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Catastrofi

Elicottero militare USA distrugge sito di donazioni volontarie per le vittime dell’uragano

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Un elicottero militare senza insegne è stato ripreso in video mentre distrugge un sito di donazioni di volontari per le vittime dell’uragano a Burnsville, nella Carolina del Nord, domenica. Lo riporta Infowars, mentre in rete i video impazzano con commenti sul sabotaggio intenzionale da parte delle autorità delle operazioni di salvataggio per le aree colpite.

 

L’elicottero è stato visto planare basso sopra l’area di distribuzione ed eseguire una manovra di «rotor-wash» che con potenti raffiche di aria verso il basso spazza via rifornimenti e tende disposti sul campo.

 

Una delle persone che ha registrato l’incidente ha affermato che l’area era stata istituita come zona «vietata al volo e al lancio» e ha affermato che i piloti di elicotteri «fantasma» indossavano maschere, il che suggerisce che fossero forze speciali o appaltatori del governo.

 

«Potevano vedere chiaramente l’allestimento dei rifornimenti, le tende blu ecc. e vedere che questa NON era una zona di atterraggio libera», hanno scritto sul video.

 

 

 

 

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È poi circolata la voce che un paio di veicoli governativi privi di contrassegni avrebbe sorvolato la zona prima dell’arrivo dell’elicottero.

 

La United Cajun Navy, un’organizzazione di volontariato per la ricerca, il soccorso e la risposta ai disastri, si è impegnata a identificare i responsabili.

 

Inoltre, secondo alcune segnalazioni, diversi elicotteri della FEMA hanno bloccato le piste dell’aeroporto di Greenville, nella Carolina del Sud.

 

 


«Siamo all’aeroporto oggi. Ieri hanno fatto volare circa 30 aerei, e la FEMA ha fatto volare circa 10 o più elicotteri e ha bloccato una pista qui nel centro di Greenville, prendendo completamente il controllo o quasi prendendo il controllo dell’operazione», ha detto un volontario in un video virale su TikTok.

 

«La FEMA è intervenuta e ha fermato tutte quelle operazioni. Quando ci sono 1.000 libbre di rifornimenti laggiù che potrebbero essere presi, Quando ci sono 1.000 libbre di rifornimenti laggiù che potrebbero essere presi, se ne stanno lì seduti senza far niente e bloccano la pista con quanti più elicotteri possibile».

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L’agenzia federale per la protezione dalle catastrofi FEMA sta affrontando immense critiche non solo per la sua disastrosa risposta alle conseguenze dell’uragano, ma anche perché i suoi dipendenti stanno discutendo di come «l’equità in caso di catastrofe» – ad esempio privilegiare negli aiuti gli LGBT – sia la nuova priorità dell’agenzia, che è altresì sotto tiro per aver assegnato milioni alla gestione degli immigrati mentre dice di aver finito i soldi e quindi non essere in grado di assistere le vittime dell’uragano.

 

Diverse voci negli USA – tra cui quella di Elon Musk – stanno insinuando che vi sarebbe una strana malizia nel non permettere aiuti alla popolazione.

 

Poco fa è emerso che è proibito l’uso di droni per portare oggetti alle persone colpite.

 

Ascoltando le testimonianze di alcuni piloti, alcuni osservatori in rete ritengono che tuttavia l’incidente degli elicotteri sia non intenzionale, ma un accadimento che si produce spesso.

