Misteri
Halloween, omicidi e sacrifici umani

Notte del 30 novembre 1973, Fond du Lac, Wisconsin: Lisa French, nove anni, bussa alla porta del vicino Gerald Turner per la routine del «dolcetto o scherzetto». Turner la stupra, la uccide, la metta in sacchetto di plastica e la getta in una discarica.
Notte del 31 novembre 1957, Los Angeles, California: il veterano della II Guerra Mondiale Peter Fabiano, un marine, apre la porta a quello che crede essere un ragazzino che chiede le caramelle. Trova invece la morta: qualcuno gli spara a bruciapelo. La Polizia incastrerà l’ex amante lesbica della moglie di Fabiano, e una complice.
Tutto questo sangue parrebbe avvenire in relazione diretta con la notte che precede ognissanti, che oramai anche qui tutti chiamiamo con il nome americano, Halloween
Notte del 31 novembre 1975, Greenwich, Connecticut: la quindicenne Marta Moxley viene trovata percossa e pugnalata a morte sotto l’albero davanti casa. A fianco del corpo, una mazza da golf ferro 6, spezzata in quattro parti.
Notte del 31 novembre 1998, South Bronx, New York: il parabrezza del programmatore di computer Karl Jackson viene colpito da un uovo. L’uomo, il quale stava recandosi a prendere il figlio ad una festicciola, scende per lamentarsene con i discoli autori del lancio, che non la prendono bene; lo inseguono, lo fermano, e gli sparano nella testa.
Notte del 31 novembre 1975, Deer Park, Texas: il bambino di otto anni Timothy O’Brien ingerisce alcune caramelle del tipo Pixy Stick raccolte durante il tour del vicinato («trick or treat»). Cade al suolo, ha le convulsioni. Muore un’ora dopo in ospedale. Era stato in realtà il padre, che voleva incassare l’assicurazione sulla vita del figlio. Nove anni dopo, fu giustiziato.
Notte del 31 novembre 2012, Michigan: il predicatore John D. White bussa alla roulotte della sua amante, che vive con il figlio in un trailer park. Quindi, la strangola e ne getta il corpo in mezzo ai boschi, quindi torna alla roulotte dove veste il figlio di lei con un costume da Halloween.
Già, il movente. Qualcosa che la notte di Halloween, pare di capire da questa lista, tra teschi e vampiri che simboleggiano la necessità di venire a patti con la propria pulsione di morte (la zucca illuminata di Jack-o-Lantern, era descritto fino a poco tempo fa come il simbolo delle anime dannate) può anche mancare.
Notte del 31 novembre 1993, Pasadena, California: tre ragazzi uccisi a colpi di arma da fuoco mentre tornano da una festa.
Notte del 31 novembre 2004, Napa Valley, California: Leslie Mazzara e Adriane Insogna vengono massacrate nel loro appartamento. L’assassino, scoprirà la polizia poi, è il fidanzato di una loro cara amica.
Notte del 31 novembre 2005, Frederica, Delaware: l’intera comunità osserva una macabra decorazione che campeggia su di un albero in pubblica piazza. Ci vogliono diverse ore per capire che non si tratta di uno scenografia per una festa: è davvero il corpo di una signora quarantaduenne, impiccata.
Notte del 31 novembre 1981, ad Amarillo, Texas: il diciassettenne Johnny Lee Garret stupra una suora di 76 anni e la uccide a coltellate.
Notte del 31 novembre 2011, Armstrong, British Columbia: Taylor van Diest, 18 anni, manda un SMS al fidanzato in cui dice di sentirsi pedinata da qualcuno. Viene ritrovata a lato della ferrovia in fin di vita, picchiata a sangue. Morirà poco dopo in ospedale.
In questo Carnevale del Male, se si vuole, si ammazza e basta, anche per scherzo
Tutto questo sangue parrebbe avvenire in relazione diretta con la notte che precede ognissanti, che oramai anche qui tutti chiamiamo con il nome americano, Halloween, per la quale nell’Italia post-cattolica (quante sono, nonostante la resistenza di qualche prete e perfino di qualche vescovo, feste di Halloween in parrocchia?) secondo stime del Telefono Blu, si spendono 120 milioni di euro nell’organizzazioni di eventi, più altri 150 per comperare gli orrorifici costumi.
Ma non è solo l’America. Un caso misterioso ed assai eclatante di omicidio di Halloween lo abbiamo anche noi in Italia, anche se riguarda cittadini di almeno 4 o 5 Stati diversi: è il tragico caso della studentessa britannica in Perugia Meredith Kercher, di cui erano ancora fresche, su Facebook, le foto della festa in maschera a cui aveva appena partecipato. Anche lei, massacrata senza pietà, in un quadro di cui gli inquirenti hanno non hanno fornito una ricostruzione convincente.
