Cina
Esplode la rivolta del popolo cinese contro il lockdown zero-COVID
Sono immagini mai viste quelle che arrivano da un gran numero di città cinesi.
La popolazione scende in strada in protesta contro la politica dei lockdown totali perseguita da Xi Jinping, fautore del famoso approccio zero-COVID, che di fatto ha confinato qualcosa come 412 milioni di cinesi.
Dopo la strage di Urumqi, dove 44 persone avrebbero perso la vita in un condominio che per lockdown era stato chiuso dall’esterno (sì…), in varie città – megalopoli – cinesi sta avvenendo qualcosa di semplicemente impensabile. La popolazione scende in strada e chiede apertamente al presidente Xi di dimettersi.
Si tratta di un livello di polemica politica che non si era mai visto in Cina – almeno dai tempi della rivolta di Piazza Tien’anmen…
Per chi conosce la discrezione con cui la popolazione cinese, che subisce censure e torture, desaparecidos e la costante minaccia del credito sociale onnipervandente, ha cercato di trasmettere alle autorità in questi decenni il proprio sentimento, si tratta di un salto quantico, di un argine che si rompe per sempre: ora i cinesi criticano apertamente i vertici del loro Paese.
I video che stanno in qualche modo uscendo dalla Cina sono, quindi, documenti di portata storica.
Thread/1
Massive protest happened in Ulumuqi,Xinjiang,China after more than 100 days zero-covid city lockdown.
People are chanting ‘stop lockdown’ ‘we are human being’ pic.twitter.com/trQhDSZLXr
— 巴丢草 Bad ї ucao (@badiucao) November 25, 2022
Protests in China are not rare. What *is* rare, are multiple protests over the same issue, at the same time, across the country. The protest below, apparently in central Beijing’s liangmaqiao, is astounding #China #protests pic.twitter.com/UHJCqqF1YG
— Tom Mackenzie (@TomMackenzieTV) November 27, 2022
Manifestation ce soir à Hangzhou en Chine contre la politique zéro-covid. La police a procéder a plusieurs interpellations #China #China pic.twitter.com/k5WuhBTFiu
— Anonyme Citoyen (@AnonymeCitoyen) November 28, 2022
La protesta dilaga negli atenei, come la prestigiosa università pechinese Tsinghua
WATCH: Large protest at Beijing’s Tsinghua University in China over Covid lockdowns pic.twitter.com/BjoEcFKN2I
— Insider Paper (@TheInsiderPaper) November 27, 2022
Durante le manifestazioni del sabato sera a Shanghai, la più grande città del Paese, si sono sentite persone gridare apertamente slogan antigovernativi come «Xi Jinping, dimettiti!» e «Partito comunista, dimettiti!» lo riferisce la BBC.
Chilling. The national anthem. Especially that phrase ‘qi lai!’ (‘stand up!’). Never seen anything like this. Well, except in #HongKong… pic.twitter.com/OGYZwNgnKi
— Eva Rammeloo (@eefjerammeloo) November 26, 2022
A Wuhan, capitale globale del COVID – dove le autorità del Partito Comunista Cinese ci volevano far credere che tutto andava sempre benissimo – la popolazione ha tirato giù i muri piazzati per il lockdown della città.
NOW – People tear down barricades in #Wuhan. Anti-lockdown protests are spreading to more and more cities in China.pic.twitter.com/BpIfRCZ07Q
— Disclose.tv (@disclosetv) November 27, 2022
La polizia cinese, con elementi in borghese a dar man forte, sta portando via i manifestanti più focosi. Ma la protesta non pare a questo punto controllabile.
Flower vs. Police: A protestor in Shanghai, #China, gets taken by security as he was preparing to give a speech. Residents try to grab him back… pic.twitter.com/py9y3iIjEY
— Joyce Karam (@Joyce_Karam) November 27, 2022
Zero Covid rules in China…
This is what happens when you don't have a 2nd Amendment ⚠️⚠️
🔊sound… 😳#chinaprotests #covid pic.twitter.com/8AUKyLRIr4
— Libs of TikTok (@LibFails) November 27, 2022
The CCP is going to have to crack down hard in order to survive, similar to the Tiananmen square massacre in 1989. These videos are happening all over China.
Police arrest residents in China's Xinjiang province. They smash this guys cellphone for recording ⚠️⚠️⚠️
🔊sound …😰 pic.twitter.com/GmcChiqIo5
— Wall Street Silver (@WallStreetSilv) November 27, 2022
#Breaking: Chinese police brutality#China #internationalleaks #chinalockdown #ChinaUprisingThread #ChinaUprising #ChinaProtests #chinacovid pic.twitter.com/8tTjRYA0xF
— The HbK (@The5HbK) November 27, 2022
In China pic.twitter.com/nUGgROJcjn
— president strijd voor het volk en onze kinderen ♥️ (@PieterJanse5) November 24, 2022
Guangzhou, China. pic.twitter.com/DoplXyyyWr
— Shiv Aroor (@ShivAroor) November 25, 2022
CHINA – Government has changed all protestors Covid QR codes to RED. Effectively locking them down.
Now you know what those thousands of camps they are building were for!
China doesn’t like dissent.. and that’s catching on in your country too!pic.twitter.com/fs6caMiyqw
— Bernie's Tweets (@BernieSpofforth) November 23, 2022
People still marching through the streets of Beijing only 4km away from the Tiananmen Square, next to some embassies of the world. #Beijing #China pic.twitter.com/hCZ9UwCOww
— (((Tendar))) (@Tendar) November 27, 2022
Nel frattempo, emergono spaventosi video come questo che segue: a Canton, una struttura di quarantena – cioè un lager pandemico – per 80 mila persone…
For the second day in a row, China has recorded an explosive increase in coronavirus infections.
In the city of Guangzhou, the capital of Guangdong province, which has the largest number of cases, the construction of a quarantine center for 80,000 people has begun. pic.twitter.com/LnOZdVdVjO
— NEXTA (@nexta_tv) November 25, 2022
Come finirà tutto questo non siamo in grado di dirlo. Tuttavia è facile che immagine che, nonostante la censura che impedisce anche solo di parlare della protesta con conseguente strage a Tienan’men, la popolazione sa bene cosa è successo. Quindi, chi in questo momento va in strada in Cina, sa cosa sta rischiando.
Un coraggio non da poco.
Cina
Auto contro la folla: tre attacchi in poche ore in Cina
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Almeno sei morti e numerosi feriti in diversi episodi a Pechino, a Shenyang e in una scuola nella provincia di Zhejiang. Le autorità non hanno diffuso dettagli ma le immagini sono ampiamente circolate in rete. Diversi commentatori sul web attribuiscono i gesti alla rabbia contro la società creata dalle questioni economiche.
Tre diversi attacchi con auto lanciate contro persone si sono verificato nel giro di poche ore martedì 19 marzo in Cina. Sono avvenuti nella capitale Pechino, nella megalopoli nord-orientale di Shenyang e nella città orientale Taizhou, nella provincia di Zhejiang: il bilancio è di almeno sei morti e più di una dozzina di feriti.
Sebbene le autorità non abbiano fornito molti dettagli, le foto e i video degli attacchi circolati in rete hanno mostrato gli incidenti. Non si conoscono ancora le motivazioni degli attacchi, ma i commenti dicono che gli attacchi indiscriminati sono diventati un modo per vendicarsi della società e sfogare il malcontento.
Il primo attacco è avvenuto alle 7 del mattino a Shenyang, dove un’auto nera è finita contro il marciapiede sul lato opposto della strada. L’incidente ha causato tre morti e due di loro sono deceduti dopo essere stati trasportati in ospedale. I media ufficiali non hanno fornito ulteriori dettagli sull’incidente; tuttavia le foto circolate online hanno mostrato una bombola di gas posizionata sul sedile del passeggero accanto al conducente.
Intorno alle 11,20, un altro incidente ha avuto luogo nel Taizhou Vocational & Technical College della provincia di Zhejiang. L’attacco è avvenuto quando le lezioni erano terminate e gli studenti stavano lasciando le aule. L’auto è piombata sulla folla. I video online hanno mostrato che ambulanze e veicoli della polizia sono arrivati al campus e hanno isolato la scena. La polizia ha annunciato che l’incidente ha provocato tre morti e 16 feriti e che il conducente dell’auto è uno studente del college.
Il terzo attacco è avvenuto la sera, nel centro della capitale Pechino. Un’auto nera ha investito pedoni e scooter e la polizia ha fornito meno dettagli. L’annuncio della polizia non ha indicato il numero delle vittime e ha solo detto che l’auto ha colpito più scooter dopo aver avuto un «incidente stradale».
I video hanno mostrato i detriti degli scooter e il sangue a terra e molti feriti, mentre il conducente dell’auto nera è rimasto immobile al volante all’arrivo della polizia. La polizia ha anche steso un telo blu per impedire alle persone di vedere la scena. I video dell’incidente sono stati presto censurati sui social network.
I tre attacchi successivi in un solo giorno hanno suscitato discussioni in rete. Alcuni commenti ritengono che l’indebolimento dell’economia degli ultimi anni abbia causato malcontento e voglia di vendicarsi
Il 1° marzo, un uomo alla guida di un’automobile e si era lanciato contro la folla vicino a una scuola elementare a Dezhou, nella provincia del Shandong. Secondo i media ufficiali, diversi alunni sono rimasti feriti e due sono morti.
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Immagine da AsiaNews.
