si è offerto al Moloch della «scienza». Ecco che le linee cellulari di bimbi innocenti moltiplicheranno il loro numero
Di più: il sacrificio umano degli innocenti è oramai non solo giustificato, ma auspicato, se lo si è offerto al Moloch della «scienza». Ecco che le linee cellulari di bimbi innocenti – non due, idioti: sono centinaia! –moltiplicheranno il loro numero, e saranno usate per ricercare intrugli cui obbligare i nostri corpi, oppure – come accade nei vaccini comuni, senza i quali vostro figlio non può andare a scuola – materialmente immessi in essi.
San Giuseppe ascoltò l’Angelo e non si piegò agli ordini ingiusti di Erode. La Sacra Famiglia adempì alla volontà di Dio.
Una delle antifone alle Lodi del Breviario Romano e Monastico cita:
La Cultura della Morte, in questo secolo e nel precedente, ha ucciso centinaia di milioni – qualcuno dice: più di un miliardo – di innocenti. Non possiamo conoscere i loro nomi, ovviamente, ma alcuni di questi bambini sacrificati sono diventati codici alfanumerici: MRC-5, WI-38, RA27/3, IMR-90, HEK293, PER.C6, Valvax-2
«Sub throno Dei omnes Sancti clamant: Víndica sánguinem nostrum, Deus noster». «Sotto il trono di Dio tutti i Santi gridano: Vendica il nostro sangue, Dio nostro».
I Santi Innocenti contemplano dal Cielo il volto di Dio e guardano a noi quaggiù sulla terra: possa la loro intercessione fortificarci nella battaglia degli ultimi tempi proprio a difesa della Vita innocente, affinché anche noi, come strumento di Dio, possiamo vendicare il loro sangue innocente versato anche e soprattutto per noi a testimonianza del Sacrificio Eterno di Cristo.
La Cultura della Morte, in questo secolo e nel precedente, ha ucciso centinaia di milioni – qualcuno dice: più di un miliardo – di innocenti. Non possiamo conoscere i loro nomi, ovviamente, ma alcuni di questi bambini sacrificati sono diventati codici alfanumerici.
Ne ricordiamo alcuni: MRC-5, WI-38, RA27/3, IMR-90, HEK293, PER.C6, Valvax-2… Sono decine, e sono solo quelli noti, ognuno dei quali è costato plurime vite innocenti.
Diciamolo anche a favore degli imbecilli che fanno finta di niente: il sangue di questi bambini, siatene certi, sarà vendicato
Diciamolo anche a favore degli imbecilli che fanno finta di niente: il sangue di questi bambini, siatene certi, sarà vendicato.
Roberto Dal Bosco
Cristiano Lugli
Pensiero
Se la realtà esiste, fino ad un certo punto

I genitori si accorgono improvvisamente che la biblioteca scolastica mette a disposizione degli alunni strani libri «a fumetti» dove si illustra amabilmente il bello della liaison omoerotica.
L’intento degli autori è inequivocabile, quello di presentare un modello antropologico indispensabile per una adeguata formazione dell’individuo in crescita… Meno chiaro appare nell’immediato se la scuola, nel senso dei suoi responsabili vicini o remoti, di questa trovata educativa abbiano coscienza e conoscenza.
Di istinto, i genitori dell’incolpevole alunno si chiedono se tutto ciò sia proprio indispensabile per uno sviluppo armonico della psicologia infantile, magari in sintonia con i suggerimenti più elementari della natura e della fisiologia.
Tuttavia, poiché anche lo zeitgeist ha una sua potenza suggestiva, a frenare un po’ il comprensibile sconcerto, in essi affiora anche qualche dubbio sulla adeguatezza culturale dei propri scrupoli educativi, tanto che sono indotti a porsi il dubbio circa una loro eventuale inadeguatezza culturale rispetto ai tempi, votati come è noto, a sicure sorti progressive.
Ma il caso riassume bene tutto il paradosso di un fenomeno che ha segnato questo quarto di secolo e soltanto incombenti tragedie planetarie, mettono un po’ in sordina, finché dagli inciampi della vita quotidiana esso non riemerge con tutta la sua inaspettata consistenza.