La uccise davvero l’africano Rudy Guede? Perché lo hanno arrestato dopo tutto quel tempo, implicando inizialmente un altro nero?
La vendetta demoniaca è ingrediente dell’occorrenza: questo, secondo la tradizione, il significato del lume dentro la zucca – un tizzone ardente lanciato da Satana temporaneamente incastrato dal personaggio. Splende quindi, dentro l’ortaggio arancione intagliato, la luce rabbiosa di Lucifero
L’americana Amanda Knox è davvero innocente? E soprattutto, quale sarebbe il movente?
Già, il movente. Qualcosa che la notte di Halloween, pare di capire da questa lista, tra teschi e vampiri che simboleggiano la necessità di venire a patti con la propria pulsione di morte (la zucca illuminata di Jack-o-Lantern, era descritto fino a poco tempo fa come il simbolo delle anime dannate) può anche mancare.
In questo Carnevale del Male, se si vuole, si ammazza e basta, anche per scherzo. La vendetta demoniaca è ingrediente dell’occorrenza: questo, secondo la tradizione, il significato del lume dentro la zucca – un tizzone ardente lanciato da Satana temporaneamente incastrato dal personaggio. Splende quindi, dentro l’ortaggio arancione intagliato, la luce rabbiosa di Lucifero.
Così come «trick or treat», indebitamente tradotto con «dolcetto o scherzetto», la formula di rito che devono pronunciare i bambini che vagano per la città estorcendo leccornie, ha in origine un significato cruento: «maledizione o sacrificio». O si offriva il cibo agli spiriti (che sono, oggi, i mostri da cui si travestono i nostri figli), o se ne veniva maledetti.
Il sacrificio umano, cioè la sospensione della convivenza sociale basata su quell’Agnello che mise fine ad ogni tributo di sangue, è sotteso dalla festa di Halloween sia nella sua essenza antica che nel suo sviluppo futuro.
«Trick or treat», indebitamente tradotto con «dolcetto o scherzetto», la formula di rito che devono pronunciare i bambini che vagano per la città estorcendo leccornie, ha in origine un significato cruento: «maledizione o sacrificio». O si offriva il cibo agli spiriti (che sono, oggi, i mostri da cui si travestono i nostri figli), o se ne veniva maledetti.
È davvero interessante guardare a quanto succede nella patria di Halloween.
A Detroit, e già dagli anni Settanta, a Detroit, si assiste al fenomeno della «Devil’s Night», la «notte del diavolo». Si celebra il 30 ottobre, la notte precedente ad Halloween, e consiste in vandalismo ed incendi generalizzati, a cui la gioventù locale si lascia andare con grande capillarità. Nel 1984, questa appendice di Halloween produsse qualcosa come 800 proprietà in fiamme in una sola notte, mentre la media di quel periodo era di circa 500 roghi ad ogni Halloween. Dal 1994 il sindaco Dennis Archer promosse la Angel’s Night, una sorta di vigilanza cittadina che coinvolgeva 50 mila persone. Il numero degli incendi diminuì, ma appena si abbassò la guardia, nel 2010, gli attacchi incediari salirono del 42%. La «Devil’s Night» è così chiamata in Michigan e in Canada, ma ogni stato americano ha un suo nome per questa notte vandalica: «Mischief Night» in New Jersey, «Goosey Night» nello stato di New York, «Cabbage Night» in Vermont, «Gate Night» in Nord Dakota, «Mat Night» in Quebec, etc.
Variazioni di superficie per un unico, montante fenomeno: il Carnevale dei dannati, la festa del mondo capovolto, il rogo della società e delle sue regole.
Il sacrificio umano, cioè la sospensione della convivenza sociale basata su quell’Agnello che mise fine ad ogni tributo di sangue, è sotteso dalla festa di Halloween sia nella sua essenza antica che nel suo sviluppo futuro
C’è stato un film minore, recentemente, che provava a raccontare quest’idea. Si chiama The Purge (in italiano, La notte del giudizio), e dipinge l’introduzione negli USA di una notte dove tutto è concesso, niente è punito, soprattutto gli omicidi. Di qualsiasi tipo: vendette, regolamenti di conti, delitti famigliari, ammazzamenti gratuiti di colleghi di lavoro, di poveri barboni, di vicini di casa. Nella pellicola, come nelle notti di Halloween, si vedono in effetti un gran numero di maschere spaventose e di atti vandalici, e crudeltà non diverse da quelle di cui ho scritto sopra.
Un tema antico: la festa come sacrificio crudele. Secondo Réné Girard – che ne scrisse nel suo capolavoro La violenza e il sacro – essa costituisce la base della convivenza umana.
La società per perpetuarsi necessita di espellere da sé la violenza. Quindi, si procede a trovare un capro espiatorio, un uomo – straniero – che agisce da pharmakon, cioè, secondo l’etimo greco, veleno e cura al contempo.
La violenza che la comunità perpetra sul capro espiatorio ha un esito liberatorio, cancella gli squilibri che potevano portare a violenze ben più pericoloso all’interno della società. Il periodo che precede il sacrificio umano, è detto da Girard «crisi sacrificale»: la società diviene sempre più vittima dell’«indistinzione». Ricco e povero, giusto ed ingiusto, maschio e femmina, vivo o morto. Il Carnevale porta ancora qualcuno di questi segni, che devono essere limitati ad una parte dell’anno, pena il collasso dell’intero edificio sociale.
Un mondo di omicidi seriali, di massacri improvvisi, di stragi che si riproducono per contagio
L’assassinio collettivo del capro espiatorio mette le cose. Uccidere è un atto giusto, necessario: sacro.
L’Halloween degli omicidi sopra riportati non è la sfortunata realizzazione dei suoi arredi gotico-pacchiani o del loro, più serio, macabro sostrato. Al contrario, è la piena concrezione di un mondo di violenza sacra in preparazione, di cui gli assassini del 31 novembre sono gli incosapevoli precursori.
Un mondo di omicidi seriali, di massacri improvvisi, di stragi che si riproducono per contagio. Una fantasia azteca, una pagina uscita dai deliri di Antonin Artaud o di Roberto Calasso. Ebbene: Halloween, prodromo del mondo ripaganizzato nella morte e nel sangue, questo diverrà. La candela di Jack-o-Lantern brucia la dannazione della dignità umana. Il progetto principe del Serpente Antico: per il il mondo dove le epidemie sono create e curate con cellule di bambino sacrificato, ogni giorno dell’anno è sempre più Halloween.
La vita umana resa spendibile a piacere, disintegrabile anche per burla («scherzetto e sacrificio»), eliminabile con la sua stessa gioiosa collaborazione – facendoci pure una festa dove i bambini sono vestiti da demoni
La vita umana resa spendibile a piacere, disintegrabile anche per burla («scherzetto e sacrificio»), eliminabile con la sua stessa gioiosa collaborazione – facendoci pure una festa dove i bambini sono vestiti da demoni.
Roberto Dal Bosco
Misteri
Il Congresso USA pubblica il filmato mancante della prigione di Epstein

Una commissione del Congresso degli Stati Uniti ha reso pubblico il «minuto mancante» dalle riprese delle telecamere di sicurezza all’esterno della cella del miliardario pedofilo condannato Jeffrey Epstein, la notte della sua morte.
L’esistenza di questo filmato contraddice la precedente affermazione del Procuratore Generale Pam Bondi, secondo cui un minuto veniva cancellato ogni giorno a mezzanotte al reset delle telecamere.
Martedì, la Commissione per la Vigilanza e la Riforma del Governo della Camera ha pubblicato oltre 33.000 pagine relative al caso Epstein, in un contesto di crescente pressione sull’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e l’FBI hanno finora insistito sul fatto che il defunto finanziere non avesse tenuto alcuna «lista di clienti» per la sua rete di pedofili.
I filmati di sorveglianza precedentemente pubblicati, provenienti dal blocco di celle di Epstein, mancavano di un minuto, dalle 23:59 alla mezzanotte del 9 e 10 agosto, scatenando diffuse speculazioni e accuse di insabbiamento. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio.
Nel video appena diffuso, poco dopo il minuto 11:59, un uomo si allontana dal banco della guardia e scompare dall’inquadratura. Il campo visivo limitato della telecamera di sicurezza non mostra l’ingresso della cella di Epstein.
The missing minute from Jeffrey Epstein’s surveillance footage has finally been released.
The original tape jumped from 11:58 p.m. straight to midnight—but the recovered clip reveals guards walking toward Epstein’s cell at 11:59:39, just seconds before midnight. pic.twitter.com/fi4yXML24X
— Shadow of Ezra (@ShadowofEzra) September 2, 2025
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L’assenza di un errore nella registrazione contraddice la spiegazione precedentemente fornita da Bondi. «Quello che abbiamo appreso dal Bureau of Prisons è che ogni notte il video viene resettato e ogni notte dovrebbe mancare lo stesso minuto», aveva dichiarato ai giornalisti a luglio.