Cina
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Cina
Le aziende europee: imprevedibile e più difficile fare affari in Cina
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
L’ultimo rapporto della Camera di Commercio UE in Cina lamenta le difficoltà create dalla presenza sempre più massiccia della politica nell’economia. La sicurezza nazionale sembra più importante della crescita della Cina. Xi Jinping ha in programma una visita in Francia a maggio per ricucire le relazioni.
Secondo un rapporto pubblicato dalla Camera di commercio dell’Unione Europea in Cina, la politica si è insinuata nell’ambiente commerciale e le aziende si trovano ad affrontare rischi sempre maggiori per la penetrazione della politica. Per questo le aziende straniere devono allocare maggiori risorse per il controllo dei rischi e la conformità in un mercato divenuto imprevedibile.
Il rapporto – basato su un sondaggio e interviste ai membri della Camera di commercio dell’UE in Cina – ha evidenziato che il 55% dei membri concorda sul fatto che l’ambiente commerciale è diventato più politico rispetto all’anno precedente. L’indagine ha anche rilevato che il 76% dei membri ha rivisto le proprie operazioni in Cina e ha cercato di diversificare la catena di fornitori.
Nel contesto della strategia di de-risking adottata dall’UE, un numero maggiore di investitori stranieri in Cina sta valutando di adeguare le proprie strategie commerciali. Il rapporto Riskful Thinking: Navigating the Politics of Economic Security, ha illustrato gli approcci alla gestione delle minacce percepite e le misure adottate dalle aziende.
Le relazioni commerciali tra l’Ue e la Cina hanno subito un’impennata dopo che l’Unione europea ha avviato un’indagine sui veicoli elettrici cinesi sovvenzionati.
Inoltre, la strategia di de-risking mira a ridurre l’eccessiva dipendenza economica dalla Cina, soprattutto nei settori delle materie prime e delle industrie chiave legate alla transizione verde, come le batterie elettriche e i pannelli solari.
Queste azioni hanno suscitato il malcontento di Pechino. In mezzo alle tensioni dei conflitti geopolitici, il mercato cinese sembra essere meno attraente per gli investitori stranieri e le aziende devono affrontare maggiori pressioni. L’anno scorso, un’indagine condotta dalla Camera di commercio dell’UE in Cina ha mostrato che la fiducia delle imprese si è notevolmente deteriorata e ben il 64% delle aziende intervistate ha risposto che le operazioni commerciali sono diventate più difficili.
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Le politiche delle autorità cinesi sono la causa principale che ha spinto le aziende europee in Cina a ripensare i propri orientamenti.
Il blocco nazionale durante la pandemia di COVID, la posizione della Cina nella guerra in corso in Ucraina e lo scontro tra Cina e Stati Uniti hanno costretto molte a considerare una catena di approvvigionamento alternativa al di fuori della Repubblica popolare. Alcune aziende hanno già spostato attività nel Sud-Est asiatico.
Inoltre, le aziende che operano in aree tecnologiche sensibili, come la progettazione e la produzione di semiconduttori, stanno adottando un approccio più attento alle operazioni in Cina per evitare di violare il divieto di esportazione che potrebbe far scattare le sanzioni.
Da parte loro le autorità cinesi hanno iniziato a dare un giro di vite alle società di consulenza per motivi di sicurezza nazionale. L’ultima legge cinese contro lo spionaggio e la legge sulla sicurezza nazionale hanno ampliato fortemente l’ambito di applicazione. L’anno scorso alcune famose società di revisione e di consulenza in Cina sono state oggetto di irruzione da parte della polizia. Alcuni dipendenti sono stati arrestati per spionaggio.
Pur biasimando fortemente la strategia di de-risking adottata da Unione europea e Stati Uniti, la Cina adotta misure simili. Pechino ha implementato il controllo delle esportazioni di alcune competenze e materie prime, come le terre rare, per garantire la posizione di leader in settori tecnologici chiave.
La promozione dell’autosufficienza fa parte della strategia nazionale sotto il governo di Xi Jinping. Le autorità attribuiscono maggiore importanza all’ideologia: anche la salvaguardia della sicurezza economica è diventata uno dei compiti principali dell’agenzia cinese per l’intelligence e l’antispionaggio.
Intanto si parla di una possibile visita di Xi Jinping in Francia a maggio per celebrare il 60° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche. Sarebbe la prima visita di Xi in Europa dopo la pandemia di COVID-19. Secondo i rapporti, il tema della visita di Xi sarà il commercio e la Cina è desiderosa di ricucire le relazioni con l’Ue dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Attualmente, la stagnante economia cinese sta subendo diverse pressioni e crisi nel settore immobiliare, e Pechino si aspetta che gli investimenti stranieri restino in Cina.
Per rinvigorire il turismo, a marzo la Cina ha esteso l’esenzione dal visto ad altri sei Paesi europei: i visitatori possono soggiornare in Cina senza visto fino a 15 giorni.
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Immagine di Hermann Luyken via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication
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