Infatti la domanda sensata che si dovrebbero porre questi genitori, è come e perché una anomalia privata abbia potuto meritare prima una tutela speciale nel recinto sacro dei valori repubblicani, per poi ottenere il crisma della normalità e quindi quello di un modello virtuoso di vita; il tutto dopo essersi insinuata tanto in profondità da avere disattivato anche quella reazione di rigetto con cui tutti gli organismi viventi si difendono una volta attaccati nei propri gangli vitali da corpi estranei capaci di distruggerli.
Eppure, per quanto giovani possano essere questi genitori allarmati, non possono non avere avvertito l’insistenza con cui questa merce sia stata immessa di prepotenza sul mercato delle idee, quale valore riconosciuto, dopo l’adeguata santificazione dei cultori della materia ottenuta col falso martirio per una supposta discriminazione. Quella che già il dettato costituzionale impediva ex lege.
Sostieni Renovatio 21
Ma tutta l’impalcatura messa in piedi intorno a questo teatro dell’assurdo in cui i maschi prendono marito, le femmine si ammogliano nelle sontuose regge sabaude come nelle case comunali di remote province sicule, non avrebbe retto comunque all’urto della ragione naturale e dell’evidenza senza la gioiosa macchina da guerra attivata nel retrobottega politico con il supporto della comunicazione pubblica e lasciata scorrazzare senza freni in un mortificato panorama culturale e partitico.
Nella sconfessione della politica come servizio prestato alla comunità, secondo il criterio antico del bene comune, mentre proprio lo spazio politico è in concreto affollato da grandi burattinai e innumerevoli piccoli burattini, particelle di un caos capace di tenere in scacco «il popolo sovrano». Una parte cospicua del quale si sente tuttavia compensato dalla abolizione dei pronomi indefiniti, per cui tutte e tutti possono toccare con mano tutta la persistenza dei valori democratici.
Non per nulla proprio in omaggio a questi valori è installato nella anticamera della presidenza del Consiglio, da anni funziona a pieno regime un governo ombra, quello terzogenderista dell’UNAR. Un ufficio che ha lavorato con impegno instancabile, e indubbia coerenza personale, alla attuazione del «Piano» (sic) elaborato già sotto i fasti renziani e boschiani, per la imposizione capillare nella società in generale e nella scuola in particolare, di tutto l’armamentario omosessista.
Il cavallo di battaglia di questa benemerita entità governativa è la difesa dei «diritti delle coppie dello stesso sesso», dove sia il «diritto», che la «coppia» hanno lo stesso senso dei famosi cavoli a merenda.
Ecco dunque un esempio significativo ed eccellente di quella desertificazione della politica per cui il governo ombra guidato da interessi particolari in collaborazione e in sintonia con centri di potere radicati in istituzioni sovranazionali, possa resistere ad ogni cambio di governo istituzionale senza che ne vengano disinnescati potere e funzioni.
I partiti, dismessi gli apparati ideologici, e omogeneizzati nella sostanza, sono ridotti a «parti», alla moda di quelle fiorentine che pure un qualche ideale di fondo ce l’avevano, anche se tutte si assestavano su un gioco di potere.
Qui prevale il gioco dei quattro cantoni, dove tutti sono guidati dall’utile di parte che coincide a seconda dei casi con l’utile politico personale o ritenuto tale. Un utile calcolato tra l’altro senza vera intelligenza politica ovvero senza intelligenza tout court. Anche chi si è abbigliato di principi non negoziabili, alla bisogna può negoziare tutto, perché secondo il noto Principio della Dinamica Politica, «Tutto vale fino ad un certo punto».
Tajani, insieme a Rossella O’Hara ci ha offerto il compendio di tutta la filosofia occidentale contemporanea. Quindi dobbiamo stare sereni. Ma i genitori attoniti devono comprendere che quei libretti e questa scuola non sono caduti dal cielo. Sono il frutto di una politica diventata capace di tutto perché incapace a tutto sotto ogni bandiera.
Patrizia Fermani
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
Putin: il futuro risiede nella «visione sovrana del mondo»

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
La questione di Heidegger

Negli scorsi mesi è scoppiata sul quotidiano La Verità una bizzarra diatriba riguardo ad un pensatore finito purtroppo per essere centrale nel nostro panorama filosofico accademico, Martin Heidegger (1889-1976), già noto per la collaborazione con il nazismo e per l’adulterio consumato con la celebre ebrea Hannah Arendt, all’epoca sua studentessa, e da alcuni, per qualche ragione, considerato come un filosofo «cattolico».