Nel video appena pubblicato mancano i metadati, ovvero informazioni tecniche solitamente incorporate in un file, che potrebbero aiutare a confermare che si tratta di un filmato grezzo e non modificato.
Il «minuto mancante» è anche di qualità molto inferiore, ha un frame rate ridotto e un formato di testo sullo schermo diverso, ha affermato mercoledì la CBS News, citando esperti forensi in materia di video.
La conclusione del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI secondo cui Epstein non aveva tenuto alcuna «lista di clienti incriminanti» ha provocato una forte reazione da parte di legislatori e commentatori di spicco.
Trump, che durante la sua campagna di rielezione aveva promesso di pubblicare i file su Epstein, ha risposto alle critiche sulla sua gestione del caso, sostenendo che solo gli «stupidi» insistono nel voler vedere la presunta lista dei clienti del trafficante di sesso. Trump, che nega l’insabbiamento, aveva ordinato la pubblicazione delle trascrizioni riguardante Epstein.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva dichiarato che la sua amministrazione mai avrebbe pubblicato i video sequestrati ad Epstein.
Ieri la Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera USA ha pubblicato più di 33.000 pagine di documenti relativi al caso, stranamente in formato immagine, quindi non facilmente indicizzabile.
Secondo Tucker Carlson l’Intelligence starebbe proteggendo, più che Trump, il network di potere attorno a Epstein. Alcuni speculano sul fatto che la verità sul caso del magnate pedofilo potrebbe in realtà compromettere per sempre i rapporti con lo Stato di Israele, di cui Epstein è accusato di essere una spia.
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Misteri
«Non è possibile che si sia suicidato»: parla il maggiordomo di Epstein

Il maggiordomo storico di Jeffrey Epstein parla apertamente della morte del defunto pedofilo e finanziere caduto in disgrazia, unendosi al coro di voci che esprimono incredulità sul fatto che si sia suicidato.
Valdson Vieira Cotrin, che ha supervisionato la residenza di Epstein a Parigi per 18 anni, ha fatto questa ammissione in un’intervista al giornale britannico Telegraph.
«Sono come suo fratello» dice l’ex maggiordomo, riferendosi a Mark Epstein, che da tempo va dicendo di avere prove che attestino che il fratello Jeffrey sia stato assassinato. «Non credo che si sia trattato di suicidio. Amava troppo la vita», ha detto Cotrin al quotidiano britannico.
🔴 EXCLUSIVE: Jeffrey Epstein “loved life too much” to kill himself and was confident of securing bail before he died, his butler for 18 years has told The Telegraph
Read our exclusive interview with Valdson Vieira Cotrin in full here ⬇️https://t.co/AIpISGbMiu pic.twitter.com/Xgry2eYsdq
— The Telegraph (@Telegraph) August 8, 2025
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Cotrin ha descritto il suo ultimo incontro con Epstein, dipingendo l’immagine di un uomo che sembrava tutt’altro che suicida. Epstein era rilassato e discuteva di progetti futuri, tra cui ulteriori investimenti nelle sue isole, l’acquisto discreto di una seconda proprietà che Cotrin aveva visitato e il trascorrere più tempo a Parigi.
«L’ho accompagnato all’aeroporto di Le Bourget. Era sabato, perché lunedì avrebbe dovuto comparire davanti al giudice per tutte queste accuse», ha detto il suo servitore di lunga data.
La gravità della situazione divenne chiara poco dopo la partenza di Epstein, secondo Cotrin. «Quando tornai a casa, mi telefonarono due giovani donne: la sua fidanzata principale, che era stata con lui ufficialmente per diversi anni, Karyna [Shuliak], e un’altra che lavorava per lui. E poi mi dissero: “il signor Epstein è finito in prigione. È arrivato a New York. La polizia lo stava aspettando”».
Cotrin ha anche affermato di aver lavorato decine di volte nelle proprietà di Epstein a New York, Palm Beach, in Florida e a Little St James, l’isola caraibica privata di Epstein, soprannominata dai media «l’isola dei pedofili», dove si dice che abbia intrappolato e violentato vittime spesso minorenni.
«Si fidava ciecamente di me», ha detto Cotrin, che non ha più lavorato dalla morte del suo capo, avvenuta sei anni fa, aggiungendo di non aver mai visto Epstein commettere alcun crimine sessuale.
«Ero il suo autista, il suo cuoco, la sua governante. Facevo tutto a Parigi, ero il suo unico dipendente a tempo pieno e retribuito e ho lavorato per lui dal 2001 fino alla sua morte. Se c’è qualcuno che può aver visto qualcosa, è Valdson, non c’è nessun altro», ha detto.
Epstein è stato trovato privo di sensi nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York City il 10 agosto 2019, alle 6:30 del mattino, impiccato al letto. L’investitore misterioso è stato dichiarato morto al New York Downtown Hospital alle 6:39 del mattino. Il Dipartimento di Giustizia e il medico legale di New York City hanno stabilito che la sua morte è stata un suicidio per impiccagione.
Tuttavia, Mark Epstein, fratello di Jeffrey Epstein, ha sempre respinto la conclusione del governo e ha ripetutamente affermato di non credere che suo fratello si sia tolto la vita.
«Credo che sia stato ucciso perché, il giorno dopo la sua morte, ho sentito sulla CNN che è stato trovato morto, presumibilmente per suicidio», ha dichiarato Mark Epstein. «Sono usciti dall’autopsia e hanno convenuto che sembrava più un omicidio che un suicidio».
I risultati dell’autopsia sono diventati una fonte importante di controversia. L’autopsia di Epstein è stata eseguita dal medico legale capo di New York City, la dottoressa Barbara Sampson, e da un patologo assunto dalla famiglia Epstein, il dottor Michael Baden.
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Mark Epstein ha indicato prove forensi specifiche che, a suo avviso, contraddicono la sentenza sul suicidio.
«Una delle cose più importanti erano le tre ossa rotte nel collo. Ora, il dottor Baden ha eseguito circa 500 autopsie. Fa questo da oltre 50 anni. E ho parlato con altri patologi e mi hanno detto, sai, che è stata eseguita una sospensione morbida. Che è presumibilmente quello che Jeffrey avrebbe dovuto fare. Sai, potresti romperti un osso, forse due, ma nessuno ha mai visto tre ossa rotte in questo tipo di sospensione», ha detto Mark Epstein .
All’inizio di luglio, il promemoria congiunto del dipartimento di Giustizia e dell’FBI dichiarava che una «revisione esaustiva» delle prove relative alla morte di Epstein aveva definitivamente escluso l’omicidio.
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Le agenzie hanno anche negato l’esistenza di una «lista di clienti» legata a Epstein, contraddicendo direttamente le precedenti dichiarazioni del Procuratore Generale Pam Bondi. La Bondi aveva precedentemente lasciato intendere a Fox News che tale lista fosse «sulla mia scrivania» in attesa di revisione, alimentando speculazioni sul possibile ricatto di Epstein nei confronti delle élite globaliste.
Trump ha ripetutamente cercato di liquidare lo scandalo, accusando i democratici di aver inventato una bufala su Epstein per ostacolare il suo programma.
Come riportato da Renovatio 21, nel video rilasciato nelle ultime settimane – il filmato delle telecamere a circuito chiuso del carcere, che si credeva sino a poc’anzi non esistesse – è stato notato manca un minuto. Ora alcuni osservatori si stanno concentrando su una macchia di colore arancio che appare sul bordo destro dell’inquadratura, che per alcuni potrebbe indicare la presenza di un altra persona vestita da carcerato che potrebbe aver commesso l’omicidio.
BREAKING: The MISSING minute of Epstein footage shows MOVEMENT
Footage shows an orange figure (inmate) walking up the stairs to Jeffrey Epstein’s cell, the last movement seen before his body was found the next morning.
Epstein didn’t kiII himself. pic.twitter.com/kamYHyUqgX
— ADAM (@AdameMedia) July 30, 2025
Nel frattempo sono stati sollevati dubbi sulla fotografia pubblicata dal Telegraph con Cotrin ed Epstein. Alcuni la ritengono generata con l’AI, altri ne attestano la veridicità. Nella foto, Epstein pare indossare una felpa delle forze di Difesa israeliane (IDF)
The Telegraph published this photo today, claiming that it shows Valdson Vieira Cotrin — Jeffrey Epstein’s “butler for 18 years” who “ran Epstein’s Paris home” — standing with Epstein “on his private jet in 2019.”
“This photo, given exclusively to The Telegraph, may be one of… pic.twitter.com/wQcJpqt7Hr
— Decensored News (@decensorednews) August 8, 2025
The Telegraph recently published a photograph, reportedly provided by Jeffrey Epstein’s longtime butler of 18 years, Valdson Vieira Cotrin, showing Epstein wearing an Israeli Defense Forces (IDF) sweater.
What are your thoughts? Does the image seem authentic to you? pic.twitter.com/IOdJ1d5SdI
— Red Pill USA (@Red_Pill_US) August 8, 2025
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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