Immigrazione
Gang pedofile pakistane in Gran Bretagna: Musk chiede la liberazione di Tommy Robinson, l’attivista che ebbe il coraggio l’orrore di denunciare
Elon Musk ha chiesto il rilascio di Tommy Robinson, un controverso attivista di destra britannico incarcerato a ottobre per aver trasmesso un documentario contenente affermazioni diffamatorie su un giovane rifugiato siriano.
Robinson, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, è stato condannato a 18 mesi di prigione per aver affermato in un documentario che un adolescente siriano, aggredito in una scuola secondaria dello Yorkshire nel 2018, aveva una lunga storia di aggressioni nei confronti di studentesse.
«Liberate Tommy Robinson!» ha dichiarato Musk in un post su X giovedì, prima di postare un link al documentario diffamatorio.
Free Tommy Robinson!@TRobinsonNewEra
— Elon Musk (@elonmusk) January 2, 2025
Watch this to understand more https://t.co/OwHGnMcAgK
— Elon Musk (@elonmusk) January 2, 2025
Robinson, non nuovo a controversie, è un ardente critico dell’immigrazione di massa e dell’Islam, ed è stato una delle voci principali della destra che ha condannato lo scandalo delle «grooming gang», in cui gruppi di uomini asiatici hanno violentato e torturato migliaia di ragazze minorenni in città nel nord dell’Inghilterra negli ultimi due decenni. Quasi tutti gli autori erano uomini pakistani e le vittime ragazze britanniche bianche.
Indagini ufficiali hanno poi scoperto che i successivi governi britannici hanno rifiutato di indagare sullo scandalo, mentre la polizia ha gestito male i casi, arrestato le vittime e insabbiato l’esistenza delle gang.
In una serie di post pubblicati giovedì e venerdì, Musk ha attirato l’attenzione su alcuni dei casi più eclatanti di cattiva gestione dello scandalo da parte della polizia, tra cui un episodio a Rotherham, in cui gli agenti hanno arrestato un padre che aveva tentato di salvare la figlia da una casa in cui veniva violentata, e un altro in cui hanno arrestato una vittima di stupro senza interrogare i presunti autori.
Lo scandalo è stato un caso di «male sponsorizzato dallo Stato», ha scritto Musk in un post.
State-sponsored evil https://t.co/i9hIiZx6UC
— Elon Musk (@elonmusk) January 2, 2025
Musk ha condiviso post di condanna nei confronti di Lord Ahmed, sindaco musulmano di Rotherham, in seguito ritenuto colpevole di violenza sessuale su due bambini, e del Primo Ministro Keir Starmer, che ha guidato il Crown Prosecutorial Service tra il 2008 e il 2013.
«Nel Regno Unito, crimini gravi come lo stupro richiedono l’approvazione del Crown Prosecution Service affinché la polizia possa incriminare i sospettati», ha scritto lo Elon. «Chi era a capo del CPS quando alle gang di stupratori era permesso di sfruttare le giovani ragazze senza affrontare la giustizia? Keir Starmer, 2008-2013».
In the UK, serious crimes such as rape require the Crown Prosecution Service’s approval for the police to charge suspects.
Who was the head of the CPS when rape gangs were allowed to exploit young girls without facing justice?
Keir Starmer, 2008 -2013
— Elon Musk (@elonmusk) January 2, 2025
«Starmer è stato complice dello STUPRO DELLA GRAN BRETAGNA», ha continuato in un altro post, aggiungendo che il primo ministro «deve andarsene e deve affrontare le accuse per la sua complicità nel peggior crimine di massa nella storia della Gran Bretagna».
Starmer was complicit in the RAPE OF BRITAIN when he was head of Crown Prosecution for 6 years.
Starmer must go and he must face charges for his complicity in the worst mass crime in the history of Britain.
— Elon Musk (@elonmusk) January 3, 2025
Because Starmer is guilty of terrible crimes against the British people https://t.co/Frz4PKYIag
— Elon Musk (@elonmusk) January 4, 2025
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Musk ha anche condiviso un sondaggio che mostra un diffuso malcontento nei confronti del governo di Starmer, dichiarando che «in Gran Bretagna si dovrebbero indire nuove elezioni».
Il magnate della Tesla, che in precedenza si era scontrato con Starmer per la repressione del dissenso online da parte del primo ministro in seguito a una serie di rivolte quest’estate, ha descritto il partito Reform UK di Nigel Farage come «l’unico modo per salvare» il Regno Unito.
Musk in precedenza aveva incontrato Farage nella tenuta di Mar-a-Lago del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump in Florida, con alcuni organi di informazione che sostenevano che aveva promesso fino a 100 milioni di dollari a sostegno del partito britannico. Musk, tuttavia, ha negato le voci.
Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate Musk si era scagliato contro lo Starmer in merito alle rivolte anti-immigrazione nel Regno Unito. Più di una dozzina di città e centri abitati erano stati teatro di proteste caotiche, innescate da una strage con coltello a Southport, in Inghilterra.
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Musk ha affermato che «la guerra civile è inevitabile», commentando un video su X (ex Twitter) che mostrava gli scontri di strada. Il video è stato pubblicato da un utente che ha suggerito che la causa principale fosse l’immigrazione di massa nel Regno Unito e le politiche di frontiera aperta.
Lo stesso Musk in un post ha lanciato l’hashtag #TwoTierKeir, a indicare la politica a doppio livello implementata oramai apertamente dallo Starmerro.
Pochi giorni dopo, il commissario della Metropolitan Police di Londra ha minacciato di incriminare gli stranieri per «istigazione all’odio» online, indicando Elon Musk, come qualcuno che potrebbe essere perseguito.
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Immagine di Shayan Barjesteh van Waalwijk van Doorn via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.
Immigrazione
Attacco terroristico islamico al mercatino di Natale tedesco sventato dalla Polizei
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Immigrazione
Orban promette di sfidare le «scandalose» quote di migranti dell’UE
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha annunciato che il suo paese non adempirà agli obblighi europei sull’accoglienza dei migranti a partire dal prossimo anno, accusando Bruxelles di aver sferrato «un attacco assurdo e ingiusto» contro l’Ungheria.
Il Patto UE sulla migrazione e l’asilo, approvato lunedì e previsto in vigore da luglio 2026, stabilisce che ciascun Stato membro partecipi in proporzione alla popolazione e al PIL. Lo scopo è ridurre il carico sui paesi più esposti – Cipro, Grecia, Italia e Spagna –, come ha precisato la Commissione Europea.
I governi dovranno ospitare un numero prefissato di migranti provenienti dagli hotspot o versare 20.000 euro per ciascun rifiuto.
«Finché l’Ungheria avrà un governo nazionale, non metteremo in atto questa decisione scandalosa», ha postato martedì su X Orban, da sempre oppositore delle politiche migratorie di Bruxelles.
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La Commissione ha inoltre classificato Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia e Polonia tra i paesi esposti a una «significativa pressione migratoria». L’Ungheria, però, non figura in questa lista.
Orbsn ha contestato l’idea che il suo paese sia immune dalla crisi migratoria, definendola «completamente slegata dalla realtà». Ha ricordato che ogni anno decine di migliaia di individui tentano ingressi illegali, intercettati dalle guardie di frontiera e dal sistema di barriere ungheresi.
Nel giugno 2024, la Corte di giustizia dell’UE ha condannato l’Ungheria a una multa forfettaria di 200 milioni di euro, più 1 milione di euro al giorno, per il mancato rispetto delle norme comunitarie sull’asilo.
Il mese scorso Orban aveva ribadito che preferirebbe versare la sanzione giornaliera di 1 milione di euro piuttosto che aprire le porte ai migranti irregolari, asserendo che pagare è «meglio che vivere nella paura» e garantendo ai cittadini un’estate di vacanze in sicurezza. I mercatini natalizi sono stati bersaglio di attacchi jihadisti in vari episodi di rilievo negli ultimi anni.
L’UE affronta da oltre vent’anni un’intensa pressione migratoria. L’impegno dei Paesi NATO europei nel collasso di Libia e Siria, unito al loro appoggio all’Ucraina nel confronto con la Russia, ha indotto milioni di individui a dirigersi verso l’Unione.
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Immagine di Belgian Presidency of the Council of the EU 2024 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Immigrazione
Trump: persone «deboli» guidano un’Europa «in decadenza»
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