Un articolista con fotina antica a nome Boni Castellane (supponiamo si chiami Bonifazio, ma lo si trova scritto così, con il diminutivo, immaginiamo) ha cominciato, con un pezzo importante, a magnificare le qualità dell’Heidegger lo scorso 17 agosto:«Omologati e schiavi della Tecnologia – Heidegger ci aveva visti in anticipo».
Giorni dopo, aveva risposto un duo di autori, tra cui Massimo Gandolfini, noto, oltre che la fotina con il sigaro, per aver guidato (per ragioni a noi sconosciute) eventi cattolici di odore vescovile, che come da programma non sono andati da nessuna parte, se non verso la narcosi della dissidenza rimasta e il compromesso cattolico. Sono seguite altri botta e risposta sul ruolo del «sacro» secondo l’Heideggerro e la sua incompatibilità con il cristianesimo.
Il Gandolfini e il suo sodale scrivono, non senza ragione, che «il dio a cui si riferisce Heidegger non è il nostro». Una verità non nota agli intellettuali cattolici che, in costante complesso di inferiorità nei confronti del mondo, hanno iniziato ad importare il pensatore tedesco dalle Università italiane – dove ha tracimato, dopo un progetto di inoculo sintetico non differente da quello avutosi con Nietzsche – per finire addirittura nei seminari.
Sostieni Renovatio 21
Il progetto, spiegava anni fa Gianni Collu al direttore di Renovatio 21, era del tutto identico a quello visto con Nietzsche, recuperato dall’ambito della cultura nazista, purgato nell’edizione Adelphi di Giorgio Colli e Mazzino Montinari – la cura dell’opera omnia nicciana arriva prima in italiano che in tedesco! – e servito alla massa del ceto medio riflessivo italiota, e mondiale, per distoglierlo dal marxismo e introdurre elementi di irrazionalismo e individualismo nichilista nella vita del popolo – di lì all’esoterismo di massa, il passo diventa brevissimo.
Con Heidegger si è tentato un lavoro simile, ma Collu aveva profetizzato allo scrivente che stavolta non avrebbe avuto successo, perché era troppo il peso del suo legame con l’hitlerismo, e troppa pure la cifra improponibile del suo pensiero. Di lì a poco, vi fu lo scandalo dei cosiddetti «Quaderni neri», scritti ritenuti inaccettabili che improvvisamente sarebbero riemersi – in verità, molti sapevano, ma il programma di heidegerizzare la cultura (compresa quella cattolica) imponeva di chiudere un occhio, si vede. Fu ad ogni modo divertente vedere lo stupore di autori e autrici che avevano dedicato una buona porzione della carriera allo Heidegger – specie se di origini ebraiche.
L’incompatibilità di Heidegger – portatore di una filosofia oscura e disperata – con il cattolicesimo è, comunque, totale. Di Heidegger non vanno solo segnalati i pericoli, va combattuto interamente il suo pensiero, che altro non è se non un ulteriore sforzo per eliminare la metafisica, e quindi ogni prospettiva non materiale – cioè spirituale – per l’uomo.
Molto vi sarebbe da dire sul personaggio, anche a partire dal suo dramma biografico. Lasciamo qui la parola al professor Matteo D’Amico, che ha trattato il tema dell’influenza di Heidegger nel mondo cattolico, e la difformità di questo personaggio e del suo pensiero, in un intervento al Convegno di studi di Rimini della Fraternità San Pio X nel 2017.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Landesarchiv Baden-Württemberg, Staatsarchiv Freiburg W 134 Nr. 060680b / Fotograf: Willy Pragher via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
-
Persecuzioni2 settimane fa
Il ministro israeliano Katz: suore e clero cristiano saranno considerati terroristi se non lasceranno Gaza
-
Spirito2 settimane fa
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»
-
Ambiente2 settimane fa
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
-
Cancro1 settimana fa
Tutti i vaccini contro il COVID aumentano il rischio di cancro, conclude un nuovo studio
-
Civiltà2 settimane fa
«Pragmatismo e realismo, rifiuto della filosofia dei blocchi». Il discorso di Putin a Valdai 2025: «la Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione»
-
Spirito1 settimana fa
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica
-
Salute2 settimane fa
I malori della 40ª settimana 2025
-
Misteri3 giorni fa
La verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini