Spirito
I cardinali Sarah e Burke gioiscono per l’elezione di Leone XIV

I cardinali Robert Sarah Raymond e Leo Burke hanno espresso soddisfazione per l’elezione del cardinale Robert Francis Prevost al Soglio di Pietro. Lo riporta LifeSite.
Entrambi i cardinali, considerati massimi esponenti del conservatorismo in conclave, hanno inviato calorosi messaggi di benvenuto al neoeletto Papa Leone XIV.
In una dichiarazione pubblicata online, Burke ha espresso la sua gratitudine a Dio «per l’elezione» del nuovo Papa e ha esortato a continuare a pregare per il Pontefice. Vi prego di unirvi a me nel ringraziare Nostro Signore per l’elezione di Papa Leone XIV, Successore di San Pietro, come Pastore della Chiesa in tutto il mondo.
«Il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse ha un legame particolarmente forte con il Romano Pontefice, soprattutto grazie alla sua affiliazione alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Esorto tutti i pellegrini e gli amici del Santuario a pregare fervidamente per Papa Leone XIV affinché Nostro Signore, attraverso l’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, di San Pietro Apostolo e di Papa San Leone Magno, gli conceda abbondante saggezza, forza e coraggio per fare tutto ciò che Nostro Signore Gli chiede in questi tempi tumultuosi. Che Dio benedica Papa Leone e gli conceda molti anni. Viva il Papa!»
Da parte sua, il cardinale Sarah ha pubblicato online alcune citazioni tratte direttamente dal primo discorso pronunciato ieri sera da Leone XIV nella loggia vaticana.
« God cares for us, God loves all of us, and evil will not prevail ! We are all in God’s hands. Therefore, without fear, united hand in hand with God and among ourselves, let us move forward. » pic.twitter.com/AkHijYfYdK
— Cardinal R. Sarah (@Card_R_Sarah) May 8, 2025
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A queste, il cardinale 79enne ha aggiunto il suo breve commento: «Grande gioia! Che Dio benedica abbondantemente Papa Leone XIV! Preghiamo con fervore!».
Sarah era stato definito da alcuni come papabile, quando in precedenza analisti e commentatori vaticani avevano tentato di prevedere l’esito del conclave. Burke, a sua volta, era stato indicato da alcuni come un personaggio chiave nel «blocco conservatore» del Collegio Cardinalizio, sebbene non si ritenesse che fosse considerato un probabile candidato a diventare papa.
Il fatto che entrambi i cardinali siano stati in prima linea nel diffondere messaggi di sostegno al Papa americano Leone XIV ha indotto alcuni a ipotizzare che il nuovo pontificato potrebbe essere più in linea con la tradizione cattolica rispetto a quello di papa Francesco.
Come cardinale e vescovo, Prevost è stato descritto come di centro-sinistra. Un ex membro degli Agostiniani ha affermato che Prevost – egli stesso agostiniano – «non era un sostenitore della tradizione o del Rito Antico».
Purtuttavia, nelle ultime ore è emerso anche un rapporto contraddittorio, in cui si afferma che un testimone oculare attendibile avrebbe visto il cardinale Prevost celebrare la Messa tradizionale mentre lavorava nella Curia Romana negli ultimi anni.
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Spirito
Leone XIV chiede la pace dopo i bombardamenti americani sull’Iran

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Pope Leo today re-iterated his call for peace, highlighting Iran after US bombing strikes last night: “May diplomacy silence the weapons”
Full comments: “Alarming news continues to emerge from the Middle East, especially from Iran. In this dramatic scenario, which includes… pic.twitter.com/faPpDRI21z — Michael Haynes 🇻🇦 (@MLJHaynes) June 22, 2025
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Spirito
Mons. Schneider: «la gioia dei pellegrini di Chartres mi ha commosso fino alle lacrime»

Il vescovo Athanasius Schneider ha raccontato di essersi «commosso fino alle lacrime» dopo aver visto la gioia e la fede dei giovani pellegrini della Messa latina durante il pellegrinaggio Parigi-Chartres.
«Sono stato testimone della bellezza della fede cattolica, della gioia della fede cattolica», ha commentato il vescovo.
Schneider, ausiliare della diocesi di Astana, in Kazakistan, ha partecipato personalmente al pellegrinaggio che si è svolto nel fine settimana di Pentecoste. Circa 19.000 pellegrini hanno partecipato all’evento annuale, giunto ormai alla sua 43ª edizione, segnando un altro record di presenze.
«Tutti questi slogan che sentiamo da alcuni ecclesiastici – che coloro che sono legati alla Messa latina tradizionale siano rigidi o fuori moda – non sono veri», ha detto Schneider al conduttore di World Over, Raymond Arroyo. «La realtà è il contrario».
Il vescovo ausiliare, noto e prolifico promotore della Messa tradizionale, l’ha individuata come una delle questioni più urgenti che Papa Leone XIV dovrà affrontare nel suo pontificato nascente.
Schneider considera la liturgia tradizionale della Chiesa un potente mezzo di evangelizzazione, esortando i critici ad assistere personalmente alla liturgia:
«Inviterei molti vescovi o chierici ostili a quei cattolici che amano la tradizione della Chiesa di tutti i tempi, che amano la Messa dei santi, a partecipare. Ne sarebbero commossi. Non si può rimanere indifferenti quando si vedono dei bambini».
Nonostante la sua familiarità con l’antico rito, Schneider notò che i pellegrini erano per lui fonte di grande emozione:
«Mi sono commosso fino alle lacrime nel vedere quanto fossero gioiosi questi bambini, questi giovani (…)Non c’è nulla da criticare in merito, è solo edificante. Spero che questa esperienza attragga proprio questi numeri».
Celebrando la messa della domenica di Pentecoste a metà del pellegrinaggio, Schneider si rivolse a circa 20.000 persone, tra pellegrini e visitatori giornalieri giunti appositamente per la messa.
Durante l’omelia ha sottolineato la natura senza tempo della liturgia tradizionale e il suo fascino per tutte le età, commentando che «questo rito attrae le anime dei giovani, che sono il futuro della Chiesa».
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Interrogato da Arroyo sulla popolarità della Messa in latino tra i giovani e le giovani famiglie, Schneider ha elogiato il rito perché insegna alle persone il divino:
«Questa forma della Messa, a cui questi bambini assistevano ogni giorno durante il pellegrinaggio, li commuoveva, li attraeva. Perché è bellezza, è santità, il rito stesso diffonde un’atmosfera di mistero di santità che di per sé attrae perché trasmette in modo speciale la presenza di Dio».
«Le nostre anime hanno sete di Dio e di mistero. Dio è mistero… È un mistero vivente e per questo attrae queste persone, anche perché i bambini hanno un’anima pura e sono più sensibili a questo mistero».
Monsignor Schneider si è impegnato a fondo per difendere la causa del rito tradizionale dopo le drastiche restrizioni imposte da papa Francesco nel 2021. Sottolineando la potenza dei riti e dei gesti dell’antica liturgia, ha osservato che durante la Messa della domenica di Pentecoste, celebrata in un campo, «vedevo persone inginocchiate per terra, bambini, tutti raccolti, in preghiera. Questo è ciò che questo rito trasmette».
Come riportato da Renovatio 21, rivolgendosi alle migliaia di pellegrini nella cattedrale di Chartres, il vescovo ordinario locale Philippe Christory ha detto: «sappiamo che papa Leone prega affinché ogni pellegrino possa vivere un incontro personale con Cristo».
Alcuni hanno interpretato questo come un messaggio personale del Papa al pellegrinaggio, anche se non sembra che Christory avesse alcun messaggio del genere da trasmettere. Tuttavia per Schneider anche questa frase era «un segno buono e positivo» e un possibile indicatore di come Leone avrebbe potuto affrontare la Messa tradizionale.
«Pertanto possiamo essere fiduciosi e ringraziamo Papa Leone per questa attenzione al pellegrinaggio di Chartres, e spero che papa Leone spalanchi la porta a questo tesoro della Chiesa, dei santi», ha detto.
Ci sono stati tentativi dell’ultimo minuto di indebolire la tradizionale natura di Messa del pellegrinaggio. «Ci viene chiesto di trasformare radicalmente lo spirito del nostro pellegrinaggio tradizionale, rendendo il Novus Ordo la norma e il Vetus Ordo l’eccezione tollerata, soggetta all’autorizzazione del vescovo locale o del Dicastero per il Culto Divino», hanno lamentato gli organizzatori.
Nonostante ciò, il pellegrinaggio ha continuato a crescere e continua ad attrarre partecipanti con un’età media di 20 anni. Senza dubbio, ha dimostrato ancora una volta che i giovani cattolici sono affamati del nutrimento spirituale offerto dal pellegrinaggio.
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Gender
Gay Pride in un’università gesuita

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