 

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Catastrofi

Uragano Helene, i soccorritori federali USA «cacciati dalla milizia»

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I dipendenti federali impegnati a intervenire per la devastazione causata dall’uragano Helene nella contea di Rutherford, nella Carolina del Nord, la scorsa settimana sono stati minacciati dalle milizie e hanno dovuto ritirarsi temporaneamente, ha riferito domenica il Washington Post.   Un’e-mail inviata sabato da un funzionario del Servizio forestale degli Stati Uniti, che assiste la Federal Emergency Management Agency (FEMA), ha consigliato ai soccorritori federali di «ritirarsi ed evacuare immediatamente la contea», ha affermato il giornale. L’avvertimento è arrivato dopo che membri della Guardia nazionale hanno affermato di essersi imbattuti in quelli che hanno definito «camion di miliziani armati che dicevano che erano a caccia [sic] della FEMA».   Il WaPo ha riferito che due funzionari federali hanno confermato che il messaggio era autentico. Il giornale ha sottolineato che non era chiaro quanto fosse grave la minaccia valutata.   Una delle fonti ha detto che i dipendenti sono stati trasferiti in una «zona sicura», il che ha portato alla sospensione dei lavori di recupero nella zona. Il personale è tornato al suo posto domenica pomeriggio, hanno aggiunto i funzionari, che hanno parlato al giornale in condizione di anonimato.   La giornalista Brianna Sacks, che ha firmato l’articolo, ha poi pubblicato sul suo account X un messaggio in cui affermava che una squadra di vigili del fuoco aveva ricevuto l’ordine di evitare determinate aree al confine tra la Carolina del Nord e il Tennessee «a causa delle comunità governate da milizie armate».  

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Il WaPo ha descritto l’incidente nella contea di Rutherford come l’ultimo esempio di problemi di sicurezza nella Carolina del Nord occidentale. Nelle due settimane trascorse da quando l’uragano Helene ha devastato parti dello stato, «la disinformazione e le voci hanno reso la ripresa più difficile», hanno affermato i resoconti, sostenendo che alcuni abitanti del posto si rifiutavano di collaborare con i funzionari federali.   «È terribile perché molte di queste persone che hanno bisogno di assistenza la rifiutano perché credono alle cose che la gente dice sulla FEMA e sul governo», ha detto all’agenzia di stampa Riva Duncan, ex funzionario del Forest Service. «Ed è triste perché sono probabilmente loro ad aver più bisogno di aiuto».   La regione degli Appalachi degli Stati Uniti, che comprende la Carolina del Nord occidentale, tende a essere meno ricca e molti la considerano abbandonata dalle élite politiche costiere. Ha anche una lunga storia di sentimenti anti-federali.   Venerdì, il presidente Joe Biden ha denunciato «la disinformazione sconsiderata, irresponsabile e implacabile e le vere e proprie bugie» per le minacce di morte presumibilmente ricevute dagli operatori addetti alla risposta alle emergenze in dichiarazioni sugli sforzi del governo in risposta agli uragani.   La FEMA, ente federale per le emergenze catastrofiche, è stata negli ultimi giorni al centro di polemiche per la dichiarazione per cui non vi sarebbero fondi per aiutare le zone alluvionate, concetto che va in dissonanza cognitiva con i miliardi dati in queste settimane a Ucraina, Israele o a Paesi del Terzo Mondo.   Ai cittadini danneggiati dalla catastrofe sono stati offerti 750 dollari una tantum, una cifra che è stata definita come folle ed umiliante dinanzi a persone che hanno perso la casa.   Voci consistenti, tra cui quella di Elon Musk, hanno descritto una situazione in cui il governo sembra impedire gli aiuti da parte di privati. In alcuni casi osservatori hanno parlato di sabotaggi deliberati da parte del governo di Washington.   Negli scorsi giorni è circolato un video in cui dirigenti FEMA discutono del fatto che la precedenza nei soccorsi dovrebbe andare agli LGBT.

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Immagine di NCDOTCommunications via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Catastrofi

Aereo passeggeri prende fuoco durante l’atterraggio

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Un aereo passeggeri della Frontier Airlines ha preso fuoco durante un atterraggio di emergenza all’aeroporto internazionale Harry Reid di Las Vegas, Nevada, sabato sera (ora locale).

 

L’Airbus 321 con 197 persone a bordo era in volo da San Diego a Las Vegas, quando l’equipaggio ha segnalato la presenza di fumo nella cabina di pilotaggio, ha affermato la Federal Aviation Administration (FAA) in un rapporto sull’incidente.

 

Nonostante i problemi, i piloti sono riusciti ad atterrare in sicurezza, dopodiché i vigili del fuoco hanno spento l’incendio su uno dei motori, ha affermato la FAA.

 

 

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«Non sono stati segnalati feriti e i passeggeri sono stati trasportati in autobus al terminal», ha scritto Frontier Airlines su X. La FAA sta indagando sull’incidente.

 

Un video dell’incidente mostra del fuoco sotto l’ala del velivolo durante l’atterraggio.

 

Secondo la FAA, un ground stop all’aeroporto è stato in vigore fino alle 19:00 di sabato sera. Anche il National Transportation Safety Board indagherà sull’incidente, secondo una dichiarazione di sabato dell’agenzia pubblicata su X.

 

 

Il mezzo interessato è un A231, un aereo di linea bimotore a fusoliera stretta per trasporto passeggeri che fa parte della famiglia Airbus A320. Airbus è il rivale europeo di Boeing.

 

Come riportato da Renovatio 21, Boeing sta avendo moltissimi problemi in questo periodo, con aerei e pure astronavi che si guastano in volo, scandali e misteri con ex dipendenti divenuti «gole profonde» trovati morti.

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Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

 

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Catastrofi

Il Giappone emette il primo allarme per «megaterremoto»

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L’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha emesso il suo primo «allarme megaterremoto» giovedì, in seguito a una scossa di magnitudo 7.1 che ha colpito in precedenza nel corso della giornata al largo della costa del Kyushu, la terza isola più grande del paese. Non ci sono state segnalazioni immediate di gravi danni o feriti.   Il terremoto si è verificato intorno alle 16:43 ora locale al largo della costa della prefettura di Miyazaki di Kyushu, a una profondità di circa 18 miglia, innescando allerte tsunami, ha affermato la JMA.   I sismologi avrebbero tenuto una riunione di emergenza per analizzare se il terremoto avesse avuto un impatto sulla vicina Nankai Trough, dove da tempo si teme che un terremoto di grandi dimensioni possa causare centinaia di migliaia di morti. Grandi terremoti si sono verificati ogni 100-150 anni nelle zone centrali e occidentali del Giappone, ha affermato l’agenzia.   Secondo Japan Forward, il governo prevede un megaterremoto nella fossa di Nankai entro i prossimi 30 anni con una probabilità del 70-80%.   Dopo il terremoto di giovedì, la JMA ha affermato che «la possibilità di un terremoto su larga scala è considerata relativamente più alta rispetto alle condizioni normali». Ha esortato i residenti a mantenere un livello di allerta più elevato per la prossima settimana.

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L’Autorità giapponese per la regolamentazione nucleare ha confermato che tutti i 12 reattori nucleari sulle isole del Kyushu e dello Shikoku sono sicuri.   Il violento terremoto di magnitudo 9.0 e il successivo tsunami che colpirono il Giappone nel marzo 2011 provocarono 18.000 vittime e innescarono il disastro nucleare di Fukushima.   Il Giappone si trova sulla cosiddetta «Cintura di fuoco», una linea di faglie sismiche che circonda l’Oceano Pacifico, ed è uno dei paesi più soggetti a terremoti al mondo.   Come riportato da Renovatio 21, a gennaio una scossa di magnitudo 7,6 ha colpito la penisola di Noto, nella parte occidentale del Paese, causando la morte di più di 240 persone e la distruzione di decine di migliaia di case.   Nel maggio 2023 un sisma di magnitudo 6.2 (forte, ma poco profondo) ha colpito la prefettura di Ishikawa, sulla costa occidentale dell’isola principale giapponese dell’Honshu uccidendo almeno una persona e ferendone più di altre 20.

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